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Autore: luckie_controlofwhatIdo    28/10/2016    1 recensioni
Quando Blaine Anderson soggiornò al "Kellerman's Mountain Home" con la sua famiglia nel 1963, non si aspettava altro che giorni al sole e partite a croquet, ma quando lui e sua cugina Rachel conobbero gli istruttori di danza , i loro piani furono scombussolati. Le vacanze di Blaine in famiglia potrebbero quindi diventare il più bel momento della sua vita.Klaine Dirty Dancing .AU
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Finn Hudson, Hiram Berry, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Blaine era abbastanza sicuro di non aver rilassato nemmeno un muscolo durante tutti i venti minuti del viaggio verso lo Sheldrake .

Non poteva ricordare se fosse mai stato così completamente attento a non toccare un’altra persona.

Con Rachel che aveva occupato tutto il sedile posteriore per potersi cambiare l’abito, Blaine, Kurt e Finn stavano condividendo quello anteriore.

Anche se Kurt era più alto di Blaine, si era offerto di sedersi in mezzo vicino a Finn che poi n realtà era la sistemazione più comoda per Blaine.

L’unico problema era che Blaine non si sentiva per nulla a suo agio.

C’era a malapena lo spazio sul sedile per tutti e tre senza toccarsi; ma lo spazio tra la gamba di Blaine e quella di Kurt era davvero poco.

Le loro spalle si sfioravano ogni volta che la macchina passava su un dosso o prendeva una curva, non importava quanto Blaine si spingesse contro la portiera.

Non che gli dispiacesse quando le loro spalle si sfioravano… al contrario ad essere onesti…ma si sentiva teso per qualcosa ora.

Senza sapere cosa fosse.

Quando arrivarono allo Sheldrake , Blaine praticamente ruzzolò fuori dalla macchina.

Ebbe appena il tempo di guardarsi intorno prima che Kurt li stesse trascinando di corsa dentro il locale, dove si presentarono al direttore degli intrattenimenti per essere condotti dietro le quinte.

Dal momento in cui Rachel e Finn salirono sul palco e una voce stridula annunciava “ Lo Sheldrake è orgoglioso di presentare Finn Hudson e la sua partner per il Mambo Madness” sembrava fossero passati pochi secondi.

I riflettori furono accesi per illuminare Rachel e Finn .

Anche a distanza e dal suo profilo, Blaine poté vedere quanto Rachel fosse pallida e nervosa sotto il trucco.

Gli ricordò improvvisamente una bambina che giocava a travestirsi da grande e non riusciva a capire perché fosse così spaventata.

Rachel amava essere davanti ad un pubblico e aveva fatto molta esperienza a ballare e a cantare su di un palco.

Suppose che questa volte le cose erano un po’ diverse.

Accanto a lui Kurt si stava stringendo fra le braccia nervosamente.

Era molto vicino al fianco sinistro di Blaine come per avere conforto, una mano stretta a pugno sulla bocca.

In effetti sembrava che si stesse mangiando le unghie, anche se Blaine non poteva esserne certo.

Lo spettacolo iniziò bene.

O almeno sembrava che stesse andando bene secondo Blaine, che di certo non era un esperto.

La rigidità delle spalle di Kurt si stava leggermente affievolendo, però; cosa che sembrava un buon segno e quando il numero arrivò a metà, la mano sulla sua bocca, in effetti, era scesa ad afferrare il gomito.

Poi arrivò il momento della presa.

Rachel deviò verso un angolo del palco, Finn si diresse verso l’altro, annuendole incoraggiante.

Rachel si diresse verso di lui quasi volando…

Frenò bruscamente , scontrandosi contro le sue braccia, bloccandole al suo petto.

Con uno sguardo pieno di panico, si voltò verso il pubblico e fece una serie di gesti con le mani che sembravano usciti dal manuale dell’hand jive di grease.

 
Kurt rimase a bocca aperta per l’orrore e si lamentò:

Oh no!”

Sul palco Finn fece volteggiare Rachel portandola verso la fine dell’esibizione.

Blaine si azzardò a lanciare uno sguardo a Kurt, lo trovò che fissava il soffitto , a bocca socchiusa , mentre scuoteva la testa per la disperazione.

“Hey” sussurrò Blaine.

Kurt non rispose così, nonostante la sua precedente reticenza, Blaine si chinò verso di lui spingendolo leggermente con un braccio sulla spalla.

“E’ tutto apposto. Non si sono fermati. Al pubblico piacciono”.

