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Autore: AlexisVictorie    03/11/2016    2 recensioni
Per Will era un giorno come tutti gli altri, almeno finchè non si è guardato allo specchio.
Il nostro figlio di Apollo preferito si ritroverà con un corpo che non è decisamente il suo e dovrà trovare un modo per tornare...maschio.
TemporaryFem!Will Solangelo
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Afrodite, Nico di Angelo, Nico/Will, Piper McLean, Will Solace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando Will si svegliò quella mattina, prima di chiunque altro in quanto capocabina, per un attimo ebbe la sensazione che qualcosa non andasse.

Sbattè gli occhi con aria ebete e si diresse velocemente al bagno, fissando il suo riflesso come incredulo.

Il vetro rifletteva una giovane ragazza abbronzata, dalla lunga e ricciuta chioma bionda e due occhi azzurri contornati da lunghe ciglia.

Insomma una Annabeth Chase meno spaventosa e priva di sguardo grigio intimidatorio.

Will ci mise giusto un po ' a capire che quella ragazza nello specchio fosse lui e quando realizzò la situazione un grido di puro orrore svegliò tutti i ragazzi della Casa 7.

Austin spalancò la porta terrorizzato e i due fratelli si fissarono a vicenda per una manciata di secondi, prima che il ragazzo indietreggiasse sospettoso.

-Chi diavolo sei? E come hai fatto ad entrare? E perchè, santo Apollo, stavi gridando?!- strillò il ragazzo raggiungendo note anche più acute di quelle di Will (del resto, Austin era un ottimo cantante, talento preso dal padre e di cui andava molto fiero).

-Aus, sono io! Sono Will!- strillò il ragazzo (o la ragazza?) mulinando le braccia con aria sconvolta.

-Se pensi che io ti possa credere sei sulla cattiva strada- ribattè il fratello, chiaramente scettico sulla faccenda.

-Sei l'unica persona che sa della mia cotta per Nico, a dieci anni quando sei arrivato al campo pensavi di essere figlio di Poseidone perchè amavi andare al mare d'estate e sai ballare il tip tap perchè tua madre era fissata con questo tipo di danza.- snocciolò Will tranquillamente mentre gli occhi di Austin schizzavano fuori dalle orbite.

-Miei dei! Sei davvero tu! Ho sempre pensato fossi poco virile ma non fino a questo punto! Hai le tette!- e le palpò tranquillamente con aria sconvolta mentre Will cercava di allontanarselo di dosso.

-Aus sei pregato di smetterla, grazie!-

Kayla entrò con leggiadria e fissò con perplessità una perfetta sconosciuta venire palpata da suo fratello Austin.

-Cosa mi sono persa?- chiese confusa e Will sospirò.

Austin si affrettò a spiegarle il cambiamento del capocabina mentre Kayla annuiva sporadicamente e frugava nel suo cassetto.

-..e quindi ora è una donna- concluse Austin mentre infilava la maglia del campo e pescava dall'armadio dei pantaloni a tre quarti.

Kayla gli lanciò le sue fidate Converse e si affrettò a tornare in bagno per fornire a Will degli abiti da donna che si era procurata durante la spiegazione di Austin.

Aiutò il ragazzo (ragazza? Vabbè meglio lasciar perdere) ad infilare il reggipetto mentre Will si lamentava della sua terza di seno e Kayla sospirava cercando di convincere il  fratello ad infilare la canotta.

-Mi si vede tutto, Kay! Ho ancora un minimo di pudore, per gli dei!- protestò il ragazzo fuggendo alla presa della sorella.

La bionda strillò scontenta e saltò addosso al fratello, infilandogli a forza la canotta e iniziando la lotta per strappargli i boxer di dosso.

-Non hai più nessun gingillo qui sotto e sono sicura che adesso siamo più simili di quanto pensi, quindi smettila di lamentarti e infila queste mutande!- Kayla quasi si pentiva di aver lasciato che fosse Austin a spiegare agli altri loro fratelli la situazione scomoda di Will.

Il ragazzo sbuffò e si decise a cambiarsi il più velocemente possibile facendo sospirare la sorella di sollievo, mentre gli lanciava dei pantaloncini di jeans.

-Sei una persona crudele-

-Sì, non ci dormo la notte- rispose con prontezza Kayla mentre uno dei loro fratelli più piccoli entrava curioso in bagno.

Will aggiustò la manica del reggiseno che si intravedeva dalla canotta e si voltò sorridente verso il piccolo Angel.

Il bimbo fissò allibito le due ragazze evidentemente confuso: Will e Kayla adesso avevano la stessa chioma bionda sebbene la seconda fosse liscia, la pelle di entrambi era abbronzata e lentigginosa e gli occhi azzurri, al punto che solo i lineamenti molto più affilati e marcati di Will permettevano di distinguerle bene.

-Austin ha detto che sei una ragazza. Quindi non mi aiuterai più a fare il bagnetto?- chiese il bimbo imbronciato e il capocabina fissò quello scricciolo di cinque anni con affetto.

-Ma certo che ti aiuterò! Siamo ancora fratelli! Sono sempre lo stesso Will, okay? Solo che fuori è un po' diverso.-

Angel annuì rassicurato, rendendosi conto da solo che Will era ancora l'unica persona al mondo capace di rassicurarlo con poche parole e un sorriso, dopo l'abbandono da parte della madre mortale.

Il figlioletto di Apollo era stato portato personalmente al campo da Cara Reed, sua madre, che aveva cercato a lungo la baia, senza riuscire a trovarla essendo una mortale, ed era stata aiutata da uno dei satiri del campo.

