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Autore: HeijiHattori7HP    31/10/2016    0 recensioni
-Non si preoccupi davvero. Comunque questo e suo.- rispose porgendole il telefonino. -L'ho preso perché le stava cadendo di mano.-
-La..la ringrazio!- disse la ragazza sempre più imbarazzata. Ma per quanto fosse molto il suo imbarazzo non poté resistere alla tentazione di guardare il volto dello sconosciuto, la sua voce era così calma e rassicurante. Fu così che alzò lo sguardo. Improvvisamente il mondo fu privo d'aria per lei, il cuore aveva smesso di battere o batteva troppo forte, lei non lo sentiva più. Il volto sorridente che si trovò di fronte era lo stesso che vedeva tutti i giorni sul suo telefonino.
-Fa attenzione la prossima volta ragazzina.-
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Faccio una piccola intro.
Ho ripubblicato la storia perchè ho avuto problemi con la parte del discorso diretto (si cancellava). Spero che ora la storia si pubblichi per bene. Detto questo buona letture e...un consiglio, provate a mettervi nei panni della ragazza. ^^

 

 

Erano pochi giorni che aveva iniziato a frequentare quel Bar, un uomo alto e snello (ma non per questo non muscoloso, anzi il contrario), il viso sottile, occhi chiari e capelli corti, di certo un bell'uomo. Era seduto sempre allo stesso tavolino a sorseggiare un caffè e a mangiare qualcosa mentre lavorava sul suo laptop. E da quando frequentava quel locale gli capitava ogni mattina di veder passare una ragazza che correva, con il suo zainetto e i capelli al vento. Ogni volta ad un'ora diversa, la ragazza correva da una parte all'altra ondeggiando i suoi capelli castano chiaro. Veniva quasi da chiedersi se si fermasse mai.
Erano ormai le 11 quando decise di lasciare il bar e si diresse verso la metropolitana. Indeciso a quale stazione prenderla, data la vicinanza delle due fermate, optò per quella più vicina al capolinea. Doveva arrivare all'altro capolinea, avrebbe dovuto passare almeno 30 minuti nella metro. Fu così che con calma arrivò fino alla fermata e si mise ad aspettare. Non passò molto che il treno arrivò, aprì le porte e tutti entrarono. Immediatamente furono occupati tutti i posti e l'uomo si ritrovò a dover stare in piedi, non che per lui fosse un problema. Il treno partì. Fecero la prima fermata ed entrò qualche altra persona, tra queste spiccava una ragazza che arrivò correndo. Era proprio quella ragazza! Che sorpresa e che strano vederla finalmente fermarsi. Un paio di persone erano scese e si liberarono dei posti. La ragazza ne adocchiò uno e si avvicinò, non nascondendo la sua felicità per averlo trovato. L'uomo sorrise notando l'espressione della ragazza, ma subito, al posto del sorriso, vi fu un'espressione interdetta, dopo la quale vi fu un nuovo sorriso. La ragazza aveva visto una signora anziana stare in piedi e le aveva indicato di sedersi nell'unico punto libero. La giovane si rimise in piedi nel punto di prima e si massaggiava la gamba.
"Correre stanca eh!" pensò. Lui ci era abituato, correva ogni mattina o appena ne aveva la possibilità.
Furono fatte tre fermate e mentre arrivavano alla quarta erano ormai tutti seduti, tranne l'elegante uomo e la ragazzina. Vi fu la fermata, una coppietta si alzò e furono liberi due posti. I due sconosciuti riuscirono a sedersi. Dopo poco che si erano seduti la ragazzina prese il telefonino e osservò l'orario, l'uomo di fianco a lei non poté non far ricadere l'occhio sullo screensaver. C'era proprio lui. Ma non era una foto di qualche set fotografico, era una di quelle scattate per caso, dove sorrideva.
Presto distolse lo sguardo. La ragazzina bloccò la schermo e rimase con il telefono in mano.
"Questo signore mi fa un po' paura.." pensò la ragazzina guardando sott'occhio il lato opposto a quello dove era il bell'uomo. Purtroppo spesso capitava di incontrare persone con cattive intenzioni, quindi la prudenza non era mai troppa.
Mancava ancora molto per arrivare all'ultima fermata.
Passarono pochi minuti.
"Barcolla!" pensò guardando con la coda dell'occhio la ragazza. Poi voltò completamente il viso per guardarla. La ragazza aveva gli occhi chiusi. Si era addormentata con la testa un po' china e barcollava di lato, fino a che non stava per scivolare con la testa sulla spalla del signore "poco raccomandabile".
Fu così che l'uomo affascinante le prese la spalla opposta a quella che aveva di fianco e l'accostò a se posandole la testa sulla sua spalla.
Era intenerito dalla ragazza ed ogni tanto la fissava sorridendo. Non poté non notare che il telefono nelle mani della giovane stava piano piano scivolando, fu così che lentamente finì di sfilarlo dalle mani della ragazza.
"Dove lo poso? Forse è il caso che lo mantengo finché non si sveglia." pensò guardando il telefono. Ma mentre era intento a fissare l'oggetto gli venne un'idea e sorrise.


