Film > Coraline e la Porta Magica
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Autore: micchan91    04/11/2016    2 recensioni
Wyborn/Coraline
Sono passati cinque anni da quando Coraline ha chiuso definitavemente la porticina, ma adesso ha problemi ben più seri...problemi adolescenziali con un certo Wyborn...
Dal primo capitolo
...Non poteva crederci, non poteva essere accaduto proprio a lei...tra tanti ragazzi poi...perchè proprio lui?...
Coraline sbuffò sonoramente e distolse lo sguardo, puntandolo verso la grande finestra che dava sul giardino della scuola e picchiettò più volte la penna sul banco, producendo un suono ritmico e fastidioso per chiunque....
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Coraline Jones, Wybie Lovat
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una bambola, uguale a lei con bottoni al posto degli occhi e artigli, artigli lunghi che cercavano di afferrarla finendo per serrarsi attorno alla sua gola...

Coraline si mise a sedere di scatto sul letto, facendo sobbalzare il gatto che dormiva placidamente ai suoi piedi. Si guardò attorno con aria febbrile, fissando i punti che oramai sapeva a memoria, non aveva mai cambiato alcune cose nella sua stanza per essere certa che, aprendo gli occhi, non si ritrovasse dall'altra parte della piccola porta. Prese un lungo respiro e si allungò per accarezzare il gatto con movimenti ritmici, la porta era stata chiusa, la chiave gettata nel pozzo, non c'era più nessun pericolo. Sorrise osservando il suo micio stiracchiarsi e lanciarle un'occhiata infastidita prima di saltare giù dal letto.

< Scusa Micio > ridacchiò a mezza voce, poi fece un largo sbadiglio e guardò l'ora, le otto del mattino. Immediatamente mugolò infastidita e si lasciò ricadere sul letto, era sabato, avrebbe potuto dormire e invece come al solito un incubo l' aveva strappata al sonno e non le avrebbe concesso di riaddormentarsi. Strinse forte il cuscino tra le mani e sospirò lievemente, perchè gli incubi non la svegliavano mai quando doveva arrivare in orario a scuola?

Rimase ancora qualche minuto sotto le coperte, ascoltando distrattamente i rumori provenire dalla cucina, sua madre e suo padre probabilmente erano svegli già da ore, indaffarati nel finire l'ennesimo catalogo che gli era stato commissionato. C'era da dire che avevano fatto carriera ed erano molto richiesti, ma questo voleva dire più lavoro e più lavoro significava meno tempo per lei e meno tempo per lei...beh, non significava nulla, oramai la fase adolescenziale l'aveva passata, insomma, quasi del tutto...Con i suoi genitori le cose andavano bene, avevano trovato un certo equilibrio e a Coraline bastava aver ricevuto il permesso di potersi cucinare da sola, fare la spesa o mangiare fuori, il resto era irrilevante. Non c'erano più recite da saltare, cene rimandate o cose del genere come quando era piccola, c'erano solo i suoi e lei in quella grande casa e i loro fugaci incontri la mattina o la sera, tutto qui.

Mugolò infastidita nel sentire il frullatore partire al piano di sotto, il rumore rimbombava perfettamente tra le pareti di quella casa vecchia, se non l'avesse svegliata l'incubo si sarebbe svegliata sicuramente con quell'attrezzo infernale. Pochi istanti dopo si lasciò sfuggire uno sbadiglio e si rimise seduta, stavolta più lentamente, si stropicciò gli occhi e afferrò la spazzola che aveva poggiato sul comodino. Cinquanta spazzolate dopo i suoi capelli erano tornati lisci e se li legò in una coda alta. Con un movimento leggero si mise seduta e si stiracchiò osservando l'albero davanti casa, le foglie si muovevano molto rapidamente, doveva esserci un gran vento fuori. Immediatamente mise il muso, aveva in programma una mattinata in giardino, china sul suo orto nella speranza di riuscire a salvare i fiori, ma con quel vento gelido sarebbe morta prima lei. Infilò le ciabatte e si trascinò al piano di sotto, sorridendo divertita nel trovare suo padre litigare con il frullatore.