Cara aveva deciso di non essere pronta a crescere da sola un bambino e aveva scelto di affidare Angel a qualcuno che sapeva avrebbe potuto prendersene cura.

Del resto Apollo l'aveva informata sull'esistenza del campo Mezzosangue, appena saputo della gravidanza e questo aveva risparmiato al piccolo una vita in orfanotrofio.

Will afferrò il fratellino per le ascelle e se lo strinse al petto sbaciucchiandolo e il bimbo rise divincolandosi come un'anguilla.

Il capocabina lo lasciò andare e il piccolo sgusciò via infilandosi fra le gambe di Kayla che barcollò in difficoltà.

Il fratello (sorella? Sì lo so devo smetterla) la sostenne per un braccio e appena Angel sparì alla vista sfilò i pantaloncini e li lanciò via cercando i suoi jeans al ginocchio.

Kayla fu decisamente più svelta di lui perchè li lanciò fuori dalla finestra facendo sbarrare gli occhi del fratello per l'orrore.

La ragazza sorrise sadica e sventolò i pantaloncini tenendoli con due dita, cercando di non scoppiare a ridere alla faccia tradita del maggiore.

Dopo non poche battaglie che videro Will soccombere sotto il peso di Kayla e venire vestito con la forza, iniziò un'altra guerra per convincerlo a mettere piede fuori dalla Cabina 7.

-Will devi parlarne con Chirone, miei dei! Non puoi fare così! Staccati dalla porta coglione! ERRE ES KORAKAS WILL!-strepitò la figlia di Apollo lanciando numerosi improperi in greco antico.

-KAYLA NON IMPRECARE, SCOSTUMATA!- la riprese subito Will.

-Tu non mi dici cosa fare o non fare! Soprattutto considerato che ti stai comportando da poppante!- rimbeccò la giovane

-Kayla non posso andare da Chirone! Sappiamo tutti e due chi di sicuro sarà con lui alla Casa Grande e non posso farmi vedere in queste condizioni!- piagnucolò Will aggrappandosi al braccio della sorella, gli occhi azzurri pieni di vergogna.

Kayla non riusciva minimamente ad immaginare quanto dovesse essere orribile per Will trovarsi in un corpo che non sentiva come proprio e soprattutto mostrarsi in giro in quelle condizioni, ed in particolare a Nico Di Angelo, il famoso figlio di Ade che aveva, in modi al mondo sconosciuti, conquistato il cuore romantico de figlio di Apollo.

Di fatto, Nico passava moltissimo tempo con Chirone in quanto, proprio grazie a Will, aveva ripreso a giocare a Mitomagia e il centauro si era dimostrato abbbastanza interessato da abbandonare per un po' l'amato pinnacolo.

Quindi era quasi certo che i due stesssero giocando fuori la Casa Grande come un tempo soleva fare Chirone con Mister D, non tornato al campo dopo la fine della guerra con Gea.

Kayla sospirò asciugando una minuscola lacrima sfuggita al controllo del fratello.

-Tesoro so che ti è difficile crederlo ma sono sicura che Nico non riderà di te e che anzi cercherà di aiutarti a risolvere la situazione perchè di sicuro anche lui preferirà il tuo corpo com'era prima. Non per niente è gay. Austin potrebbe anche avergli accennato le tue notevoli dimensioni lì sotto, una volta...-

-AUSTIN HA FATTO COSA?- gridò sconvolto il capocabina incredulo dal mancato pudore che caratterizzava tutta la Casa di Apollo.

Will doveva ammettere che era una particolarità che suo padre aveva trasmesso perfino a lui, che del resto era un dottore e non poteva farsi scrupoli come il pudore.

Però una cosa era non impressionarsi per un corpo nudo in condizioni gravi da guarire, un'altra cosa era che Austin avesse detto a Nico Di Angelo le dimensioni del suo Willy.

-Nico è sembrato impressionato se può farti felice- commentò Kayla e il ragazzo la fissò allibito, prima di venire afferrato per un orecchio e trascinato fuori dalla Cabina.

Will, ormai consapevole di quanto fosse stupido opporsi alla sorella, si divincolò dalla sua presa  per camminare da solo.

La sorella lo fissò storto ma, vedendo che non era interessato a scappare, lasciò che la tensione nelle spalle si sciogliesse.

Come previsto Nico e Chirone stavano chiacchierando e il figlio di Ade stava illustrando qualcosa al centauro gesticolando e agitando con frenesia una carta fra le sue mani.

Appena videro le due avvicinarsi, non riconobbero subito Will e fu spontaneo pensare a qualche nuova semidea arrivata al campo Mezzosangue.

Del resto, quella ragazza aveva tutta l'aria di essere una figlia del Dio del Sole, noto per essere un vero e proprio dongiovanni, quindi era plausibile che fosse spuntata una nuova figlia di Apollo.

Nico, però, (anche se non l'avrebbe mai ammesso, nemmeno sotto tortura) avrebbe saputo ridisegnare alla perfezione ogni tratto del viso di Will e fu spontaneo riconoscere nella giovane i lineamenti del suo figlio di Apollo preferito, seppur meno marcati.

-Will!- esclamò infatti sconvolto e il giovane sentì gli occhi riempirsi di lacrime per l'espressione sconvolta del figlio di Ade.

