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Autore: Alexys_Tenshi    26/10/2016    1 recensioni
[Serie: Pain Street|Cal+Jack+Dart]
Partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it!

Anche quest’anno hanno aspettato Halloween per uscire dalla casa. In città sono tutti per le strade, festeggiando con i costumi più impensabili.
“Quello cos’è?” domanda Jack allungando la testa a forma di zucca, cercando di non perderla.
“Credo sia una… carota? Una carota mezza mangiata” risponde Dart scuotendo la testa e facendo muovere i capelli corti e bianchi. Tra le strade la sua figura diventa evanescente.
Un miagolio riporta l’attenzione dei due su Cal, il gatto nero che cammina al loro fianco. Jack lo prende tra le braccia, carezzandogli la testa ogni tanto. Continuano a camminare in silenzio
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it!
★ Numero Parole:  541
★ Prompt/Traccia: 41. A e B sono due esseri sovrannaturali a cui piace mischiarsi alle altre persone durante la notte di Halloween.

Note: questa One Shot è un sequel di La casa in Pain Street, che ho scritto nel 2011 (è già passato tutto questo tempo?)
Lo so, la traccia diceva due personaggi ma c'è Dart e io non posso lasciarlo da solo quindi sarà una A e B + C.
Per eventuali dubbi vi scrivo le note della storia precedente.
Vorrei precisare che la casa ha come un potere che consente alle creature di avere una forma "normale" nel mondo umano (es: Jack nel mondo umano sarebbe una zucca, in questo modo non potrebbe muoversi più) ma nella notte di Halloween questa restrizione svanisce.
 

In the night of Halloween
 
Anche quest’anno hanno aspettato Halloween per uscire dalla casa. In città sono tutti per le strade, festeggiando con i costumi più impensabili.
“Quello cos’è?” domanda Jack allungando la testa a forma di zucca, cercando di non perderla.
“Credo sia una… carota? Una carota mezza mangiata” risponde Dart scuotendo la testa e facendo muovere i capelli corti e bianchi. Tra le strade la sua figura diventa evanescente.
Un miagolio riporta l’attenzione dei due su Cal, il gatto nero che cammina al loro fianco. Jack lo prende tra le braccia, carezzandogli la testa ogni tanto. Continuano a camminare in silenzio.
Dart allunga il dito per indicare una bancherella di dolci, Cal fa un salto e atterra sull’asfalto per poi correre verso il piccolo stand dalle calde luci, Jack prende delle monete dal pantalone sperando di prendere almeno le caramelle a forma di denti di vampiro.
Un bambino travestito da lupo mannaro corre verso di loro e fa i complimenti per i costumi così realistici di Jack e Dart. Quando si accorge di Cal, piccolo gattino, lo accarezza lungo tutta la schiena, gesto che fa irrigidire Jack. Il bambino si allontana e Dart non può trattenere una risata.
“Come sei geloso Jack” mormora guardando la zucca.
“Non potresti mai capire, Dart. Tu non hai un ragazzo” risponde acidamente Jack prima di essere morso da Cal. Il gatto odia quando iniziano a litigare, soprattutto ad Halloween.
“Torno a casa” dice il fantasma girandosi e lasciando i suoi amici lì, nel bel mezzo della folla.
 
Quando Cal entra in casa, ovviamente passando dalla finestra, trova tutte le luci spente. Resta fermo un secondo durante il mutamento dalla sua forma animale a quella umana.
“Dart? Sei in cucina?” domanda passandosi una mano tra i capelli scuri e grattando piano le orecchie da gatto.
“Forse è nella sua stanza a fare l’asociale come sempre”. Jack si mette le mani nelle tasche dei pantaloni scuri e prende una delle ultime sigarette che ha a disposizione. La accende e si siede sul divano rosso accanto alla finestra.
Cal lo guarda male. Odia che il suo ragazzo fumi e che sia sempre così cattivo nei confronti di Dart. Alla fine se si sono conosciuti è stato grazie a lui, il primo abitante della casa di Pain Street.
“Smettila di prenderti gioco di lui! Sai bene che ha un carattere fragile” dice con un sospiro finale.
Sentono la presenza di Dal solo dopo qualche secondo. È sulle scale, la sua immancabile maglia bianca e larga che lo copre e gli occhi azzurri come il ghiaccio che li fissano. Non dice una parola, scende le scale e prende dal tavolino di legno la busta con le caramelle, portandone una in bocca e masticando piano.
“Grazie per le caramelle” sussurra prima tornare nella sua stanza al piano di sopra.
Jack annuisce e Cal sorride. Alla fine della serata, Jack ha comprato solo le caramelle a forma di serpente, le preferite di Dart.
Finisce quasi sempre così, con quei ‘mi dispiace’ e quei ‘fa nulla’ detti tramite i gesti e gli sguardi.
Cal si sdraia sul divano, la testa sulle gambe magre di Jack e le mani intrecciate con le sue. Si scambiano un rapido bacio sulle labbra prima di salire in camera di Cal.
   
 
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