Film > Labyrinth
Ricorda la storia  |       
Autore: I_love_villains    30/10/2016    0 recensioni
Fic scritta rolando con AnnyWolf99.
Jareth ha bisogno di una regina e il destino gli darà una mano a trovarla, facendo passare a lui e alla sua amata momenti felici o tristi, sicuramente intensi.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jareth, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era passato un sacco di tempo da quando l’ultimo umano aveva mandato nel labirinto un bambino, ma ora ce n’erano ben due. Si trattava di due gemelli di quattro anni, un maschietto e una femminuccia. La loro sorella maggiore aveva detto le parole, non immaginando però che i goblin fossero reali.
Jareth tornò sul suo trono dopo aver spiegato le regole alla mortale e osservò i bambini, stretti l’uno all’altra e quasi sul punto di piangere.
“Ciao” li salutò allegro.
“Cosa volete da noi?” domandò la bambina.
“Niente, ma quando viene detta una certa formula i bambini finiscono qui.”
“Vogliamo andare a casa” piagnucolò lei.
“Se qualcuno vi vorrà indietro …”
“Ci vogliono mamma e papà.”
“Ma loro non sanno che siamo qui” notò il bambino.
“No, ma vostra sorella ha tredici ore per ritrovarvi.”
“E se non ci riesce?” chiesero insieme i piccoli.
“Diverrete miei goblin. Io sono il loro re.”
Per fortuna i bambini non scoppiarono in lacrime, però si guardarono intorno spaventati, provando orrore per quelle creature.
“Come sono chiassosi” commentò il bimbo, mentre la sorella si tappava le orecchie.
“Mi faranno venire mal di testa” replicò lei.
Jareth li ignorò. Prese una sfera e osservò come procedeva la giovane. Non era ancora passata un’ora e già si trovava a un quinto del labirinto. Il sovrano decise che presto le avrebbe fatto visita.
“Se, giochiamo a vedo vedo?” domandò la piccola al fratello.
“Sì.”
“Vedo, vedo una cosa … grigia.”
“Un goblin?”
“Sì! Tocca a te.”
“Vedo, vedo una cosa … bianca.”
“La tua maglietta?”
“No.”
“Mh … il re?”
“Fuochino.”
“Quella palla?”
“Sì!”
“Yeee!” esultò la bimba. “Allora, vedo, vedo una cosa … cattiva.”
“Un goblin?”
“Fuochino.”
“Il re?”
“Bravo!”
Jareth sogghignò divertito. I bambini si presero per mano per esplorare la stanza, così lui ne approfittò per fare andare via la mortale.
“Miki” chiamò comparendo davanti a lei.
“Tu! Ridammi i miei fratellini!” esclamò la ragazza, aggressiva.
“Non dici sul serio …” mormorò calmo Jareth.
“Sì, invece!”
“Posso regalarti i tuoi sogni. Vuoi davvero rinunciarvi per quei due poppanti?”
“Sono la mia famiglia.”
“Allora perché li hai mandati qui?”
“Volevo solo spaventarli … ti prego, ridammeli. Sarò una brava sorella. Ti prego.”
Miki lo guardò negli occhi, supplicante. Il sidhe ricambiò lo sguardo e a poco a poco sorrise, facendole salire la speranza.
“No” scandì Jareth continuando a sorridere in modo accattivante.
Sparì mentre l’umana gridava qualcosa che iniziava per vaf. Nel frattempo i gemellini avevano fatto amicizia con un giovane beagle.
“Tutti gli animali parlano” sentenziò il cagnolino davanti alla sorpresa dei piccoli. “Comunque, sono Doug.”
“Io sono Sebastien e lei è mia sorella Ruby.”
“Siete amici?”
“Sì … forse … non lo so” ammise Ruby, confusa.
“Tu sembri buono, quindi sì” decise il fratello.
“Vuoi giocare con noi?”
Doug non se lo fece ripetere due volte. Dopo cinque ore i bambini cominciarono ad avere sonno.
“Se volete potete dormire vicino a me, faccio la guardia” propose il beagle.
“Quando arriva Miki ci svegli?” domandò la bimba.
“Abbaio.”
“Sei un bravo cagnolino” si congratulò Sebastien.
Doug scodinzolò, felice. Si mise a pancia in giù. I bimbi lo coccolarono e lui ricambiò leccandoli.
“Bah” fece Jareth, disgustato. Perché i cani dovevano fare sempre i carini?
Dopo sei ore i gemelli dormivano accanto al cane, quando Miki fece irruzione nella sala del trono. Doug abbaiò, svegliando i bambini.
“Ruby! Seba!”
“Miki!”
I fratelli Mitchell poterono finalmente tornare a casa, con disappunto del sidhe, il quale ebbe però un’illuminazione. Quei ragazzini erano apparsi proprio quando aveva ponderato l’idea di prendere moglie. Già da tempo aveva smesso di pensare a Sarah … non che la cosa fosse stata facile: un sacco di goblin erano stati mandati nella Gora dell’Eterno Fetore ogni volta che lui ricordava la ragazza. Ma il tempo lo aveva aiutato e lui aveva pensato che gli servisse una regina.
Di certo non voleva Miki, forse però la sua donna ideale viveva nella stessa città dei fratelli. Jareth assecondò il suo istinto e, in forma di barbagianni, volò sul ramo di un acero. Individuò subito i bambini, mentre la sorella doveva già essere andata a scuola. Riprese la sua vera forma dopo aver planato dietro un albero.
“Toc toc” fece.
“Chi è?” domandò automaticamente Ruby.
“Il re dei goblin” rispose Jareth.
