Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: _Giuls17_    28/10/2016    0 recensioni
[Dimenticatevi tutto o quasi di quello che sapete su Westeros]. I Targaryen sono rimasti al potere per secoli finché qualcuno non ha deciso che le cose dovevano cambiare e stiamo parlando di Nedd Stark, il quale decide si imporsi e di combatterli. Adesso, dopo anni dalla guerra, la pace è stata raggiunta ma c'è ancora qualcuno che occupa i pensieri, folli, del Re e si tratta di Daenerys Targaryen e degli insorti.
ˆ-Un Targaryen solo nel mondo è una cosa terribile.-ˆ
ˆ-Potrei anche sentirmi onorata, Usurpatore.-ˆ
ˆ...con la nascita di un Targaryen gli Dei lanciavano una moneta per decidere se il bambino sarebbe diventato un grande oppure un folle.
Cos’hanno deciso gli Dei per te, Daenerys Targaryen?ˆ
ˆ...ma era uno dei sorrisi più belli che avesse mai visto, in quanto coinvolgeva anche i suoi occhi viola.ˆ
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daenerys Targaryen, Eddard Stark, Jon Snow, Rhaegar Targaryen, Robb Stark
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Image and video hosting by TinyPic Buon pomeriggio a tutti :) Dopo molte perplessità e dopo un pò di capitoli scritti per vedere come potessero evolversi le cose, ho deciso di pubblicare questo primo capitolo ! 
Prima di iniziare a parlare della storia e di altro, vorrei avvertire i lettori, la storia e alcuni personaggi saranno in determinati momenti dannatamente OOC, voglio preceisarlo ora perchè purtroppo alcuni di questi cambiamenti sono necessari per la storia e purtroppo non ne ho potuto fare a meno, ma a maggior ragione capisco il lettore fedele all'indole del personaggio, quindi questo messaggio è per lui che abbandoni questa nave, (Ovviamente se vuole rimanere a me farà solo piacere XD) poichè non vorrei che rimanesse scontento :/ 
La storia è trattata da un altro punto di vista, e prende in considerazione la maggior parte degli eventi che noi conosciamo, solo diversamente. 
Un piccolo esperimento che volevo fare da tempo e che per varie ragioni ho rimandato, spero che vi possa piacere, perchè insomma ci si mette in gioco per voi, quindi grazie a chiunque perderà un pò del suo tempo a leggerlo :D
 



Westeros.
 
~ Alcuni anni prima.~
 
-Il popolo si sta ribellando, Aerys dobbiamo andare via.- disse Rhaelle decisa.
-Questa è casa nostra, non abbandonerò questo Trono.- rispose deciso il sovrano.
Daenerys guardò la madre con occhi pieni di lacrime ma posò lo sguardo sul fratello più grande: Rhaegar era rimasto in silenzio per tutto il tempo, lasciando sfogare i loro genitori, Viserys invece aspettava, come lei, un destino del tutto ignaro.
 
-Nostra madre ha ragione, il nemico è riuscito a rivoltare il nostro popolo, a mettercelo contro, non siamo più noi i regnanti ma l’Usurpatore. Il suo esercito sta arrivando.-
-Attento a come parli o dovrò considerarlo tradimento!-
-Puoi considerarlo come vuoi, ma questo è semplicemente l’ovvio, gli Stark stanno salendo al potere, l’alleanza con i Baratheon è forte e noi siamo rimasti soli.-
-Noi abbiamo i Draghi!- urlò Aerys, con gli occhi iniettati di sangue per via dell’ira, -Possiamo radere al suolo le sue armate.-
-Come possiamo essere i Draghi se non abbiamo più i draghi?- sussurrò Viserys.
-Ci sono quelli di Daenerys.-
-Sono… Solo uova.- balbettò la bambina, -Non sono ancora riuscita a schiuderle.- sussurrò, abbassando gli occhi.
Aerys la guardò negli occhi e come tutte le altre volte il suo voltò mutò, in un’espressione di puro disprezzo nei confronti della figlia, e come tutte le altre volte Dany si sentì in difetto nei suoi confronti, si sentì l’ultima ruota della famiglia Targaryen, l’ultima ruota del carro.
-Daenerys, tu lo sai che questo è anche colpa tua, no?- Aerys si avvicinò, lentamente, senza smettere mai di guardarla negli occhi, quegli stessi occhi viola che aveva anche lei, che tutta la famiglia condivideva.
Un legame indissolubile ed eterno.
-Io…-
-Se solo fossi nata prima, se solo avessi preceduto tuo fratello Viserys, adesso saresti già la sposa di Rhaegar, già saresti diventata regina e il popolo ci sarebbe rimasto fedele, ma come al solito hai deciso di non seguire il corso degli eventi.
Ed adesso siamo nei guai.-
Dany percepì le guance bagnarsi di lacrime ma non ebbe il coraggio di asciugarle, l’aura di follia che circondava suo padre la spaventava, ed era talmente opprimente, talmente reale che le faceva sempre tremare la pelle; e come tutte le volte non replicò, in fondo lo sapeva anche lei di essere la causa di tutto.
Se fosse nata prima, suo fratello non sarebbe stato solo.
Se le sue uova di drago si fossero schiuse alla sua nascita, avrebbe aumentato la forza della loro armata, ma neanche questo era successo; aveva fallito su tutta la linea.
 
