Gems of
you
Grida soffocate e gemiti incontrollabili sfuggivano a labbra che follemente si bramavano, in una stanza dove si consumava per l'ennesima volta un amore nato troppo in fretta, sbagliato e maledettamente irrefrenabile.
Perché?
Perché aveva ceduto a quel
principe dolce e delicato, dando inizio ad un circolo vizioso da cui non c'era
via d'uscita?
Era
il fidanzato di sua sorella…
Era
il migliore amico del suo ragazzo…
Era
colui di cui non riusciva più a fare a meno. Purtroppo.
-Fine…che ti succede?-
domandò il giovane, vedendo le lacrime rigarle la guance come fiumi in piena.
–Ti ho fatto male?- domandò, uscendo da lei, preferendo l'insoddisfazione del
suo corpo al dolore della ragazza.
-No, Bright…non è colpa tua-
mormorò, tirandosi a sedere. –Si tratta di noi… Io non ce la faccio più ad
andare avanti così…a mentire e ingannare… Non è giusto quello che
facciamo.
-Perché non diciamo la
verità allora?- propose, guardandola speranzoso.
-È
impossibile.
-Perché?- Le parole gli
uscirono quasi prive di suono, un semplice sussurro. –Se tutti e due proviamo la
stessa cosa…
-I
nostri sentimenti non contano. È stato un errore fin
dall'inizio.
Quelle affermazioni
inclementi si piantarono come chiodi nel cuor di Bright che, sfortunatamente,
sapeva quanto fossero vere…e lo sapeva anche quando, un anno prima, era
cominciata quella storia.
Sapeva quanto quella
relazione fosse perfida nei confronti di Rein…
Sapeva quanto fosse meschina
nei confronti di Shade…
Sapeva quanto fosse
maledettamente egoistico il sentimento divampato in loro, il terribile bisogno
di avvicinarsi l'uno all'altra.
Fine non era stata da meno:
con la stessa crudeltà di un sadico monello che strappa le ali ad una farfalla,
si era impadronita dell'amore che la sua gemella aveva sempre sognato,
calpestando ogni morale…tormentandosi poi con i sensi di colpa. Giurando a sé
stessa di non ricaderci…e capitolando ad un semplice
bacio.
-Le
persone a cui teniamo verrebbero ferite, o addirittura distrutte, se si
scoprisse la verità ed io non posso permetterlo, non voglio che soffrano a causa
nostra- proseguì, evitando il suo sguardo per paura di cedere alle sue
richieste.
-Condanni entrambi ad una
vita inutile…- ribatté con una nota cupa.
-La
vita non è mai inutile se rendiamo felici i nostri cari. Malgrado tutto quello
che c'è stato tra noi, voglio ancora molto bene a Shade. E Rein è la mia
gemella, il mio stesso sangue.
-Gli vuoi bene…pensi che a
lui possa bastare? Questa è la soluzione peggiore per
tutti.
-Io
sarò felice sapendo che lui e Rein lo sono. Shade mi ama e cercherò di dargli
tutto quello che merita.
-Annulli te stessa e ciò che
provi per gli altri?
La
principessa si alzò in silenzio, rivestendosi lentamente, come se le servisse
del tempo per trovare la frase giusta con cui concludere quella conversazione
insostenibile.
Infine si volse,
avvicinandosi al letto.
-Annullo me stessa per
coloro che amo- sussurrò e, chinando la testa, gli asciugò ogni pensiero dalle
labbra con un bacio.
°°°
Fermo sull'altare, Bright
attendeva Rein.
Erano trascorsi sei mesi da
quando era terminata la sua relazione clandestina con
Fine…
Ora
erano i bravi attori di una storia che li aveva scelti per recitare un copione
già sentito mille volte e che ancora, in altri tempi e in altri luoghi, si
sarebbe ripetuto. Buoni amici, impeccabili nei ruoli che la società aveva loro
imposto, talmente perfetti che nessuno immaginava fossero stati ben
altro.
Un
farsa, una messinscena.
Anche la mano di Fine che
stringeva quella di Shade era una bugia ben costruita.
Anche quelle
nozze.
I
loro occhi si cercavano ancora, rubino nel granato: erano anelli di una catena
che la ragazza aveva tentato di spezzare, riuscendo solo ad allentarli. Perché
una parte dei loro cuori sarebbe sempre rimasta legata.
E
nei loro sguardi, come gemme scintillanti scorrevano i ricordi…e l'unica,
terribile consapevolezza che quella non sarebbe stata la fine, non per il fuoco
che ardeva ancora nelle loro anime.
Divisi, sì, fingendo di non
essere nulla, costruendo un futuro con le persone per cui avevano sacrificato la
felicità. Ma, alla minima distrazione, il pensiero sarebbe fuggito…libero di
tornare dove albergava il cuore.
E
allora che si desse il via allo spettacolo, che tutta quella gente vedesse ciò
che desiderava vedere, quello per cui si era recata lì. Non era che una sciocca
cerimonia, solo la superficie delle cose.
Oltre la maschera, c'era la
verità inconfessabile.
Oltre, c'era un filo rosso
che li avrebbe uniti in eterno.