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Autore: amimy    13/05/2009    5 recensioni
Il primo amore è unico, indimenticabile, insostituibile. Il primo amore t’insegna a muovere i primi passi, ti accompagna per mano attraverso quel vortice di emozioni che è la vita, si avviluppa intorno al tuo cuor, fortificandolo e rigenerandolo. Il primo amore è qualcosa che può portarti in vetta, ma l’attimo dopo può anche distruggerti, spezzare il tuo cuore. E quando il primo amore sembra finire, tutto ciò che sei in grado di fare è chiudere il tuo cuore a doppia mandata, e piangere lacrime calde nella speranza che la persona che ancora ami, un giorno, torni da te.
Anche Tamara, seppur ostentando un largo sorriso agli occhi di chi le sta accanto, quando la sera cala, le luci si spengono e le emozioni fuggono dai cuori e si riversano nelle coscienze, non può fare a meno di sognare Fabio, il suo primo e unico amore, e pregare ad una ad una le stelle del cielo perché lo riportino da lei…
Tamara/Fabio (come se non si fosse capito…). Accompagnata dalla canzone Forse Un Angelo, Studio 3. Read, enjoy, review it.
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ehilà. Allora, per precisare ancora la canzone è Forse Un angelo, degli studio 3.le parti in rosso sono le strofe, quelle in blu i ricordi di Tamara. vi sarei moooolto grata se commentaste...


Your Smile-Forse un angelo



Tamara richiuse dolcemente la porta alle sue spalle, rientrando finalmente nella camera buia e desolata. Davanti ai suoi occhi le pareti rosa pastello sembravano avvicinarsi e dischiudersi, ripiegandosi su di lei senza pietà. Ma non stava succedendo nulla di tutto questo, e Tamara lo sapeva bene. Non era altro che l’ennesimo scherzo dei suoi occhi stanchi e gonfi, che da un tempo incalcolabile ormai trattenevano migliaia di lacrime. Troppe.
La ragazza appoggiò la schiena al legno ruvido della porta e lentamente si lasciò scivolare giù, raggomitolandosi con la testa fra le gambe sul pavimento freddo. Perché? sillabò, senza lasciar sfuggire però nemmeno un suono dalla bocca secca. Era troppo abituata, troppo rassegnata, troppo priva di speranze…oramai sapeva esattamente come fare, sapeva come evitare gli sguardi preoccupati e pieni di timore dei suoi genitori e delle sue amiche.

Ti vedo ridere
E quante notti spese per
Immaginarmi insieme a te
Un viso angelico
Mi basta un attimo e
Diventa un brivido
Sognarti qui vicino a me
Ma forse è giusto sia così
Conoscerti ed illudersi.


Il segreto stava tutto nel suo sorriso, ovviamente. Con quel sorriso largo che le illuminava anche gli occhi, chi mai avrebbe sospettato l’immensa tristezza che vi si celava dietro? Chi mai avrebbe potuto sospettare che l’allegria che ostentava non fosse altro che una maschera, perennemente in punto di sgretolarsi e lasciarla inerme, indifesa?
Tamara avvertì qualcosa di umido e caldo solcarle le guance, ma non perse nemmeno tempo a passarsi una mano sul viso.
Che senso avrebbe avuto, dopotutto, asciugarsi una lacrima che era soltanto la prima di mille?
Così la ragazza chiuse semplicemente gli occhi, e si lasciò cullare dai mille ricordi che da tutto il giorno tentavano di irrompere con violenza nella sua mente.


Il viso di Fabio si allontanò lentamente da quello di Tamara, gli occhi sprizzanti di energia e gioia. La ragazza sentì la sua bocca curvarsi per la felicità, e le si illuminarono gli occhi.

Ti vedo ridere
Sei così semplice
Mi sembra facile
Capire che sei unico



Fabio scoppiò a ridere, raggiante. Era così bello, così…meraviglioso.
<< Ancora? >> domandò lei, impaziente, e seppe la risposta un istante prima che le labbra di Fabio sfiorassero ancora le sue. Poi le sue braccia la circondarono, e il mondo svanì.
Fu come se l’intero universo si fosse ribaltato, cambiando il suo centro di gravità e convergendo tutto verso il ragazzo. Perché era esattamente così che Tamara si sentiva. Come se la gravità fosse defluita pian piano dal pianeta per riversarsi in Fabio, in modo da attirarla inesorabilmente verso di lui, sempre più stretta fra e sue braccia insospettabilmente forti.
<< Ti amo. >> mormorò Fabio, staccando la sua bocca da quella di lei e posandole le labbra sulla fronte. Tamara mugulò, seccata per la brevissima durata di quel contatto.
Ma Fabio sorrise, e attirandola ancor più a sé ripetè:
<< Ti amo, amo tutto di te. La tua voce, il tuo modo di ballare, il tuo sorriso. Sì, specialmente il tuo sorriso che ti accende gli occhi, che ti infuoca il volto. >>
Il viso della ragzza divennè irrimediabilmente radioso, e un attimo dopo le loro labbra si ritrovarono di nuovo unite. Non si sarebbero lasciati mai, era questa la muta promessa che come elettricità scorreva fra di loro.
Un’implicita promessa a cui il cuore di Tamara i era legato, e da cui sarebbe stato presto spezzato.




