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Autore: Lady K    31/10/2016    1 recensioni
AU, ma non troppo: in questo mondo parallelo di Detective Conan tutti gli esseri umani sono accompagnati da piccole creature simili a gatti chiamate Nekodachi. I gatti come li conosciamo noi non sono mai esistiti.
Tutto ha inizio col Nekodachi di Conan. Mentre intorno a lui si diffondono i misteriosi Crazydachi, lui deve combattere con i suoi sentimenti.
Quello che prova è sbagliato? E' anche lui un Crazydachi, come Heiji o Jodie?
...E dopo un piccolo gesto, lì su quel divano, tutto cambiò...
Tributo alla AixConan, 1999-2004.
Rating giallo per la lieve presenza di sangue/ferite in alcune scene.
[FF restaurata: è stata ripulita da errori di grammatica/battitura/codice html e altro.
Lo stile di scrittura rimane comunque quello vecchio.]
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Quasi tutti, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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The Nekodachi

Capitolo 16


-Hattori! Sveglia!-
-Uhh... Whaa?... Che succede?-
Il Crazydachi col ciuffo sbarazzino si destò di colpo dal suo duro giaciglio di pietra, lì nella sala del cristallo, vicino all'entrata. Rilassò il pelo sul collo appena vide che a svegliarlo era stata solo la voce del suo amico Shinichi. Accanto a lui c'era la Nekodachi di Ai. Dall'espressione dei loro musi sembravano nervosi. Heiji lo percepì, ma il suo cervello da Crazydachi spensierato lo spinse a mantenere un atteggiamento allegro, forse anche per influenzare i Nekodachi di fronte a lui.
-Allora?- disse in tono decisamente più normale alla sua indole.
Ai e Conan si guardarono un attimo. Lui parlò per primo: -Kaito Kid ci ha trovati. Dice che la polizia sarà qui a momenti.
L'amico rimase con la stessa espressione e chinò la testa da un lato. -Con "Kaito Kid" intendi...-
-Sì. L'umano.- esclamò il piccolo detective.
All'improvviso il Crazydachi color caffè fece un balzo in aria, poi ridiscese sul pavimento e continuò a saltellare per la sala con la coda bella dritta e i peli che volavano dappertutto. -Evviva! Torneremo a casa!- miagolava eccitato.
Conan lo guardava stupito con le sopracciglia inarcate, mentre Ai alzò gli occhi al cielo sorridendo. -Non poteva agire in modo diverso.- scherzò lei, mentre agitò una zampa per allontanare un pelo marrone vicino al naso.

-...e questo è tutto.-
-...Capisco. Quindi è questa la questione.-
Nekodachi e umano erano uno di fronte all'altro fuori dal tempio del cristallo. Non c'era più traccia di quella nebbia che vi era qualche ora fa. Sullo sfondo ora si vedevano immense colline verdi e qua e là si stagliavano nel cielo dei pali eolici bianchissimi come le nuvole. Il lieve rumore dei passi dei Nekodachi in avvicinamento non coprì il sospiro del vento. Il famoso ladro percepì la loro presenza e si chinò per essere alla loro altezza. Ai si sedette sull'erba fresca a pochi centimetri dai due Kaito Kid. Dopo di lei zampettò allegro Heiji e si sistemò anche lui davanti al ragazzo. Per ultimo arrivò Conan. L'unico umano del gruppo spalancò gli occhi quando lo vide. Il piccolo se ne accorse e senza pensarci sputò un "-Ehm sì, sono io, la mia pelliccia...-" per giustificarsi, ma poi si ricordò che il suo acerrimo rivale non era il suo Teemee e che quindi aveva sentito solo un paio di miagolii.
-Sei davvero... il Nekodachi di quel piccolo detective?- Kaito diede voce ai suoi pensieri. Conan si limitò a fare segno di sì con la testa.
Il ragazzo vestito di bianco diede un ultimo sguardo ai felini che aveva di fronte, poi spiegò: -La polizia sta arrivando. Ma non devono trovarmi qui. Tuttavia, mi accerterò che vada tutto bene senza farmi scoprire-.
-E io?- disse il suo Nekodachi.
-Verrai con me... per ora.-
-...Ho capito.-
Il vento soffiò più forte del solito e volarono via alcuni secondi silenziosi.
-...E' ora di andare. Buona fortuna.-
Detto questo Kaito Kid prese in braccio il suo Crazydachi e con un trucco di magia si volatilizzò dopo aver prodotto uno scoppio che sparse nell'aria una nuvola bianca.
-Umpf... quanta scena...- tossì Ai, e si rivolse sorridendo all'amato dietro di lui.
-Mi guarderanno tutti strano ora che sono grigio...- sospirò il Lovedachi.
-Naahhh tranquillo. Hai un bel pelo, sembri una tigre!- lo incoraggiò subito l'amico detective.
-E fai anche le fusa di un leone, cosa potrei volere di più?- scherzò la scienziata.
-E-ehm...- arrossì l'interessato.
-Ahahah ora le guance sembrano beige!-
I due Nekodachi scoppiarono a ridere e presto si lasciò andare anche Conan.