-Oh Nico è orribile! Sono orribile! Stamattina mi sono alzato come niente fosse e puff! ERO IN QUESTO STATO!- qui la voce del ragazzo si fece acuta -E non ho più il mio Willy! Come faccio a vivere senza? Ora ho questa cosa orribile e pelosa che a me fa troppo schifo! Non sono gay per svago, santo Apollo! Inoltre ho queste due bocce ingombranti, le ho chiamate Wilhelmina 1 e 2 che sono enormi, e cascano, ho dovuto mettere un fottuto reggiseno! Il peggior quarto d'ora della mia vita, giuro!-

-Anche il mio- si inserì Kayla con aria scocciata ricordando le lotte col fratello per vestirlo.

-...E poi mi ha infilato questi pantaloncini ma mi si vede tutto il culo! Tutto! Non posso restare in queste condizioni!-

-Will- lo interruppe con calma Nico e il biondo lo fissò con i suoi grandi e lacrimosi occhi azzurri, facendo stringere in una morsa il cuore (si ha anche lui un cuore) del figlio di Ade -Andrà tutto bene. So che adesso è come se ti fosse crollato il mondo addosso e senti come se tu fossi cambiato anche dentro oltre che fuori ma non è così okay? Io ne so qualcosa di cambiamenti sconvolgenti, ne ho passate tante per avere quindici anni quindi credimi se ti dico che adesso ti sembra orribile ma una volta superato penserai quasi con leggerezza a tutto questo-

-Tu ci sei riuscito?- chiese Will strofinandosi gli occhi e rendendoli solo più rossi e acquosi.

-No ma io ho vissuto cose davvero orribili.-

-Non hai mai voluto parlarne- riflettè a bassa voce Will e il figlio di Ade sorrise tristemente.

-So che il passato va affrontato ma alcune brutte avventure sono ancora troppo recenti perchè io possa parlarne: abbiamo parlato di Bianca, di Dedalo e del fantasma di Minosse e anche della battaglia con Crono e del mio viaggiare fra i due campi. Solo che dopo fui catturato nel Tartaro e quella è una cosa che davvero non tengo a rivangare-

-Lo so, non ti forzerei mai a parlarne. Solo...quelle cicatrici che hai sulle braccia sono molto recenti mentre sono passati mesi dal Tartaro. Devo supporre che non è solo la prigionia dei gemelli a farti soffrire ancora.-

-In effetti non sono stato bene nemmeno una volta liberato e tu stesso te ne accorgesti quando ci incontrammo agli onagri durante la guerra fra i due campi-

-Già...quando sei pronto, io sono qui lo sai- sorrise rassicurante Will e Nico annuì agitando però la mano come se la faccenda non importasse.

-Dobbiamo pensare al tuo di problema al momento non ai miei drammi. Penso dovremmo parlarne con Ecate, è la dea della magia e questo ha tutta l'aria di essere un incantesimo.- osservò pensieroso il figlio di Ade.

Richiamarono Chirone e Kayla che stavano parlottando piano poco distante e il centauro consigliò loro di provare a parlarne con i figli della dea della magia.

Will sorrise al pensiero di Lou Ellen, l'eccentrica capocabina della casa di Ecate, divenuta sua amica dopo il loro lavoro di squadra agli onagri dei romani insieme a Cecil della cabina di Ermes.

Il biondo aveva ancora incubi di romani trasformati in porcellini.

-Lou è una tua amica giusto, Willy?- chiese allegra Kayla e sia il suddetto Willy che Nico sobbalzarono al pensiero di cosa venisse associato a quel soprannome.

-Sì, decisamente si. Le andiamo a parlare, Neeks?-

Il figlio di Ade mise su il suo miglior broncio ma annuì in fretta e si incamminarono assieme per raggiungere le cabine degli dei minori, stanziate in una zona diversa in quanto nuove e disposte in maniera ordinata lungo i dintorni delle case delle divinità principali.

La cabina di Ecate era una delle preferite di Nico.

Era completamente bianca e sembrava mantenersi in piedi per magia cosa probabilmente vera nonostante l'effetto da “sul punto di crollare” era voluto in quanto Lou Ellen aveva una fissa con la Tana, la casa dei Weasley in Harry Potter.

La stessa Ecate aveva apportato alcuni incantesimi alla cabina e di fatto con la sua magia impediva al vento e al tempo di usurare la pittura che veniva applicata sulle mura esterne della casa e probabilmente aveva anche permesso che la struttura reggesse.

L'incantesimo per contrastare l'usura data dal tempo  era stato utilizzato principalmente per permettere alle impronte, che ogni figlio di Ecate poneva con  sulle mura della cabina, di non cancellarsi col passare degli anni.

Ogni nuovo semidio progenie della dea della magia, aveva il diritto di intingere le mani nella vernice (ovviamente del colore preferito) e poi lasciare le proprie impronte sul muro con sotto la propria firma in modo che nessun figlio di Ecate potesse essere dimenticato dai propri fratelli.

Era una cosa che Nico adorava e gli ricordava molto una pratica utilizzata anche dalle star più famose anche se non ne conosceva i dettagli precisi.

Will bussò esitante alla porta, osservando le torce disegnate nel legno, simbolo di Ecate e Lou Ellen apparve quasi subito, con i suoi capellli viola, gli occhi verdi e i vestiti stravaganti.

Appena vide Nico gli sorrise con affetto per poi pietrificarsi alla vista di Will.

Fissò con curiosità il ragazzo e per un attimo il suo sguardo si illuminò di blu, confondendo il figlio di Apollo, che si vide stringere dalle braccia straordinariamente forti dell'amica.

-Cosa diamine ti è successo, William?- sorrise ironica la ragazza e il biondo sospirò esausto.

-Come diavolo te ne sei accorta?- chiese Nico sorpreso e Lou Ellen mise su un'espressione incredibilmente soddisfatta.

