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Autore: Erica K Lovett    31/10/2016    1 recensioni
Buon halloween! Spero che la storia sia all'altezza! "aprii gli occhi e mia sorella, priva di occhi, lingua e con una voragine al posto del cuore apparve nel buio della stanza"
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ALFRED- seconda parte
La mamma sedeva al tavolo della cucina con la solita tazza di caffé in una mano e la pagina degli annunci nell'altra, non sapevo se si fosse arresa o se dentro di sé stesse ancora combattendo...il ciondolo a farfalla che portava al collo brillava luminoso e oscillava lentamente, come se la sua speranza fosse relegata in quel simbolo.
Il rumore della porta la riportò alla realtà, mentre io quatto quatto cercai di sgattaiolare in camera mia, ma il suo sguardo mi colse d'improvviso ed io le sorrisi, e con alcuni cenni delle mani mi indicò il pranzo ancora caldo, ma io declinai l'invito.
Si accigliò e con gesti sinuosi e lenti mi chiese se era successo qualcosa a scuola, ma la rassicurai prontamente.
Avevo perso l'udito dopo la scomparsa di Sara, ed anche i migliori medici non erano riusciti ad aiutarci, e da quella notte nemmeno la polizia aveva fatto passi avanti, Sara era semplicemente sparita nel nulla, come se non fosse mai esistita...ed io dovevo solo proteggerla.
Lerry era le mie orecchie e la mia parola e riusciva sempre a farsi intendere con quegli occhietti vispi e la codina sempre in movimento.
Il rumore dei croccantini fece sobbalzare il cagnetto che si precipitò in cucina ed io dietro di lui.
Il piccolo volpino divorò il pasto mentre io beh...imitavo ogni suo comportamento, la mamma ormai ci aveva fatto l'abitudine e perdonava ogni mia stranezza.
La sera era sempre il momento più difficle, rimanevo da solo al buio, sdraiato a pancia in sù immerso nel silenzio più totale.
Lerry sonnecchiava pesantemente sulla moquette azzurra e dispensava a me il compito di ricordare...mancava poco all'autunno ma il calore dell'estate non ci aveva ancora abbandonato, agosto aveva deciso di rimanere ancora un po'.
La porta-finestra del balconcino in camera di Sara si era leggermente aperta e le lunghe tende bianche ondeggiavano impercettibilmente sospinte da una delicata brezza.
Lerry si era svegliato e lentamente zampettava verso la stanza, lo seguii anche io, incuriosito, senza timore.
Dalla strada proveniva una musica leggera quanto la brezza estiva, ma la mia attenzione venne catturata dalle piccole lucciole luminose che danzavano in cerchio sul davanzale rischiarato dalla luna.
Le guardai volare via nel cielo stellato e accarezzai Lerry sul dorso-Sembra proprio che l'estate durerà ancora un po'-.
-OTTOBRE-
Ottobre era giunto silenziosamente, senza che nessuno se ne accorgesse, come se volesse chiedere scusa per ciò che era accaduto tre anni prima-Maledizione, é da fine settembre che hanno iniziato a rompere con questo dannato Halloween- la mamma aveva sensibilmente ridimensionato il suo giudizio verso la festività più macabra dell'anno.
-Mamma, non é colpa di nessuno se é successo...questo giorno- il mio tono tradiva un leggero risentimento
-...o meglio, accidentalmente é capitato questo giorno che io non...-la mamma mi interruppe bruscamente
- Non é colpa di nessuno se é capitato! Hai ragione si é trattato solo di una sfortunata coincidenza-.
Avevo ripreso a parlare da poco più di un mese e i medici avevano definito la cosa sorprendente e assolutamente casuale, ma io non credevo al semplice caso.
-Lerry, credi che...Sara vorrebbe che, sì insomma...festeggiassimo comunque?-Wof!-Dici sul serio?-Wof wof!-sì...ero solito conversare con il cane.