In effetti il pubblico stava applaudendo in quel momento una loro presa più facile .

Kurt si voltò a fissare Blaine con uno sguardo di incredulo dolore sul viso , e , visto che Blaine si era allungato verso di lui , i loro visi erano davvero molto vicini.

Come questo momento si prolungò tra di loro l’irritazione nello sguardo di Kurt si stava affievolendo , i suoi occhi spalancati e le sue labbra… le sue labbra.

Blaine aveva lo sguardo fisso su di esse e si stava anche allungando leggermente verso di loro?

Riportò lo sguardo in quello di Kurt trovandolo confuso e colpito.

Si allontanarono rapidamente , trasalendo, quando Rachel e Finn arrivarono, senza fiato per il ballo.

“Mi dispiace!” balbettò Rachel , “ Sono così dispiaciuta! Solo.. mi sono bloccata e non sono riuscita a.. “

“Hey, va tutto bene” disse Finn fermando il suo farneticare.

“Hai fatto tutto bene. Li senti applaudire? Sei stata grande” .

“Ero così preoccupata quando ho visto entrare gli Schumachers, Blaine. Gli Schumachers sono li fuori”.

“Cosa?” chiese Blaine.

Era turbato e agitato e non aveva idea di cosa stesse parlando Rachel.

Lanciò un’occhiata a Kurt che stava fissando il pavimento con la fronte aggrottata,

“Gli Schumachers. Sai quella coppia di vecchietti al Kellerman? Le cadde la borsa l’altro giorno”.

Blaine ancora non aveva capito nulla di quello che era appena successo…quando il direttore riapparve.

“Tante grazie per il vostro tempo Signor Hudson” disse a Finn allungandogli una busta, “ L’aspettiamo di nuovo.. con la sua solita partner”.

La bocca di Rachel si assottigliò e Blaine si avvicinò abbastanza da poter appoggiare una mano sulla sue spalle.

“Bene. Possiamo andared?" Disse.

Rachel annuì brevemente mentre Finn ringraziava l’uomo che li stava incentivando ad andar via velocemente.

Mentre si diressero verso il parcheggio, Rachel e Finn fecero strada stando vicini.

Blaine e Kurt li seguivano lentamente senza guardarsi nemmeno una volta.

 
Blaine era più a disagio ora durante il viaggio di ritorno al Kellerman, che durante quello verso lo Sheldrake.

Kurt si stringeva forte e Blaine sentiva la tensione venir fuori ad ondate.

Si spinse più che poté allo sportello incapace di pensare a nulla tranne …e se mi fossi sbagliato?

Perché altrimenti avrebbe avuto quella rivista?

Blaine non riusciva a trovare nessun’altra spiegazione che avesse senso.

Aveva giocherellato con l’idea che Kurt l’avesse comprata per qualcun altro, ma anche questo era difficile da credere.

La rivista non sembrava nuova ed era mezza sepolta sotto una scarpa ed alcuni batuffoli di polvere.

Come se Blaine non avesse già abbastanza pensieri per la mente, notò che Finn alzava lo sguardo nello specchietto retrovisore per guardare di nascosto Rachel.

Con Kurt in mezzo a loro, aveva difficoltà a catturare lo sguardo di Finn .. o Finn stava semplicemente ignorandolo.

Kurt, però, guardava dritto davanti a se anche se lo specchietto lo stava praticamente colpendolo in fronte.

Forse non vuol dire nulla il fatto che non stia guardando, pensò Blaine.

Forse a Kurt piacevano le ragazze, ma non Rachel.

O forse non guardava per rispetto a Finn.

Ma allora perché aveva quella rivista?

Si chiese Blaine per quella che sembrava la milionesima volta, quella sera.

Doveva esserlo.

Tuttavia, questo pensiero poteva essere addirittura peggiore della possibilità che Blaine si stesse sbagliando completamente su Kurt; perché questo poteva significare che Kurt fosse come Blaine ma che non fosse particolarmente interessato a lui.

Infine stanco di ascoltare questi pensieri vorticare nella sua testa, Blaine sbuffò e si sporse dal finestrino aperto, facendo del suo meglio per ignorare quello che stava accadendo in macchina.

Alzò gli occhi per guardare le stelle visibile nel cielo limpido , cercando di concentrarsi sulla radio.

Stavano dando “Some kind of Wonderful” dei Drifters.

Perfetto, pensò Blaine.

