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Autore: Shikayuki    03/11/2016    2 recensioni
Partecipante ad "Halloween Party - Contest di Scrittura - Edizione La Grande Zucca" a cura di Fanwriter.it!
Un bagno rotto, un imprevisto banale. Due caratteri inconciliabili, come il sole con la luna. Una pace turbata e un intreccio di storie, tra inchiostro, aghi e cupcake.
[Tattoo!AU] [Yaoi] [Multipairing]
Genere: Angst, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER: purtroppo i personaggi non mi appartengono, ma le ambientazioni si XD

• Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di “Fanwriter.it!”
• Numero Parole: 1539
• Prompt/Traccia: 33. Cupcakes.





Preview - Cupcakes



Hajime Iwaizumi era concentrato sul suo lavoro, talmente tanto da non accorgersi del bussare sul vetro della stanza. Gli succedeva sempre così, il rumore della macchinetta e l’odore dell’inchiostro lo estraniavano completamente, trasportandolo non si sa in quale mondo parallelo, dove esistevano solo il suo battito cardiaco e la pelle che doveva trasformare in pezzo d’arte.
-Hajime, credo ci sia un ragazzo che ti cerca con urgenza.-
La voce di Daichi lo riportò alla realtà e allora spense la macchinetta per ascoltarlo attentamente.
-Come scusa?-
Daichi rise, era suo cliente da molto ed inoltre avevano preso a frequentarsi anche come amici, quindi era abituato al completo estraniarsi di Hajime mentre lavorava, anzi, non poteva far a meno di vedere la concentrazione e la passione sul volto del suo amico.
-Dicevo che c’è un ragazzo che ti cerca di là!-
Hajime seguì la direzione che indicava il dito dell’amico e si ritrovò ad incrociare due enormi occhi nocciola sconosciuti. Un ragazzo che non aveva mai visto stava di là dal vetro che separava l’atrio del negozio dalla stanza sterile dove eseguiva i tatuaggi e lo salutava un po’ imbarazzato con la mano, in una sorta di richiesta di parlare con lui. Il tatuatore spazientito si tolse i guanti neri e dopo aver chiesto il permesso di poter andare a Daichi (la sua politica era “il cliente prima di tutto”), uscì un po’ scocciato dallo stanzino per sentire cosa voleva quel ragazzo. Odiava essere interrotto durante uno dei suoi lavori, infatti metteva sempre un cartello sulla porta esterna del negozio in cui avvisava di entrare solo in caso di estrema necessità, ed eventualmente ripassare o chiamare per prendere appuntamenti. Era da solo nello studio e ancora non aveva abbastanza clienti da potersi permettere un assistente o anche solo un receptionist, quindi doveva arrangiarsi alla meglio da sé.
-Posso esserle utile?-
Il ragazzo era di poco più alto di lui, slanciato e ben messo da quel che faceva intravedere la tshirt bianca leggermente aderente. I capelli castani erano disordinati ad hoc ed incorniciavano un volto dai lineamenti eleganti.
-Si… ehm, ecco…-
Il ragazzo si passò una lunga mano affusolata dietro al collo in segno di nervosismo.
-Sono Oikawa Tooru, il nuovo proprietario del caffè letterario qui di fianco, abbiamo aperto proprio oggi, ma il bagno ha deciso di rompersi, l’idraulico non può venire prima di questo pomeriggio sul tardi e volevo chiederle se magari potevamo dirottare i clienti nel suo se non è un problema… se dice di no posso capire, ho visto il cartello e so che è un disturbo, ma ecco mi farebbe davvero un immenso favore e io giuro che mi sdebiterò in qualche modo e…-
Quelle labbra delicate continuavano a blaterare innervosendo non poco Hajime.
-Stop. Va bene! Posso darti le chiavi del bagno esterno, quindi nessun problema. Il bagno interno è ad esclusivo uso mio e dei clienti che devo tatuare, mentre quello esterno è per gli accompagnatori o per i clienti in attesa, quindi non mi crea nessun disturbo darti le chiavi. Ecco qua, è proprio la porta tra il tuo caffè e il mio studio.-
Gli porse le chiavi e il ragazzo lo guardò stupito, per poi abbracciarlo di slancio, prendendolo assolutamente di sorpresa.
-Grazie, grazie mille, sei il mio angelo! Mi sdebiterò, è una promessa!-
Uscì dal negozio tutto felice con le chiavi in mano, lasciando un Hajime alquanto traumatizzato nel centro dell’atrio del suo studio. Solo la sonora risata di Daichi lo riportò alla realtà e allora brontolando tornò nella saletta sterile.
-Sei arrossito.-
-No.-
-Hai le orecchie rosse.-
-Ti sbagli.-
-Che carino, Hajime.-
-Ah, ma quindi qui sulla spalla volevi un cazzo lungo trenta centimetri vero?-
Daichi ammutolì sbiancando e con il rumore della macchinetta che tornava a riempire l’aria la calma tornò nello studio. Daichi sorrise tra sé e sé, pensando che il suo amico proprio non ce la faceva ad esprimere le sue emozioni. Chissà, magari quel bel barista sarebbe stata una svolta nel piccolo angolo di tranquillità che si era creato Iwaizumi.

