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Autore: Fedex5    29/10/2016    2 recensioni
Ahem, Salve. Sono nuova. Ff dedicata alla mia amica Lily.
È una solangelo molto AU che vede un Will malato e un Nico che di prende cura di lui.
Il contrario del solito,insomma.
Volevo fare una cosa molto fluff ma poi è venuta fuori una roba comica e con fluff.
Se vi interessa, leggete.
Fede
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Nico/Will, Will Solace
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Will Solace era un ragazzo di 16 anni come tanti altri e quel giorno, per lui straordinariamente ordinario, si recò alla sua scuola, che era una delle più famose di New York.
Peccato che quel giorno, sebbene si stesse dirigendo verso l'edificio tanto odiato, dire che non stesse bene era un eufemismo.
La sua fronte scottava in modo preoccupante e lui sentiva un senso di pesantezza che gli rendeva difficile compiere il minimo movimento. Per non parlare poi, del senso di nausea che gli attanagliava lo stomaco.
Non gli serviva certo un medico per capire di essersi preso una bella influenza.
E mentre era sulla metropolitana venne raggiunto dalla figura familiare di quell'insopportabile bellimbusto del suo compagno di banco, Jason Grace che -una volta sedutoglisi affianco- non si rese affatto conto dello stato comatoso in cui versava e si lanciò in un racconto dettagliato di "quanto amasse Piper, quanto fosse felice con Piper...".
Ah, quanto avrebbe voluto dirgli che non gliene fregava niente e che, a dirla tutta,lui era gay.
Peccato che Will non fosse mai stato il tipo da cattiverie e finiva sempre per l'essere gentile e disponibile con tutti.
Ma quel giorno, con il virus che gli offuscava la mente, stava seriamente pensando di mandare Jason Grace al diavolo.
Fortunatamente il viaggio durò poco e una volta in classe ci fu chi seppe aiutarlo.
-Ehi, Will!- gli disse il suo amico Nico di Angelo, venendogli incontro.
Ma non appena si avvicinò di più, il suo viso venne assalito dalla preoccupazione.
-Will? Tutto ok? Non hai una bella cera.- disse il corvino, spostando poi lo sguardo su Grace che anche in quel momento non frenava le sue chiacchiere su Piper.
-Ma tu, brutto pezzo d'asino, non ti sei reso conto che Will è quasi sul punto di svenire? L'ultima cosa di cui ha bisogno sono le tue inutili chiacchiere sulla tua ragazza!- gli urlò letteralmente contro Nico, per poi fulminarlo coi suoi occhi di ossidiana.
Jason arrossì, imbarazzato, borbottando qualcosa e per poi dirigersi verso il suo banco.
Intanto, Nico aveva preso un braccio del ragazzo smilzo piuttosto moribondo e se l'era passato attorno alle spalle, insistendo per accompagnare Will al banco.
-Non è necessario....- aveva mormorato Will con voce flebile, ma era stato bellamente ignorato dal minore.
Solo una volta che fu arrivato al banco, che tra l'altro era in ultima fila, Nico si allontanò, rivolgendogli un ultimo sguardo preoccupato e un piccolo sorriso.
Intanto, Will abbandonò il capo sul banco, senza nemmeno togliersi la giacca: aveva tanto, troppo freddo.
Le prime ore di lezione furono un tormento: compagni e professori avevano intuito che ci fosse qualcosa che non andava e lo tartassarono di domande: possibile che non capissero che l'unica cosa di cui aveva bisogno era un po' di silenzio?
Nell'intervallo la situazione non cambiò di una virgola: se ne stava lì, spalmato sul banco, senza muovere un muscolo.
Nico gli si avvicinò non appena udì la campanella e si sedette nel banco vuoto che Grace gli aveva "volontariamente" lasciato.
-Ehi- gli disse, passandogli delicatamente una mano tra i ricci biondi.
-Sicuro di non voler tornare a casa?-gli chiese.
Will scosse leggermente il capo:
-Anche se volessi, non potrei. Mia madre e mio padre non torneranno fino a domani. - disse in un sussurro.
Nico sgranò gli occhi:
-Ma tu oggi non puoi stare a casa da solo! Hai bisogno di qualcuno. Verrò io a casa tua e mi occuperò di te, tranquillo.- esclamò senza quasi fare pause il corvino, sorridendo compiaciuto per l'ottima idea.
Ma Will scosse il capo :
-Non c'è bisogno che ti disturbi....- disse mormorando il biondo.
-Tranquillo, Solace, nessuno disturbo. E poi, hai bisogno di me.- disse con semplicità per poi poggiare le sue labbra sulla tempia di Will, in un silenzioso gesto d'affetto.
-Accidenti, sei bollente!- esclamò una volta scostatosi, per tornare poi al suo posto per l'aver udito il suono della campanella.
Intanto Will era arrossito a dismisura e, in cuor suo, sapeva che la colpa non era della febbre.
"Calmati, Will." Gli disse una vocina interiore.
"Era solo un bacio sulla fronte. È un tuo amico, è normale che si comporti così con te. Non essere ingenuo, sai che non ricambierà mai uno come te."
'Vai al diavolo.' Rispose Will, anche se sapeva benissimo quanto le parole della vocina fossero veritiere.
"Sai benissimo che ho ragione!"continuò imperterrita la vocina.
'Ciò non toglie che nessuno ti abbia chiesto un parere.'
All'improvviso dal nulla si aggiunse una terza voce -probabilmente la sua coscienza- che gli fece poco carinamente notare che doveva avere la febbre davvero alta per mettersi a discutere con una vocina dentro la sua testa.
La giornata passò abbastanza velocemente, ma a Will quelle sei ore parvero un'eternità.
Quando finalmente alla classe venne restituita la libertà, Will scattò in piedi .
Ma evidentemente si alzò troppo velocemente perché venne subito preso da un forte capogiro e avrebbe di sicuro rovinato a terra,se non fosse stato per Jason che riuscì ad afferrarlo appena in tempo.
Anche Nico gli si avvicinò in un lampo, aiutandolo ad alzarsi e sorreggendolo fino all'uscita.
Fortunatamente, la fermata della metro non era distante dalla scuola e i due la raggiunsero abbastanza in fretta, anche se con una certa difficoltà.
Una volta che si furono seduti, Will parlò:
-Nico, mi dispiace tantissimo che tu debba fare tutto questo sforzo solo per me. Davvero, grazie mille per l'aiuto, ma io posso cavarmela benissimo da solo....-
Nico lo guardò confuso:
-Non dire fesserie, Will! A me fa più che piacere aiutarti quindi non dire ste cose manco per scherzo!-gli disse con tono duro, quasi a volerlo sgridare per aver anche solo osato pensare una cosa simile.
Dopo qualche minuto giunsero a casa del biondo e, una volta giunti lì, quest'ultimo venne subito messo nella camera da letto con un'aspirina e un tè caldo.
-Grazie, Nico.- mormorò Will mentre sorseggiava il suo tè. Quella fu l'ultima cosa sensata che disse, perché dopo prese a delirare a causa dell'alta temperatura.
-Nicoooooo, vero che siamo figli degli dei??- aveva cominciato a dire il biondo in preda a chissà quale visione.
-Ehm....Will? Che cazzo stai dicendo?- fu la risposta "delicata" del moro.
-Se fossimo figli di Dei -continuò il biondo con serietà - Tu saresti il figlio di Ade. -
Nico rimase a dir poco spiazzato:
-Perché proprio di Ade?- chiese boccheggiando.
-Perché sei un bel tenebroso.- si limitò a dire Will, rosso in viso e ansimante.
Nico si trattenne dall'arrossire a quelle parole, ovviamente dettate solo dalla febbre.
-Tu invece probabilmente saresti figlio di Apollo.- ribattè, facendosi improvvisamente serio.
Will lo guardò, gli occhi umidi dalla febbre.
-Sei sempre così solare. Rendi felice chiunque ti stia accanto. È impossibile non volerti bene, Will.- spiegò il moro anticipando la risposta alla domanda che l'altro probabilmente stava per porgergli.
Will sorrise e il moro ricambiò, fino a quando le palpebre del biondo non si abbassarono, trascinandolo tra le braccia di Morfeo.


