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Autore: Smeralda Elesar    12/05/2009    2 recensioni
Vi siete mai chiesti quali potrebbero essere state le vere conseguenze dell'ultimo Galaxian Explosion di Kanon? Questa fiction ne propone alcune... forse non vi piacerà, ma sono sicura che dopo averla letta starete molto più attenti a dove cadono i fulmini!"Chissà come mi giudicherai adesso""Solo Dio può giudicare, Kanon, ed io non credo in Dio"
Genere: Romantico, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gemini Kanon, Nuovo Personaggio
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ora inizia la vera storia… dal diario di Eleni!

 

27 maggio ore 22:40 casa

 

Oggi mi sono capitate una serie di cose assurde!

A parte il fatto che ho perso tre ore a casa dei miei a riparare l’antenna

(perché devono chiamare sempre me per questo genere di lavori? Non

possono chiedere ad Aléxandros? Certo che no! Il fratellino manager ha

troppe cose da fare per andare a casa loro in campagna, a 40 minuti di

macchina da Atene!), poi mi è capitata la cosa più assurda della mia vita!

Mentre tornavo a casa, anche se ormai è quasi fine maggio, sembrava che

si stesse preparando un temporale di quelli tosti e io, mentre guidavo,

stavo giusto pensando che mettersi in strada con quel tempo è pericoloso

per i fulmini quando all’improvviso è caduta una scarica proprio davanti alla

mia auto!

Il lampo di luce e il rumore sono stati così forti che all’inizio ho pensato

che mi avesse presa in pieno, poi però ho capito che non era così e stavo

ripartendo.

Solo in quel momento ho guardato fuori e mi è venuto un colpo: davanti a

me, dove era caduto il fulmine, c’era un uomo!

Ero sicura che prima lì non ci fosse nessuno e non capivo da dove venisse,

solo che non mi sono fermata a pensarci più di tanto perché, chiunque

fosse e in qualunque modo fosse arrivato lì, quel tizio aveva bisogno di

aiuto, e anche molto.

Sono scesa dalla macchina e mi sono avvicinata.

La scena era abbastanza inquietante: mi trovavo in mezzo a una strada di

campagna, di notte, con un tempo bruttissimo e la possibilità che cadesse

qualche altro fulmine, e per di più con uno sconosciuto semisvenuto da

soccorrere.

Cose che capitano solo a me!

Era steso sul fianco e i fari della mia Nissan lo illuminavano in pieno, così

ho potuto osservarlo bene; tanto per cominciare indossava vestiti strani,

ma la cosa più strana erano i capelli: lunghissimi, un fiume blu scuro che

scendeva oltre la vita nella polvere della strada.

Per una frazione di secondo sono rimasta a fissarlo ipnotizzata e non so

per quale motivo mi è venuto in mente un verso dell’Iliade, quello che si

riferisce ad Ettore.

“Così la testa di lui si ricopriva tutta di polvere”*

Mi sono inginocchiata per vedere come stava e ho visto che, a parte il

fatto che quasi non ce la faceva a respirare, si stringeva il braccio destro

come se gli facesse molto male e teneva gli occhi serrati.

Ho provato a chiamarlo ma non rispondeva, così gli ho messo una mano sulla spalla.

Mamma mia, ha fatto quasi un salto! E quando ha aperto gli occhi aveva un’

espressione veramente terrorizzata.

Però… accidenti  che occhi che aveva! Un colore bellissimo, verde intenso come non

ne avevo mai visti.

Ma non era il momento di pensare a queste cose: aveva bisogno di un medico e

subito.

Ho cominciato a parlargli piano per calmarlo e per fortuna ci sono riuscita.

Capisce bene il greco.

Gli ho detto che lo avrei portato subito all’ospedale e gli ho chiesto se ce la faceva

ad alzarsi, e quando ha fatto segno di sì l’ho aiutato a rimettersi in piedi (cosa non

facile perché lui è più alto e sicuramente più pesante di me).

Nel salire in macchina continuava a tenersi il braccio e io ho avuto subito il sospetto

che fosse rotto.

Gli ho anche abbassato lo schienale perché non riusciva a stare dritto.

Prima di mettere in moto gli ho detto che mi chiamo Eleni, ha fatto un vago cenno

di assenso e ha detto qualcosa che suonava come “Kanon”, forse è il suo nome…

Un po’ strano ma da un tipo con quei capelli me lo posso anche aspettare.

Sono partita e credo di avere infranto un bel po’ di norme del codice stradale

prima di arrivare ad Atene però in quel momento avevo piuttosto fretta di

raggiungere un pronto soccorso, tanto tutto il tempo che avevo recuperato per

strada me lo hanno fatto perdere loro tra fogli da firmare e altre seccature.

E comunque un po’ me la sono cercata io: ho registrato il ragazzo misterioso sotto

il nome di mio fratello.

Lo so che probabilmente è illegale ma non potevo dirgli che lo avevo trovato così, come un fungo e che non sapevo un beatissimo accidente di lui, così ho fatto fare la

cartella clinica a nome di Aléxandros Kalòudis.

Non credo che mio fratello se la prenderà per questo, tanto non lo scoprirà mai, e in

ogni caso se dovesse fare storie glielo darò io un vero motivo per presentarsi all’ospedale!

Il braccio lo aveva rotto davvero, come avevo pensato io, e anche un dito della mano

destra, oltre a varie costole incrinate.

Comunque anche se è illegale mi è sembrata l’unica cosa sensata da fare perché

mi ha risolto un sacco di problemi.  

Tanto per cominciare quelli delle carte per le dimissioni che ho firmato con la

massima convinzione e fretta da brava sorellina.

