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Autore: Leo    12/05/2009    7 recensioni
Una raccolta di tutti i tipi di solitudine che ho visto o vissuto nella mia breve vita; un quadro dai colori spenti, in cui i protagonisti sono vittime dell'emarginazione del mondo. Come i più classici casi: i vecchi, gli omosessuali, i diversi nelle più svariate alternative. E tutto è stato mescolato in questo ambiente, su questo monte irto, dove ognuno rimane come addormentato.
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Epitaffio

(Solo non voglio stare, mi faresti compagnia per favore, compagno di vita?)

“Si può essere soli in due?”

 

 

Stava seduta sul suo sellino, in un treno, non importa per dove. Il vagone semivuoto, e comunque pieno di disinteresse. C’era qualcuno che leggeva parole scritte da chissà chi, qualcun altro che inforcava gli occhiali per continuare il suo lavoro, e pochi altri che si isolavano nella musica di un auricolare. Il silenzio regnava sovrano, insieme alla solitudine di ognuno di loro.

Un’altra fermata, e un ragazzo salì sul treno e si andò a sedere proprio di fronte a lei. Per un momento la ragazza distolse lo sguardo, mentre quell’altro posava i suoi bagagli. Anche quando si sedette, la ragazza continuava a guardare il paesaggio scorrere oltre il finestrino.

Un’occhiata fugace al ragazzo, e allora si accorse che quello la stava guardando sorridendo. Sorrideva con una purezza assurda, quasi di un altro mondo. Sorrideva come nessuno avrebbe mai sorriso. Sorrideva…e fu questo che fece sorridere anche la ragazza.

“Ti va di parlare un po’ con me?”

Sembra nulla. Un gesto quotidiano, e al tempo stesso inconcepibile. Una semplice richiesta spezzò i confini di questo monte. Una semplice domanda accese due sorrisi e due anime. Una semplice purezza allontanò silenzio e solitudine.

In fondo è facile…

 

 

 

Una conclusione banale, forse non degna di tutto il resto della storia proprio per la sua assenza di originalità, per la sua “normalità”, completamente fuori contesto. Ma ci ho fatto molta attenzione: non mi piacciono i finali pessimisti, forse perché non sono pessimista, ma soprattutto non mi piace il vuoto…mi piace lasciare sempre qualcosa, un’emozione, anche negativa, ma voglio che si provi qualcosa a queste parole scritte…

Ovviamente, però spero in un riscontro positivo!^__^

Dedicato a molti e a pochi, e come al solito a tutti…

 

Ringrazio tutti quanti voi, fedeli lettori che mi avete regalato la vostra attenzione, i vostri commenti, le vostre impressioni, a volte i vostri dissensi, molte altre la vostra comprensione, e tante emozioni!

…Grazie…

Leo

  
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