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Autore: Imbranata09    03/11/2016    5 recensioni
Dal capitolo 1^
Ho sempre creduto al colpo di fulmine. Quello che ti fa scoprire innamorata di una persona in pochi istanti. In quel momento in cui gli occhi di due innamorati si incontrano e non esiste più nulla intorno a loro. Non ci sono i problemi di lavoro, i colleghi impiccioni, i figli che strepitano per essere ascoltati, le bollette da pagare, … non esiste niente se non la persona amata.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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32°
"Il Clan degli Swan"

 

Pov Edward
Giugno 2015

Sono seduto sul divano della depandance dei Denali con il notebook sulle gambe a consultare le agenzie immobiliare. Sto consultando i vari siti internet alla ricerca di una casa per la mia famiglia visto che confrontandomi con Bella abbiamo deciso di rimanere per un po’ a San Francisco. Non ci siamo dati un termine. Abbiamo deciso di valutare come andranno le cose e poi, prendere una decisione definitiva. Sicuramente attenderemo la nascita del nostro bambino prima di spostarci altrove.
Vedremo come andrà la sua mostra alla quale mancano tre giorni ma ci sono già molti curiosi che la stanno contattando. Un paio di invitati hanno chiesto di poter effettuare una visita privata per avere a disposizione più tempo e meno distrazioni per valutare. Un altro ha già prenotato un quadro provvedendo ad effettuare il pagamento anticipato. Così la sua agenda si sta riempiendo anche per i giorni a seguire l’inaugurazione. E sta valutando anche la possibilità di dare spazio ad altri artisti. È così soddisfatta del suo lavoro che sprizza gioia da tutti i pori! La ciliegina sulla torta sono stati un paio di giornalisti critici d’arte che hanno confermato la loro presenza all’inaugurazione in cambio di un’intervista.
Mentre per me la situazione è stazionaria. In queste ore buona parte dei clienti della Masen mi sta contattando chiedendomi le motivazioni per le quali ho lasciato la guida della società di famiglia e confermandomi il loro appoggio comunicandomi che sono pronti a seguirmi. Ovunque decida di trasferirmi. Sto spiegando loro che non ho ancora preso decisioni per il futuro. Ma un paio di incontri li ho fissati anche io per la settimana prossima. E alcuni sono disposti a raggiungermi a San Francisco solo per avere una consulenza da me.
Non ho ancora deciso cosa fare. L’unica cosa certa è che ieri Elazer mi ha chiesto una collaborazione e, dopo tutto quello che ha fatto per noi, non mi sono tirato dietro. La sua è un’azienda florida, finanziariamente solida ed ha deciso di varcare i confini dello stato della California. Ha chiesto la mia consulenza per avviare rapporti commerciali in tutto il paese e anche all’estero. E non mi sono tirato dietro perché  questo è il lavoro che mi ha sempre gratificato maggiormente. Così fra un paio di giorni ci incontreremo nel suo ufficio e valuteremo la situazione.
Jacob e Brian mi chiamano di continuo per avere informazioni su come gestire il momento. Sono convinti che rientrerò presto. Ma ora che ho assaporato la gioia di non essere più la Masen e avere comunque un nutrito numero di clienti disposti a seguirmi, non sono più tanto sicuro che quello sia il mio futuro. Voglio la mia società da lasciare ai miei figli. Voglio che ogni foglio, ogni singolo contratto, parli di me.