-I figli di Ecate distinguono un incantesimo a chilometri quando ne vedono uno. Fa parte delle abilità conferiteci da mamma.- si vantò la giovane e a quel punto Will mise su una faccia assolutamente perplessa.

-Nico ma se lei dalla sua parte ha la magia della madre...tu come diavolo hai fatto a capire che ero io?- chiese con innocenza il biondo, portando il viso del figlio di Ade a gradazioni di rosso porpora.

Lou Ellen (da grande paraculo) accorse in aiuto del moro, scoccandogli nel mentre un'occhiolino che mise ancora più in imbarazzo il povero Nico.

-Will ne parlate dopo, no? Adesso abbiamo cose più importanti cui pensare tipo farti tornare gli attributi nel vero senso della parola-

Il figlio di Apollo gemette al ricordo del suo Willy e Nico alzò gli occhi al cielo chiaramente divertito e più tranquillo per aver scampato l'interrogatorio.

-Direi che è ora di capire che razza di incantesimo ti è stato fatto e so anche chi può aiutarci a sbloccare la tua mente- scrollò le spalle Lou sorridendo come se tutta quella situazione fosse più uno svago che un'emergenza.

-Yaoji! Dove sei cara?- chiamò la capocabina affacciandosi all'interno dell'abitazione sua e dei suoi fratelli.

Una ragazzina con due trecce tanto bionde da sembrare bianche, due luminosi occhi caleidoscopici e un sorriso impertinente si mostrò loro saltellando.

-Yaoji è cinese da parte di padre ma diciamo che i geni paterni nell'aspetto non si vedono affatto- raccontò Lou cospiratoria -Pensate che il padre aveva fatto della mitologia cinese e giapponese la sua più grande passione e conoscere una divinità greca e non una asiatica è stato un duro colpo per lui. Perciò Yaoji porta il nome di una strega di derivazione cinese: suo padre ha voluto legarla sia alle origini paterne che a quelle materne in quanto Ecate viene definita anche come protettrice delle streghe-

-Davvero? Interessante- si complimentò Will, realmente affascinato dai tanti motivi dietro il nome di quella ragazzina.

La quale annuì entusiasta -Pensate che Yaoji era la strega bianca dei desideri e li rivelasse solo in sogno. Che è un po' quello in cui mi sono specializzata.-

-Non ho capito onestamente.- ghignò Nico, cercando di non mettere su il tono intimidatorio.

La ragazza sospirò ma annuì, forse consapevole che non tutti fossero esperti in materia.

-Molte volte gli incantesimi più complicati vengono eseguiti quando il destinatario della magia dorme o è incosciente in quanto la sua ragione non è in attività ed è più facile agire indisturbati quando il dominio della mente è in mano al subconscio. Mai visto Teen Wolf? (N.D.A: attenzione spoiler 3B di Teen Wolf) Fecero così nella terza stagione col mio personaggio preferito, Stiles. Ne passò tante per non addormentarsi e poi lo drogarono quei medici di merda ad Eichen House.- (FINE SPOILER) brontolò la ragazzina mentre Nico cercava di capire cosa diavolo fosse uno Stiles e Will fangirlava peggio di Yaoji.

-Comunque stavo dicendo che Yaoji la strega rivelava i suoi segreti nel sonno probabilmente perchè solo pochi li avrebbero ricordati al risveglio. Ma al contrario io non mi intrometto nel sonno della gente per questo. Io cerco i segreti nascosti nell'inconscio. Una parte di te, quella rimasta attiva nel sonno, ricorda alla perfezione chi ti ha fatto questo incantesimo e noi lo scopriremo viaggiando nella tua mente mentre dormi. Ovviamente è una vita che studio queste tecniche perchè papà mi portò molto giovane qui al campo quindi è un rituale assolutamente sicuro e lo eseguirò solo io per evitare ulteriori intromissioni indesiderate nella tua mente.-

-Suppongo sia assolutamente necessario, vero? Non  c'è un altro modo meno...invasivo?-

-Mi dispiace, Will ma non ho proprio scelta- rispose con tristezza Yaoji.

-Non fa nulla, basta che torno normale. Al momento è l'unica cosa che conta. Posso avere solo un momento? Devo parlare con Nico in privato- rassicurò il biondo, lanciando un'occhiata al figlio di Ade, che come suo solito si era fatto un po' in disparte senza intervenire troppo.

Lou e Yaoji fecero vagare gli sguardi fra i due e la capocabina si fece anche sfuggire una delle sue peggiori espressioni maliziose facendo alzare gli occhi azzurri di Will al cielo.

-Noi andiamo- sorrise Yaoji trascinandosi dietro una fangirlante Lou Ellen.

-Okay Nico, parliamoci chiaro: c'è il rischio che io non riesca a tornare normale e lo sto accettando perchè purtroppo sono uno sfigato del cavolo e non me ne va una buona. Ti chiedo solo una cosa e per piacere sii sincero-

-Will mi stai preoccupando- fece Nico, cercando di mascherare l'evidente preoccupazione annidata nei suoi occhi incolori.

