★Iniziativa:
Questa storia partecipa al contest “Halloween
Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it!
★Numero
Parole: 896
★Traccia: 40. A ha paura e stringe la mano a B.
*Una Stupida Idea*
«Questa
è stata davvero una stupida idea.»
«Chiudi
il becco, Malfoy.»
Il
quattordicenne Serpeverde lanciò un’occhiata velenosa al ragazzo che stava
camminando accanto a lui. Quell’anno Hogwarts aveva fatto le cose in grande per
Halloween, probabilmente per impressionare gli ospiti stranieri, quindi erano
stati organizzati un party in Sala Grande e un percorso horror nel parco.
Harry
e Ron si erano offerti di accompagnare Hermione e Ginny per proteggerle, ma le ragazze avevano
rifiutato. Anzi, li avevano sfidati.
E
fare una sfida a Hogwarts, si sa, porta sempre a conseguenze inaspettate.
«Voi vorreste
proteggerci?» rise Hermione mentre indossava il mantello. «Da cosa? Qualche
effetto magico?»
«È un percorso horror,
Hermione, è stato fatto per spaventare le persone» Ron calcò le parole “percorso
horror” come se questo potesse far desistere le ragazze dall’idea di andare da
sole.
«Sarà pieno di ragni, Ron,
lo sai?» intervenne Ginevra. «Non dovresti venire. Aspettaci all’uscita, ti
diremo com’è.»
Una risata cattiva si unì
al risolino leggero delle due Grifondoro – e al ghigno nascosto di Harry.
«Tua sorella ha ragione,
Weasley, aspettale fuori. Questo percorso non è adatto a uno come te.»
«E con questo cosa
vorresti dire, Malfoy? Tu ci vai?»
Daco alzò il mento in una
posa altezzosa. «Certo che ci vado.»
Ron chiamò le ragazze
quando le vide allontanarsi.
«Se ci tieni tanto vieni a
cercarci. Ti sfido.» Hermione incrociò le braccia al petto e Ginny annuì prima
di precederla oltre il cortile della scuola.
«Non puoi sfidarmi.»
«Certo che posso, l’ho
appena fatto. Io non ho bisogno di nessuno che mi protegga, Ron. Vediamo chi
arriva primo all’uscita.»
Il Grifondoro arrossì,
combattuto dall’impulso di accettare e quello di tornare alla Torre. Harry,
accanto a lui, sentiva già odore di guai.
«È
tutta colpa tua, Potter.»
Harry
sbuffò e si sistemò meglio gli occhiali sul naso. «Ti ricordo che sei stato tu
a dire a Ron che non sarebbe arrivato alla fine del percorso. Lo sai com’è
fatto, dovevi evitare.»
«Tsk, Weasley» sputò il ragazzo con disprezzo.
I
due avevano perso Ron da un quarto d’ora abbondante e non riuscivano a trovarlo
da nessuna parte. Hermione e Ginny di sicuro erano quasi arrivate all’uscita
del percorso e Harry rimpianse di non tappato la bocca a Ron prima che si
mettesse a litigare con loro due.
Voleva
godersi quel percorso con gli amici, invece era finito da solo con Malfoy e
dovevano anche cercare Ron, che si era spaventato a morte quando era apparsa l’ombra di un enorme ragno ed era
scappato.
Dove
diavolo era finito? Non era tornato indietro, quindi poteva solo essere andato
avanti, ma non riuscivano a trovarlo. Harry era già stufo e il divertimento
della serata era stato rovinato. Azzardò un’occhiata alla sua destra e pensò
che per Malfoy la cosa dovesse essere ancora più insopportabile che per lui.
Se
avesse insultato Ron non avrebbe avuto il coraggio di arrabbiarsi, pensò.
«Cos’è
stato?»
«Non
ho sentito nulla.»
Draco
indicò un punto davanti a loro, sulla sinistra. «Veniva da quella parte.
Guarda, dove c’è quella luce.»
Harry
aguzzò la vista e trovò il fascio di luce blu indicato dal Serpeverde. Un’ombra
vi passò davanti e subito dopo si udì uno stridio inquietante. Il ragazzo si
immobilizzò all’istante e tese le orecchie per sentire meglio.
Accanto
a lui, Malfoy era già impallidito. Era un fifone che si atteggiava a duro, ma
era un fifone e quelle situazioni non gli piacevano per niente. Draco era
rimasto traumatizzato da ciò che
aveva visto tre anni prima nella foresta e si era ripromesso di non trovarsi
più in situazioni simili.
Accidenti
a Potter e a quel poveraccio del suo amico. Se solo avesse accettato la sua
mano tesa il primo giorno di scuola...
«Eccolo
di nuovo» sussurrò Harry, che iniziò a sentirsi impaurito. «Penso che dovremmo
spostarci.»
«Ma
è quella la direzione che dobbiamo
prendere.»
Potter
deglutì e si fece coraggio. «Allora andiamo.»
Fece
qualche passo avanti e il Serpeverde lo seguì senza pensarci due volte.
Qualcosa si mosse alle loro spalle e Draco affrettò il passo. Era così buio
intorno a loro, c’erano solo delle torce sospese nell’aria che emanavano
sinistre luci blu e verdi. Da qualche parte pendevano gabbie e stalattiti
ricoperte di sostanze viscide, per non parlare delle strane creature che
sbattevano le ali e le ombre in continuo movimento.
Avrebbe
dovuto dire a suo padre di bloccare quella stupida idea del percorso horror
all’interno della scuola.
All’improvviso
ci fu un tonfo dietro di loro. I due ragazzi si voltarono per capire cosa fosse
e videro una grossa ombra che li seguiva. Preso dal panico, Draco cacciò un
urlo e afferrò la mano di Harry. Iniziarono a correre come pazzi cercando di
scansare ciò che gli si parava davanti e seminare ciò che li seguiva.
Arrivarono
alla fine del percorso senza fiato e con le gambe molli. Guardarono la scritta
“Uscita” come se fosse un miracolo e si fermarono un attimo per ricomporsi.
«Draco...»
«Accidenti
a te, Potter.»
«Draco?»
Il
ragazzo si voltò verso di lui e gli vide una strana espressione in viso. Poi
capì e si sentì avvampare. Si stavano
ancora stringendo la mano.
Draco
lasciò la mano di Harry con uno strattone e si sistemò i capelli scompigliati.
«Non una parola, Potter. Non una parola.»
Harry
lo guardò mentre usciva e non poté che pensare a una cosa sola.
Malfoy
era davvero carino quando arrossiva.