Quando arrivarono al parcheggio del personale al Kellerman, Finn scese dalla macchina quasi ancora prima di spegnerne il motore, quasi inciampando, solo per poter aprire la portiera a Rachel.

Blaine , che di nuovo scese dalla macchina non appena poté , guardò al di sopra della macchina vedendo scendere Rachel, fermarsi davanti e molto vicino a Finn e sorridergli timidamente.

Furono coperti quando anche Kurt scese dalla macchina dopo Blaine.

I suoi occhi incontrarono quelli di Blaine per la prima volta da quando erano dietro le quinte e sembrarono guardinghi.

Furono tutti distratti dal rumore di qualcuno che correva sulla ghiaia verso di loro.

Blaine lo aveva vagamente riconosciuto come il ragazzo che stava con Finn e Quinn la prima notte che era stato negli alloggi del personale.

“Sam.. che succede?” chiese Finn, mentre questi si avvicinava alla macchina, respirando affannosamente.

“Si tratta di Quinn. Vieni presto.”

Si voltò dirigendosi verso gli edifici che ospitavano il personale.

Finn e Kurt si scambiarono uno sguardo preoccupato e lo seguirono a ruota.

Senza parlare, Blaine e Rachel si affrettarono a seguirli.

Lungo tutto il porticato di fronte all’edificio di Quinn, i membri dello staff erano radunati a piccoli gruppi, le facce tese , gli occhi spalancati mentre guardavano Kurt e Finn precipitarsi , e altri piccoli gruppi erano nella stanza di Quinn.

Blaine entrò in camera e sentì il suo cuore ed il suo stomaco contorcersi quando , girando attorno a Sam, riuscì a dare un’occhiata alla ragazza che era sul letto.

Se non avesse saputo che era Quinn, non avrebbe potuto riconoscerla.

Tutto il colore del suo viso era sparito…era rimasto solo un grigio malaticcio… anche le sue labbra erano pallide.

Aveva i capelli scuriti dal sudore e arruffati, la testa ciondolante sul letto.

Era attorcigliata su se stessa, le mani sull’addome, come se stesse cercando di raggomitolarsi attorno al dolore, senza riuscirci.

Blaine vide anche alcune macchie di sangue sulla coperta.

Kurt e Finn si inginocchiarono immediatamente accanto al letto.

Kurt prese una mano di Quinn, mentre Finn le scostava i capelli dalla fronte.

Aprì gli occhi e , debolmente, sussurrò un “Ciao”.

“Siamo qui Quinn. Siamo qui per te” disse Finn con voce tremante.

“Qualcuno ha chiamato un’ambulanza?” disse Kurt.

Lanciò uno sguardo arrabbiato verso le persone ammassate nella stanza.

Sam si avvicinò.

“Non ce lo ha permesso” disse disperatamente, “ Ha detto che l’ospedale avrebbe chiamato la polizia. Mi ha fatto promettere di non farlo”.

Blaine aveva già visto Kurt accigliato, ma non era nulla in confronto all’espressione furiosa che c’era sul suo viso in quel momento.

Non te lo ha permesso? Guardala! Cosa è successo?”

Dietro di lui, Finn continuò a tener su Quinn la sua attenzione, parlandole in tono rassicurante.

“Non ha usato l’etere. Nulla” balbettò Sam, “ Sentivamo la sue urla da fuori”.

“Credevo fosse un vero medico!” esclamò Blaine e molte teste si voltarono verso di lui come se avessero dimenticato che fosse là.

“Il tizio aveva un coltello sporco ed un tavolo pieghevole” continuò Sam, parlando a Kurt e a Finn.

“Ho cercato di entrare, ragazzi. Lo giuro su Dio”.

Blaine non aspettò di sentire altro.

Si staccò dal fianco di Rachel e superò la porta e iniziò a correre più veloce che poté una volta fuori, senza preoccuparsi di regolare il suo respiro o altro, preoccupandosi solo di andare più veloce che poteva.

I suoi passi erano rumorosi nel buio e ripeteva “ è colpa mia, è colpa mia” in mente, con lo stesso ritmo del battito del suo cuore.

Aveva avuto il denaro.

Quinn era…e lui aveva pagato per questo.

Pasticcio combinato.

Praticante incapace

Le parole riemersero dalla sua memoria e lo spinsero ad andare più veloce.

Solo quando si avvicinò alla sua stanza Blaine rallentò.

Continuò a muoversi più in fretta che poteva, cercando però di essere più silenzioso possibile.

Entrò in camera di Hiram e Shelby , sollevato che non li avesse svegliati.