-Il nostro rapporto non cambierà, vero? So che è da poco che mi hai accettato come amico e non voglio che questa mia condizione possa cambiare le cose. Hai la minima idea di quanto io sia affezionato a te? Forse ti troverai più a disagio con me perchè se questa cosa è a tempo indeterminato dovrai avere a che fare con tutti i guai che portano le donne, (non a caso non mi piacciono) e forse non mi sopporterai più e lo capirei ma dimmelo fin da subito per piacere così inizio a farmene una ragione-

-Andrà bene. Ti faremo tornare normale; io ti farò tornare normale ad ogni costo. Sono stato chiaro?-

Nico e Will si fissarono mentre gli occhi del secondo brillavano ricolmi di una fiducia che il figlio di Ade non aveva mai visto rivolta verso di lui

Per un attimo temette di non riuscire a mantenere quella promessa ma dentro di sé, Nico sapeva che sarebbe rimasto lo stesso al fianco di Will, sempre, comunque e qualunque fosse stato l'aspetto del figlio di Apollo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-Perchè siamo qui? L'arena serviva ai figli di Ares, non so quanto sian felici di non poterla usare.- borbottò preoccupato Will, deglutendo preoccupato di una possibile vendetta della progenie del dio della guerra.

-Ho spiegato la situazione a Clarisse: prendila come una ricompensa per aver fatto nascere Chuck qualche mese fa- rispose Yaoji con un sorriso divertito.

Moltissimi semidei si erano ritrovati a tranquillizzare Will durante le doglie della ninfa Mellie, che era ancora più nervosa di quanto consigliabile a causa dell'assenza del Coach durante tutta la gravidanza.

Fra il dottore e la partoriente, il resto del campo non avrebbe saputo dire chi fosse più un fascio di nervi ma Will se l'era cavata alla grande e Mellie non era collassata per lo stress, il che era un bene per il figlio di Apollo, il quale aveva evitato una bastonata del Coach Hedge.

-Un'altra domanda!- trillò Will con aria preoccupata e Lou Ellen sbuffò, probabilmente annoiata dalle paranoie dell'amico.

-Perchè ci siamo portati dietro Clovis?-chiese curioso il biondo meritandosi un'occhiata divertita da Yaoji.

-Beh fino a prova contraria, pur essendo una maga, non ci sono magie che permettono di entrare nei sogni altrui senza rischi permanenti alla tua psiche. Di solito si ricorre ai semidei figli di Ipno perchè sono i migliori in questo e non si corrono nemmeno rischi perchè è un potere che ereditano dal padre-  spiegò la ragazza torturandosi una treccia con aria assorta.

Clovis si agitò nel sonno ma si limitò a girarsi dall'altra parte e a portarsi il pollice alla bocca.

Nico corrugò le sopracciglia, leggermente riluttante ad affidare Will al figlio di Ipno ma Yaoji sembrava il massimo della tranquillità e Lou Ellen aveva tirato fuori una lima per unghie, ignorando completamente il resto della combriccola.

Wll, invece, era un fascio di nervi e Nico gli battè una mano sulla spalla come conforto.

Il ragazzo si voltò e i capelli ricci e biondi gli mulinarono attorno al viso, ora troppo femminile per i criteri di Nico, ma comunque assurdamente familiare.

I suoi occhioni azzurri brillarono lucidi in direzione del figlio di Ade che sollevò appena gli angoli della bocca in una smorfia che doveva passare per sorriso.

Yaoji scosse con forza Clovis che sobbalzò nel sonno e si alzò chiaramente assonnato.

-Che succede?- sbadigliò spalancando la bocca e strofinandosi gli occhi con aria spaesata.

-Clovis te ne ho parlato prima, ricordi? Devi fare in modo che io entri nei sogni di Will- ricordò leggermente irritata la figlia di Ecate, gli occhi dal taglio asiatico ridotti a due fessure per il fastidio.

-Ah. Davvero?-

Nico si massaggiò le tempie leggermente preoccupato, cercando di non strangolare Clovis.

Il figlio di Ipno li fissò tutti come se fossero scemi.

-Se volete entrare nei sogni di Will perchè diavolo siete ancora svegli?-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quando Will riaprì gli occhi era in una semplice radura con un pozzo.

Non riusciva ad intuire i confini di quel luogo, era tutto confuso a causa della tempesta che imperversava, portandosi dietro pezzi di carta confusi fra loro.

C'era un unico mobiletto a lato del pozzo con un sole inciso sul fianco e un lucchetto chiaramente impossibile da rompere.

-Dove diavolo siamo?- gridò sconvolto, cercando di sovrastare il rumore della tempesta.

Yaoji afferrò per un braccio Clovis e per l'altro Will e li tenne stretti a sé.

-Dobbiamo arrivare al pozzo! Simboleggia il tuo inconscio.-

-E perchè la tempesta? Cosa sono questi fogli volanti? Pensavo saremmo entrati nei miei sogni- strillò spaventato Will e la figlia di Ecate alzò gli occhi al cielo.

-Avevamo bisogno che tu dormissi perchè così l'inconscio sarebbe apparso nel tuo cervello. Di solito la tua coscienza lo sopprime quindi se in un modo o in un altro qualcuno entra nel tuo cervello mentre sei sveglio il pozzo non c'è.-

-Se qualcuno entrasse nella mia testa mentre sono sveglio...-

-...Te ne ricorderesti, si.- concluse per lui, Yaoji.

-Ma se non ricordi nulla allora l'incantesimo è stato attuato mentre dormivi- finì Clovis, improvvisamente più sveglio.

-E queste cartacce? Il mobiletto?- chiese ancora Will.

-Le cartacce, come le chiami tu, sono pezzi della tua memoria a breve termine, volano nel tuo cervello e se resistono abbastanza a lungo senza disintegrarsi, possono entrare nella tua memoria a lungo termine ovvero nel mobile col sole di tuo padre e il lucchetto in quanto quei ricordi sono indelebili e indistruttibili.- spiegò con entusiasmo Yaoji, afferrando un foglio di carta con aria seccata.

Will si sporse a leggere e arrossì come un pomodoro.

