Mancavano pochi minuti alla mezza notte e il primo boss dei Vongola non era ancora uscito dal proprio studio.

Il guardiano della tempesta,G., preoccupato che gli fosse successo qualcosa andò verso lo studio del suo Boss.

-Primo?- disse bussando alla grande porta.

Nessuna risposta....

-Primo?- bussò di nuovo

Ancora nessuno risposta...

Il Guardiano della tempesta,non molto paziente, buttò giù la porta con un calcio e vide una scena alquanto strana ma allo stesso tempo prevedibile.

Il suo Boss dormiva beatamente con la faccia schiacciata sopra la scrivania con ancora la penna fra le mani.

"Testone.." pensò G. mentre prese in spalla il Primo e si avviò verso la stanza del proprio boss.

 Dopo un paio di minuti arrivò davanti alla stanza e aprì la porta con poca delicatezza e poggiò Giotto sul letto, prese una sedia e si posizionò vicino al letto.
Una volta seduto osservò la faccia assunta dal pericolo e temuto boss dei Vongola, che in quel momento non assomigliava per niente a un boss ma ad un piccolo bimbo indifeso. I suoi capelli color grano se ne stavano per farti loro e coprivano un po' il volto del Primo, i suoi vestiti erano messi peggio dei capelli e G. non potè non ridacchiare nel vedere il suo boss, di solito in ordine, in quelle condizioni che non gli appartenevano. Il rosso levò la cravatta e sbottonò un bottone lasciando intravedere il collo del suo boss.
Finalmente il biondo diede segni di vita e aprì gli occhi lentamente trovandosi il volto del rosso nel suo campo visivo -Ben svegliato- lo salutò G. -Che ci faccio nella mia stanza?- domandò il Primo con la voce ancora impastata dal sonno.
-Ti eri addormentato sulla scrivania- disse seccato G.
In un primo momento il Primo rimase di sasso per poi rivolgere al suo guardiano un sorriso da far scogliere chiunque-Grazie per avermi portato in camera-
G. rimase affascinato dal sorriso del biondo così luminoso e limpido,proprio come il Cielo. -G. stai bene?- chiese preoccupato Giotto vedendo la faccia del suo compagno.
G. si risvegliò dalla sua trans -S-si!-  -E p-poi non c'è bisogno di ringraziarmi! e mio dovere stare accanto al mio Boss!-
Giotto lo guardò con uno sguardo triste e deluso allo stesso tempo.
G. fissò Giotto e notò attraverso gli occhi che il suo umore era cambiato,sembrava deluso.
La Tempesta capì subito e si avvicinò all'orecchio del Primo con fare felino e disse -L'ho fatto principalmente perchè sennò chi urlerebbe ogni mattina contro quello scocciatore di Lampo perchè ti ruba sempre una fetta di torta, facendo ridere tutti, compresa quella taccola di ghiaccio di Alaude -completò l'ultima frase con un ghigno divertito.
Giotto lo guardò come se lo avesse colpito un proiettile -I-io non urlo!- disse con le guance rosso fuoco -da far invidia ai capelli di G.- girando lo sguardo verso l'armadio.
-Invece si! Chi mai urlerebbe "Lampo!! Vieni qui! Prima che ti congeli* le parti basse!"- Il biondo diventò ancora più rosso, G. lo guardò e fece un sorrisetto divertito subito ricambiato da una fragolosa risata di Giotto.
Le loro risate erano sincere e pure,al contrario del mondo in cui vivevano.





Angolo di un'autrice bakaaaaa!
ma ciaoooooooo!
allora vi spiego subito perchè ho messo "congeli" invece di ti "brucio" perchè Giotto ha quella bellissima mossa che congela che si chiama " Zero Point Breakthrough First Edition"  quindi mi sembrava più corretta perchè non credo che Giotto farebbe una cosa simile a un suo guardiano e amico no?
ahahaha povero G.! che Boss buffo che hai! :3
grazie per la lettura! ^-^
alla prossima!!!! ^-^ (sperando che la scuola non mi uccida,ahahahah)
_Francy_Tsurugi