“Questa è perfetta per noi! È nelle vicinanze dei Denali, 6 camere da letto, una bella piscina e una piccola dependance. Potremmo adibirla a studio. Sia per te che per me” alzo la testa e osservo Bella che da ora di pranzo si è fatta prendere dall’agitazione. Guardo l’orologio. Fra circa un’ora l’aereo proveniente da Londra e con a bordo l’intero clan Swan atterrerà a San Francisco! È già pronta per uscire di casa. Indossa un vestitino corto e senza maniche che mette in evidenza la pelle abbronzata e il pancione che porta con orgoglio. Le zeppe veramente alte ai piedi le slanciano ancora di più le lunghe gambe scoperte. Anche se ho i brividi a vederla camminare con quelle cose hai piedi! I capelli raccolti in una coda disordinata incorniciano il viso e rendono l’insieme perfetto. È sensuale senza rendersene conto.
“Smettila di spostare i soprammobili da un lato all’altro della stanza e vieni a sederti accanto a me. Scegliamo insieme la casa e fissiamo qualche appuntamento” sbuffa e mi viene da ridere. Però fa quello che le ho chiesto e appoggia la sua testa sulle mie spalle. Osserva il notebook.
“Quella l’avevo vista anche io. È bella ed è comoda per noi. Avrei anche pensato che Erin potrebbe prendere lezioni di nuoto senza spostarci da casa. Ma hai visto il costo dell’affitto?” la guardo di soppiatto. Mi fa sentire bene quando la sento parlare delle esigenze di Erin. Mi fa capire che siamo proprio una famiglia.
“Si e ce lo possiamo permettere e mi piace l’idea del corso di nuoto per Erin. Mando una mail per chiedere di visionarla?” annuisce.
“Si, non possiamo continuare a rimanere a vita dai Denali. E mi sento anche in colpa per essermi lasciata convincere ad ospitare anche i miei!” sorrido. Quando Carmen ha saputo dell’arrivo della famiglia di Bella era così felice che non ha voluto sentire ragioni. Li avrebbe ospitati tutti lei, come ha fatto con Esme e mia madre nelle settimane addietro.  Ed ha anche preteso che noi lasciassimo casa di Emmet. Per questa sera ha anche organizzato una cena informale in giardino. Giusto per conoscerci tutti! In realtà credo che lo abbia fatto per mettere tutti noi a nostro agio. Non sarà facile rimanere soli i primi momenti. Sicuramente, dopo le parole che sono volate nei mesi addietro, ci sarà imbarazzo.
“Ti vogliono bene, Bella. Ti trattano come un membro della famiglia. E, comunque, se ci piace questa villa, sarà questione di qualche giorno e ci trasferiremo” mi guarda e annuisce. La abbraccio e la sento sospirare.
“Mi agita l’idea di incontrare mio padre. Con tutto quello che ci siamo detti non sarà facile ricostruire il rapporto” sorrido perché ha proprie le mie stesse paure.
“Lo so, Amore mio. Però tuo padre ti vuole bene e non si farà condizionare dal passato. Poi, quello preoccupato dovrei essere io, non tu. Era me che non sopportava. Ora ti rivede e scopre anche che ti ho messa incinta. Secondo te, la prenderà bene? Diventeremo amici e stasera andremo in un pub a bere una birra ricordando i bei tempi?” finalmente la sento ridere.
“Tu sei pazzo!” chiudo il notebook e lo appoggio in terra mentre mi giro con il corpo verso Bella per poterla guardare in faccia mentre le parlo.
“Sarò pazzo ma sei d’accordo che sarà ancora incavolato con me per averti sposato? L’ultima volta che ci siamo sentiti, dopo Natale, mi ha accusato di tutti i problemi che la sua famiglia stava attraversando. Se non ti avessi mai conosciuto, lui aveva ancora una figlia! Mi ha anche accusato della probabile infertilità di Victoria. Perché tuo fratello e tua cognata vorrebbero avere un altro figlio, ma erano talmente stressati da non riuscire a procreare!” spalanca gli occhi incredula delle mie parole.
“Stai scherzando, vero?”  mi viene da ridere. Sono cose che non ho raccontato a nessuno e, sentite ad alta voce, fanno ridere anche me.
“No! È stata la chiacchierata più lunga che abbiamo fatto. Oltre 10 minuti al telefono. E mi ha fatto incazzare parecchio. La parte di James e Victoria, veramente, mi ha fatto sorridere. Io non racconterei a nessuno di non riuscire a fare centro con mia moglie! E, soprattutto, non lo farei diventare un problema di cui tutta la famiglia deve avere un opinione. Magari tua madre avrà preparato anche qualche pozione magica! Però, a mente fredda, ho provato a pensare a come potesse sentirsi in quel momento. Soprattutto in quei giorni di festa che, in ogni parte del mondo, sono dedicati alla famiglia. Non sapeva nulla di sua figlia. Gli ultimi loro dialoghi non erano stati pacifici ed ho anche pensato che se un giorno accadesse a me ed Erin non so come reagirei. Credo che in quel momento l’ho perdonato per le sue parole”  mi sorride e noto che le viene da ridere.
“Non ti prendere gioco di me. Sono molto geloso di te e di Erin. Non sopporto che altri ti abbraccino e ti bacino come è accaduto l’altra sera a cena con Emmet, kate e i loro amici. E tremo al pensiero che, un giorno, Erin mi porterà a casa il suo fidanzatino! Proprio per questi motivi sono felice di aspettare un maschio!” e adesso la faccio ridere di cuore. Ieri siamo stati dalla ginecologa che, oltre ha confermare la data del parto, ha avuto modo di vedere il sesso del bambino e aspettiamo un maschietto.
“Tu sei matto! Erin ha solo 5 anni e ci vorrà ancora molto tempo prima che cominci ad uscire con i ragazzi! E gli amici di Kate oramai li conosco da parecchio e hanno sempre saputo che ero sentimentalmente impegnata. Tra l’altro quello che si chiama Alec mi ha chiesto di organizzare un brunch con te per la settimana prossima perché vorrebbe esporti una sua idea!”
“Va bene. Ma non c’è bisogno di abbracciarlo! Una stretta di mano è più che sufficiente, oltre che professionale!” ridiamo di cuore e, nel frattempo, guardo l’ora.
“Amore, dobbiamo andare” è giunta l’ora per andare all’aeroporto. Per l’occasione ho chiesto a Jack di noleggiare un paio di auto così che James e Jasper potranno essere indipendenti durante il loro soggiorno.
“Ma non è presto?” mi alzo e sorrido. Il suo sguardo è di paura!
“Isabella Marie Masen, alzati immediatamente dal divano e usciamo di casa o faremo tardi! Sei una donna adulta, bella, intelligente, una professionista affermata ed hai ancora paura di mamma e papà?” finalmente sorride e mi allunga la mano.
“Aiutami a tirarmi su! Sembro una balena. Ovunque mi poggio, mi areno!”
“Ma quanto sei scema oggi! Hai sentito la ginecologa. Sei 3 kg sotto il peso ideale!” e mentre lei prende la sua tracolla mi affaccio in giardino per chiamare Erin, impegnata a giocare con Emmet e Kate. Anche lei è ansiosa di rivedere i suoi amichetti. Lucas, Elionor e John che nelle ultime ore ha sentito spesso su skype. Tanto da raccontare loro tutto quello che potranno fare quando sarebbero venuti a trovarla. E mi ha sorpreso il fatto che abbia dato relativa importanza alla notizia che avrebbe rivisto la zia Alice che, dalla nascita, è sempre stata una sorta di surrogato di madre. Quella che più si avvicinava all’idea di madre. È felice di vederla così come lo è di rivedere la zia Esme e lo zio Carlisle.
“Papà, arrivoooo!” e corre direttamente alla macchina dove Jack, sorridendo, la aiuta subito a sistemarsi.
“Signorina Masen l’aria di San Francisco le ha sviluppato una bella parlantina. Ma penso che ci convenga rientrare a Boston altrimenti sarà difficile farla stare zitta, esattamente come una radio rotta!” mi viene da ridere a sentire la conversazione tra il mio autista ed Erin.
“No, Jack! Qui si sta meglio e ci sono tante cose da fare! A casa mi annoio!”
La conversazione prosegue anche in macchina e fa bene a tutti quanti l’aria allegra che si respira. Serve ad Erin per trattenere la gioia che sta provando e a Bella che è sempre più ansiosa. Ed anche a me che non sono così certo che mi vogliano vedere tutti!