La ragazza si prese la testa fra le mani, tornando bruscamente alla realtà. Il ricordo s’infranse in un istamte, sparpagliandosi in mille frammenti nella sua mente.
Che senso aveva perdersi in un passato che non si sarebbe mai più ripetuto? Perché affogare in dei vani ricordi, che non facevano altro che farlo sprofondare ogni giorno di più?
Ma la voce di Fabio ancor riecheggiava nelle sue orecchie, e il suo volto era incancellabile.
Se l’amava tanto, perché l’aveva illusa e poi fatta a pezzi così? se la desiderava, perché non l’aveva più stretta fra le sue braccia? E se amava il suo sorriso, perché l’aveva senza pietà rimosso dal suo volto, per sempre?

Ti regalerei una stella
Ma non servirebbe a nulla
Luce dopo la tempesta
Un desiderio resterai
Semplicemente stupendo
Unicamente te
Forse un angelo sei.



Lei avrebbe dato qualunque cosa per riavere indietro Fabio, qualunque cosa. Avrebbe sacrificato ogni singola stella del cielo, la luna, il sole. Sarebbe volata senza esitazione dello spazio più profondo per ottenere la più luminosa delle stelle e portarla in dono al ragazzo, eppure sarebbe stato tutto vano. Non c’era più nessuna speranza di poterlo ancora abbracciare, baciare, e la ragazza lo sapeva fin troppo bene… Tamara si alzò lentamente dalla sua posizione accovacciata, e si trascinò pesantemente fino al suo letto, com’era di rito ogni sera.
Si lasciò cadere fra le coperte e i cuscini morbidi, aspirando il profumo di pulito che emanava il suo letto. Ma non era quello il profumo che desiderava sentire nelle narici. Freneticamente, quasi ne dipendesse della sua sopravvivenza, sollevò un cuscino e ne trasse fuori un grande pezzo di tessuto. Un fazzoletto.
Se lo portò al viso, e lì odorò l’essenza che desiderava: il profumo di Fabio. Quel fazzoletto appateneva a lui, Fabio l’aveva donato alla ragazza mesi prima in un suo momento di tristezza.
E, ironicamente, ora quel fazzoletto serviva a repirmere qualche lacima che il ragazzo stesso aveva causato.
La stoffa era ancora impregnata del buon profumo dolce del ragazzo,e Tamara se ne riempì i polmoni. Lo desiderava, il suo cuore lo richiedeva a gran voce.
Ma forse, prima o poi tutto sarebbe finito. Forse lei avrebbe smesso di sciogliersi in lacrime ogni sera e di tascinarsi nel letto ancora vestita, troppo esausta anche solo per aprire bocca. Perché, magari, un giorno tutto si sarebbe risolto, in un modo o nell’altro.

Come una musica
Sei la mia favola che
Io vorrei vivere e rivivere
Insieme a te
E quante notti spese per
Immaginarmi insieme a te.


Forse lui non sarebbe mai tornato da lei. Forse le avrebbe rivolto solo e soltanto parole di disprezzo, le sarebbe passato davanti per l’eternità fingendo di non vederla, e lei ne avrebbe sofferto ogni volta di più, e ogni volta sarebbe stata come una pugnalata al cuore.
Forse invece lei l’avrebbe dimenticato, o lui si sarebbe scordato di lei.
Questo Tamare non lo sapeva, e non avrebbe nemmeno desiderato saperlo. Perché, qualunque evento il fato le avrebbe riservato, dentro di sé la ragazza avrebbe sempre serbato e custodito il ricordo del viso di Fabio, incurvato in quel sorriso pieno d’amore che tanto volte le era stato dedicato e che ora che non lo possedeva più, lei agognava con tutta se stessa.
E anche se lei ancora non lo sapeva, sarebbe stata quell’indifferenza, quella speranza mascherata da usuale tristezza, che l’avrebbe portata a perseverare e che avrebbe permesso a tutti i tasselli del puzzle di ricomporsi, nel tempo; sarebbe stato tutto ciò che ora la faceva piangere che prima o poi l’avrebbe fatta di nuovo sorridere, perfino piangere di gioia. Che le avrebbe ridonato l’amore.
Sìì, quell’unica, muta speranza sarebbe stata la sua salvezza.
Ma lei come poteva saperlo?

Ti vedo ridere
Sei così semplice
Indispensabile sapere che
Per me sei un angelo.
Ti regalerei una stella
Ma non servirebbe a nulla
Luce dopo la tempesta
Un desiderio resterai
Semplicemente stupendo
Unicamente te.


E così, stringendo con tutta la forza del suo cuore quella stella brillante che era il suo amore per Fabio, la ragazza si lasciò scivolare addosso l’intero mondo e sprofondò lentamente nell’incoscienza del sonno, guidata dal volto sorridente che ormai da settimana popolava sogni e incubi, ancora stringendo fra le braccia il fazzoletto del ragazzo. Del suo unico, indimenticabile vero amore, quel bellissimo angelo che le aveva rubato il cuore.

Ti regalerei una stella
Ma non servirebbe a nulla
Luce dopo la tempesta
Un desiderio resterai
Semplicemente stupendo
Unicamente te
Forse un angelo sei.



Ehilà! Bene, se siete arrivati qui senza deprimervi tanto da abbandonare la storia, vi meritate un premio. E se commenterete pure, vi farò un monumento! Vi scongiuro, recensite:non vi costa nulla, al massimo venti secondi! Spero vi sia piaciuta(a me no!)! questa storia nasce come oneshot, ma se volete la continuo. Fatemi sapere, vi prego!
ciaooo

   
 
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