-Nico ha splendidi zigomi? Serio? Sei più cotto di quel che sembravi- lo prese in giro Yaoji sgomitando per aggrapparsi al pozzo.

Will la aiutò, trascinandosi dietro Clovis che sembrava completamente indifferente a tutto, dopo il breve sprazzo di lucidità.

Appena il figlio di Apollo si allungò per vedere nel pozzo, immagini confuse iniziarono a lampeggiargli davanti agli occhi.

Vide per un attimo l'immagine di un vecchio sogno che aveva fatto, un'arena labirinto stile Hunger Games unito ad Harry Potter, piena di trappole mortali e avversari sempre dietro l'angolo.

Si era risvegliato terrorizzato, ancora convinto di dover ammazzare i suoi stessi alleati per uscirne vivo.

Rabbrividì e provò ad allontanarsi ma Yaoji lo trattenne per un braccio, sbarrando gli occhi.

-WILL GUARDA QUELLA SCENA!- strillò orripilata mentre una dea che cambiava continuamente aspetto sotto i loro occhi si chinava ad osservare un dormiente Will e mormorava qualcosa, mentre i capelli del figlio di Apollo si allungavano nel sonno e il suo corpo mutava.

-Era una dea. Poteva essere solo una divinità quella.-

-Credo fosse Afrodite. Chi l'ha vista, fra i 7 della profezia, racconta che 

muti il proprio aspetto finendo per assomigliare all'ideale perfetto di donna che una persona ha. Percy confessò che Afrodite per un attimo gli apparve simile ad Annabeth- raccontò Will attingendo alle storie che talvolta gli aveva trasmesso l'amato Nico.

-Okay, ma perchè la dea dell'amore ha sentito la necessità di farti questo?-

-Beh...suppongo dobbiamo scoprirlo. Ora possiamo lasciare il mio cervello?- implorò a disagio Will.

-Ma certo! Clovis, svegliati!- Yaoji afferrò il figlio di Ipno e gli sferrò un pugno con forza.

Il ragazzo balzò spaventato e i tre semidei si sentirono risucchiati.

Will non fece in tempo a gridare.

 

 

 

 

Quando riaprì gli occhi stavolta lo scenario era molto più piacevole.

Il volto di Nico prendeva la piena visuale e il figlio di Ade aveva un'adorabile espressione corrucciata.

-Will? Stai bene?- lo richiamò con uno schiaffo (neanche troppo leggero) e il biondo sobbalzò stordito.

-Sta benissimo, tranquillo. E abbiamo anche scoperto chi gli ha fatto l'incantesimo.- rassicurò Yaoji con entusiasmo.

-Davvero?- intervenne Lou Ellen, afferrando un dormiente Clovis da terra.

-Afrodite- sussurrò con voce flebile Will e le due figlie di Ecate e il figlio di Ade lo fissarono preoccupati.

-La dea dell'amore? Non riesco a credere che possa averti fatto questo- mormorò Nico perplesso.

-Non ha nemmeno senso: non le ho mai fatto niente!- protestò il figlio di Apollo, scuotendo i riccioli biondi.

-Forse dovremmo parlarne con Piper. Chi meglio di una figlia di Afrodite può aiutarci a capire cosa diavolo è successo?- propose fiduciosa Yaoji e Will sospirò stressato.

-Ragazze, davvero grazie per l'aiuto che mi avete dato. Abbiamo fatto un grande passo avanti sebbene la cosa non si sia ancora risolta purtroppo. Andate a divertirvi, voi che potete. Da qui ce la faccio da solo- il figlio di Apollo sorrise alle due ragazze con aria comprensiva, cercando di togliere loro l'impiccio di doverlo aiutare a tornare uomo.

Lou aprì bocca per protestare ma Nico intervenne tempestivamente -Tranquille, ci penso io a lui. Lei. Will insomma.-

Ora, essendo Nico a parlare, in teoria le due figlie di Ecate non si sarebbero dovute sentire rassicurate, perché quando il figlio di Ade si occupava di qualcuno lasciava intendere di avere mire omicide su suddetto qualcuno.

Ma qui si parlava di Will che era praticamente un'eccezione vivente nella vita del moro quindi la capocabina di Ecate annuì con aria fiduciosa e si trascinò dietro Yaoji, ancora un po' preoccupata

Le due ragazze si allontanarono, i capelli biondissimi della orientale in forte contrasto con quelli lilla della capocabina.

-Okay, raggiungiamo Piper, no?- fece Will, cercando di apparire fiducioso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Venne fuori che Piper si stava occupando della pulizia della sua cabina.

Continuava a correre da una parte all'altra e parve un po' esitante a lasciare il lavoro, non avendo ancora capito che la ragazza riccia e bionda fosse Will.

Una sua sorella con l'apparecchio le sorrise incoraggiante.

-Vai Pip, ci pensiamo noi: non assomiglierai a Drew se per una volta hai un impegno e non ci aiuti a pulire la Cabina.- 

La bruna annuì pensierosa ma si voltò con un sorriso verso Nico e la bionda.

-Pensavo fossi gay, amico.-

Il figlio di Ade si strozzò con la sua stessa saliva e Will rise divertito.

-Non è la mia fidanzata, Piper. Non è nemmeno una femmina se proprio vogliamo arrivare al nocciolo della questione.-

La figlia di Afrodite rimase un attimo sbigottita e il moro si affrettò a spiegarsi.