Scosse delicatamente la spalla di Hiram.

“Blaine?” chiese lo zia intontito, “ E’ successo qualcosa? Si tratta di Rachel?”

Blaine in risposta scosse la testa e prese la borsa medica di Hiram che era sempre accanto alla porta della sua camera, sia a casa che lì in vacanza.

Hiram si alzò velocemente dal letto e si diressero di nuovo verso gli edifici del personale.


Non molto era cambiato in camera di Quinn.

Kurt e Sam stavano discutendo animatamente probabilmente sul chiamare o meno l’ambulanza.

Finn teneva la mano di Quinn che Kurt aveva lasciato continuando a parlarle dolcemente.

“Scusate” disse Hiram, cercando di attirare l’attenzione di tutti nella stanza, “ Scusatemi. Grazie. Ho bisogno che tutti voi ve ne andiate. Tutti fuori, per favore. Chi è il responsabile per questa ragazza?”

“Io signore” si fece avanti Finn, in piedi goffamente accanto al letto.

Rachel era accanto a lui, una mano sul suo braccio.

Hiram, che si era seduto accanto a Quinn sul letto, alzò lo sguardo su di loro, con espressione indecifrabile.

“Grazie. Tutti fuori, per favore”

Il viso di Finn cambiò espressione più volte … ma alla fine lanciò uno sguardo ansioso a Quinn, lasciando poi la stanza.

Blaine e Rachel lo seguirono a ruota.

L’attesa sembrò interminabile.

Blaine non aveva idea di quanto tempo fosse passato.. potevano essere passate ore o pochi minuti.

Ma fu un tempo sufficiente perché Kurt smettesse di fare avanti e indietro davanti la porta di Quinn e accasciarsi contro la balaustra.

Fu sufficiente affinché Rachel si avvicinasse così tanto a Finn da essere stretta a lui.

Gli altri membri dello staff rimasti ad aspettare, erano sul portico a gruppetti, parlando a bassa voce , molto preoccupati.

Quando la porta si spalancò, tutti si zittirono all’istante.

Quando Hiram uscì , il viso triste, Finn disse con voce strozzata.

“Per favore, signore.. lei è..”

“Sta molto meglio” rispose freddamente.

Tutti si lasciarono scappare un sospiro di sollievo.

Kurt e Finn si scambiarono uno sguardo sollevato per poi voltarsi ansiosamente verso Hiram, allungando una mano per stringere le sue, balbettando parole di ringraziamento.

Hiram alzò la mano e Blaine spalancò gli occhi per la sorpresa.. ma poi la portò semplicemente sulle spalle di Rachel per condurla giù per le scale.

Blaine lanciò uno sguardo di scuse a Kurt e a Finn e li seguì.

Camminarono in un silenzio teso fin quando non si allontanarono dagli edifici dello staff.

Poi Hiram di fermò di colpo.

“Hai usato i soldi per questo?” chiese , voltandosi verso Blaine.

Rachel guardò Blaine ad occhi spalancati.

“Mi dispiace... non sapevo..” balbettò.

“Sono molto deluso Blaine” disse Hiram con voce calma, ma le parole ferirono molto di più che se le avesse urlate.

Blaine distolse lo sguardo abbassando la testa.

“Voglio che nessuno di voi due abbiate più a che fare con quelle persone. Mi avete capito?”

Blaine annuì; Rachel non disse nulla e Blaine pensò che avesse anche lei annuito.

“Bene. Vado a dormire e voi ragazzi farete lo stesso.”

E, senza aggiungere altro, riprese a camminare.

Rachel stava guardando Blaine e per la prima volta da anni, lui non seppe leggere i suoi occhi.

Era delusa o confusa?

Triste?

Preoccupata?

Strinse le labbra, abbassò lo sguardo e seguì Hiram.

Arrivati in camera si separarono senza augurarsi nemmeno la buonanotte.

Una volta solo nella sua stanza, Blaine non fece nulla se non togliersi la maglietta e restando in intimo si buttò sul letto .

Cercò di addormentarsi sullo stomaco, poi su di un lato , poi di schiena.

Voltò il cuscino, poi lo voltò di nuovo.

Fu tutto inutile....

Capì che non sarebbe riuscito ad addormentarsi.

L'aria nella sua stanza si era fatta pesante ed opprimente e non arrivava un alito di vento dalla finestra aperta che era rivolta dalla parte sbagliata.

Blaine si sedette e sospirò.

Era tutto inutile.

