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Autore: Silkye96    04/11/2016    0 recensioni
Una long sulla mia coppia preferita , la ROBSTAR ... In questa fanfiction voglio utilizzare i veri nomi dei personaggi.
Cosa succede quando una diciassettenne si innamora di un tenebroso venticinquenne?
E se lui fosse troppo serio per lei?
Ma, soprattutto, cosa succede nel momento in cui anche lui si innamora di lei?
****
DAL TESTO
" Essere soli è dura, nessuno sa mai cosa pensi , nessuno sa cosa ti aspetti dalla vita.
- Come posso confessarti tutto ? Per te io non conto nulla! -
- Dimenticatelo ! Tu sei tutto per me! -
- Ho notato! E allora? Quella là chi era? -
- Un'amica! -
- Ovviamente ! Ti sembro scema? -
Il silenzio calò nella stanza, nessuno dei due osava aggiungere altro, nessuno dei due voleva parlare , forse per timore di spezzare quel magico filo rosso che li aveva fatti incontrare."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Filo Reddddd Jump City, sei anni dopo...

/REGULAR POV/
Kori era da poco entrata al college di Jump City, nonostante ciò aveva già dimostrato la sua intelligenza fuori dal comune, era entrata a far parte di una sorellanza, e si impegnava negli studi come non mai.
Decise di voler ottenere una laurea in economia un paio di anni prima.
Nel frattempo lavorava in un bar del campus, era stata licenziata dal suo precedente impiego per "negligenza", ma in realtà aveva rubato il marito alla proprietaria.
Non se ne pentì mai, a quell'uomo serviva un'amante sincera, e a lei serviva qualcuno che l'amasse più di quanto amasse se stesso, ecco come conobbe quello che divenne il suo primo fidanzato ufficiale, lo lasciò due giorni prima di entrare al college.

-Sai, sono felice che sia entrata a far parte delle Omega Tau- disse Kori con un sorriso smagliante.
-Non per mia scelta, non per mia scelta- ribadì Rachel con decisione.
Kori non poté fare a meno di ridere di cuore, sapeva benissimo che, avendo potuto, Rachel non avrebbe mai e poi mai deciso di far parte di una sorellanza, ma d'altro canto sapeva anche che si sarebbe annoiata tremendamente senza di lei.
-Ammetti che non si sta così male lì- incalzò la rossa.
-Okay, di questo posso darti atto, non si sta male affatto- confermò la mora.
Kori non riuscì a trattenere un urletto emozionato, l'altra sospirò roteando gli occhi, il fatto che la sua migliore amica fosse così gioiosa a volte non era tollerabile per Rachel.
-Vado in biblioteca- disse correndo via.
-Ma...Rachel...-
Ma se n'era già andata.
Kori sorrise e, facendo spallucce, si diresse decisa verso il bar del college, una volta entrata si cambiò e indossò la divisa del cafè.
-Buongiorno Kori- la salutò una collega.
-Ciao, allora...Che devo fare?- chiese la rossa.
L'altra le indicò una pila di scatoloni con dentro conservate le provviste e i rifornimenti.
-Vado a sistemarli in magazzino- annunciò Kori.
Prese alcuni scatoloni e si diresse dove aveva detto, con attenzione iniziò a catalogare i prodotti e a disporli dove serviva, era un lavoro noioso che a lei non piaceva davvero ma ormai ci aveva fatto il callo, meglio catalogare che avere a che fare con clienti screanzati, di questo era certa.
Una volta terminato l'inventario, si diresse dietro al bancone, sfoderando il suo sorriso più convincente in attesa di un cliente.