Quella notte faticai ad addormentarmi, e appena il sonno mi colse sentii dei piccoli passi provenire dal corridoio e mille voci basse e confuse che parlavano tra di loro,gemiti e lamenti lontani, aprii gli occhi e mia sorella, priva di occhi, lingua e con una voragine al posto del cuore apparve nel buio della stanza
-Due occhi per vedere, un cuore per amare ed una bocca per parlare, Philip-
la sua voce proveniva da un abisso remoto anche se era la sua vera voce.
La sua testa si piegò di lato violentemente e sentii il suo collo spezzarsi, dalla voragine nel petto uscirono dei tentacoli che mi afferrarono e sentii le mie ossa rompersi una dopo l'altra mentre le mie urla di dolore riempivano la stanza.
Mi svegliai sudato e guardai l'orologio, le tre di notte
-Ottimo,pensai,é il 31 ottobre-.
Quella mattina lo sguardo della mamma era un misto tra l'indecisione e la rassegnazione totale, così, uscendo di casa, le diedi un piccolo aiuto
- Lei avrebbe voluto festeggiare-mi sentii subito sollevato e un sorriso mi fece arrossire nel profondo-Se uno stupido sogno cercava di spaventarmi, beh..non é bastato-.
*
Mamma, aspettami! Sono quasi accanto a te...
*
Al mio ritorno da scuola la casa aveva preso di nuovo vita: zucche, dolcetti, decorazioni ovunque, era tornata come quella di un tempo. Ed eccolo lì, occupava esattamente lo stesso posto di tre anni prima, lo stesso sguardo agghiacciante, lo stesso coltello, gli stessi vestiti.. -Anche lui, mamma?-Beh, ho pensato che se dobbiamo fare questa cosa, facciamola fino in fondo, giusto?- annuii ma Alfred non mi convinceva affatto.
Quella sera non mi aspettava nulla di speciale, ero troppo grande per 'dolcetto o scherzetto' e da solo sarebbe stato terribilmente noioso, ma avevo un appuntamento con il divano, solo io, Lerry, film horror e...Alfred.
Mamma sarebbe uscita a cena, il tempo di mangiare qualcosa e godersi una serata senza preoccupazioni, io e Lerry saremmo stati gli uomini di casa.
-Mi raccomando tesoro, se qualcosa non va, non esitare a chiamare-D'accordo- il bacio della mamma mi riportò indietro a tre anni prima, alle sue raccomandazioni.
-Bene Lerry, credo sia ora di un po' di scoppiettanti pop corn!-Wof!- il volpino approvava sempre le mie scelte...a meno che non si trattassero di visitine dal veterinario.
Accesi il forno a microonde e infilai un sacchetto chiuso pronto a lievitare-Dieci minuti e saranno pronti per essere divorati-
Lerry sguinzagliò la lingua in attesa dei futuri pop corn.
Mi buttai a peso morto sul divano cercando qualche film in televisione-Nulla...nulla...no,aspetta! 'La città verrà distrutta all'alba' da quanto tempo non lo guardavo!-.
Il mio corpo aderì perfettamente al soffice sofà e tirai un sospiro di sollievo per la serata tranquilla che si prospettava.
-Wof wof!-Cosa succede,bello?- Lerry sembrava furioso e allo stesso tempo irrequieto, come mai lo avevo visto prima.
E la cosa non mi piaceva.
In punta di piedi mi avvicinai alla cucina e accesi la luce, tutto sembrava al proprio posto...tranne Alfred.
Era sparito.
Mi guardai intorno paralizzato dal terrore, trattenendo il respiro.
Tutto era immobile e silenzioso, ma una specie di rantolo sommesso faceva da sottofondo, una goccia cadde sulla mia spalla-Ma che diavolo...- Lerry guardò verso il soffitto e iniziò a ringhiare.
Alzai lo sguardo lentamente e vidi nella penombra qualcosa di rosso, palpitante e frenetico accompagnato da quello strano rantolare...di scatto quella cosa raggiunse l'angolo più remoto del soffitto della cucina e la luce del televisore proveniente dal salotto mi permise di vederlo con chiarezza...una creatura mostruosa mi fissava, occhi penetranti ed un sorriso falso.
