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Autore: sofimblack    04/11/2016    1 recensioni
Sirius e Regulus, opposti come il giorno e la notte, ognuno per la propria strada. Uno fiero Grifondoro e vergogna della famiglia, l'altro rampollo Serpeverde, il privilegiato di casa Black. Tra i due è aperta ostilità... o forse no?
Ho voluto mostrare uno scorcio di quello che, secondo me, poteva essere il rapporto tra i due (e oltretutto simpatizzo per i personaggi poco considerati, lo ammetto)... Buona lettura! :)
sofimblack
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Regulus Black, Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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«Traditore del suo stesso sangue! Vergogna della mia carne! Abominevole…»
Era un bel po’ che sua madre strillava invettive ed epiteti di quel tipo (se non peggiori), con gli occhi spalancati dalla rabbia e la voce di un paio di ottave più alta del solito. Con totale nonchalance, chiunque a Grimmauld Palace aveva avuto a cura i propri timpani si era rifugiato ad almeno un piano di distanza da lei, tutti ben consapevoli che la cosa sarebbe durata a lungo. Persino Kreacher, l’elfo domestico più devoto a sua madre, non aveva avuto il coraggio di avvicinarsi. Nonostante si trovasse nella relativa quiete della sua stanza, Regulus riusciva benissimo a sentire quelle urla e aveva ancora nelle narici il puzzo di bruciato che sua madre aveva provocato, incenerendo il volto di suo fratello sull’antico albero genealogico che intrecciava i volti ed i nomi della “Nobilissima e Antichissima Casata dei Black”. 

Erano sempre stati diversi, loro due. Sirius, carattere deciso e fiero, non aveva mai avuto paura di esprimere ciò che pensava, ed anche se le sue ideologie erano diametralmente opposte rispetto a quelle della famiglia – e questo gli era costato infinite punizioni e castighi –, non esitava neppure un secondo prima di urlare in faccia a sua madre qualsiasi cosa gli passasse per la testa. Alla fine, ancora minorenne, se n'era andato di casa, gettando nello scompiglio tutti quanti. Regulus al contrario, e non per superbia o disinteresse, era stato l’unico a non sconvolgersi…  se l’era sempre immaginato che sarebbe successo prima o poi, ed in fondo ammirava il coraggio del fratello. Lui fin da piccolo era stato soffocato dalle aspettative mancate dal primogenito, nato e cresciuto seguendo i grandi valori della superiorità del sangue puro uniti ad una sottile tendenza alle Arti Oscure che erano diventati per lui del tutto naturali. Era orgoglioso di essere un vanto per la sua famiglia ma la diversità di Sirius per lui non era un problema; semmai era suo fratello che in tutta quella sua ribellione aveva finito per rifiutare anche lui, interpretando il suo comportamento come una sorta di “alleanza col nemico”. Probabilmente lo riteneva un idiota, o quasi.
Avevano smesso di parlarsi sul serio da anni ed anche a Hogwarts non si consideravano minimamente, cosa accentuata dalla rispettiva appartenenza alle due case maggiormente rivali: Serpeverde e Grifondoro. Per ogni decorazione verde-argento che aggiungeva in camera, Sirius ne metteva due rosso-dorate in camera sua, sottolineando il suo distacco e portando avanti una sorta di guerra silenziosa più di facciata che altro. Osservò pigramente il pesante baldacchino sopra di lui, comodamente appoggiato su cuscini dai fitti ricami argentei, seguendo più con la memoria che con gli occhi i contorni della sua stanza. Improvvisamente si sentiva nostalgico. C’era stato un episodio qualche anno prima, un ricordo che Regulus custodiva gelosamente e di cui lui e Sirius non avevano mai fatto parola l’uno con l’altro, in cui si era sentito particolarmente legato al fratello, un momento che probabilmente non si sarebbe mai ripetuto.

