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Autore: Athelye    30/10/2016    5 recensioni
Alle undici di sera la luce in camera era ancora accesa, illuminandogli i capelli ramati mentre era seduto alla scrivania, a scrivere e cancellare in continuazione. Guardava il foglio, sbuffava, scriveva, e poi, con l’ennesimo ringhio, cancellava premendo sulla carta fin quasi a bucarla.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Lennon, Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alle undici di sera la luce in camera era ancora accesa, illuminandogli i capelli ramati mentre era seduto alla scrivania, a scrivere e cancellare in continuazione. Guardava il foglio, sbuffava, scriveva, e poi, con l’ennesimo ringhio, cancellava premendo sulla carta fin quasi a bucarla.
“Ehi..” Si affacciò l’altro sulla soglia della porta, mormorando a bassa voce, per richiamare l’attenzione senza disturbare.
Girandosi, John si perse un minuto a osservare la figura del ragazzo moro appoggiato con la spalla allo stipite. Fece scivolare lo sguardo sulla sua pelle chiara, accarezzando con gli occhi tutto il suo corpo definito. Se ne stava lì in piedi, solo con i boxer e un barattolino di vetro in mano dove teneva un cucchiaino.
“Ehi..” Si risvegliò dal suo momentaneo sogno, sistemandosi gli occhiali sul naso.
“Non vieni di là con me?” Chiese innocentemente, con quella piccola richiesta implicita.
“Volevo finire qui, ma non mi vengono le parole.” Lasciò cadere la penna sul foglio, appoggiandosi allo schienale con un sospiro. “Che mangi?” Chiese con un sorriso.
“Marmellata.” Rispose, prendendone una puntina.
“Così, a cucchiaiate?” Ridacchiò. “Vieni qui.”
Paul si diede la spinta con la spalla e si avvicinò all’altro mettendosi il cucchiaino un bocca e succhiandolo leggermente mentre avanzava. John si sporse appena in avanti per prendere i fianchi del minore, che sorrideva tenendo la posata fra i denti in modo leggermente provocante.
“Mh?” Lo tirò un po’ più vicino a sé, guardandolo negli occhi dal basso con sorrisetto che era tutto un programma di quello a cui stava pensando.
“Avevo voglia di qualcosa di dolce.” Si giustificò semplicemente lui.
“Qualcosa di dolce, mh? Gli lasciò un bacio poco sotto lo sterno, facendolo annuire distrattamente. “A cos’è?”
“Assaggia.” Mormorò prendendone un pochino e avvicinandolo alla bocca dell’altro, sporcandogli appena le labbra mentre lo imboccava, e rimase incantato da quel gesto tanto innocente.
“Albicocca?”
“Mh-mh.”
Paul si chinò, prendendogli il viso con una mano, avvicinando la sua bocca alla propria per leccare quella traccia lucida e dolce sul labbro inferiore del maggiore, finendo col succhiarlo dolcemente ad occhi chiusi, perdendosi in quella sensazione. Si allontanò un pochino dopo aver riaperto piano gli occhi mordendosi il sorriso imbarazzato per aver ceduto così all’istinto.
John si passò la lingua dove prima c’era quella del minore. Si tirò leggermente indietro con un “vieni qui” molto sospirato. Così Paul obbedì senza pensare, guidato da quel tono così profondo, sedendosi a cavalcioni sulle gambe dell’altro dopo aver posato il barattolino sulla scrivania accanto a loro, passando le braccia sulle sue spalle.
John prese il cucchiaino dal barattolo, e lo passò sull’angolo formato dalla spalla e dal collo di Paul, lasciando una scia brillante che fece sussultare il ragazzo per la sensazione di un brivido. Passò la lingua su quella porzione di pelle, la accarezzò con i denti, poi dopo un paio di baci cominciò a succhiarla e viziarla, sentendo il sapore dolce della marmellata e il profumo dell’altro.
Paul dal canto suo si sentiva mancare il fiato e girare la testa, mentre percepiva la presa sicura delle mani del maggiore su di sé, e mugolava sotto le sue attenzioni, succhiandosi il labbro fra i denti. Passò davvero poco tempo quando si accorse che il suo inguine aveva reagito a quelle carezze. “John..” Sospirò.
Quello si allontanò facendo schioccare la lingua.
“Bisogno di attenzioni, amore?”
Paul annuì, mordendosi il labbro.
“Beh, cosa vogliamo fare, allora?”
Il minore gli sfilò gli occhiali e li appoggiò sulla scrivania accanto al vasetto, poi tornò a chinarsi su di lui per baciarlo.
“Che ne dici di metterci un po’ più comodi, intanto?” Propose a bassa voce, come se fosse qualcosa di segreto, giocando con il collo del maglioncino blu notte dell’altro, già convinto della risposta senza che parlasse.
Scivolò indietro per alzarsi, e John lo lasciò fare, facendo scorrere le mani lungo le braccia del minore e allacciando le sue dita con le proprie quando superò i polsi, alzandosi con lui, e lasciandosi guidare dalla sua stretta morbida più vicino.
Non che avessero da attraversare la casa, il letto era proprio lì accanto a loro, forse proprio per questo John si perse a stringere il corpo di Paul al suo, tenendolo stretto e vicino per i fianchi. Durante uno dei baci appassionati che si stavano scambiando, Paul sentì l’altro sorridere furbamente sulle sue labbra, e non fece in tempo a rendersi conto del perché, che con una mezza giravolta il maggiore si era lasciato cadere all’indietro sul letto, tenendolo ben stretto e facendogli scappare un mezzo gridolino di sorpresa.
Quando atterrarono sulle coperte si levarono alcune piume dal piumone e cominciarono a scendere saltellando nell’aria.
Paul ridacchiò mentre l’altro lo guardava sorridente, allungandosi per dargli un tenero bacio sulla punta del naso.
“Pensi che questo potrà aiutarti con le parole?”
“Certo, tutti hanno bisogno di una musa, e io posso vantarmi di avere la più bella per la mia poesia.”
Quello ridacchiò, baciandogli la guancia e vicino all’orecchio, lasciandosi stringere dall’altro, che reclamava con avidità il suo corpo e il suo amore facendo correre le mani sulla sua schiena e sui suoi fianchi.
Paul riuscì a sfilargli il maglioncino, e si perse a percorrere il suo petto con le dita, quasi affogando negli occhi scuri e liquidi dell’altro, che lo guardava intensamente e con desiderio, respirando con la bocca appena schiusa. Il minore si chinò a baciare il percorso tracciato poco prima, percorrendo tutta la clavicola con le labbra, sfiorandogli di tanto in tanto la pelle con la lingua, mentre lo sentiva respirare profondamente sotto di sé, in modo dolce e bisognoso.
E respirò dolcemente sempre, anche quando i sospiri si persero fra le stelle della notte, anche quando si stesero stremati uno accanto all’altro sorridendo, anche quando caddero addormentati fra le spire di Morfeo, anche quando la mattina dopo si svegliò accarezzandogli dolcemente i capelli corvini mentre ancora dormiva.