Hajime alzò la testa sospirando, poi si stiracchiò sulla sedia, passandosi infine una mano tra i corti capelli corvini e disordinati. Per quel giorno aveva dato abbastanza, finendo la base del tatuaggio di Daichi e preparando gli svariati schizzi per ben cinque clienti, che sarebbero passati l’indomani per visionarli e dare eventualmente l’ok. Fuori si era fatto buio già da un bel po’ e non aveva troppa voglia di uscire. L’aria di fine ottobre era già abbastanza fredda, quindi iniziò a pensare di passare l’ennesima nottata in studio, aveva una branda apposita nel mini magazzino sul retro e qualche cambio, apposta per quelle occasioni. Stava meditando abbandonato contro lo schienale della sua poltroncina, quando un bussare sulla porta attirò la sua attenzione.
Era Tooru.
-Ciao! Per fortuna sei ancora qui, sono venuto a riportarti le chiavi, ma avevo quasi paura che tu te ne fossi già andato!-
Le parole allegre del ragazzo lo aggredirono non appena aprì la porta, ma lui era un tipo che prediligeva il silenzio.
-Ok, felice di esserti stato utile, ciao.-
Fece per chiudere la porta, ma il ragazzo lo bloccò.
-Aspetta! Ti ho portato qualcosa per ringraziarti per la tua disponibilità, hai lavorato duro tutto il pomeriggio, sono passato più volte prima per ridarti le chiavi, ma eri sempre immerso nel lavoro, quindi non ti ho disturbato, ed ho pensato che avresti apprezzato!-
Così dicendo porse ad Hajime un sacchettino marrone per alimenti, che non aveva notato per nulla.
-Sono dei cupcake, la specialità del mio caffè, e un tè chai latte, spero ti piaccia, mi dai proprio l’idea di essere qualcuno a cui piacciono i gusti particolari, ed io non sbaglio mai quando si tratta di tè.-
Gli fece l’occhiolino e rimase a guardarlo, carico di attesa.
Hajime era burbero, ma non maleducato, così prese il sacchetto e riluttante si fece indietro per farlo entrare ed accomodare sul divanetto gotico nell’atrio. Si sedette sulla sua poltrona con le ruote e si avvicinò al tavolinetto di vetro rosso di fronte al divano.
-Grazie per il pensiero, ma non dovevi, non è stato un disturbo per me…-
-Uao, questo posto è davvero figo, a chi ti sei affidato per l’arredamento?-
Avevano parlato insieme e Tooru ridacchiò per questo, mentre Hajme arrossì.
-Scusami, prima tu!-
-Prego, vai tu!-
Di nuovo si erano accavallati nel parlare, sincronia perfetta. Rimasero in silenzio questa volta, allora Hajime si prodigò nel tirare fuori dalla busta i cupcake e il tè. I dolcetti erano davvero meravigliosi, uno con la glassa nera e su una piccola lapide con scritto RIP e un fantasmino bianco di zucchero, mentre un altro con una sfavillante glassa arancione e verde e su una ragnatela e un ragnetto, sempre di zucchero. Hajime pensò che doveva essere Halloween, ultimamente era talmente sommerso dal lavoro che non si rendeva minimamente conto dello scorrere dei giorni.
-Uao, sono davvero bellissimi, fai tutto tu?-
-Per quanto possibile cerco di fare da me le torte e i cupcake da servire ai clienti, nei periodi di maggior lavoro mi aiuta mia sorella però, altrimenti è difficile gestire il tutto!-
-Ma non hai aperto oggi?-
