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Autore: io_sono_nessuno    25/10/2016    0 recensioni
Adrenalina, paura, terrore, velocità, limiti, questa storia parla di tutto questo e molto di più, parla di come si deva sempre superare i limiti del possibile ma mai quelli dell'impossibile, parla di una ragazza pazza e dei suoi amici ancora più pazzi che la seguono, o forse parla di quello di cui nessuno vuole parlare, parla di viaggi, di amicizia e di morte.
Spero di avervi incuriositi!
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giorno 3
Matt

Tiro giù il finestrino nonostante le lamentele di tutti che alle sette di mattina non vogliono certo tutta quest'aria fresca, ma la vista è troppo bella per non fare una foto. Poggio la macchina fotografica alla struttura e scatto un paio di foto cambiando la luce nei limiti del possibile e la messa a fuoco, vi direi la marca, il modello e l'obiettivo ma non credo che vi interessi particolarmente. Anna mi guarda quale minuto, non capisce la mia passione per la fotografia, a detta sua è solo una perdita di tempo e le foto non contano, sono i ricordi quelli importanti.
-Mai e poi mai portare in giro dei ragazzini di diciassette anni, dovevo saperlo che sarebbe finita così- Borbotta fintamente scocciato Oliver, in realtà gli stiamo simpatici e si sta divertendo un mondo, almeno spero.
-Io ne ho diciotto! E poi invece ti piace questo viaggio, solo che devi fare il duro...- Percy ha fatto centro, lo capiamo dalla risata di mio fratello e dal fatto che tutt'ad un tratto acceleri, per la felicità di Anna che si siede fuori dal finestrino.

Anna

Come se qualcuno fosse davvero capace di credere a Oliver quando dice di non voler stare con noi, ma fammi il piacere.
Mi sporto il più possibile finché non arrivo a prendere a testate i rami degli alberi che costeggiano questa stradina deserta nel mezzo del nulla, come piace a me.
-I walk alone...- È una delle mie canzoni preferite dei Green Day, Boulevard of Broken Dreams, anche se non sono proprio sicura che faccia così a dire il vero ma al momento me ne importa poco nulla.
-I walk alone? Sei seduta in una sottospecie di pulmino con altre tre persone, canzone sbagliata- Mi corregge il biondo da dentro, io metto la testa dentro solo per fulminarlo con lo sguardo: -Sono i Green Day! Siamo anche stati al concerto...-
-Lo so, dico solo che hai scelto la canzone sbagliata-
Mi limito a fare la linguaggia, da vera persona matura e tornare fuori dall'aria in faccia e i rami troppo lunghi che per poco non mi portano via la testa.

Matt

A pranzo ci fermiamo ad una specie di incrocio, solo che vuoto, e ci sediamo proprio in mezzo, tiriamo fuori quello che abbiamo comprato ieri e iniziamo a farci dei panini, vegetariano per me, "con tutto" per Anna e Oliver e Percy si mangia solo un po' di prosciutto, senza pane. Inizia a piovere e ci tocca finire il pasto seduti nel pulmino.
Presto quella che era una debole ma fastidiosa pioggerellina diventa un vero e proprio temporale con tanto di fulmini che in un momento di pazzia decido di fotografare.
-Percy, Percy fermo! C'è una fermata del bus!-
-E quindi?- il tono è scocciato, ma comunque rallenta, magari pensa che voglia fare qualcosa di furbo.
-Una tettoia, posso fare le mie foto senta bagnarmi- detto questo salto giù prima che rirsca a ripartire, mentre mi giro per vedere se hanno davvero intenzione di mollarmi qui vedo la portiera aprirsi e una macchia colorata rotolare sull'asfalto, almeno saremo in due sotto una tettoia.