Si infilò un paio di jeans e strisciò fuori dalla stanza principale fino al portico.

Dopo aver voltato una sedia in modo che il vento potesse colpire il suo viso; Blaine collassò su di essa, cercando strenuamente di schiarirsi la mente.


Non potevano essere passati più di cinque minuti  da quando era li che sentì dei passi ed una voce sussurrare il suo nome.

Blaine si voltò di scatto, sorpreso di vedere Kurt venire verso di lui passando per il piccolo cortile della stanza.

“Ho pensato fossi tu” disse.

“Kurt. Cosa ci fai qui?” chiese Blaine, tenendo la sua voce quanto più bassa possibile.

“Non riuscivo a dormire. Stavo solo passeggiando “ disse Kurt.

Si era cambiato i vestiti  che indossava allo Sheldron anche lui ed aveva le mani nelle tasche di un paio di jeans .

“Posso parlarti?”

Blaine lanciò un’occhiata nervosa alla finestra aperta della camera da letto di Hiram e Shelby.

“Non qui” sussurrò .

Kurt annuì e con la testa indicò la strada da cui era venuto .

Blaine camminò accanto a Kurt, troppo nervoso persino per alzare la testa.

Tutto quello che era successo a Quinn aveva cancellato tutta la prima parte della serata dalla sua mente, ma ora la confusione , la paura e la preoccupazione tornarono ad occupargli la mente.

Distratto , tenne la testa bassa seguendo i passi di Kurt senza nemmeno capire dove stessero andando fino a quando non si avvicinarono all’edificio in cui c’era la scuola di ballo.

Dentro era buio, ma Kurt fermò Blaine che stava cercando di accendere le luci.

“Non vogliamo far insospettire qualcuno” disse con calma, “sopra è più luminoso. Andiamo”.

La sala era ancora meglio, debolmente illuminata dalle luci esterne dell’edificio accanto.

Kurt si diresse verso il giradischi, e Blaine, attento a mantenere una certa distanza, si spostò al centro della stanza.

Si schiarì la gola e chiese.

“Come sta Quinn?”

“Sta riposando” disse Kurt , “tuo zio le ha dato qualcosa per aiutarla a dormire.

E’ questo quello di cui ti volevo parlare a dire il vero.

Non potrò mai ringraziarti abbastanza per quello che hai fatto per lei”.

“Quello che ho fatto?

L’ho aiutata a pagare un intervento che l’ha quasi uccisa!” esclamò Blaine.

Kurt sussultò a queste parole.

“Non avresti potuto saperlo.

Nessuno di noi poteva e l’abbiamo tutti aiutata a pagarlo.

Non sentirti in colpa, hai anche aiutato a salvarla.”

“Ho solo… Non credo di meritare nessun grazie , questo è tutto.

Ho solo fatto quello che avrebbero fatto tutti”.

“Tutti?

Nessuno di loro ha chiamato un’ambulanza” li schernì Kurt.

Blaine scosse la testa.

“Tutto quello che ho fatto è stato correre a chiamare mio zio. Non è stata una gran cosa”.

“Blaine” disse Kurt con serietà, “ è stato davvero coraggioso da parte tua andare da lui.

Eravamo tutti talmente spaventati da non riuscire a prendere nemmeno una decisione.

Sei andato da lui anche per i soldi.

Ed hai provato a farteli dare da Puck prima.

C’è qualcosa di cui hai paura?”

“Io?” chiese Blaine incredulo con tono di scherno nella semi oscurità.

“Ho paura di tutto.

Ho avuto paura di quello che è successo stanotte.

Ho paura per Quinn.

Ho paura di quello che accadrà quando mi trasferirò l’anno prossimo e per l’anno dopo e l’anno dopo ancora.

Ho paura di quello che ho fatto…”

Deglutì, fu più che altro un lamento, e le parole gli uscirono.. disordinate , oneste dovunque.

“Ho paura di quello che sono , ma più di tutto , ho paura di andar via da questa stanza e non sentirmi , per il resto della mia vita, nel modo in cui mi sento quanto sono con te.

La sua voce era bassa e disperata e riuscì a malapena a sentirla sopra il suono dei battiti del suo cuore.

Tenne la testa bassa come se fosse in attesa di un colpo.

Ci fu un terribile momento di silenzio.

Poi si sentì il suono inaspettato di un disco che Kurt fece scivolare fuori dalla copertina per poi farlo partire, a volume basso.

Si sentirono prima delle percussioni ed un piano , un ritmo costante e sensuale.

