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Autore: Liioisjustchemical    02/11/2016    2 recensioni
Scorpius Malfoy riesce, dopo settimane e settimane di vane proposte a portare Rose Granger-Weasley fuori per un caffè e quale miglior momento per realizzare il suo tutt'altro che etero orientamento sessuale?
ATTENZIONE! SPOILER DE "THE CURSED CHILD"
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Avevamo avuto Pozioni quella mattina. Io ero sempre stato bravo in Pozioni, ma oggi non solo non ero riuscito a riprodurre un distillato che fosse quantomeno decente, ma il prodotto era talmente orripilante che era riuscito a corrodere la provetta nella quale avevo dovuto metterlo per consegnarlo al professore.
Con ciò, mi guadagnai un discorso di ben un quarto d’ora sul ‘cosa mi fosse successo?’ probabilmente perché quel vecchio non aveva altro di cui preoccuparsi, mentre io arrivai tardi a pranzo quando il banchetto era ormai quasi concluso.
Albus, che aveva avuto la decenza di aspettarmi, ne rimase particolarmente deluso ed io fui costretto a sorbirmi tutte le sue lamentele. Quando concluse il suo pasto e finalmente potemmo alzarci dalla panca, si bloccò di colpo e mi fissò allibito.
“Che c’è?” chiesi.
“Che c’è a te?” rispose.
Io sgranai gli occhi.
“Seriamente, che cazzo ti prende, Albus?” domandai.
“Non sono io quello che ha fatto la peggiore figuraccia del secolo oggi a pozioni” ribatté imperterrito decidendo, finalmente, di seguirmi verso la Torre di Divinazione.
Io rimasi scioccato.
“Wow, davvero Albus, mi stai aiutando”
“No, insomma. Capisci quello che voglio dire, no?”
“Veramente credo di no”
Albus sbuffò… già, era lui quello che doveva sbuffare…
“Intendo, stai bene? Non è da te essere così… così…distratto
Io rimasi un momento in silenzio.
Forse questo era proprio il momento giusto per dirgli che non ero distratto, no, ero decisamente omosessuale, ma poi ricordai che avemmo incontrato Rose a Divinazione e capii che sarebbe stata una pessima idea.
“Non saprei…” tentai di stare sul vago.
“Riguarda Rose?”
In un certo senso…
“No” affermai. Odiavo mentire al mio migliore amico, ma avevo altra scelta, per caso?
“Si” mi sussurrò la mia coscienza, ma io la ignorai bellamente.
“Ok, per fortuna” Albus tirò un sospiro di sollievo “non potrei sopportare che ci fossero problemi tra voi due. È stata una fatica enorme doverti sopportare quando le andavi dietro e sentire le tue lagne perché lei non ti cagava e sentire le sue sfuriate perché diceva che la importunavi ora, finalmente, le acque si sono acquetate, ma se dovesse scoppiare una bomba tra voi due, che Salazar mi salvi!”
Mi sfuggì un gemito di frustrazione, che fu coperto da un tuono proveniente dall’esterno.
“Un temporale?” chiese il moro guardando fuori dalla finestra più vicina.
Io mi accostai a lui e osservai le goccioline scorrere sul vetro, poi spostai il fuoco sul paesaggio. Da lì si vedevano le colline in lontananza e gli alberi della foresta proibita accanto al capanno di Hagrid; il Lago Nero ed il resto del giardino erano coperti da una torre.
Salimmo gli ultimi piani in silenzio, ascoltando i rumori della pioggia, poi, giunti nell’aula di Divinazione, ci sedemmo al nostro solito tavolino sulla destra. Rose era già lì, seduta a discutere sommessamente con le sue compagne Grifondoro. Generalmente mi avrebbe evitato e avrebbe salutato solo Albus con un gesto della mano, ma questa volta mi sorrise e si alzò per venirci a salutare e per chiederci come era andata la mattinata.
Sinceramente credevo che lei mi avrebbe ignorato evitando il mio sguardo imbarazzata; non perché quella è la tipica cosa da Rose, affatto, ma piuttosto perché sospetto che sarebbe quello che avrei fatto io se lei fosse arrivata dopo di noi. Dunque direi che è solo un bene che io abbia fatto tardi o le cose avrebbero preso davvero una brutta piega visto il caratterino della grifondoro (e anche quello di suo cugino).
Tornando a noi, Rose ci chiese come era andata la mattinata e Albus ebbe il buon senso di non raccontarle del mio tremendo insuccesso durante Pozioni. Forse si aspettava che lo facessi io, ma così non fu. Mi limitai a risponderle con un “beh, non è di certo stata una delle mie giornate migliori, ma avendo avuto pozioni alla prima ora, non credo che ci sia da stupirsi”. Detto ciò le sorrisi alzando lo sguardo e vidi che anche lei aveva incurvato le labbra in un sorriso dolce.
Quanto era bella. In quel momento una marea di emozioni mi travolse tutta in una volta e ricordai le ragioni che mi spinsero a chiederle di uscire con tanta insistenza.