Anna

Raggiungo Matt ridendo, era da fin troppo tempo che non saltato giù da un qualche mezzo di trasporto in movimento, mi mancava fare una delle mie amate capriole e per non parlare di quel millisecondo in cui il cervello pensa "è impossibile, morirò" ma ormai c'è lo slancio quindi l'unica cosa possibile è fidarsi dell'istinto e sperare di non morire, che poi dubito che sia davvero possibile morire, ormai.
Raggiungo il mio amico che sta leggendo gli orari, probabilmente sta elaborando un piano in caso Percy e Oliver non tornino a prenderci. 
-Sono fiera di te! Sei sceso quasi in movimento! E solo per una foto...- Storce la bocca, mica è colpa mia se lui pensa solo alla sua macchina.
-Sai quando mi ricapita una cosa del genere? Ora vediamo, finora la maggior parte erano là dietro- indica uno dei tanti nuvoloni -quindi se mi poggiassi qui avrei una buona angolatura. Peccato non aver portato il cavalletto-
Restiamo un'ora buona sotto la tettoia con Matt che cerca di fotografare un fenomeno atmosferico e io stesa in mezzo alla strada che rotolo via ogni volta che arriva una macchina, finora ne sono passate ben due, ma nessun bus. Poggia l'attrezzo su una panca rossa, una volta doveva essere stata una signora panca-da-fermata ma ora è solo un pezzo di plastica buono solo a reggere una macchina fotografica e il culo del suo padrone.
-Allora? Sei riuscito a catturare qualche fulmine?- 
-Un paio, mi sembrano delle belle foto, tu sei bagnata fradicia, e non sembrano voler tornare a prenderci...-
Lo guardo inclinando la testa, il tono era disfattista ma so che inevece non trova la cosa così terribile, anzi, si sta divertendo da matti.
-Vuoi ballare?- Non riesce più a trattenersi e scoppia a ridere mentre si alza per raggiungermi in mezzo alla strada, sì, vuole ballare. Ci posizioniamo come se la panca scolorita fosse in realtà un palcoscenico e sopra una qualche orchestra suonasse un lento, iniziamo a ballare come abbiamo visto più volte nei film ma mai uno di noi ha partecipato seriamente ad una di quelle feste dove serve saper ballare. Dopo un paio di passi decido che siamo bravi, infondo, e contemporaneamente Matt si mette a cantare il ritornello di una canzone rock che ascolta più o meno sempre.

Matt

Prendetevi un momento per immaginare una coppia di ragazzi diciassettenni che ballano sotto un diluvio, in mezzo ad una strada persa nel nulla in Polonia, senza idea di come andarsene e uno canta, lo stonato tra i due canta. Capito la situazione? Bene, ora mettetevi nei panni del povero autista che ormai è stanco, probabilmente guida da più di dieci ore senza pause, ha scelto una stradina secondaria proprio per non essere un pericolo per chi lo circonda, è in corso un temporale e quindi non vede troppo bene di fronte a sé ma comunque sa che un paio di fari li vedrebbe, ma non un paio di ragazzi. 
I riflessi di Anna ci salvano la vita: mi spinge verso il bordo della strada e vola con me per terra, tocchiamo l'asfalto mentre il camion passa dove poco, molto poco prima si trovavano i nostri piedi e io respiro a fatica nel cercare di riprendermi. Non si ferma, non controlla se siamo vivi, non sono sicuro nemmeno che voglia saperlo.
Io e la mia amica ci guardiamo e scoppiamo a ridere senza un vero e proprio motivo, solo perché era stato maledettamente divertente rischiare di morire, anche se forse per lei un po' di più, io non ci riproverei, lei lo fa in continuazione.
Stiamo ancora ridendo sul ciglio della strada quando Percy e Oliver ci trovano, ci fanno salire e si rifiutano di parlarci finché non ci mettiamo qualcosa di asciutto, ubbidiamo cercando di placare le risate.
Alla fine scopriamo che sono andati alla città più vicina, hanno fatto rifornimento e poi sono tornati a prenderci.

   
 
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