Una volta finito il suo turno, Kori si recò a lezione di economia, non si aspettava certo che quel giorno sarebbe per lei diventato una specie di Inferno.
Arrivata in aula, si accomodò in prima fila come sempre faceva.
-Kori, hai sentito l'ultima?- chiese Jennifer, la quale seguiva il corso con lei.
-Mh? No, quale ultima?- chiese confusa la rossa.
-Pare che il Professor Dawson sia stato cacciato dal campus- bisbigliò la rosa.
Kori sgranò gli occhi, effettivamente giravano voci sull'uomo ma nessuna era mai stata accertata, a quanto pare però era stato mandato via per aver "molestato" una studentessa.
-Incredibile, quel tizio ha più di cinquant'anni!- esclamò la rossa schifata.
-Lo so, comunque dicono che il nuovo prof sia un bel bocconcino-
-Sei sempre la solita, sarà un altro vecchietto noioso- sbuffò Kori.
Nulla l'avrebbe mai preparata all'incubo che stava per renderla protagonista.
Tutto iniziò in quel frammento di secondo, quando il nuovo insegnante posò il suo mocassino lucente sul pavimento dell'aula, un silenzio di gelo pervase la ragazza, riusciva solo a sentire il riecheggiare dei passi dell'uomo sul pavimento della stanza.
-Kori...- mormorò Jennifer.
Ma lei non poteva sentirla, era come in trance, il suo cuore era fermo, le sembrava di stare per morire.
-Salve a tutti, sono il professor Greyson, e sono qui per parlarvi di economia, e anche per sostituire il Professor Dawson...Il quale, non mi dispiace dirlo, finirà in galera per un po'-
Kori sentiva i conati di vomito invaderle la gola, mai si sarebbe immaginata di vederlo lì, dopo sei anni, era come se il destino cercasse di unirli nonostante provassero a stare divisi.
Le mani della ragazza iniziarono a tremare per la grande sorpresa, aspettò che anche lui si rendesse conto che lei era lì, volle aspettare che il loro sguardi s'incrociassero, quando ciò accadde l'emozione fu sempre la stessa, un brivido che percorse la spina dorsale di entrambi, dopo sei anni si erano finalmente ritrovati e, benché Richard ne fosse entusiasta, Kori avrebbe solo voluto sparire.
La lezione andò avanti come se nulla fosse, solo tre persone non erano a loro agio in quell'aula: Jennifer, Kori e Richard.
Nessuno sembrò rendersi conto della situazione, eppure la percezione di una tensione sconosciuta era ben visibile, era come una nebbia sottile che offuscava la ragione, Richard avrebbe voluto fare tante cose, avrebbe desiderato correrle incontro e sollevarla da terra, avrebbe voluto scappare con lei, allontanarsi dalla folla e baciarla come sempre aveva desiderato fare.


Uscita dall'aula Kori iniziò a camminare il più in fretta possibile lungo i corridoi affollati del campus, i suoi piedi sembravano voler prendere il volo, Richard le correva dietro con determinazione, non l'avrebbe lasciata scappare senza spiegare.
-Kori!- esclamò lungo il corridoio deserto dell'ala ovest.
Kori voltò il capo, i suoi occhi lo squadravano con confusione e ansia.
-Kori, aspetta...- mormorò lui con il fiato corto.
La ragazza si avvicinò lentamente a lui, aveva un'espressione accigliata sul viso che Richard riconobbe come uno dei più belli al mondo.
-Che diavolo ci fai tu qui?- chiese lei furiosa.
-Io...Ho lasciato la "Wayne & Co."- ammise l'uomo.
Kori sgranò gli occhi.
-Ho lasciato il lavoro per concentrarmi sugli studi di legge, nel mentre dovevo cercarmi un lavoro per pagare le rate dell'Università e...Per pagare il mio appartamento...- confessò.
Il silenzio avvolse il luogo, tutto sembrò fermarsi attorno a loro.
-Ecco perché lavoro qui...- mormorò.
Kori non poté trattenere un sorriso, era felice di vederlo, per sei anni non aveva fatto altro che pensare a lui, ovunque andasse, qualunque cosa facesse, Richard era sempre nei suoi pensieri, invadeva la sua mente e il suo cuore attaccandosi a lei come una pianta rampicante.
-Sono...Felice di vederti- ammise.
-Lo sono anche io...Ehm...Di vedere te intendo, io...Mi...Mi sei mancata-
-Hai pensato a me?- chiese lei speranzosa.
-Non c'era giorno durante il quale io non pensassi a te...-
-Quindi hai...Hai un nuovo appartamento? E Barbara?- chiese lei con diffidenza.
-Ci siamo sposati tre anni fa, ho ottenuto il divorzio a novembre- rispose lui.
-Sposati?-
Kori sembrava non aver udito altro di quel discorso, Richard era sposato, o meglio, lo era stato.
-Non è importante- commentò lui.
-Un matrimonio non è importante? Senti, io non so che idee ti sia fatto tu ma...Non cerco storie, non voglio relazioni confuse e di sicuro non voglio una relazione con un mio insegnante, sono qui solo per concentrarmi sullo studio e poi sul lavoro, niente di più, niente di meno- asserì la ragazza.
-Quando hai smesso di credere nell'amore?- chiese lui sconvolto.
-Quando ho conosciuto te- rispose lei voltandosi.
Senza dire nulla, Kori andò via spavalda, senza voltarsi nemmeno una volta a guardarlo.


