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Autore: ShannaInLuv    27/10/2016    1 recensioni
[Segue gli eventi di The Cursed Child] [Next Generation]
Cosa succedesse se il secondo, grande, temibile mago Gellert Grindewald si reincarnasse in un normalissimo studente di Hogwarts? E se questo studente non fosse, poi, così innocente? Una setta magica, un potere troppo potente da gestire e complicate situazioni familiari.
Dal capitolo 2:
"Vi dice niente? " rimbeccò Rose, con un'espressione sempre più seccata. Poi sbuffò. " Insomma! "
"Ehm, no, Rose. Cosa mi dovrebbe dire un'evasione di massa da Azkaban con questo. " e indicò con un cenno del mento il ragazzo poco distante.
Rose lo fissò seria. " Secondo me sì. E noi tre lo scopriremo. "
" Forte. " esclamò Scorpius, ricevendosi un'occhiata torva da Albus e facendo alzare gli occhi alla Grifondoro."
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Weltschmerzsaga
 

Godrics'Hollow, numero civico 4. 20 Agosto 2022.

 
Si trovava in una stanza buia. Era l'unica cosa che riusciva a percepire, oltre il costante e lieve rumore di gocce.
Plic,plic.
Sollevò lo sguardo, anche se era buio e sapeva di non poter vedere niente; avvertì un'aria intensa e umida intorno a lui. Qualcosa gli cadde sulla punta del naso, qualcosa di umido e piccolo, molto umido. Bagnato.
Si portò una mano sul naso, passandovici sopra l'indice e portando via quella gocciolina ghiacciata; allora, decise, camminò. Fece un passo avanti e il suo piede cadde letteralmente in una pozzanghera, schizzando goccioline ovunque. L'acqua gli entrò nelle scarpe e in quell'istante udì un sibilo.
Non era un sibilo della caffettiera da thè, come quello di nonna Molly, non era un sibilo simile a un fischio. Era un sibilo più strascicante, fastidioso, perfino.
Avanzò ancora, camminando alla cieca nel buio, prestando più attenzione all'acqua sotto ai suoi piedi, abbastanza inutilmente, poichè si ritrovò zuppo fino alle ginocchia quasi immediatamente. Sentiva il livello dell'acqua che ora gli arrivava ai polpacci.
Si udì per la seconda volta quel sibilo, e poi un gracchiare di un corvo.
Portò immediatamente la mano destra sulla tasca posteriore dei pantaloni, in cerca della bacchetta; si stupì di non trovare nè tasche e nè tantomeno alcuna bacchetta.
Si premette le mani sul torace, tastando il soffice cotone della sua maglietta e, si accorse abbastanza amaramente, di indossare il pigiama; mosse i piedi coperti da pantofole e imprecò, sentendo improvvisamente molto più freddo di prima.
Cosa ci faceva, in pigiama, ?
<< Penso sia perfetto, Master. >> aveva parlato una voce giovane, maschile, facendolo sobbalzare sul posto. << Molto perfetto. >> aveva aggiunto, con un tono più mellifluo. La voce del ragazzo parlava perfettamente inglese, se non fosse per un fastidioso modo di pronunciare la r, quasi molleggiante.
A rispondergli, fu una seconda voce maschile, più grossa e rauca, che non fece sobbalzare l'ascoltatore ma lo fece guardare bene intorno.
Dov'erano?
<< Io sperare per te. Non volere errori, ja ? >> e dopo tossì di colpo, come preso da un'attacco d'asma che non finì prima dii un paio di minuti.
Il ragazzo avanzò ancora, finchè non sbattè il naso contro una superficie piatta e umida. Passò le mani su di essa, finchè non incontrò una fessura dove collocare perfettamente le dita, e spinse istintivamente. La superficie, che si era rivelata essere una porta, cigolò e un fascio di luce illuminò il volto del ragazzo.
Si accorse che all'interno della stanza c'erano due persone, anche se erano molto oscrurate e l'unica candela posta al centro della stanza si esibiva in una danza di luce fioca, stanca, che non permetteva molto alla vista.
Il ragazzo assottigliò gli occhi, curioso di vedere le persone che stavano confabulando; intravide una persona seduta su una poltrona, che continuava a tossicchiare. Sembrava abbastanza vecchio e da come si muoveva il corpo scosso dalla tosse, sembrava anche molto malato.
In piedi, dietro di lui, c'era un ragazzo. Indossava una lunga veste da mago grigio scuro, sembrava. Il volto era completamente oscurato se non per...
Osservò i capelli color paglia del ragazzo, legati in un codino che gli solleticava la nuca. Quello, allungò la mano verso il vecchio ed essa sembrò brillare nell'oscurità, quasi fosse bianca e marmorea come il ghiaccio.
Poi, improvvisamente, sia il vecchio che il giovane mago si voltarono verso di lui e una pressione frontale lo sovverchiò, facendolo sbandare all'indietro e trasciandolo via come fosse nel bel mezzo di un tornato.
Cadde a terra, nell'acqua ghiacciata e svenne.
 