Aveva iniziato a frequentare Hogwarts da poche settimane mentre Sirius, già al terzo anno, aveva chiarito fin da subito che ognuno avrebbe vissuto la propria vita tra le mura del castello senza intromettersi in quella dell’altro. Regulus, che oltretutto era stato abbondantemente avvertito dai genitori delle conseguenze se avesse seguito la sconveniente strada del fratello, da quando il Cappello Parlante lo aveva smistato a Serpeverde si era attenuto senza particolare sforzo a quella linea di comportamento. Quella sera, lo ricordava come fosse accaduto da pochi minuti, stava correndo a perdifiato per i corridoi della scuola debolmente illuminati, ben oltre l’orario del coprifuoco; si era addormentato in biblioteca ed una volta cacciato in malo modo dalla bibliotecaria si era irrimediabilmente perso. Se si concentrava poteva ancora adesso rievocare con chiarezza il terrore di essere beccato che aveva provato in quella corsa disperata, il rimbombare dei propri passi che nelle sue orecchie sembrava centuplicato. Tutte quelle scale, le armature, le scorciatoie, avevano avuto a lungo il potere di confonderlo. Aveva svoltato un angolo, l’ennesimo, provando un immenso sollievo nel capire finalmente dove si trovasse: soltanto un piano lo separava dalla sua Sala Comune sotto il lago. Fu proprio in quel momento vittorioso che era andato a sbattere contro qualcuno. Allora aveva alzato lo sguardo, già presagendo infiniti guai, incontrando infatti gli occhi sadici di Apollon Pringle, il custode della scuola. Le voci sulle sue crudeli punizioni inflitte ai malcapitati studenti erano giunte fino a lui e Sirius una volta, per spaventarlo, gli aveva mostrato una cicatrice sul polso dicendo che era stato proprio il temibile custode a procurargliela. Ancora oggi si chiedeva se fosse vero.

«Bene bene bene, cosa abbiamo qui? Uno studente fuori dal suo letto a quest’ora tarda… sento odore di punizione!»
Svettava su di lui, implacabile.
«M…mi scusi io… mi sono perso e…»
«Oh! Ti sei perso! » la voce di Pringle si era fatta melliflua « allora questo cambia tutto!»
«D… davvero?»
«Ma certo! Vuoi che ti accompagni?»
 «V…va bene, grazie…»

Forse si erano tutti sbagliati sul suo conto. Forse era una persona gentile e le voci erano totalmente infondate. Lo aveva preso per un braccio, strattonandolo verso la direzione opposta al suo Dormitorio. Forse no.

Lo stava trascinando a quel modo da una decina di minuti, elencando soddisfatto ogni singola punizione corporale gli venisse in mente, quando dal fondo del corridoio si era sentito un gran fracasso. Pringle, fiutando nuovi studenti da torturare, si era diretto quasi contento verso la fonte di tutto quel baccano: con estrema sorpresa Regulus aveva visto Sirius che, come un invasato, stava buttando per terra tutte le armature.

«Black, sudicia canaglia! Cosa stai combinando questa volta?»
Dicendo questo però ghignava soddisfatto, sicuramente felice di poter punire uno di quei ragazzetti insolenti che lui odiava di più in assoluto.

«Buonasera Pringle, vecchio mio» aveva esordito Sirius con infinita nonchalance, sfoderando il solito ghigno strafottente « non trovi che queste armature diano un aspetto un po'… trasandato, alla scuola? » e dicendo questo aveva buttato giù un'altra armatura.

«Tu, piccolo farabutto…»

Quasi senza accorgersene Pringle aveva mollato la presa dal braccio di Regulus, dimenticandosi di lui e lanciandosi all’inseguimento del fratello. Sirius aveva fatto appena in tempo a sillabargli un muto “vai” prima di voltarsi e fuggire, la risata di scherno simile ad un latrato. 

Il giorno dopo non aveva potuto fare a meno di guardare verso il tavolo di Grifondoro. Suo fratello rideva e scherzava come sempre, ma si vedeva che gli faceva male ogni singolo movimento; Regulus aveva provato un cocente senso di colpa, chiedendosi sgomento cosa gli avesse fatto il custode. 

Non avevano mai fatto parola l’uno con l’altro dell’accaduto, ma Regulus non avrebbe mai dimenticato il suo gesto. Era stato un vero fratello maggiore, eroico e protettivo, e lui non l’aveva mai ringraziato per questo, sapendo che sarebbe stato inutile. Ogni tanto, quando ci ripensava, si chiedeva ancora come avesse fatto a sapere con esattezza che fosse nei guai, o dove trovarlo. Sirius ne sapeva davvero una più del diavolo.

Ciao a tutti! :) Era un bel po' che non scrivevo qualcosa quindi spero sia venuta fuori una roba decente da leggere ^^'. La storia è nata dal binomio tra il mio amore per il personaggio di Sirius (e quindi non posso credere che fosse COSì spietato col suo fratellino) ed il "mistero" attorno a quello di Regulus, che ovviamente compare poco all'interno dei libri ma abbastanza da incuriosirmi. Che ne pensate? Spero vi sia piaciuto! Ringrazio in anticipo chi vorrà lasciare una recensione, sempre più che apprezzata (suggerimenti e critiche sono bene accetti!), e i lettori silenziosi, che hanno dedicato qualche minuto della loro giornata a questa lettura. Baci, sofimblack

  
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