-Questa è stata una...Lunga giornata- commentò la rossa sdraiandosi sul letto.
-Bè, vedi di fartela passare questa stanchezza perché stasera abbiamo una festa a cui prendere parte- disse Rachel.
-Lo so, lo so...Che ti metti?- chiese la rossa con un sorriso.
Rachel estrasse un abito nero in pizzo lungo fino al ginocchio, presentava delle trasparenze sulle maniche e sulla schiena, il che lo rendeva un abito sexy ed elegante, non volgare.
-Tu? Che ti metti?- chiese a sua volta la mora.
Kori si alzò dal letto e si diresse verso il suo armadio, ne estrasse un vestitino color salmone con la gonna a campana e un colletto di paliettes.
-Accidenti che bello- commentò la mora.
Kori si sentì lusingata dal complimento sentito dell'amica, sapeva che quel genere di colori e di vestiti non piacevano a Rachel, eppure ogni volta la mora riusciva a sorprenderla.
-Hey, hai parlato con Tara?- chiese Kori.
L'espressione di Rachel cedette all'improvviso, i suoi occhi si mostrarono turbati.
-Per dirle cosa? "Scusa se ti ho portato via il ragazzo flirtando con lui?". Non posso farlo!- esclamò lei.
-Secondo me dovresti, a Tara piaceva quel tale e beh...Per lo meno si merita una spiegazione...-
-Lo so anche io questo- asserì la mora con durezza nella voce.
Kori non aggiunse altro, aveva deciso che fosse più saggio lasciarla fare da sola.
Dato che Rachel l'aveva aiutata ampiamente con la sua "storia" con Richard, lei avrebbe fatto altrettanto non intromettendosi, in fondo parlare con Tara era un suo compito e Kori sperava che presto tutto sarebbe tornato alla normalità.
-Vado a vestirmi- annunciò la mora.
Kori annuì e attese che la sua amica uscisse dalla sua camera per poi stendersi nuovamente nel letto, non aveva parlato a Rachel degli avvenimenti di quella mattina, non aveva affatto voglia di sentire i commenti dell'amica in merito, tanto più che lei non aveva il diritto di commentare la vicenda.
La rossa sospirò stralunata, decise di andare in bagno e farsi una doccia prima di prepararsi per il party imminente.


Quando la festa iniziò c'erano tutte le confraternite in salotto, il presidente degli Eta Mau Tau era seduto sul sofà immacolato della casa delle Omega Tau, aveva un sorriso spontaneo che attirava le ragazze come calamite.
Kori non si sentiva affascinata da lui, tantomeno le sue compagne, erano tutte schifate da quel ragazzo così vanesio.
La festa andò avanti fino alle due del mattino, musica a tutto volume, alcool e, per alcuni, droga.
Fra un flirt e l'altro ogni coppia iniziò ad allontanarsi verso il giardino, ognuno tornava a casa propria con la speranza di combinare qualcosa.
Kori rientrò in camera sua con i piedi doloranti, osservò rapidamente l'orologio e si rese conto di avere a malapena cinque ore di sonno davanti a lei.
-Mamma mia com'è tardi, sarà meglio dormire-
La ragazza si lavò i denti e si mise il pigiama, in un attimo era profondamente addormentata nel suo letto comodo e caldo.