Albus Severus Potter si svegliò di soprassalto con il respiro mozzato, si passò una mano tra i capelli, confuso, e li trovò bagnati.
Che razza di sogno ho fatto per farmi sudare così? Pensò, mentre scendeva dal letto, toccando con i piedi nudi a terra e sentendo molto l'aria secca e afosa di fine Agosto. Non era la prima volta che faceva un incubo, certo, e che non se ne ricordasse; ma niente lo aveva mai fatto sudare tanto.
E ultimamente, non faceva neanche così tanti brutti sogni; la sua vita stava prendendo una piega stranamente piacevole. Andava d'accordo con suo padre, aveva Scorpius ( una volta aveva anche pranzato con loro), aveva riallacciato i rapporti con Rose, i ragazzi a scuola non lo prendevano più tanto in giro ( Albus sospettava c'entrasse qualcosa Rose, sembrava avere un potere convincente contro tutta Hogwarts ) e i suoi voti stavano passando da dei Desolante e Scadente e qualche Accettabile, era passato a Scadente, Accettabile, Oltre Ogni Previsione e perfino un Eccellente a Cura delle Creature magiche.
Comunque, il riflesso dei suoi pensieri venne immediatamente bloccato da un grosso sbadiglio, scoccò pigramente un'occhiata al display dell'orologio digitale che segnava le due di notte.
Si alzò e attraversò la stanza ben poco illuminata dalla luce della luna che filtrava attraverso le tapparelle. La stanza di Albus era sobria, con colori come beige  e legno di acero. Poi, uno stelo di Serpeverde era appeso lungo la parete sopra il letto. Glielo aveva regalato Scorpius, perchè da quando gli era presa quella strana fissa per il Quidditch non poteva più stare senza.
Erano anche andati a vedere l'ultima partita dell'anno, Grifondoro contro Serpeverde, trascinandolo con crudeltà; per vedere cosa, poi? La sua squadra che perde.
Aprì la porta della camera e il russare sommesso di sua madre lo fece ridacchiare, ecco una cosa che la cronaca doveva assolutamente sapere: Ginny Weasley in Potter russava, e anche forte, a volte.
Scese le scale, i piedi toccavano la morbida moquet, e riuscì a non fare assolutamente nessun rumore. Accese una delle lampadine a neon della cucina, una di quelle a luce fioca, d'altronde era piacevolmente abituato alla semi oscurità.
Raggiunse la cucina  e afferrò del latte in frigo, un bicchiere e dei biscotti secchi, si sedette accanto all'isolotto della cucina, sullo sgabello e si versò il latte nel bicchiere, bevendolo poi con avidità.
Un rumore improvviso, uno scatto di una serratura, lo fece sobbalzare, facendo tremare il bicchiere in mano ad Albus. Si voltò di scatto verso la sua destra, verso la finestra del salotto, ora aperta. James Sirius, suo fratello maggiore, entrò furtivo da essa con il volto stralunato e stanco, come chi avesse passato la maggior parte delle ultime ore a divertirsi come un matto.
L'orologio sulla colonna, in salotto, ticchettò e la lancetta con il volto di James si spostò da out a home. Albus distolse l'attenzione dal fratello, che ora stava incerspicando nei suoi stessi piedi nel tentativo di entrare senza far rumore, e roteò gli occhi continuando a sorseggiare il suo latte.
James chiuse la finestra e si piazzò di fronte a lui, il volto paonazzo e i ribelli capelli castano-ramati arruffati, si sistemò la giacchetta di jeans con un gesto secco e aggrottò le sopracciglia in un'espressione torva. << Non lo dirai a mamma e papà. >> minacciò, secco, come se non ammettesse replice.
Albus guardò risentito il fratello, scuotendo la testa come un segno di dinego. Non perchè supportasse in alcun modo il fratello e le sue macarelle da malandrino, a pensarci bene, lui ne aveva fatte di peggio; era scappato dal treno che lo avrebbe portato a scuola, era tornato indietro nel tempo, lo aveva cambiato e si era pure preso una cotta per la figlia di Voldemort.
Tasto dolente.
Comunque, aveva sempre pensato che sarebbe stato James quello a litigare con suo padre, non lui, anche se era inevitabile. Per quanto le combinasse grosse, James - il dolce, caro, Jamie - era un Grifondoro, era bravo a Quidditch, era un Prefetto - cosa più sbagliata al mondo - ed era pure popolare e discretamente bravo a scuola.
Lui era il contrario.
<< Non riferirò a mamma e papà delle tue cazzate, >> sibilò, per niente affettivo, ma mantenendo il tono piatto. Sollevò gli occhi dal piatto e lo fissò negli occhi, verde smeraldo contro marrone slavato ; il suo volto si aprì in uno sgembo sorriso. << Perchè voglio gustarmi l'ira di mamma quanto lo scoprirà. >>
James rimase spiazzato, mugugnò un mezzo insulto e sbuffò. Mentre se ne andava, afferrò la chioma corvina del fratello, stringendo tra le dita quelle ciocche scure. Gli mosse la testa, in un gesto che poteva essere affettuoso, oppure un gesto di violenza fisica, sibilandò un: << Piccolo, lurido, Serpeverde. >>
 