Perché le mie uova non si sono schiuse? Perché? Perché?!
 
Lentamente arretrò, senza staccare gli occhi dal padre che ancora la guardava, incutendole terrore.
-Mi hai deluso, Daenerys, Nata dalla Tempesta.-
 
Senza rendersene conto corse via, il più lontano possibile da lui e dalla sua famiglia.
 
***
 
Abbassò la mano e carezzò con delicatezza le sue uova, le sue tre uova; ognuna aveva un proprio colore, ma lei le amava senza alcuna distinzione, erano sue, eppure ancora non si erano schiuse, e per la prima volta si rese conto che aveva fatto troppo affidamento sulle leggende.
I draghi non esistevano più.
 
-Daenerys.-
Alzò lo sguardo e vide suo fratello Rhaegar, in armatura da guerra, avvicinarsi a lei; e nonostante la sua giovane età non poté non trovarlo attraente, erano stati promessi ma sapeva che mai lo avrebbe sposato, il circolo vizioso dei Targaryen si era interrotto con loro.
-Cosa stai facendo?-
-Prego che le uova si schiudano, Rhaegar, prego di poter dare a mio padre i draghi di cui ha bisogno, così che la Testa del Drago possa comandarli in battaglia.-
Abbassò lo sguardo ma non accadde nulla.
-Ti sbagli, non è come dici tu.-
-Non capisco.- disse guardandolo.
Lui la guardò e le posò una mano sulla spalla, strinse forte senza temere di farle del male, e poi parlò.
-Vorrei poterti proteggere sorella mia, vorrei poterti assicurare un futuro migliore, un futuro in cui tu non sarai condannata a scappare, a nasconderti, a sottometterti ad un falso re, perché lui non sarà mai il vero re, il tuo Re; però non sarà così, nostro padre non mi ha permesso di gestire meglio le cose, non mi ha permesso di salvare questa famiglia, ed adesso toccherà a te farlo.-
-Non posso, Rhaegar, io non posso farlo, lui mi odia e poi ci sei tu.-
-Lui odia anche me, solo che io riverso su di lui il suo stesso odio, Daenerys, ma non ci sarò per sempre, quello che voglio fare è rischioso e pericoloso, Viserys si prenderà cura di te.-
-Non vorrai affrontarlo, vero? L’Usurpatore? Non farlo, tu sei la testa del drago, tu devi comandare questa casa, non io, non puoi lasciarci in mano a nostro padre.-
-Daenerys ascoltami.- le prese il viso tra le mani e la guardò attraverso gli occhi viola, -Sei tu la Testa del Drago, non io, non Viserys, le tue uova, se, si schiuderanno lo faranno quando tu sarai pronta a governarli, non lo faranno per un mero capriccio di nostro padre, ricordatelo.-
-Ma il drago deve avere tre teste.- disse, ripetendo il mantra che sua madre gli aveva insegnato fin da piccola.
-No, Dany ne basta una sola per comandarle tutte. E tu lo farai. Sarai tu a salvarli un giorno, non io, io ho un altro compito, cioè quello di darti più tempo.-
-Non lasciarmi, non farlo. Possiamo trovare un’altra soluzione assieme, ci sono le Terre Libere, possiamo andare lì, tutti assieme.-
-I Targaryen non sono quel tipo di famiglia e lo sai bene, “Fuoco e Sangue”, questo dice il nostro stendardo e col fuoco e col sangue io me ne andrò, manderò all’inferno i suoi uomini, mentre tu, la mamma e Viserys andrete via. Hai capito?-
-Sì.- sussurrò, trattenendo le lacrime per la prima volta.
-Sii forte sorella mia, sii forte per questa casata ed abbia pazienza, anche quando tutto il continente ti darà la caccia per ucciderti tu non mollare, non mollare neanche in punto di morte, perché sarà solo in quel momento che l’Usurpatore avrà vinto, ma basta un Targaryen vivo per mantenere la speranza.-
-Un Targaryen solo nel mondo è una cosa terribile.- disse, lasciando andare le lacrime.
 