Tooru rise e Hajime trovò la sua risata davvero bellissima.
-Si, ma in realtà prima mi trovavo un paio di strade più in là e il locale era molto più piccolo. Ho voluto ingrandire e ho trovato solo questo disponibile da affittare, ma mi è andata bene, almeno ho un vicino gentile ed interessante, anche se ancora non so il suo nome…-
Hajime arrossì di nuovo, ricordando la sua maleducazione di quella mattina, si sentiva in colpa, ma era sempre così quando lo disturbavano mentre stava lavorando.
-Scusami, sono stato davvero maleducato, ma ero molto concentrato sul mio lavoro… comunque sono Iwaizumi Hajime, piacere di conoscerti.-
-Non preoccuparti Iwaizumi Hajime, capisco perfettamente di averti disturbato, quindi non hai bisogno di scusarti.-
Il modo in cui Tooru si fece scivolare il suo nome sulla lingua per poi fargli l’occhiolino gli fece scorrere un brivido lungo la schiena, ma non era un brivido fastidioso, tutt’altro.
-Allora Hajime, posso darti del tu? Ovviamente anche tu puoi chiamarmi Tooru!-
Il tatuatore prese un sorso di tè ancora bollente e lo trovò davvero ottimo, una delle bevande più buone che avesse mai assaggiato.
-Mi sembra che tu ti stia già prendendo questa libertà, no Tooru?-
Il ragazzo castano rise, portando la testa all’indietro.
-Bene Hajime, allora che ne dici se domani sera ti invito alla mia fantastica festa di Halloween? Ci sarà una band di amici che suonerà live e potrai bere tutto il chai latte e mangiare tutti i cupcake che vorrai, offre la casa! Almeno così vedrai anche il mio locale, visto che oggi non mi hai degnato nemmeno di uno sguardo.-
Così dicendo fece l’occhiolino e senza aspettare una risposta si alzò sinuosamente.
-A domani Hajime!-
Il tatuatore rimase spiazzato, con il cupcake morso a mezz’aria. Dire che ci aveva capito qualcosa di quello che era successo, era dire decisamente troppo. L’unica cosa di cui era certo era che con l’apertura del locale lì a fianco, del quale non si era curato neanche di sapere il nome, il suo piccolo angolo di pace e tranquillità aveva cessato di esistere.



Schecter's corner: Sono tornata, il terremoto non mi fermerà mai muahahahahahahaha u.u Scherzi a parti, spero che anche voi altri che venite dalle mie stesse zone sfigate stiate bene >.< Anyway, questa sera torno da voi con questa robetta partecipante al mio contest preferito, ma che in realtà è solo una preview a un qualcosa di molto più lungo e complesso, che spero di riuscire a portare a termine dignitosamente, perché nella mia testa è davvero epico, ma non sempre poi una volta scritto la roba rimane figa XD Questa ff è stata ispirata da una fanart (la trovate qui) in cui Hajime fa appunto il tatuatore, ed Oikawa va a chiedergli le chiavi del bagno perché il suo ha crashato malamente, ma tutto il resto è farina del mio sacchetto e spero possa piacervi <3 Questa è solo una preview, ma vi prometto che le magie arriveranno, stay tuned <3 Come sempre grazie per essere arrivati fin qui >.<

N.B.: il rating potrebbe subire variazioni di colore e accidentalmente finire sul rosso, sorry not sorry <3

  
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