***
 
 
<< E' arrivato un gufo da Hermione, stamattina. Dice che ha problemi al Ministero, perciò non accompagnerà Hugo e Rose a Diagon Alley domani, e nemmeno Ron può, è impegnato col lavoro. Perciò domani Rose e Hugo verranno con noi. >> informò papà.
<< Ottimo. >> cinguettò allegramente Lily, infilandosi poi in bocca un'enorme quantità di purea. << Anche se mi dispiace che zio Ronnie non viene. >> sputacchiò. Ginny le scoccò un'occhiataccia, intimandola con lo sguardo a stare composta e a mangiare bene.
Albus lasciò andare la forchetta nel piatto mezzo pieno, schiarendosi la voce. << Io vado con Scorpius, domani, a far compere, papà. Mi avevi detto che ci potevo andare. Me lo avevi detto! >> lo accusò immediatamente lui : tutta l'asprezza padre e figlio non si era completamente dissolta nel nulla, ancora, a volte, dei toni malevoli uscivano a padre e figlio. Harry continuava ad affermare che, quando Albus gli faceva perdere le staffe, lo faceva davvero. E in modo molto intenso, anche.
<< Al, non abbiamo detto che non puoi andare con Scorpius. >> replicò Harry.
<< E' Albus. >> ribattè.
<< Albie e la fidanzatina Scorpius. Aspetta, non dirmi che sei tu la fidanzatina? >> lo frecciò James, ricevendo uno sguardo ammonitorio da parte di Harry e uno molto più che furioso da Ginny.
<< Potreste andare tu, Scorpius e Rose a fare compere. Insieme. >> tentò la madre, stiracchiando un sorriso quasi sincero.
Albus non replicò. Per lui non era un problema, per Scorpius neanche - figuriamoci - ma era Rose quella problematica, quella che, accidenti, non riusciva a mettere da parte un po' di orgoglio e pregiudizio contro un Malfoy. Che poi, di Malfoy, Scorpius, portava solo il nome e i capelli.
<< Rose sarebbe un terzo incomodo. >> sogghignò James, ripartendo alla carica.
Ginny Weasley diventò rossa, dilatando le narici come un drago e albus non volle proprio trovarsi al posto del suo caro fratellino Jamie.
<< James Sirius, chiudi quella bocca, altrimenti chiamerò la McGranitt e ti farò esonerare da ogni partita di Quidditch. Intesi? Un po' di rispetto per le amicizie di tuo fratello e- >>
<< Non puoi, mamma. >> rimbeccò sornione James. Incrociò le braccia dietro al testa e si sdraiò contro lo schienale della sedia, infrangendo almeno una ventina di regole del galateo di mamma Ginny.
<< Che significa, non posso? >> strillò acuta.
James divenne rosso e si raddrizzò, quando diventava rosso le lentiggini nascoste, piccole piccole, si mostravano di più sulla sua pelle abbronzata. << Ecco, potrei essere diventato il Capitano. >>
Ginny lo fissò allibita, Harry si allargò in una risata, battendo una mano sulla spalla di James, Lily squittì. Albus lo fissò inespressivo. Che gioia.
<< E'... E'... >> Ginny Weasley stava per scoppiare a piangere. << E' fantastico, Jamie! >> uggiolò. << Davvero, davvero, davvero. Sono così orgogliosa di te! >>
<< Domani compreremo una nuova divisa. >> aggiunse Harry.
<< Certamente! >> si aggregò Ginny.
James sorrise: per una volta, non era un sorriso derisorio, o beffardo o qualsiasi altra espressione facciale era solito fare il pestifero Jamie Potter. Era un sorriso, normale.
Poi James lo fissò e Albus inarcò un sopracciglio.
<< Beh, i complimenti non me li fai, fratellino? >>
Albus scosse le spalle. << E per quale motivo? Sei in una squadra rivale, idiota. >>
<< Albus, linguaggio. >> riprese Ginny, tornata come prima e passata l'emozione del momento.
Fosse per ripicca, o perchè volesse far contento Scorpius, i suoi genitori e diventare popolare, un'idea stuzzicò la testa di Albus. Un'idea che non avrebbe mai accettato, prima.
Si schiarì la voce. << Ho deciso che, grazie anche la persuasione di Scorpius, che... - beh, farò il provino, quest'anno. A Serpeverde mancano un cercatore e un cacciatore. >>
<< Tu non sai giocare a Quidditch! Non sai nulla di Quidditch! >> inveì James contro di lui.
Albus scosse le spalle. << E invece si. Ci siamo informati io e Scorp, ci è piaciuto e abbiamo deciso. >> liquidò il fratello e guardò i genitori : Ginny era visibilmente scossa, troppe emozioni in un colpo solo, Harry lo fissava con un sorriso ambiguo.
<< Al! >> mormorò emozionata Ginny. << Ho due figli giocatori! E uno è pure capitano e tu... oh, Al... >> Ginny si alzò da tavolo e andò accanto a lui, soffocandolo in un abbraccio e strapazzandogli i capelli. << Quale ruolo giocherai? >>
<< Farò prima il provino, mamma. Non è sicuro... >>
<< Oh, non importa. >> sbottò Harry. << Sono sicuro che ce la farai. Allora, ruolo? >>
Albus guardò Harry e arrossì. << Cercatore. >> poi fece una linguaccia stizzita al fratello.
<< Fantastico, sul serio. Non vedo l'ora di comprarti una bella divisa, domani Al. >>
<< Siiiiiiiiiii! >> ululò Lily.
L'atmosfera familiare venne interrotta da un gufo che picchiò contro il vetro, non centrando la finestra aperta a metà. I membri familiari si voltarono sorpresi, poi Ginny sbuffò e si staccò dal figlio, afferrando il giornale e un biglietto allegato dal becco del gufo. << Perchè Ron ha gufi così ? >> borbottò.
Porse il giornale mentre leggeva il biglietto di Ron che li intimava a leggere la prima pagina. Harry, intanto, aveva preso il giornale. Un'immagine era cerchiata con un pennarello rosso, un'immaggine di un Marchio. Non quello di Voldemort. Un altro.
<< Ginny... >>
Ginny serrò gli occhi e le mozzò il respiro. Afferrò quel pezzo di carta e lesse il titolo.
<< Devo andare da Hermione, >> si afrettò Harry, facendo cadere le posate al bordo del tavolo.
<< Cosa è successo? >> domandò James, senza ricevere risposta.