***
 
~Westeros oggi.~
 
Daenerys lasciò cadere la spada e si appoggiò al tronco dell’albero, si era allenata per tutta la giornata ed adesso che aveva finito lasciò liberi i suoi pensieri di travolgerla nuovamente, come tutti i giorni.
Con il passare degli anni era riuscita a migliorare il suo autocontrollo, imponendosi dei limiti, delle restrizioni; così aveva relegato le emozioni, i sentimenti, nella parte più profonda del suo cuore, lontano dal legame col passato e lontano dalla speranza che nutriva per il futuro, solo così era cresciuta.
Diventando quella persona che suo fratello Rhaegar era riuscito a scorgere nei suoi occhi viola.
Alzò gli occhi e guardò il cielo, il sole aveva lasciato spazio alla luna e alle sue stelle, percepì il vento tra i capelli quasi bianchi, altro segno distintivo di quella casata di cui era l’unica a portare il nome.
Targaryen.
Erano passati anni dall’ultima volta che li aveva visto, ma se chiudeva gli occhi riusciva ancora a scorgere il viso di suo fratello Rhaegar e di suo fratello Viserys come se fossero ancor vivi, mentre erano sbiaditi quelli della madre e del padre, Aerys era stato scacciato per primo.
Già quando aveva deciso di non seguirli, di abbandonarli per Daenerys era morto.
 
Scosse la testa e cercò di scacciare quei pensieri, cercò di relegare il passato lontano dalla sua vista, ma col passare degli anni era sempre più difficile, sempre più doloroso dimenticare chi l’aveva amata e messa al mondo.
-Daenerys?-
Si voltò e trovò l’impacciato Sam ai margini del campo di allenamento, non lo aveva neanche sentito arrivare.
-Dimmi Sam.-
-Ci sarebbe la riunione… Sai gli altri vorrebbero sapere che cosa hai scoperto questa mattina quando sei andata in perlustrazione…-
-Arrivo Sam.-
Si avviò al suo fianco e cercò di mettere assieme le informazioni che aveva avuto ma nessuna era promettente, soprattutto per lei che era la ricercata per eccellenza di tutto il continente e per il suo popolo ribelle.
 
Non era stata lei però ad avviare questa comunità, era stato suo fratello Viserys mosso dal sacrificio di Rhaegar a trovare il coraggio di esporsi, di mettersi in gioco per gli altri; i Targaryen non erano altruisti, non erano docili o addomesticabili, ma lottavano per il potere, e suo fratello aveva deciso di farlo a modo suo.
Non era stato facile all’inizio, Rhaelle li aveva lasciati pochi mesi dopo la morte del figlio e il suicidio del marito, quindi era stata lei che aveva assistito suo fratello, anche quando l’Usurpatore li aveva messi in un angolo, lui non aveva mollato, avevano abbandonato la nuova casa e ne avevano trovata un’altra, lontano da occhi indiscreti e lì aveva coltivato il suo popolo.
 
Finché non me lo hanno portato via.
Mi hanno tolto tutto.
“Ma non le uova.”
 
Daenerys guardò la porta della sua casetta, là dentro le uova riposavano in pace ma nessuna delle tre si era ancora schiusa, nessun drago era ancora nato.
 
Rhaegar si sbagliava, quelle uova non erano destinate, anche lui aveva dei dubbi.
Neanche lui era certo.
 
-Maestà.-
Ser Jorah la precedette e la guardò arrivare, sorridendole appena, ma nonostante tutto lei ricambiò quel sorriso.
Il cavaliere esiliato si era preso cura di lei fin da subito, assieme a lui aveva migliorato le sue tecniche di guerre, aveva ampliato le sue conoscenze e in lui non aveva solo scoperto un consigliere ma anche un amico prezioso.
 