“Come mai sei qui?”
“Ero di passaggio e sono venuto a trovarvi.”
“Ah, allora entra pure” lo invitò gentile la piccola.
“Mamma ha fatto i biscotti” lo informò Sebastien offrendogliene uno.
Il sire lo accettò, nascondendo la sua sorpresa. Non si aspettava un simile benvenuto; erano forse fatti di zucchero?
“Anche la mia regina dovrà saper cucinare” decise lì per lì, una volta che ebbe assaggiato il biscotto.
“Cerchi moglie?” chiese Seb.
“Esattamente.”
“Quindi ti sposi?”
“Devo prima incontrare la persona giusta.”
“Quella signora sarà fortunata” affermò Ruby.
“Come mai?” si incuriosì Jareth.
“Sei una brava persona.”
Il re si trattenne a stento dal riderle in faccia. Lui una brava persona, proprio.
“Stavamo per giocare a palla.”
“Vuoi giocare con noi?”
Quei bambini dovevano avere per forza qualcosa che non andava. Troppo gentili!
“Se insistete …”
Jareth più che altro si limitò a guardarli finché Ruby decise di cambiare gioco. Ora lui e Seb dovevano indovinare che animale stesse imitando. La bambina si arrampicò su un albero e si mise a fatica a testa in giù.
“Pipistrello” fece subito il fratello.
“No.”
“La scimmia” tentò il sidhe.
“No.”
“Ma gli animali non stanno a testa in giù” protestò il bimbo, a corto di idee.
“Opossum?” chiese Jareth.
“Sì! Ooh, mi gira la testa.”
“Allora scendi.”
Ruby ci provò, invano. Di solito era la madre che la aiutava a scendere quando si arrampicava, specialmente se si lasciava penzolare a quel modo. Si tirò su fino a toccare il ramo per un paio di volte, poi cadde. Molto lentamente, quasi come se fluttuasse. Raggiunse sana e salva il suolo.
“Grazie” disse rivolta al re.
“Ora tocca a me” la ignorò lui.
Si trasformò in barbagianni, lasciandosi ammirare dai gemellini.
“Un uccellino” disse Sebastien.
“Un uccellino grande” corresse Ruby.
“Si dice barbagianni” fece Jareth, leggermente irritato.
“Ruby, Seba, preparatevi!” gridò da dentro la signora Mitchell.
“Sì, mamma!”
I piccoli rientrarono di corsa, urtando un mobiletto e facendo cadere il quadro sopra di esso, che si crepò.
“Se mamma si accorge si arrabbia” si preoccupò la bambina.
“Lo posso riparare … se mi aiutate a trovare una regina.”
“Sì, sì, per favore!”
Mentre i bambini prendevano le loro cose, il sidhe raccolse il quadro e lo riparò in un baleno. Il suo sguardo si soffermò sulla foto. Si bloccò nel rimettere l’oggetto a posto, stupito. Nella foto c’era Sarah, assieme ad un uomo e due bambine, ma Jareth ignorò le altre persone. Il re depose il quadro, pensieroso. Ecco spiegato cosa lo avesse spinto a seguire i marmochi: erano parenti della sua preziosa!
“Ti piaciono i nonni?” domandò Ruby facendolo sobbalzare.
“Sì … Mi potete consigliare una donna da sposare?”
“Ci sono le signore che lavorano con mami” rispose Sebastien.
Jareth annuì. Seguì in volo l’auto in cui erano saliti i gemelli, poi esplorò il nuovo posto. Si trattava di un orfanotrofio. Evidentemente la madre dei piccoli si prendeva cura anche di altri bambini, almeno per qualche ora. Bene, la sua regina avrebbe dovuto saper trattare con i bambini. Jareth si appolaiò sui rami vicini alle finestre, osservando le ragazze che lavoravano nella struttura. Alla fine della mattinata giunse alla conclusione che nessuna era di suo gradimento. Si spostò su una albero accanto al parco, dove poteva vedere giocare insieme tanti ragazzini. E futuri sudditi, chissà. Una bambina però si era allontanata dagli altri. Inseguiva uno scoiattolo che cercava noci dall’altra parte della strada. Affascinata dai movimenti dell’animale, attraversò senza notare una macchina che giungeva ad alta velocità. Quando se ne rese conto era troppo tardi. Urlò coprendosi il volto con le mani e attese l’urto … che non avvenne.
“Ehi, è la seconda volta oggi che sei in pericolo” la rimproverò scherzosamente Jareth, poiché aveva riconosciuto Ruby.
La bimba aprì gli occhi. Realizzando cosa era successo, lo abbracciò, ancora tremante.
“Tutto bene?” chiese il sidhe premuroso.
Ruby annuì contro la sua spalla. Jareth la mise giù, scambiando un sorriso con lei. Fu in quel momento che non solo avvertì, ma seppe che quella ragazzina sarebbe diventata la sua perfetta regina. Certo, era ancora molto piccola, ma sarebbe cresciuta, lui non doveva far altro che aspettare.
“Sì, eh? Allora torno nel mio regno.”
“Tornerai a trovarci?”
“Forse.”
“Ci conto.”
Jareth le sorrise, salutò e volò via. Più tardi la sorella annunciò al fratello che avevano un nuovo amico, e che per di più era carino.
“Carino?” ripeté perplesso Sebastien.
“Mh mh” annuì Ruby.



***Angolo Autrice***
E questo era il prologo.
Spero di riuscire ad aggiornare ogni domenica.
Alla prossima!
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Labyrinth / Vai alla pagina dell'autore: I_love_villains