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Autore: Benj    03/11/2016    1 recensioni
La narrazzione biografica di una cantante in erba; la sua vita, i suoi amori e ciò che di inaspettato riservò il futuro al suo talento virtuoso.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Al pianterreno di un palazzo in piazza della Conciliazione, in un piccolo appartamento invaso da centrini di tutti i colori, forme e grandezze, viveva un’anziana signora.
Era una figura esile e sottile che pareva potesse spezzarsi da un momento all’altro come un grissino, ponendo così definitivamente fine alla vita di questa donnina alta poco più di un metro e mezzo.
Il viso perennemente disteso in un’espressione di pacifica beatitudine e la cuffietta a fiorellini avrebbero potuto richiamare in chiunque (uomo, donna o essere vivente) un velato sentimento di tenerezza mischiato all’impetuoso bisogno di amare incondizionatamente quella nonnina dal “sorriso di dentiera”.
… Nulla avrebbe lasciato intuire la reale pericolosità di quelle centinaia di foto di cagnolini appese con minuziosa precisione e cura che ricoprivano ogni centimetro della vecchia tappezzeria.
La vecchietta difatti possedeva un topo … anzi no, un chihuahua, più simile a un topo che a un cane. La donnina lo chiamava Regina.
 
“Dolce, amorevole Regina”
“Bellissima cagnolina piena di grazia”
“Innocente, candida creaturina”,
l’anziana signora pronunziava tali parole come un mantra, amore e profonda devozione trasudavano da ogni singola sillaba fondendosi in un unico mare di miele.
Regina però un talento, da tutti riconosciutole, lo possedeva: le sue corde vocali avevano le capacità sonore di un’intera squadra di ambulanze ed un’estensione così acuta da far ammutolire dall’umiliazione un fischietto per cani.
Gli inquilini dell’intero palazzo potevano bearsi delle esibizioni vocali di Regina a qualsiasi ora diurna o notturna, con una particolare intensità delle attività canore nelle ore da mezzogiorno alle tre.
La nostra amabile vecchietta, suo malgrado, era del tutto ignara del talento vocale della sua cagnolina, essendo lei completamente sorda.
A nulla portavano i reclami dei poveri vicini di casa della donna, che passavano le notti insonni, tenuti svegli dal talento di Regina.
L’amore della nonnina per la cagnolina era incondizionato e cieco (oltre che sordo). Ella non comprendeva tutto quell’odio nei confronti della sua creatura! Iniziò a disprezzare chiunque offendesse l’onore della sua bestiola innocente e gaia. Quale sacrilegio! Quale bestemmia! L’odio di quei miscredenti portò l’amabile e dolce vecchietta a viziare ancora di più Regina. Una cuccetta di broccato e seta, croccantini al tartufo e un collare tempestato di perle erano il minimo che secondo lei la sua “vergine cuccia” meritasse. E Regina cantava ancora di più, ululava, abbaiava e si esibiva nelle acrobazie vocali più complesse, ancora di più e ancora più forte e con più passione e pomposità.
 
E come poteva finire una simile storia?
 
Come tutte le storie di successo, anche quella di Regina ebbe vita breve; la nostra cantante in erba dovette abbandonare precocemente le luci della ribalta.
Dopo una sua esemplare esecuzione, tenuta sul balcone dell’anziana signora, Regina scomparve nel nulla. I vicini e gli altri inquilini del palazzo si dichiararono innocenti e del tutto estranei all’accaduto, ma non vi è un detto che dice “a mali estremi, estremi rimedi”?
E così ebbe fine la così promettente carriera vocale della nostra “can-tante”.
 
E l’amabile nonnina?
Cadde nel più totale sconforto.
Per un periodo il suo appartamento fu stipato solo di centrini neri, di tutti i neri più cupi. Lutto. Lutto per la sparizione dell’amata bestiola.
Presi da un impeto di tenerezza, causato dalla cuffietta a fiorellini (neri perché in lutto) dell’anziana signora del pian terreno, gli altri inquilini le regalarono un topino che era straordinariamente simile a Regina!
Fu amore al primo sguardo.
Ora la casa dell’anziana signora è stipata dei formaggi più prelibati, il topino è stato battezzato Duchessa e l’ancora più minuta creaturina topiforme possiede un unico talento che però è approvato dall’intera comunità: dormire.  
 
   
 
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