< Maledettissima presa malandata > stava borbottando. Coraline gli si avvicinò e si sporse sul bancone per dare un colpetto alla presa, facendo ripartire il frullatore, con tutto il tempo libero che aveva a disposizione aveva imparato tutti i trucchetti per far funzionare ogni cosa lì in quella casa. L'uomo le rivolse un sorriso e le diede una pacca sulla spalla.

< Oggi niente scuola? > le chiese riprendendo ad armeggiare con la sua centrifuga di verdure, da quando la mamma lo aveva messo a dieta era diventato un guru di centrifughe, frullati e schifezze varie.

< E' sabato papà > rispose lei afferrando dallo scaffale i cereali, per niente toccata dal fatto che l'uomo non sapesse neanche che giorno fosse, non era raro che perdesse il conto dei giorni.

< Oh, sabato, ma certo > ridacchiò mentre Coraline si sedeva a tavola, versandosi i cerali e inondandoli con il latte.

< Domani io e tua madre non ci saremo, abbiamo una conferenza > la avvertì sedendosi davanti a lei, afferrando il giornale del giorno con tutta l'intenzione di sprofondarci dentro il naso.

< Ah ah > gli rispose semplicemente Coraline senza molta attenzione, concentrata sul giochino della nuova scatola di cerali.

< Tu potresti uscire con....Wyborn no? > si sentì dire e laciò cadere la scatola con un tonfo, guardando il padre, ma riuscendo a vedere solo il giornale.

< Papà...> iniziò, poi prese un bel respiro e decise di lasciar cadere il discorso, probabilmente il padre ripeteva solo le parole di sua madre, convinta che essere amica di Wyborn le avrebbe fatto bene. "Wyborn ha tanti amici" "lui si diverte" "esce spesso", tutte cose che la donna non faceva che ripreterle e la risposta di Coraline era sempre e solo una "che stupidaggine".

< Dico davvero, non sembra un cattivo ragazzo > continuò però l'uomo e stavolta Coraline si lasciò sfuggire uno sbuffo irritato.

< Wyborn lo odio, fine del discorso > disse con un tono che sperava non ammettesse repliche. Sentì suo padre muoversi a disagio da dietro il giornale e alzò gli occhi al cielo, era palese che fosse stata sua madre a costringerlo a parlarle. Per bloccare ogni suo altro tentativo di conversazione afferrò la parte superiore del giornale e la abbassò finendo per appallottolarlo contro le sue mani.

< Qualunque cosa stiate pensando tu e le mamma, la risposta è no > disse perentoria e il padre la fissò per un istante, aprì la bocca per ribattere, poi la chiuse.

< Bene, presumo non siano affari miei > sentenziò e diede uno strattone al giornale per farlo tornare dritto. Coraline sorrise soddisfatta e tornò alla sua colazione, cercando nello stesso tempo un modo per passare la giornata, non voleva restare chiusa tutto il giorno in casa, ma non voleva nemmeno uscire e congelarsi. Di andare in città non se ne parlava, l'autobus il sabato passava ogni ora più o meno e comunque non c'era nulla di così interessante da spingerla ad arrivarci. Prese in considerazione di finire il libro che aveva iniziato qualche giorno prima, ma alla fine decise di buttarsi davanti alla televisione con la sua fedele coperta sulle spalle. Rimase a fare zapping per un po', poi il vento aumentò solo di poco e la ricezione sparì. La ragazza si lasciò sfuggire un lamento infastidito, non era possibile essere così sfortunati. Spense la tv, ma di uscire dal calduccio della sua coperta non se ne parlava. Allungò così la mano verso il basso tavolino accanto al divano e prese il libro che stava leggendo sua madre, immergendosi nella lettura. Quando alzò gli occhi dall'ultima pagina era pomeriggio inoltrato, la casa era silenziosa e dei suoi genitori nemmeno l'ombra. Poggiò nuovamente il libro sul tavolino e si stiracchiò con un mugolio, ricacciando in un angolino della sua mente l'ansia che le prendeva quando tutti sembravano spariti nel nulla in quella casa. Con un moto di coraggio si tolse la coperta di dosso, ma scoprì con piacevole sorpresa che non faceva così freddo come si era immaginata, di fatti quando si voltò verso la finestra notò un bel sole invernale che scaldava il tutto. Sorrise felice e fece per salire in camera sua a prendere ciò che le serviva per il giardinaggio quando sentì suonare il campanello. Si bloccò sul primo scalino alzando gli occhi al cielo e si diresse alla porta di casa, aprendola.