L’aeroporto è pieno di persone in partenza per le vacanze. Siamo in perfetto orario. Controllando il tabellone degli arrivi ci accorgiamo che il volo che interessa è atterrato in perfetto orario.
“Raggiungiamo la zona degli arrivi” mentre devo prendere per mano Bella e trascinarla verso la zona degli arrivi, con l’altra mano devo acchiappare Erin che corre dappertutto! Passiamo i minuti più lunghi della nostra breve vita insieme.
“Non è che ci hanno ripensato e non sono partiti?” osservo Bella fare avanti e indietro tra le poltroncine.
“Vuoi dargli il tempo di ritirare i bagagli?” sbuffa sonoramente.
“Papà ma quando arrivano. È tanto che aspettiamo!” eccola l’altra! Ancora più teatrale di Bella, batte il piede in terra e mi fissa imbronciata.
“Amore sono tante persone e devono stare attenti a ritirare tutte le valige. Altrimenti le perderanno per sempre!” speriamo di averla convinta ed, invece, mi guarda curiosa.
“Ma loro non hanno un Jack che gli porta le valige?” scuoto la testa e vorrei scoppiare a ridere. Noto che anche Bella è pronta a ridere.
“Amore, Jack non è una cosa. È l’assistente del tuo papà e ci aiuta quando ci vede in difficoltà” fortunatamente non possiamo approfondire il discorso perché un urlo ci distrae.