AngolinoAutrice(?)
Ciao e benvenuti in questa storia :D
Mi è venuta l'ispirazione finendo di leggere the Cursed Child, e volendo aggiustare e aggiungere qualcosa all'amarezza che mi ha lasciato.
Perchè, diciamocelo: alcune cose hanno fatto schifoorrore , ribrezzo.
1. Perchè cavolo Rose è uscita così razzista?! E la buona volontà di Hermione ??
2. Dov'è finito Harry? Perchè diamine, quel demone non è lui!
3. Non sarebbe dobuto essere James quello casinista e Albus quello più tranquillo?
4. L'unica che sembra essere normaleche Albus sia una serpe è Ginny e, sia chiaro, io la odio.
5. Albus che bacia Hermione???
6. E soprattutto, perchè ora Harry e Draco si sorridono?? Tra un po' canteranno a braccetto, si abbracceranno, andranno a festini di famiglia e si faranno regali.
7. Perchè Cedric con tutti i bellisimi personaggi (morti) al mondo?

... PERCHE'?
...Ma amo troppo la New Generation per lasciarli andare <3

Quindi, beccatevi questa <3 spero che piaccia e incuriosisca. Comunque, se trovate fastidioso il font, segnalatemelo che lo cambio :D
Recensite!
Un bacio, Shanna.
   
 
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