“Balli con me?” chiese Kurt, la voce a malapena un  sussurro sopra la musica.

Blaine si bloccò ed alzò lo sguardo.

Lasciò andare il respiro; l’aria irritò le sue labbra secche e la lingua rimase attaccata alla pelle quando cercò di bagnarle.

Il volto di Kurt era inespressivo, ma i suoi occhi bruciavano di passione mentre Blaine annuiva appena leggermente.

Così Blaine si avvicinò, il sangue che scorreva veloce, insicuro su come avrebbe potuto ballare visto che sentì i piedi tutt’ad un tratto diventare pesanti come il piombo e sembrava che a malapena riuscisse a camminare.

Anche Kurt si avvicinò e come lo aveva già visto fare prima e come aveva febbrilmente sognato, allungò un braccio per avvolgere i fianchi di Blaine, tirandolo più vicino.

Blaine fissava la clavicola di Kurt  evidente sotto la sottile maglietta di cotone, poi Kurt iniziò ad oscillare.

Blaine non percepì la stessa grazia che aveva visto quando Kurt aveva ballato con una delle ragazze, ma pensò che fosse colpa sua… era come se si muovesse a destra quando doveva andare a sinistra.

Si mosse timidamente con Kurt, facendo scivolare le mani sulle braccia di Kurt.
Come sei il tocco lo avesse incoraggiato, Kurt iniziò a muoversi di più, a ritmo con la musica, correggendolo .

Blaine percepì tutta la forza del corpo di Kurt, felice che stesse conducendolo ..era scosso e non era sicuro che la sue gambe gli avessero ubbidito anche se avesse provato.

Mentre Solomon Burke cantava della solitudine nel buio, Kurt quasi si tuffò tra le braccia di Blaine; piegandolo un pò per la vita e tirandolo indietro, e lì, stretti l’un l’altro, si bloccarono.

Blaine aveva chiuso gli occhi , ma sapeva quanto fossero vicini , l’odore persistente del dopobarba di Kurt e del suo sudore gli stavano facendo girare la testa.

Poteva sentire il suo respiro rimbalzare dalla mascella di Kurt  e, prima che potesse trattenersi , si avvicinò appena un po’.. non per baciarlo ma solo per permettere alle sue labbra socchiuse di toccare e sfiorare con leggerezza la pelle dell’altro uomo.

Kurt rabbrividì e poi… non stavano più ballando.

Con un movimento improvviso, Kurt si tirò indietro quel tanto che gli permise di prendere il viso di Blaine tra le mani e, con un profondo respiro, che risuonò forte all’orecchio di Blaine, trascinò Blaine in un affamato e forte bacio.

Blaine ansimò bruscamente col naso , ma non perse tempo , inclinando la testa all’indietro appena un po’ per rispondere al bacio.

Forte.

Perché questo… questa era tutto quello che era passato nella sua mente, che aveva ossessionato il suo subconscio, che aveva conosciuto nei suoi sogni.

Le sue mani, che aveva spostato dalle braccia di Kurt, trovarono i bordi della sua camicia e gli si aggrappò forte, tirando stretta la leggera stoffa.

Kurt lasciò il viso di Blaine, strattonandolo, aggrappandosi poi alle sue spalle , al suo collo, ai suoi capelli dietro la nuca.

Poi Kurt, con le labbra e la lingua, aprì la bocca di Blaine che ebbe un piccolo attacco di panico , i suoi pensieri momentaneamente dominati dal sovra eccitamento dei sensi del suo corpo.

A malapena sapeva quello che stava facendo e non c’era possibilità che fosse capace di nasconderlo se fossero andati oltre.

Non sapeva nemmeno se volesse che le cose andassero oltre.

Forse avrebbe dovuto fermarsi , ma era , sorprendentemente più facile lasciar scemare il senso di allarme; di lasciarsi trasportare dall’istinto; di far scivolare la lingua su quella di Kurt nella sua bocca; di spingersi più vicino e lasciare che la solidità di Kurt lo facesse sentire meno instabile.

Una della mani di Kurt scese sulla schiena di Blaine, tenendolo fermo, poi Kurt lo stava spingendo all’indietro fino a quando Blaine non colpì bruscamente contro la parete della studio.

A causa dell’urto perse la presa sulla camicia di Kurt, stese così le braccia per stringerle attorno al collo di Kurt.

Kurt si spinse più vicino e poi ogni terminazione nervosa ed ogni cellula del sangue del corpo di Blaine si paralizzò quando sentì la durezza dell’erezione di Kurt spingere sul suo bacino.