Non appena i ricci di Wybie entrarono nella sua visuale venne travolta da un mare di emozioni come al solito. Si morse piano il labbro inferiore e osservò dal basso il suo bel viso sorridente. Doveva fare comunque abbastanza freddo di fuori nonostante il sole perchè il ragazzo indossava una giacca pesante.

< Eih, bel pigiama > ridacchiò lui, facendo ricordare a Coraline che era andata ad aprire con i capelli spettinati e in pigiama. Si sentì immediatemente avvapare e si nascose dietro la porta.

< Cosa vuoi Wyborn? > gli chiese acida, cercando di sistemarsi i capelli con le mani come poteva, disfacendo la coda e rifacendola alla svelta.

< Invitarti al lago > rispose lui, affacciandosi per guardarla oltre la porta. Coraline smise subito di cercare di darsi una sistemata, troppo imbarazzata nel fargli notare che cercava di rendersi presentabile. Continuava a ripetersi che lo faceva solo per non dargli spunti per prenderla in giro, ma la realtà era che non voleva che la vedesse così, con il suo adorato pigiama con le stelline e i capelli all'aria, voleva che la trovasse bella, attraente... desiderabile. A quell 'ennesimo pensiero gemette piano e diede una manata sul viso di Wyborn per spingerlo nuovamente fuori la porta, nascondendosi al suo sguardo, ma non alla sua risatina.

< Guarda che ti sta bene davvero quel pigiama > ridacchiò e Coraline prese un lungo respiro per non rispondergli male, non voleva farlo.

< Comunque, ci vieni? Ci vengono tutti > ripetè.

< Tutti chi? > chiese Coraline sull'attenti, ecco dove voleva fargli lo scherzo, al lago...

< Tutti quelli della classe, il lago è ghiacciato e andiamo a pattinare > rispose mentre Coraline cercava di pensare a quali scherzi potesse farle, affogarla no di sicuro, ma poteva sempre farla cadere come una pera cotta facendole fare la figuraccia del secolo.

< Ho pensato che con questo tempo i tuoi progetti di giardinaggio fossero saltati, così mi sono detto che magari non ti andava di stare in casa ad annoiarti e ho pensato che...si beh, volessi venire > gli sentì dire mentra era ancora intenta a fare le sue congetture e si bloccò, Wyborn aveva pensato a lei e soprattutto si era ricordato che oggi voleva fare giardinaggio. Sentì nuovamente calore all'altezza delle guance e se le toccò con un sospiro.

< Jonsie? Ci sei? > ridacchiò riportandola alla realtà.

< Si...si Wybie ci sono > disse a mezza voce.

< Ok, vengo...ci vediamo lì > aggiunse poi, meglio toglierselo subito di torno lo scherzo, in più era preparata, pronta al contrattacco, quindi non era detto che sarebbe stata lei a fare una figuraccia.

< Bene, viene a prenderci Jessica con sua madre tra mezz'ora, ti aspetto all'entrata di pink palace > disse e Coraline ascoltò i suoi passi allontanarsi prima di chiudere la porta.

< Jessica...fantastico > borbottò, la biondina che faceva la corte a Wyborn li andava a prendere...se l'avesse saputo prima...ma oramai aveva detto di si e comunque una bella giornata al lago non le dispiaceva, era pur sempre un diversivo per non stare a casa. Salì in camera e si mise gli abiti più pesanti che aveva, poi lasciò un biglietto ai suoi anche se non l'avrebbero sicuramente letto ed uscì all'aria fredda, prese un altro bel respiro e si avviò verso l'entrata di pink palace dove Wyborn e Jessica la stavano aspettando.

 

 

Angolino dell'autrice

Ed ecco il secondo capitolo <3 Appena posso voglio anche disegnare qualcosa su di loro, magari ve la posto <3 Spero che vi sia piaciuto! Baci <3

  
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