-Signorina...signorina.- sussurrò l'uomo alla ragazza.
Questa lentamente aprì gli occhi e si rese conto di essersi addormenta e di essere poggiata sulla spala di uno sconosciuto che stava cercando di svegliarla.
-Mi...mi scusi!- disse scattando dritta con la schiena e mettendosi composta a sedere abbassando la testa in segno di scusa, era completamente rossa per l'imbarazzo.
-Non si preoccupi, l'ho svegliata solamente perché non so lei a che fermata deve scendere. Non mi dava fastidio.- disse sorridendo.
-L-la ringrazio, per fortuna devo scendere al capolinea.-
-Meno male!- disse l'uomo gentile facendo un sospiro di sollievo -Non sapevo quando svegliarla, dormiva così profondamente.- concluse sorridendo.
-Mi..mi scusi ancora.-
-Non si preoccupi davvero. Comunque questo e suo.- rispose porgendole il telefonino. -L'ho preso perché le stava cadendo di mano.-
-La..la ringrazio!- disse la ragazza sempre più imbarazzata. Ma per quanto fosse molto il suo imbarazzo non poté resistere alla tentazione di guardare il volto dello sconosciuto, la sua voce era così calma e rassicurante. Fu così che alzò lo sguardo. Improvvisamente il mondo fu privo d'aria per lei, il cuore aveva smesso di battere o batteva troppo forte, lei non lo sentiva più. Il volto sorridente che si trovò di fronte era lo stesso che vedeva tutti i giorni sul suo telefonino.
-Fa attenzione la prossima volta ragazzina.- disse posandole la mano sul capo accarezzandolo. Lei annuì solamente, completamente rossa in viso. -Beh siamo arrivati al capolinea andiamo?- disse l'uomo sempre sorridente abbassando la mano.
-S-si!- rispose la ragazzina.
I due si alzarono e uscirono dal treno, erano arrivate fino al capolinea poche persone. I due camminarono assieme fino all'uscita.
-Prima che mi dimentichi! Tieni questo e per te.- le disse l'uomo sorridendo e porgendole il suo biglietto del treno insieme ad un fogliettino piegato.
La ragazzina lo guardò sorpresa sempre restando rossa in viso, credeva fosse il suo biglietto e che le fosse caduto, era davvero confusa. Poi fece la cosa più naturale che le venne, sorrise guardandolo negli occhi. -Grazie.-
-Prego.- sorrise anche lui guardandola negli occhi.
-Io ora vado, mi raccomando fa attenzione e non correre troppo!- le disse l'uomo salutandola sempre sorridendo.
-L-lò farò, arrivederci signor Tom.- lo salutò tutta rossa.
-Arrivederci anche a te Alessia.-
Il mondo si fermò per la giovane ragazza, non sapeva come ma lui l'aveva chiamata per nome.
Ci volle un po' prima che si riprese.
"Ho addirittura perso il biglietto che figur-" i suoi pensieri si interruppero, il suo biglietto lo aveva in tasca, quello era di Tom, e aveva incastrato vicino un fogliettino ripiegato con su una scritta.
"PER ALESSIA"
Lo aprì.

  Ciao,
Non mi presento perché sai già chi   sono.
Sono io che non so chi sei tu, ma ti ho visto molte volte in questi ultimi giorni, mentre ero fermo ad un tavolo di un bar, correre su è giù lungo la via. Mi raccomando fa molta attenzione e buona fortuna per il futuro, non correre troppo! Un saluto da Tom!
P.s. Ho visto il tuo nome dalla scritta sul tuo zaino, spero non ti abbia infastidito.

La giovane incredula ripiegò il fogliettino e lo tenne ben stretto con il biglietto, non lo avrebbe perso per nessuna ragione al mondo. Arrivò fino a casa sua, aprì la porta ed entrò nella sua camera buttandosi sul letto.
-WOW!-
Ancora non poteva crederci. Mentre era stesa a pensare all'incredibile giornata che era appena trascorsa le arrivò una chiamata e iniziò a vibrare il telefonino illuminandosi. Lo tirò dalla tasca e lo portò al volto per vedere chi fosse. Il suo volto, illuminato dalla luce del telefono, appariva rosso come il colore del sole durante il tramonto. Sul suo screensaver era cambiata l'immagine. Ora la foto ritraeva Tom che sorrideva guardando l'obiettivo mentre la teneva stretta a se posandole la mano sulla spalla.
E per la terza volta in un giorno il suo cuore sussultò.

 

"Oggi fa fresco" pensò guardando il cielo il l'uomo seduto al solito tavolo del bar.
-Ecco a lei signore.- una cameriera posò sul tavolino un caffè e un bel cornetto caldo.
-Ma io non ho ancora ordinato.- rispose guardando la cameriera.
-Non si preoccupi, questo ve lo ha offerto una ragazzina. Questa mattina è entrata, mi ha mostrato una sua foto e mi ha detto che voleva offrirle la colazione. Poi è uscita correndo.-
Sentendo ciò che gli aveva detto la cameriera l'uomo sorrise sfoggiando i suoi denti e abbassando il capo.
-Ho capito, la ringrazio.-
La cameriera gli sorrise e andò via.

  
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