-Benvenuti.- disse, salutando uomini, donne e bambini che la circondavano in mensa.
Li guardò e in molti riconobbe i volti di antiche famiglie che pur di fuggire si erano uniti alla causa, e in altri vide semplicemente uomini che si erano schierati dalla sua parte.
Il suo popolo.
-La squadra di ricognizione che ho condotto oggi oltre i confini, mi ha dato la possibilità di osservare le mosse del nemico. E purtroppo quello che ho visto non mi è piaciuto.
Non sono vicini, ma sembrano sulle nostre tracce. Da quello che ho potuto scoprire uno dei nostri avamposti a Winterfell è stato scoperto, e gli uomini sono stati catturati, e sono stati portati ad Approdo del Re.-
-Ci hanno traditi?-
-No, i nostri uomini sono fedeli, ma se si avvicinassero oltre attueremo qualche misura elusiva per farli allontanare, questa è casa nostra, non l’abbandoneremo.
Adesso cenate, vi ho preso anche abbastanza tempo.- disse congedandosi dai suoi uomini.
 
-Daenerys, aspetta!-
Si fermò davanti alla porta, e Sam e Jorah la raggiunsero.
-Dentro.- disse guardando i due uomini e capendo benissimo le loro intenzioni, la discussione non era ancora finita.
Trovò la stanza illuminata e il camino accesso, apprezzò il gesto e si lasciò cadere vicino ad esso, accanto alle sue uova, le toccò lentamente per percepirne i dettagli e il calore.
-Sei preoccupata.-
-Si stanno avvicinando Sam e questo mi preoccupa, abbiamo da poco costruito una fornace per preparare le armi e le armature, se saremo costretti ad andarcene ci vorranno anni per preparane un’atra e per armare tutto l’esercito.
Gli avamposti che mio fratello aveva istituito sono troppo lontani per essere raggiunti col giorno e la notte è pericoloso viaggiare senza cavalli, quindi non posso raggiungerli velocemente.-
-Daenerys dobbiamo andare via, lo hai detto tu, noi…-
-Non credo che sia la soluzione migliore.- lo interruppe Jorah, guardandolo.
-Voi non andrete da nessuna parte.- alzò lo sguardo e si ricordò la prima volta che lo aveva visto in mezzo alla folla, solo e spaventato, gli aveva ricordato lei tutte le volte che suo padre la guardava negli occhi.
-Domani mattina creerò un diversivo per allontanare l’armata, dovrebbe bastare per guadagnare un po’ di tempo.-
-Fallo fare ai tuoi uomini.-
-Fallo fare a me.- disse il cavaliere.
-No, Ser Jorah, io sono il capo, sono Daenerys Targaryen ed è una mia responsabilità.-
-Tu hai i tuoi cavalieri, hai me, possiamo farlo noi, siamo qui per proteggerti Daenerys.-
-Attento a come parli, so qual è il vostro compito ma so ancora prima qual è il mio, di compito. E se voglio essere una Regina diversa, dovrò comportarmi diversamente. Ma ho bisogno che voi facciate una cosa per me.-
Si alzò e recupererò la spada di suo fratello Rhaegar, la spada dei Targaryen che gli era stata ceduta e la porse al suo cavaliere.
-Tienila al sicuro mentre sarò via.-
-Sam, tu dovrai nascondere le uova, domani stesso.-
-Non tornerai?-
-Certo che lo farò, ma devo essere cauta. Dovrai nascondere le uova, lontano dal villaggio, e non troppo vicino ad Approdo del Re, non posso permettere che cadono nelle sue mani.-
-Come farai a trovarle? Se io dovessi… Come le ritroverai?-
Daenerys abbassò lo sguardo e provò una stretta al cuore, in tutti quegli anni non si era mai allontanata dalle uova, rappresentavano la sua famiglia ma sapeva che la sua missione presentava troppe incognite e poche certezze e non poteva permettersi di perderle.
-Le troverò. Siamo legate, dentro di me scorre il sangue del Drago, questo mi permetterà di ritrovarle Sam, non temere.-
Lo guardò e provò a sorridere ma seppe in cuor suo che quel sorriso non aveva coinvolto i suoi occhi viola, i quali trasmettevano tutti i suoi dubbi e le sue angosce.
-Sai cosa fare in caso io fallissi.- disse guardando l’uomo di cui si era fidata per tutti quegli anni, e lo vide annuire, -Attenetevi al piano, qualsiasi cosa succeda. Fate in modo che i miei sforzi non siano vani.-
-Lo faremo, Maestà.-
 
 
 
∞Angolo Autrice: Non aggiungo altro dopo lo sproloquio all'inizio del capitolo, spero solo che vi sia piaciuto e vi lascio allo spoiler!

Spoiler:   Perché sono viva? Io dovrei essere morta!
“Lui ti aveva detto di essere paziente…”
Rhaegar…

 
 
 
 
 
 
   
 
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