Si svegliò qualche ora dopo e aprendo gli occhi incontrò lo sguardo di Nico, che gli stava accarezzando i capelli.
Ora Will era in sé, ma....provava il forte desiderio di fare una cosa....
-Nico....- mormorò con vice assonnata -Posso chiederti un favore?-
Il moro annuì e Will, con semplicità, gli chiese di dargli un bacio sulla fronte, come quello ricevuto la mattina a scuola.
Nico lo guardò sorpreso, pensando che forse Will era ancora in stato di delirio.
Ma perché non approfittarne? In fondo, doveva prendersi cura di Will, accontentando le sue richieste.
Così gli poggiò le labbra sulla tempia e gli lasciò un bacio delicato, ma insolitamente lungo, in cui fu ben felice di constatare che la temperatura corporea di Will si fosse notevolmente abbassata.
Poi si scostò, restando comunque vicino al volto di Will e specchiandosi nei suoi occhi cerulei.
Will fece lo stesso e sentì una scossa leggera percorrergli la spina dorsale.
La distanza tra di loro era davvero troppa e lui provava l'impulso irrefrenabile di azzerarla del tutto.
E in quel momento, a causa dei batteri ancora presenti nel suo corpo, non aveva alcuna inibizione, nessun pensiero che gli facesse dubitare se sarebbe stata la cosa giusta da fare.
Era pronto a baciare Nico.
Quindi fu ben sorpreso nell'accorgersi che Nico l'aveva preceduto, poggiando le labbra sulle sue in un bacio bisognoso.
Will gemette, stupito, ma ricambiò subito, per poi portare il moro a sdraiarsi su di lui, stringendolo forte a sé.
Dopo qualche istante si staccarono.
-Nico, io penso di essermi innamorato di te.- disse subito il figlio di Apollo, guardandolo spaesato.
-Taci- borbottò quegli imbarazzato, per poi baciarlo di nuovo.



Angolino mio mio:
Ahem, Salve!^^ Ecco la mia prima fic su efp coff coff. Ed è un regalo molto in ritardo per la mia amica Lily.
Eh, boh è una solangelo che fa molto schifo ma pur sempre solangelo è.
"Son rimasto molti anni in una gabbia d'oro, sì forse bellissimo ma sempre in gabbia ero" (?).
Ok, niente mi faceva pensare a ciò.
Cooomunque, fatemi sapere che ne pensate se ne avete voglia.
E un bacio a te, Lily.
Adios,
Matitam/Fede.
   
 
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