E non c’era nessuna possibilità che Kurt non avesse sentito anche la sua.

Blaine si lasciò scappare un gemito sorpreso, soffocato dalla bocca di Kurt ma fu zittito quando anche Kurt gemette.

Per la prima volta da quando si erano aggrappati l’un l’altro e solo per un momento si fermarono , le loro labbra aperte, i loro respiri caldi e affamati.

Blaine realizzò, con immediata certezza, che durante il ballo Kurt aveva tenuto i loro bacini separati mentre ballavano ma suppose che ormai avevano superato tutta questa messinscena.

Poi Kurt portò la sua bocca sul labbro inferiore di Blaine e poggiò una mano sul suo fianco, portando i loro corpi ad un migliore allineamento prima di spingersi abbastanza da far ruotare il suo bacino sul corpo di Blaine e la sensazione scosse Blaine come un fulmine.

Kurt lo fece di nuove ed anche Blaine si mosse, sperimentando e leggermente fuori tempo.

Oh! Pensò.

Questo rendeva tutto migliore.

Così non si fermò e Kurt non si fermò ed i loro baci divennero umidi e più disordinati; le loro mani e i loro respiri ancora più frenetici.

Blaine si tirò indietro improvvisamente , inclinando la testa di lato ansimando nell’aria notturna, non riuscendo più a focalizzarsi sui loro baci.

Senza fermarsi, Kurt portò la bocca sulla mascella di Blaine succhiando e lasciando piccolo segni con i denti mentre continuava a ruotare i suoi fianchi.

Blaine si strinse alle spalle di Kurt, ad occhi chiusi.

In un certo senso era come se stesse correndo; il ritmo, il cuore ed i polmoni che lavoravano duramente.

Si sentì come se qualcosa simile ad una tempesta  stesse per travolgerlo.. qualcosa fuori dalla sua portata.. e Blaine non era sicuro se era lui a seguirlo o se era lui ad essere inseguito.

La sensazione era familiare e spaventosa allo stesso tempo e Blaine sapevo che lo desiderava più di qualsiasi cosa al mondo.

Piagnucolando, Blaine afferrò i fianchi di Kurt spingendosi contro di lui duramente e l’orgasmo si infranse come un’onda , mentre un grido strozzato gli sfuggi dalla gola.

Poi tutto quello che poté fare fu aggrapparsi , tremante, mentre Kurt si spinse contro di lui un altro paio di volte prima di tendersi con un grido soffocato e alla fine lasciarsi andare.

Quando Blaine fu travolto dai suoi pensieri , entrambi erano storditi e terrificati dai rumori di fondo.

Si rese conto di aver spostato le mani.. una stringeva la nuca di Kurt , accarezzando i suoi capelli umidi di sudore, e l’altra stringeva una spalla.

Erano ancora stretti l’un l’altro, dal petto in giù, i piedi intrecciati.

Le braccia di Kurt erano avvolte intorno alla sua vita ed il suo peso lo teneva ancora premuto contro il muro.

Sentì di dover fare qualcosa, dire qualcosa.. invece restò ad occhi spalancati a guardare nel tetro buio al di sopra della spalla di Kurt.

Kurt si mosse per primo, prendendo un profondo respiro, per poi spostarsi.

Le mani scivolarono via dal corpo di Blaine lentamente ed anche Blaine si spostò, non senza riluttanza.

Kurt, all’inizio, tenne gli occhi bassi e poi si preparò visibilmente ad affrontarlo e sollevò gli occhi, per incontrare quelli di Blaine.

Blaine capì che gli occhi di Kurt, probabilmente,  rispecchiavano i suoi.. spalancati, sconvolti, confusi, alla ricerca di qualcosa.

“Um… c’è un bagno di sotto” disse Kurt con voce roca.

Anche al buio, percepì il rossore sul suo viso.

“Cosa?” ansimò Blaine.

“Un bagno.. di sotto.. Hai bisogno di .. pulirti?”

“Oh!” Blaine divenne perfettamente consapevole dell’imbarazzante disordine in cui era.

“Si.. si .. grazie”.

Kurt annuì , mordendosi il labbro inferiore per un attimo, per poi voltarsi ed accompagnare Blaine al piano di sotto.

Si fermò davanti ad una porta, facendo un cenno verso di essa goffamente, prima di incrociare le braccia sullo stomaco.

“Eccolo”.