***

Il telefono squillò all'improvviso e il dottor Agasa trasalì per l'apprensione.
-Dottore, risponda!- la vocina squillante di Ayumi lo convinse ad alzare la cornetta.
-P-pronto?-
La bambina scese dal divano come una furia e corse verso l'uomo baffuto. Genta e Mitsuhiko la seguirono più lentamente.
-Ayumi-chan, tranquilla...- sussurrò l'amico con le lentiggini.
-Li... li avete trovati?! Davvero? Stanno bene??- l'uomo faceva uscire un fiume di parole dalla bocca, mentre i tre bambini si avvicinavano interessati, il cuore a mille. I loro Nekodachi non erano meno emozionati di loro e sbattevano la coda da parte a parte, il pelo leggermente dritto su tutto il corpo.
Ad un tratto il volto del dottor Agasa si fece cupo.
-Dobbiamo andare a chiamare Haibara e Conan!- disse deciso il bambino più robusto.
-Hai ragione, potremmo...-
-No.-
I due bambini si girarono verso l'uomo, stupiti.
-Perché?- chiesero all'unisono.
-No, voi... voi dovete stare con Ayumi-chan. Anzi ora chiamerò sua madre.-
-Ma... cosa...?- soffiò il Nekodachi di Mitsuhiko.
Ayumi rimase di pietra quando Agasa riattaccò, si chinò su di lei e le mise le mani sulle spalle.
-Ayumi-chan, la tua Nekodachi... la tua Nekodachi risulta dispersa.-

Il bambino col papillon rosso rimise il suo cellulare in tasca. Poi sospirò.
-Che novità ci sono?- la voce seria della sua partner di investigazione gli fece alzare il capo.
-Parte della squadra di polizia sta tornando con i nostri Crazydachi. E... e anche con quello di Hattori ovviamente.-
-Il tuo amico di Osaka è stato avvisato?-
-Sì.-
Ci fu un momento di silenzio. Alcune foglie stavano cadendo dagli alberi davanti a loro e creavano come una pioggia gialla e rossa. Lì sopra, il cielo era di un rosa strano, misto a grigio. Il sole ormai era invisibile. Ai e Conan si trovavano al parco di Beika, seduti su una panchina. Da un lato si trovava la radura con la fontana; la fontana dove il detective aveva trovato ferito il suo Teemee.
-Forse dovresti stare con Ayumi-chan, in un momento come questo.-
-E tu allora?-
Ai non rispose. Aveva mille pensieri per la testa. L'amore tra i loro Nekodachi, il rapimento, la rabbia di Conan... e adesso anche la fuga della Crazydachi di Ayumi. Da una parte avrebbe veramente voluto stare con lei per confortarla, ma non era certa di restare e apparire serena ai suoi occhi, con tutta la sofferenza che si teneva dentro. E ora anche Conan sembrava noncurante di tutto ciò. Ce l'avrebbero fatta da soli Genta e Mitsuhiko a tenere su di morale la loro amica?
Ma soprattutto Ai pensava ai suoi sentimenti per Conan. Aveva tentato più volte in quelle ore, ma la sua bocca sembrava non volesse collaborare. Appena attirava la sua attenzione e cercava di dichiararsi, le si asciugava la bocca e doveva inghiottire di peso la saliva, e con lei anche quelle due dannate parole. Se non glielo dico, penserà per sempre che la mia sia una Crazydachi...

....

...Phew! E anche questo capitolo è andato. Siamo agli sgoccioli veramente...
Scusate il ritardo e alla prossima!
  
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