“Ziaaaaaaaaaaaaa” sono i nipoti di Bella che, appena scorgono la zia, cominciano a correre verso la nostra direzione. Malgrado i richiami di Victoria e Alice non si fermano. Mi posiziono alle spalle di Bella per evitare che i bambini la facciano cadere. Ma quando i bambini giungono a meno di un metro da noi si fermano e la guardano con gli occhioni spalancati.
“Ziaaaa? Che succede li dentro?” indicano la pancia di Bella che arrossisce all’istante. Mi guarda in cerca di aiuto e sto per rispondere quando l’intero gruppo ci raggiunge.
“Ma…”
“Bella …”
“Com’è possibile …”
Sono tutti senza parole. Renee è la prima che si riprende e reagisce come ci aspettavamo.
“La mia coppietta avrà un altro bambino!!! Sarò di nuovo nonna!” e ci abbraccia tutti e due, parlando a raffica su tutto quello che comporta avere un secondo figlio. Quando si allontana è il turno di Alice, Vic e Jasper fare gli auguri. Fra me e me penso che sta andando meglio del previsto. Buona parte della famiglia è felice della sorpresa e so per certo che non stanno mentendo. Su Renee ed Alice non ho dubbi. Ma, pur non conoscendo Jasper e Victoria, mi sembrano felice.
Anche James allunga la mano per congratularsi con me. È un augurio meno caloroso degli altri, non è un abbraccio, ma non ci vedo cattiveria nel suo gesto. L’incontro con Bella è diverso. Entrambi hanno gli occhi lucidi e quando lui apre le braccia, lei ci mette pochissimo ad andargli incontro. Li capisco in questo momento. È come quando io ho ritrovato mio fratello. È un momento solo loro e, per lasciare loro la giusta intimità, mi allontano di poco con gli altri chiedendogli del volo. Rimane sono Charlie che mi fissa ma non mi dice nulla. È serio. Non so come comportarmi  ma una gomitata nel fianco di Renee lo fa svegliare dallo stato di tranche in cui sembra caduto.
“Charlie, cosa avevamo detto?” sento le parole di Renee anche se pronunciate a bassa voce e lui annuisce e mi viene incontro. Faccio lo stesso e gli allungo la mano.
“Buonasera Charlie e benvenuto in America” annuisce e contraccambia con educazione il mio gesto.
“Edward, grazie per l’ospitalità” le formalità, per noi, si sono chiuse. Fortuna che si avvicina Bella e il padre si concentra su di lei. È emozionato esattamente come Bella.
“Sei bellissima con il pancione” le parole di Charlie fanno si che Bella cominci a piangere rumorosamente, con tanto di singhiozzi. Faccio per avvicinarmi ma Renee, questa volta, fa cenno a me di fermarmi. Ed è un bene perché Charlie si precipita dalla figlia e la stringe forte a se.
“Ah! Gli ormoni! Mi ricordo ancora le crisi di pianto di tua madre quando era incinta di te e di tuo fratello!” le parole di Charlie hanno l’effetto di smorzare la tensione che si era create. Bella sorride come tutti noi. Mi volto verso i bambini che stanno già giocando fra di loro. Che bella la famiglia allargata!
“Vogliamo cominciare ad avviarci?” mi volto verso i ragazzi che annuiscono tutti. Passo le chiavi delle auto a James e Jasper e Bella spiega a tutti la situazione alloggiativa.
“Siamo tutti ospiti della famiglia Denali, non c’è stato verso di convincere Carmen ad andare in hotel!” quasi si scusa ma Renee ci sorprende ancora una volta.
“Si, lo sapevo. Mi sono sentita spesso con Carmen in questi mesi. Anche se non mi ha mai accennato della tua pancia… ” il modo in cui dice quest’ultima frase mi fa capire che … ce la farà pagare caramente non averla messa al corrente! Con Bella ci fissiamo negli occhi e anche a lei viene da ridere. E, per evitare di farlo in faccia a Renee, torniamo ad ascoltare cosa ha da dirci.
“E le ho anche fatto attrezzare un angolo in giardino così la mattina le potrò insegnare alcune tecniche yoga e di auto rilassamento!” scuoto la testa e adesso non è facile rimanere seri mentre vedo Bella arrossire. So che si sta imbarazzando per le idee malsane della madre. Ma questa è Renee ed è sicuramente più madre della mia.
Tutto il gruppo si incammina verso l’uscita dell’aeroporto. Siamo in testa al gruppo sottobraccio di Renee che ci chiede le cose più assurde sul bambino. Fortunatamente il resto del gruppo è occupato: chi controlla i bambini, Charlie scambia qualche parola con Jack, Vic e Alice stanno complottando qualcosa. Ma, quando Renee si informa sull’andamento della nostra vita sessuale, decido che è l’ora di andare a scambiare quattro chiacchiere con mia cugina ed indagare su quello che stanno complottando!