“Grazie”, ripeté Blaine, superandolo.

Accese la luce mentre chiudeva la porta, strizzando gli occhi a causa dell’improvvisa luce.

Una volta riabituatosi alla luce vide la sua immagine nello specchio incrinato e per un momento si dimenticò di doversi pulire.

Appoggiò le mani sul lavandino di porcellana e si guardò.

I suoi capelli erano spettinati, specialmente sulla nuca, il suo viso era rosso.

Nei punti della sua mascella di cui Kurt si era occupato con le labbra e i denti, la pelle era arrossata.

Le sue labbra erano gonfie, il mento rosa ed i suoi occhi sembravano in qualche modo diversi.

Gli sembrò come se non stesse guardando se stesso.

“Non lo sei” pensò.

Sei diverso ora.

Dandosi una scossa, si pulì al meglio che poté.

Si sciacquò il viso con l’acqua usandone un po’ per cercare di sistemarsi anche i suoi capelli.

Non sarebbe bastato per molto, ma doveva solo tornare nella sua stanza e , con un po’ di fortuna, non avrebbe incontrato nessuno per la strada.

Si voltò ed afferrò la maniglia prima di girarla.

E se Kurt se ne fosse andato?

L’immagine di lui solo e spettinato che tornava nella sua stanza gli balzò alla mente.

E se lo avesse fatto? Si chiese Blaine.

Non puoi stare qui.

Aprì la porta.

Kurt era appoggiato alla parete opposta.

Alzò gli occhi assottigliandoli non appena un fascio di luce passò attraverso la porta illuminandogli il viso.

Blaine provò un’inspiegabile sensazione di sollievo.

“E’ tutto tuo” mormorò Blaine, scambiandosi di posto con Kurt.

Kurt chiuse la porta del bagno, lasciando Blaine da solo al buio.

Cercò di riflettere, ma gli fu impossibile.

Era impossibile classificare,  o quantificare o anche definire quello che aveva appena fatto.

Per un brevissimo istante, Blaine pensò di andarsene, scappare per la paura, ma Kurt lo aveva aspettato, così rimase, chiudendo gli occhi ed appoggiandosi alla parete.

Kurt ne uscì dopo pochi minuti , spegnando la luce, riportandoli al buio.

Blaine sbatté le palpebre cercando di riabituarsi, in attesa di vedere Kurt al buio.

Ancora non sapeva cosa dire e sperò che Kurt avesse qualche idea.

“Andiamo, ti accompagno” disse Kurt.

Fuori, l’aria era limpida e fresca , con una leggera brezza.

Blaine e Kurt camminarono fianco a fianco, in silenzio, senza toccarsi, ma abbastanza vicini affinché le loro braccia si sfiorassero ogni tanto.

Nonostante tutto, Blaine si sentì più tranquillo.

L’unico rumore era il suono dei loro passi e il rumore del vento tra gli alberi.

L’aria era fresca sul viso e Kurt lo stava riaccompagnando a casa.

Avrebbe voluto che la strada fosse più lunga, perché sapeva che nell’esatto momento in cui sarebbe rimasto solo con i suoi pensieri, tutta la calma interiore sarebbe sparita.

Kurt si fermò nel punto esatto in cui il piccolo sentiero conduceva all’incrocio tra la via principale e la stradina della stanza dei Berry.

“Dovrei probabilmente fermarmi qui” disse piano.

“Okay” rispose Blaine, mantenendo anche lui la voce bassa.

Si erano voltati in modo da essere uno di fronte all’altro e Blaine non sapeva cosa fare con le mani.

Non sapeva cosa fare del tutto.

Se Kurt fosse stata una ragazza o se lo fosse stata lui, si dovevano baciare?

Importava?

Erano comunque in un posto dove chiunque potesse vederli , anche se sembrava non ci fosse nessuno in giro.

Ma poi Kurt alzò lo sguardo, come era stato sempre capace di fare, inchiodando Blaine con un solo sguardo.

Sulle sue labbra comparve un piccolo sorriso che sembrava quasi…normale? Timido?

“Buonanotte Blaine” fu tutto quello che disse , con voce dolce.

“Buonanotte” sussurrò Blaine, restituendo lo sguardo fin quando poté , poi Kurt annuì e si voltò.

Ci mise molto ad addormentarsi quella notte.



Nota:

Non ho molto da dire.. spero come al solito che il capitolo piaccia... a Venerdì...

http://archiveofourown.org/works/610563/chapters/1108579 link capitolo
   
 
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