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Autore: Shikayuki    26/10/2016    0 recensioni
Partecipante ad "Halloween Party - Contest di Scrittura - Edizione La Grande Zucca" a cura di Fanwriter.it!
Dal testo:
A Daichi non era mai piaciuto andare in discoteca, la musica che pompava forte, decine di corpi sudati accalcati, il non poter avere una conversazione senza sputare entrambi i polmoni, eppure quella sera i suoi amici avevano insistito ed erano riusciti a trascinarlo a quell’Halloween party, ignorando tutte le sue rimostranze. Forse però per quella volta non si sarebbe lamentato del loro dispotismo e conformismo, o del fatto che lo avessero abbandonato sparendo da qualche parte indefinita.
[Shonen'ai] [DaiSuga]
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Daichi Sawamura, Koushi Sugawara
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER: purtroppo i personaggi e le ambientazioni non mi appartengono!

• Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di “Fanwriter.it!”
• Numero Parole: 500
• Prompt/Traccia: 11. Maschere.





And the music was beating so loud



A Daichi non era mai piaciuto andare in discoteca, la musica che pompava forte, decine di corpi sudati accalcati, il non poter avere una conversazione senza sputare entrambi i polmoni, eppure quella sera i suoi amici avevano insistito ed erano riusciti a trascinarlo a quell’Halloween party, ignorando tutte le sue rimostranze. Forse però per quella volta non si sarebbe lamentato del loro dispotismo e conformismo, o del fatto che lo avessero abbandonato sparendo da qualche parte indefinita. Quella sera c’era qualcosa di diverso a convincerlo a rimanere al centro della pista, nel pieno della calca soffocante, ondeggiando sgraziatamente su di un punto fisso ad un ritmo totalmente diverso da quello che fuoriusciva dalle casse. Qualcosa come un corpo soffice ma solido, un paio di occhi dorati ardenti, dei capelli lisci come la seta che risplendevano dei colori improbabili delle luci stroboscopiche e due labbra che sembravano calde come l’inferno solo a guardarle.
Ormai lui e quel ragazzo si ballavano intorno da un tempo indefinibile, sarebbero potuti essere istanti, minuti, ore intere oppure anni, tanto per loro era tutto fermo a quel gioco di sguardi e movimenti, sfioramenti ed intenzioni palesi che era buona educazione non esporre mai a voce, in una sorta di corteggiamento che sembrava moderno, ma che scavava nelle radici più profonde della specie umana.
Daichi non poteva vedere per bene il viso dell’altro ragazzo, un po’ per le luci, un po’ per il fatto che indossava una maschera completamente nera, con alcuni strass rossi applicati in un angolo, a simulare delle lacrime di sangue. Effettivamente anche lui era truccato ed aveva il terrore di come potesse sembrare, Yuu aveva insistito così tanto e alla fine aveva lasciato che Kiyoko gli facesse uno spettacolare trucco da teschio messicano, pieno di dettagli precisi che dovevano essersi allegramente sciolti con tutto il sudore, rendendolo piuttosto un mostro terrificante, o per lo meno così pensava.
Mentre si torturava la testa con queste cose il ragazzo davanti a lui gli fece cenno di seguirlo e senza aspettarlo s’incamminò verso una delle uscite del locale, Daichi non se lo fece ripetere due volte e s’incamminò dietro a lui, a tratti lo perdeva di vista nel caos generale, ma poi quei capelli improbabili ed inconfondibili lo riportavano sulla retta via.
L’aria gelida di fine ottobre schiaffeggiò le sue braccia nude, ma fu un sollievo per la sua pelle sudata. Intorno a lui c’erano solo persone intente a fumare e normalmente avrebbe trovato quell’aria irrespirabile, ma tutte le sue attenzioni vennero catturate da un paio di occhi dorati che lo guardavano ardenti. Il ragazzo misterioso era appoggiato in un angolo un po’ buio, schiena contro il muro e un piede sollevato contro di esso. L’invito era palese e Daichi non se lo fece ripetere due volte e di diresse verso di lui.
-Bel trucco…-
-Bella maschera…-
-Posso sapere il tuo nome?-
-Daichi.-
-Daichi… suona bene. Piacere Daichi, io sono Koushi.-
Così dicendo si tolse la maschera ed in quel preciso istante Daichi dimenticò come respirare.



Schecter's corner: La spammer è tornata u.u Come sempre mi scuso per l'intaso in questo fandom, ma non riesco proprio a scrivere storie che stanno bene in una raccolta a mio avviso, quindi mi tocca fare un po' così XD dovrete sopportarmi solo fino al 31, poi allenterò tutto, promesso <3 Questa storia è nata una sera in discoteca (io sono il Daichi della situazione, ma no, non ho trovato il mio Suga-san

  
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