Ho anche chiacchierato un po’ con l’infermiere mentre aspettavo che facessero tutti

gli esami e che mettessero il gesso: ho scoperto che si chiama Antonis come il mio

ex ragazzo e che come lui ha un’insana passione per il calcio.

Mi sarebbe stato antipatico ma poi è arrivato il dottore dicendo che Aléxandros

aveva finito, e Antonis si è gentilmente offerto di aiutarmi a riportarlo in macchina.

Comunque il ragazzo (Kanon o come altro si chiama) non è molto sveglio, e spero

per lui che quella trovata imbecille fosse solo un effetto del dolore e delle medicine:

stava per rovinare tutto il mio brillante piano con una sola frase!

Infatti il dottore, da persona gentile gli ha detto :-Per ora hai solo bisogno di riposo,

Aléxandros, meno male che con te c’è tua sorella-:

Allora lui è uscito per un attimo dal suo stato di semi incoscienza e aveva iniziato a

dire qualcosa del tipo :-Ma lei non è… Ahi!!!-:

L’ho praticamente pugnalato con le chiavi della macchina per farlo tacere ma il

dottore mi ha guardata lo stesso con un po’ di sospetto, come se avesse capito che

lo avevo imbrogliato.

Non importa, tanto se tutto va bene nessuno ne saprà mai niente.

Ho fatto uno dei miei migliori sorrisi e me ne sono andata.

Per tutto il tragitto fino a casa non ha detto una parola però io mi sentivo un po’ in

colpa per il colpo di chiave (anche perché credo di averlo preso proprio in una delle

costole ammaccate… poverino!) così gli ho detto che mi dispiaceva avergli fatto

male ma era l’ unico modo per portarlo a casa con me.

Non so perché ma ha fatto un sacco di problemi (per quello che gli permettevano le

sue condizioni ovviamente), praticamente tutti quelli che mi sarei dovuta fare io e

che invece non ho neanche pensato.

Il dialogo vale la pena riportarlo.

 

Kanon (alla fine si chiama veramente così): Non puoi portare a casa tua uno sconosciuto!

 

Io: Perché no? Ti hanno dato una prognosi di trenta giorni, come pensi di fare in

tutto questo tempo senza una casa e senza poterti muovere liberamente? E poi,

scusa, non ti offendere ma mi sembri messo piuttosto male e credo che ti serva

qualcuno che badi a te.

 

Kanon: No, hai già fatto abbastanza per me… da ora me la caverò da solo.

Non voglio più essere di intralcio per nessuno…

 

Lo ha detto con un tono strano, come se provasse un profondo disprezzo per se

stesso, come se le ossa rotte fossero colpa sua.

Comunque ho capito che cercando di convincerlo non avrei ottenuto niente così ho

deciso di batterlo in astuzia: dopo un altro poco di discussioni sono riuscita a fargli

accettare ospitalità solo per stanotte, così intanto per ora evita di andarsene in giro

a procurarsi altre fratture.

È un tipo decisamente strano: rifiuta ogni tipo di aiuto anche quando è palese che

ne ha bisogno.

Un po’ credo che sia per il classico orgoglio maschile, però non è solo questo…

Dà l’impressione di tenersi dentro qualcosa che lo fa stare male, e non sono solo

le varie contusioni. Boh, è decisamente strano.

Ad esempio quando siamo arrivati a casa gli ho sistemato molto in fretta il letto

nella stanza degli ospiti e nel frattempo lui avrebbe potuto sedersi un po’, invece

è rimasto ostinatamente in piedi per tutto il tempo… salvo poi crollare sul materasso

senza neanche togliersi la maglietta!

L’ho coperto io perché non ce la faceva neanche a stendere il braccio e quando gli

ho rimboccato le coperte ha fatto di nuovo quell’espressione del tipo

grazie-infinite-ma-io-non-lo-merito”.

In quel momento mi ha fatto tanta tenerezza e per un attimo ho avuto la tentazione

di fargli una carezza come a un bambino, però per fortuna mi sono trattenuta: chissà

quanto se la sarebbe presa con quel carattere orgoglioso che ha!

Poi, quando stavo per andarmene, mi ha chiesto

:-Ma perché fai tutto questo per me?-:

E io con molta sincerità gli ho risposto

:-Perché ne hai bisogno-:

Allora lui ha detto un'altra frase strana, credo che fosse qualcosa del tipo

:-Tu non sai chi sono…-:

Perché io gli ho risposto

:-Me lo dirai quando ti sarai ripreso-:

E poi me ne sono andata perché era abbastanza tardi e volevo andare a dormire anche io.

Ora sono qui nella mia stanza a scrivere queste righe di diario e si è fatto ancora più tardi, però la giornata di oggi meritava di essere raccontata per bene…

E poi domani è domenica quindi non mi devo neanche preoccupare della sveglia!

Bene, visto che domani sono libera posso cercare di conoscere meglio il mio

ospite caduto dal cielo: confesso che mi incuriosisce molto con quell’aspetto da

statua greca, quell’aria perennemente sconsolata e quel nome così strano.

Kanon.

 

________________________________________

 

 

 

*Iliade XXII v. 405

 

Kikka_Hiwatari  Grazie per aver messo la storia tra le “seguite” ^o^

Come procede il mio esperimento romantico? Volevo rendere Eleni un po’ più

dolce ma mi diverte troppo una protagonista così “vivace” e spigliata =D!

 

Dagliasa2 ti piace davvero? Hum, sì, in effetti Kanon non ci sta tanto con una

ragazza zuccherosa… grazie per la recensione!

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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