L’accoglienza a Villa Denali è veramente calorosa. Rimango a distanza per osservare come, persone che non si sono mai viste e frequentate, interagiscono fra loro. Carmen e Renee si salutano comee sembra che si conoscano da sempre. Osservo con invidia Emmet salutare e scherzare con James e Jasper, hanno già uno splendido rapporto malgrado sia la prima volta che si trovano a chiacchierare faccia a faccia. Bella sta facendo le sue raccomandazioni ai bambini: devono giocare lontano dalla piscina se non c’è un adulto a sorvegliarli e ricordarsi sempre che siamo ospiti in casa d’altri per cui devono comportarsi bene! Sarà un ottima madre.
Ed è proprio mentre la guardo che alza il suo viso e mi fissa. Mi sorride e si avvicina. Si posiziona con le spalle sul mio petto e prende le mie mani per portarle sul pancione. Sento il bambino scalciare.
“E’ irrequieto?” annuisce.
“Si, come il padre! Che hai? Perché ti sei isolato?” mi conosciamo da un solo anno ma non riesco a nasconderle niente. Indico il gruppo davanti i nostri occhi.
“Sto osservando come interagiscono”
“Pare che tutto stia andando per il meglio. Erin si sta divertendo più del solito. Carmen è un’ottima padrona di casa ed ha già fatto sistemare tutto nelle camere. Ed Emmet parla con Vic, James e Jasper come se li conoscesse da sempre” proprio in quel momento fisso mio fratello che sta scherzando con Charlie. È la prima volta che vedo sorridere mio suocero in mia presenza!
“Imparerà ad apprezzarti, Edward! Certo non ti aspettare grandi pacche sulla spalla né bevute di birra davanti la tv. Ma smetterà di odiarti!” la stringo forte a me. Ha capito perfettamente i miei sentimenti.
“Bella, quello che ho imparato in quest’ultimo anno è che le uniche persone che contano nella mia vita sei tu e i bambini. Vi amo di un amore che va oltre ogni umana ragionevolezza. E voglio passare il resto della mia vita a rendervi felici. Mi piacerebbe che le nostre famiglie appoggiassero il nostro amore. Ma se così non sarà non me ne farò una malattia” e, mentre le parlo, si lascia cullare dal mio abbraccio.
“Sei romantico, Masen! Ma ora basta o mi farai piangere di nuovo!” ridiamo. Poi, la prendo per mano e ci mischiamo al resto del gruppo.
 
 
 
 
  
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