-Lei è…Will-

-WILL CHE? Non stai parlando di Will Solace, vero? Il figlio di Apollo carino, con i ricci, le fossette, gli occhi azzurri e una chiarissima omosessualità? Non è lui che intendi, vero?-

-Ehm…no, intendo proprio lui.-

-Per gli dei, Will, che diavolo ti è successo?-

-Ehm...diciamo che è stata tua madre- fece il biondo a disagio e Piper sgranò gli occhi sorpresa.

-Siamo venuti da te sperando in una soluzione. Non c'è modo di contattare Afrodite o qualcosa del genere?- intervenne Nico, giocando le sue nascoste doti di persuasione.

-Ci sarebbe qualcosa che si potrebbe fare...ma non sono sicura che mia madre ascolterà una mia richiesta: non sono esattamente una priorità per lei.- fece con incertezza la bruna, mordendosi un labbro a disagio.

-Beh, sempre meglio che tenerlo così.- ribattè schietto Nico, stringendo un avambraccio di Will, quasi a volerlo sostenere.

-Venite con me.-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Campo mezzosangue non smetteva mai di sorprendere.

Saltò fuori che Jason era riuscito ad allestire una zona interamente dedicata ai templi per le divinità.

Fra tutti risaltavano ovviamente quelli di Zeus ed Era, luminosi ed appariscenti come le divinià che rappresentavano.

Il tempio di Poseidone piacque molto a Will, in quanto costruito interamente in legno ma con decorazioni straordinarie create con lapislazzuli e diamanti che risaltavano splendidamente alla luce del sole, rappresentando svariate scene di vita marina.

Quello di Apollo era completamente in vetro e specchi e acceccò i tre semidei fin da subito.

-Jason voleva simboleggiare lo splendore del Dio Sole, da qui l'idea di usare gli specchi. Spera che Apollo apprezzi.-

-Finchè può ammirare la sua persona, apprezzerà di sicuro- scosse il capo rassegnato, Will.

Il tempio di Afrodite non era esattamente come se lo aspettavano i due ragazzi.

A partire dal presupposto che non c'erano tracce del colore rosa, assomigliava molto ad un centro di bellezza.

L'esterno in realtà aveva l'aria di essere davvero un tempio ma una volta entrati ci si ritrovava in vere e proprie terme

Fra calidarium, frigidarium e bagni di fango, svariati figli di Afrodite erano accalcati in un angolo ad accumulare svariate offerte su un altare posto al centro della stanza.

-Ragazzi!- salutò Piper, richiamandoli.

Mitchell si voltò verso di lei con un sorrisone mentre Valentina Diaz sistemava con cura un piatto di insalata sull'altare, lo sguardo critico di chi non si accontenta proprio mai.

-Stanno facendo le dovute offerte a nostra madre- spiegò Piper con un sorriso-purtroppo non tutti i templi sono pronti, ci stiamo occupando di quelli già fatti ma in quello di Apollo manca una statua di tuo padre, Will, e Jason non ha la minima idea di cosa creare per quello di Ade, probabilmente verrà presto a chiederti una mano, Nico, perchè non sa proprio che pesci prendere. Al momento sanno dei templi solo Jason e Talia in quanto figli di Zeus, Percy perchè si sta occupando di curare quello di Poseidone e i figli di Atena ed Efesto in quanto stanno dando un grande aiuto nelle costruzioni, sebbene i loro templi non siano ancora pronti. Non oso immaginare cosa inventeranno per i loro genitori, megalomani e fissati come sono: Annabeth ha creato ben quattro progetti per il tempio di sua madre e sono stati tutti definiti carta straccia.-

-Parlerò con Jason e con Leo per quanto riguarda il tempio di mio padre. Conoscendolo lo vorrà fatto d'ossa e con qualche pozzanghera di sangue qua e là- alzò gli occhi al cielo Nico.

Piper sorrise divertita e appoggiò un foglietto di carta fra e varie offerte alla dea.

Mitchell accese velocemente la brace e un odore delizioso riempì le narici di ognuno.

Piper ispirò con gioia, sentendo l'odore di pioggia che Jason si portava dietro, quella freschezza che riempiva i polmoni.

Al contrario Nico si sentì invadare da un calore per tutto il corpo e si sentì praticamente come baciato dal Sole. L'odore, però, era assurdamente quello tipico degli ospedali, con un retrogusto di vaniglia che era sicuro di aver già sentito da qualche parte.

Will sentì semplicemente aumentare l'odore di melograno che si espandeva da Nico con un pizzico di terra umida e quel retrogusto assurdo di panino da McDonald.

L'attimo dopo le offerte erano scomparse.

Mitchell e Valentina si abbracciarono e ci fu un esultare da parte dei figli di Afrodite, le quali offerte erano state evidentemente accettate.

Ci furono un paio di schiamazzi mentre il manipolo di ragazzi lasciava il tempio ma appena l'ultima semidea ebbe lasciato la stanza, Afrodite apparve in tutta la sua bellezza.

Era vestita da passerella, con un abito lungo color zaffiro, lo spacco vertiginoso alla gamba e un corpetto tempestato di lapislazzuli.

I capelli erano acconciati in una complicata acconciatura romana e ovviamente aveva con sè la sua inseparabile cintura.

Per un attimo, Will la vide identica a sua madre, Naomi Solace, con i capellli rosso fuoco e gli occhi ambrati caldi. Poi si accorciarono in un caschetto moro ondulato e i suoi occhi si fecero quasi trasparenti.

Non parve intenzionata a cambiare ancora aspetto.

I tre semidei si inginocchiarono subito.

Afrodite rise deliziata alla vista e afferrò una mano della figlia per farla alzare.