La comparsa della Cooman da dietro la tenda violetta che faceva da porta per le sue stanze interruppe la nostra breve conversazione e Rose si congedò tornando tra i grifondoro.
Non posso dire che sprizzai entusiasmo quando la professoressa ci annunciò che quel giorno avremo letto il futuro dalle mani dei nostri compagni, ma, dopotutto, io odiavo divinazione e questa non era che un’altra delle solite ore inutilmente spese che Albus mi aveva costretto a sprecare quando avremmo potuto studiare Rune Antiche e spendere mille volte meglio il nostro tempo.
Sbuffai e lui mi lanciò un’occhiata delle solite. Sapeva come la pensavo riguardo a Divinazione e sapeva anche che studiavo da autodidatta Rune Antiche e che avevo chiesto alla Professoressa McGranitt di poter dare il G.U.F.O. anche di quella materia nonostante non frequentassi il corso. Fortunatamente non disse una parola ed io cercai di stare buono ripromettendomi di non sbuffare nuovamente da qui alla fine dell’ora. Mi riuscì difficile.
Quando la Strana Donna finì il suo monologo di introduzione e ci permise di provare noi stessi con la mano del nostro compagno era passata circa mezz’ora. Io feci cominciare Albus sperando così di limitare le mie sofferenze facendo lavorare lui e implorando Merlino che ci mettesse la restante mezz’ora, ma questa fu probabilmente la scelta peggiore che potessi fare.
Albus cominciò ad analizzare il mio palmo partendo dalle rughe più evidenti e annotandosi la loro posizione su una pergamena, in seguito confrontò i suoi risultati con a tabella sul libro di testo e se ne uscì con un “Beh, sembra che tu… ehm… stia per morire”
Io scoppiai a ridere.
“Come ogni mercoledì, no? Sono abbastanza convinto che ciò dipenda dal fatto che abbiamo Pozioni alla prima ora”
Albus sorrise a sua volta ricordando come ad ogni lezione di Divinazione sembrasse sempre che la mia vita stesse per frantumarsi in mille miseri pezzettini.
La Cooman si avvicinò al nostro tavolino chiedendoci come stava procedendo l’analisi dei palmi e Albus le rispose esitante, ma non troppo, che, analizzando il mio palmo, si era accorto che la mia esile esistenza stava volgendo al termine.
La donna si incupì e mi prese la mano mormorando un “ne sei sicuro, tesoro?” poco convinta.
Concentratasi sul mio palmo mi accarezzò le linee che lo solcavano facendomi il solletico, ma stetti immobile aspettando il suo verdetto con un sopracciglio alzato.
La ‘’’verità’’’ non ci mise molto ad essere svelata. La professoressa lasciò la mia mano e cacciò la testa indietro liberando una risata rauca che non le avevo mai sentito. In effetto credo che nessuno avesse mai sentito la professoressa Cooma ridere, così tutta la classe si voltò nella nostra direzione facendomi un pelo arrossire per tutti quegli sguardi puntati su me e Albus.
Poi la donna mi guardò dritto negli occhi, senza cancellare quel sorriso tremendo dalle labbra e mi disse: “Oooh tu hai un enorme segreto che non puoi tenere tutto per te. Sì, forse il tuo compagno Protte aveva ragione…”
“Potter” la corresse Albus, ma lei non lo degnò che di uno sguardo veloce.
“…ma questo è niente in confronto alle sofferenze che farai patire alla tua persona speciale” e con un sorriso se ne andò accompagnata dal suono della campanella.
Io rimasi immobile, impietrito da quella rivelazione spaventosamente realistica, mentre Albus mi batté una mano sulla schiena e, ridendo, mi annunciò che avevo ragione, che la Cooman doveva essere matta come un cavallo.
“Già” mormorai davvero poco convinto.
Rose uscì dalla stanza salutandomi ed io, pur volendo, non riuscii a richiamarla indietro. Per dirle cosa, poi, non lo so.
Il dubbio che continuò a perseguitarmi per i giorni successivi era a chi si riferisse la Strana Donna quando disse ‘la mia persona speciale’. Era forse Albus? La logica avrebbe detto di sì, ma fu proprio quel pomeriggio, quando mi incontrai con Rose in Biblioteca, che mi sorse il dubbio che non si riferisse a lui.
Ancora una volta, come già quella mattina, il sorriso della ragazza mi lasciò terribilmente confuso riguardo i miei sentimenti nei suoi confronti. Perché questo era il mio problema: i miei sentimenti nei confronti di Rose. Quelli nei confronti di Albus erano più che chiari, ma ciò non bastava ad eludere una possibile passione nei confronti della grifondoro. Ero forse impazzito? Possibile. Anzi, no: probabile, decisamente probabile, ma cosa mai potevo farci? Dovevo trovare qualcuno che mi aiutasse ad uscire da questa situazione…




Yass, mi ci è voluto un secolo, ma ce l'ho fatta! Ecco qui il tanto atteso (?) terzo capitolo!!
Non ho molto da dire a riguardo, ma per eventuali domande/commenti/dubbi/altro scrivetemi senza timore, rispondo più che volentieri a tutti.
Un bacione
Leo
  
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