Alfred scese con un salto e a piccoli passi veloci e silenziosi venne verso di noi e non appena si trovò a poco più di due metri aprì la bocca e iniziò a parlare con la stessa voce di mia sorella-Philip non lasciarmi da sola, andiamo a giocare-.
Sentire quella voce innocente in quella...aberrazione, in quel corpo putrido e marcescente mi causò un conato di vomito, mi precipitai su per le scale e mi ritrovai nella stanza di Sara
-Lerry, qua sotto!-
io e il mio amico peloso trovammo rifugio sotto al letto di mia sorella mentre sentivo il fiatone aumentare.
-Quella creatura demoniaca non é Sara, l'ha presa lui quella notte e ha ucciso tutti gli altri, ne sono sicuro! Ma perché farla sparire invece che ucciderla e lasciarla lì?- in quel momento il manichino passò velocemente in corridoio, il rumore della carta di giornale era inconfondibile. -Svelto Lerry dobbiamo attirarlo di nuovo verso la cucina-
il volpino iniziò ad abbaiare e Alfred si girò di scatto-Vieni qui bel cagnolino!- Lerry scese la scale a due a due seguito dal mostro.
Ogni volta sentire la voce di Sara mi stroncava, era come una carezza e uno schiaffo al cuore nel medesimo momento.
Lerry si fece seguire fino in cucina ma Alfred stufo di quel giochetto, si precipitò verso il cane con il coltello pronto a colpire. Lentamente discesi le scale, ma uno scalino troppo vecchio mi tradì ed il cigolio fece ricadere l'attenzione del mostro su di me.
Due punti rossi brillarono e senza pensarci due volte corsi nuovamente al piano superiore ma due tentacoli viscidi e neri mi agguantarono, bloccandomi braccia e gambe, Alfred spalancò la bocca e in quel momento vidi la voragine nera, quella per cui erano morti tutti, compresa mia sorella.
Lerry coraggiosamente azzannò i tentacoli del mostro che si ritrassero con un grido non umano e, libero dalla presa, aprii il forno a microonde ancora acceso al massimo
-Questo é per mia sorella,mostro!-
presi in una mano la testa rigonfia dicarta e la spinsi con forza nel fornetto.
Le fiamme si propagarono al resto del corpo così come l'acutissimo urlo di dolore riempì la casa.
Alfred tentò di afferrarmi con i tentacoli ormai carbonizzati ma io e Lerry fuggimmo in giardino, un ultimo urlo si propagò e un bagliore scintillante uscì dalla casa e si perse nella notte. Del manichino rimasero solo i vestiti bruciacchiati, due occhi liquefatti, una lingua fumante e....un cuore carbonizzato ma ancora debolmente palpitante.
Cancellai ogni traccia di Alfred e riposi i vestiti su una sedia, qualche minuto dopo rientrò la mamma-Oh, non sapete cosa vi siete persi! Donne che parlavano di bikini e di uomini in costume veramente uno spasso...ho detto che ti sei sentito male e ho lasciato quelle galline ai loro discorsi intellettuali, il tono sarcastico si arrestò di colpo, cos'é questa puzza di bruciato?-Ehm, colpa mia- ridacchiai colpevole. -E Alfred? Che fine ha fatto?-Credo sia andato a fare un giretto- io e Lerry ci guardammo con sguardo complice.
Quella notte Sara riapparve in sogno, ma questa volta era la mia sorellina-Non é ancora finita Philip, lui é molto arrabbiato...-.
Il mattino seguente la mamma prese una decisione-Credo sia giunto il momento di guardare avanti- i vestiti di Alfred finirono nella discarica della città.
In quanto a me ho ancora strane abitudini e ripensamenti su ciò che é accaduto ma ora so che é tutto finito
FORSE.
*
In una caverna un piccolo bozzolo tra tanti si apre e ne esce melma verde e una mano umana.
   
 
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