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Note dell'Autrice

Salve popolo di EFP!
Vi chiederete "Ma che caspio vuole 'sta qui, con questa.. cosa?" e fareste pure bene. Beh, niente di particolare. Avevo voglia di pubblicare qualcosa, e mi mancava scrivere OS che non fossero per particolari ricorrenze (compleanni di scarafaggi, anniversari, ecc..), così ho mandato al diavolo lo studio e mi sono messa a buttar giù parole. E quindi niente, eccomi qui. Con questa cosa.
Sarò onesta, so che non è un granché questa os senza una cavolo di trama, ma l'ho scritta soprattutto per me, perché in questi giorni ho gli ormoni in subbuglio (maledetto ciclo) e speravo che mi desse una calmata, e in effetti l'ha fatto.
Ho scritto con i tre prompt che mi ha fornito la mia beta (Marmellata, Piume e Poesia), che ringrazio per la correzione e per la pazienza. Fra l'altro è anche lei che mi ha imposto l'arancione, altrimenti stareste leggendo una rossa. Love u sis' ♥
Ringrazio anche tutti quelli che seguono Now and Then, di cuore. <3
E niente, spero vi piaccia questa storiella molto a caso, mi farebbe davvero molto piacere sapere cosa ne pensate.
Via, ora vi saluto, e con l'anticipo su domani, buon Halloween a tutti!

Athelyè ~ ♥
   
 
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