La stanza era buia, illuminata soltanto dalla poca luce che entrava dalle finestre. C'era solo Cecily nella palestra, si esercitava nei salti mortali. La porta si aprì piano scricchiolando, “Cecily, dove sei?” chiamò Will impaziente. La ragazza non rispose, era troppo concentrata nel mantenere nell'equilibrio; non si accorse della presenza del fratello e senza volerlo gli cadde addosso. Will, si rimise in piedi aiutando la sorellina a fare lo stesso, la guardò dritta negli occhi e con voce calma disse “Sei qui, muoviti... indossa un vestito adatto e scendi a cenare con noi. I Lightwood aspettano.” Cecily corse in camera, sciacquò il viso con dell'acqua fresca, si profumò con la sua nuova acqua di rose preferita, indossò il suo abito preferito e si diresse a passo svelto verso la sala da pranzo. Arrivata nell'ampia stanza cercò con gli occhi il suo solito posto di fianco al fratello, ma si rese conto che lì era seduta Tessa. Un solo posto era rimasto: quello alla sinistra di Gabriel Lightwood, il ragazzo che suo fratello non sopportava. La ragazza si diresse verso il posto a sedere e sorrise ai commensali, si sedette pregando di non dover fare conversazione. Gabriel Lightwood era un ragazzo dalla bellezza particolare, che traspariva attraverso la sua costante espressione accigliata e scocciata. Cecily pensava che fosse per il suo fare arrogante ed il suo temperamento irascibile che lui e suo fratello, altrettanto testardo ma più controllato nelle reazioni immediate, litigassero ogni volta che si presentava l'occasione. Gabriel scrollò la spalla della ragazza, “A cosa stai pensando Herondale? Pensi di riuscire a passarmi il pane o devo chiamare Sophie?” le disse il giovane Lightwood impettito, la risposta di Cecily non tardò ad arrivare; “Oh scusa Lightwood, immagino che la tua salute e la tua alimentazione subirebbero un calo se ora io decidessi di non passarti il cesto del pane! Ecco, tieni.” Will cercò di sopprimere una risata. Gabriel rimase interdetto, non disse nulla. La guardò. Guardò i suoi occhi, color blu-violetto, che venivano infiammati di un fuoco freddo quando la ragazza era in imbarazzo. Il vestito di Cecily era blu oltremare con rifiniture in pizzo viola, metteva in risalto i suoi occhi e la sua carnagione pallida. Gabriel non si era accorto fino a quel momento della bellezza delicata e selvaggia di Cecily prima di quel momento. Continuò a lungo ad osservarla. L'unico a notare Gabriel incantato dalla bellezza della piccola Herondale, fu Will, il quale, infastidito, richiamò su di sé le attenzioni del Lightwood minore: “Caro Gabriel, ti sarei grato se smettessi di fissare mia sorella con quello sguardo, mi mette i brividi.”, il ragazzo sorprendendo tutti disse con tono calmo: “Non è colpa mia se è così bella”. Cecily avvampò e veloce come un fulmine uscì dalla stanza. Gabriel, sentendosi responsabile del disagio della giovane, seguì i suoi passi, ma fu fermato da Will, “Prima scherzavo, ma ora esigo sapere cosa vuoi da mia sorella.” disse il ragazzo dagli occhi blu con tono serio, di chi non ammette risposte vaghe. Lightwood esitò, non sapeva come dire al suo non-amico per eccellenza che pensava che sua sorella fosse mozzafiato. Ripiegò su una banale bugia: “Voglio solo chiarire sta situazione, non ero serio, sono fatto così, spesso dico cose stupide”. Gideon, il Lightwood maggiore, no riusciva a credere alle sue orecchie, Gabriel non parla mai di sé stesso con questa leggerezza e criticità: doveva esserci qualcosa che non sapeva, qualcosa che il fratello non gli aveva rivelato. Non sapendo cosa fare, i Lightwood si congedarono e tornarono nella loro villa. Qualche ora dopo, Will andò alla ricerca di Cecily, fu una “spedizione” breve, sapeva che quando provava una forte emozione la sua sorellina aveva bisogno di pensare al da farsi, esercitandosi con i coltelli da lancio. Cecily, diversamente dalle idee del fratello, era chiusa in camera e Will, nonostante fosse entrato e si fosse seduto sul letto con lei, non proferì parola. Cecily aveva gli occhi rossi e il viso umido di chi ha appena pianto; alzò lo sguardo verso gli occhi del fratello e disse: “Will, oh Will, non ho idea di cosa mi stia succedendo”.