-Ciao Piper cara, come mai mi hai convocata con tanta urgenza? Ho letto il tuo messaggio-

-Mamma sappiamo che hai fatto un incantesimo a Will e lo hai trasformato in una donna.- indicò a disagio il figlio di Apollo ancora inginocchiato.

-Uno dei miei incantesimi migliori! Così tu e Nico potete stare assieme!-

I due ragazzi (se Will poteva ancora essere definito così) rischiarono di strozzarsi con la saliva.

-Madre- fece paziente Piper -non vedo il nesso fra una possibile storia fra questi due e la trasformazione di questo qui-

-Beh così sono una coppia etero e nessuno darà loro problemi.- fece con totale innocenza Afrodite -so che il caro Nico è nato in un'epoca un po' bigotta e non vorrei si sentisse a disagio a causa della sua omosessualità. Ergo, ho reso Will donna-

-Ehm...divina Afrodite...- intervenne tentennante Nico, attirando subito tutte le attenzioni premurose della dea.

-Sì carissimo?-

-Non è più un problema per me essere gay. L'ho accettato ormai e so che qualunque cosa accada avrò sempre degli amici pronti ad aiutarmi: Piper e Lou Ellen l'hanno dimostrato oggi. Ed è stato molto dolce da parte sua voermi aiutare ma Will mi piaceva molto di più da maschio. Sa aveva degli addominali da sbavo.-

Afrodite ridacchiò maliziosa, mentre Will raggiungeva una gradazione sul bordeaux e Piper soffocava il suo divertimento dietro la mano.

-Quindi mi stai chiedendo di farlo tornare maschio? Giusto?-

-Se fosse possibile si-

-E va bene. Del resto quegli addominali sono una perdita troppo grande per i nostri occhi, vero caro?-

-Grazie divina Afrodite- intervenne Will, ottenendo una carezza fra i lunghi ricci biondi.

-Potete uscire, tesori? Ho bisogno di restare sola con questa signorina che tornerà presto ad essere un muscoloso giovincello-

Nico si alzò subito e Piper si affrettò ad uscire.

Will esitò un attimo.

-Neeks...- richiamò il figlio di Ade con voce preoccupata, cercando di ignorare Afrodite che li fissava adorante.

Il moro si voltò a fissarlo curioso e il figlio di Apollo sorrise piano.

-Grazie per avermi aiutato con tutto questo casino. Non ce l'avrei mai fatta da solo.-

-Sì invece, solo che in due è stato più facile- lo corresse il moro e Will non riuscì a frenarsi.

Allungò il braccio e strinse Nico al petto.

-Ti conviene abbracciarmi ora perchè poi queste due bocce spariranno. Mi ero quasi abituato. I reggiseni sono odiosi.-

Il figlio di Ade scoppiò a ridere contro il suo collo e lasciò la presa voltandosi verso Afrodite.

Si inchinò un'ultima volta verso la dea poi lasciò il tempio.

-Sei pronto, caro?-

-Farà male?-

-Sono la dea dell'amore. E l'amore fa spesso male. E adesso sei anche sveglio quindi soffrirai di più-

Will chiuse gli occhi e sentì le mani della dea sfiorargli le tempie.

Nico, all'esterno del tempio, tremò al grido di dolore del figlio di Apollo.

 

 

 

 

 

 

 

-Quindi è finita? Definitivamente? Sei tornato maschio per sempre?- Angel fissò curiosamente il viso tornato spigoloso di Will.

-Sì tesoro, è tutto finito-

-E tu ti sei fidanzato con Nico? Lo devo chiamare fratello? Se sta con te è come se fosse un fratello acquisito no?-

-Questo devi chiederlo a Neeks, tesoro-

-Perchè non posso chiamarlo anche io Neeks?-

Will si imbronciò.

-Quello è un soprannome che posso usare solo io|-

Angel provò a fare il labbruccio ma una voce richiamò i due figli di Apollo dalla loro conversazione.

Nico si accomodò accanto al suo ragazzo e stampò un bacio sulla fronte del piccolo Angel.

-Nicooo- lo chiamò il piccolo, sporgendo le braccia per essere preso in braccio.

Il figlio di Ade lo accontentò subito.

Del resto Angel sembrava una mini-versione di Will e Nico non poteva che adorarlo, pur sentendosi leggermente a disagio ad avere a che fare con bambini.

-Posso dire che sei mio fratello? Visto che stai con Will?-

-Ma certo mostriciattolo. Ti cercava Kayla comunque. Dice che sei scappato dal bagnetto.-

Ange impallidì, perdendo la naturale abbronzatura dei figli di Apollo e saltò giù dalle gambe del moro per correre a cercare un nascondiglio.

Il figlio di Ade sorrise divertito, voltandosi verso il suo fidanzato, che potè finalmente reclamarlo per un bacio.

Nico si ritrovò praticamente una lingua non sua in bocca.

Ricambiò subito, ridendo nel bacio per l'eccesivo entusiasmo del suo fidanzato.

-Quel bambino vuole rubarmi il ragazzo- sbuffò divertito il biondo.

-Se si impegnasse ci riuscirebbe.- lo prese in giro il moro.

-NEEKS!-

 

 

 

 

Angolo Autrice: okay in realtà non è molto lunga come cosa ma mi andava di provare questo tipo dii storia ergo eccoci qui.

Mi rendo  conto che non è tutto questo granchè ma ci tenevo a finirla.

Grazie come sempre a Roxy per sostenere ogni mio nuovo progetto

Come sempre, è d'obbligo citare Gea, ormai costante in tutte le mie fanfiction, anche se non riguardano fandom che conosce.

Spero gradiate.

Un bacione

Alexis

 

 

   
 
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