/RICHARD'S POV/
Non riesco a capacitarmi di averla rivista, i suoi occhi mi osservavano con un'aria così affranta mentre eravamo l'uno di fronte all'altra in quel corridoio silenzioso, non so bene quali emozioni questo incontro abbia scaturito in me ma so che non mi aspettavo che l'avrei rivista, specialmente non a studiare economia.
Sospiro avvicinandomi alla finestra del mio appartamento, le luci fuori sono sgargianti e illuminano l'asfalto glaciale delle strade di Jump City.
C'è qualcosa in tutta questa storia che mi pare decisa dal fato, so che un legame come il nostro non può spezzarsi ma non pensavo di rivederla così presto, dopotutto sono passati solamente sei anni, e non ho mai dimenticato il suo volto, mai una volta.
Non trascorreva giorno senza che io pensassi a lei, questa agonia mi fece lasciare Barbara dopo il matrimonio, decisi anche di abbandonare il lavoro, tutto a causa sua.
Inutile negarlo, per quanto ci abbia provato, non riuscirò mai più a scordarmi di lei, perché Kori mi ha rivoluzionato la vita, ha sciolto ogni dubbio che avevo dentro di me e mi ha reso felice, quando sto con lei ritorna a pervadermi quel senso di leggerezza che non ho più provato dopo essermene andato.
Si può dire che abbia bisogno di lei, per me Kori rappresenta il salvagente che ti tiene a galla quando tutto sembra perduto, quando sembra che sia finita e che uno non abbia più via di scampo alla morte.
Socchiudo gli occhi pensando a lei, oggi era bellissima, profuma sempre di fragola, i suoi capelli color del fuoco le invadevano il viso con naturalezza, non posso fare a meno di sorridere mentre penso al suo viso perfetto mentre mi scrutava con confusione latente.
Come ci sono finito a trentuno anni così? Ad innamorarmi di una ragazza che probabilmente non prova più nulla per me, eppure, se fosse vero, non mi avrebbe chiesto se ho pensato a lei...Mi sento così strano.
Forse sono strano...O forse sono solo pazzo ma sono sicuro che voglio sistemare le cose con lei.
Mi metto a letto, è già tardi e domani devo fare lezione alla classe di Kori per la seconda volta.



Mi alzo con un cerchio alla testa, non mi sono mai sentito peggio, credo dipenda dal fatto di aver dormito sì e no due ore.
Mi preparo per uscire e raggiungo l'auto a tutta velocità, estraggo la bottiglietta d'acqua naturale dal cruscotto e mando giù un'aspirina, e due pastiglie per la nausea.
-Che sonno...- mormoro fra me e me.
Ripongo la bottiglia e guido fino al campus.
Ci metto circa quaranta minuti ad arrivare, parcheggio riservato, ecco cosa è utile se sei un professore.
Raggiungo l'aula in dieci minuti esatti e trovo gli studenti già sistemati ai loro posti, mi guardo attorno speranzoso ma non riesco a vederla, non è seduta in fondo né in prima fila, continuo a cercarla con lo sguardo ma alla fine mi arrendo all'evidenza, lei non è in quest'aula.
Inizio a spiegare con calma la lezione, noto varie facce annoiate, nonostante io stia facendo un ottimo lavoro nel tenere la maggior parte della classe interessata alla mia spiegazione, mi sento un po' riluttante al pensiero di dover fare questo lavoro fino al termine dei miei studi.
Ad un certo punto sento la porta aprirsi, mi trovo davanti un viso affannato e rosso, una fronte sudata e una massa di capelli in disordine.
-Scusi il ritardo- ansima Kori entrando in classe.
-Non si preoccupi signorina Anders, si sieda-
Non so come riesco a far finta di non conoscerla onestamente, però è bene mantenere un rapporto distaccato, non vorrei che mi venisse tolto il lavoro perché "fraternizzo" con le studentesse.
La lezione procede senza intoppi ma, onestamente, non posso smettere di guardarla, e so che anche lei si sente legata a me, so che mi guarda, so che prova qualcosa per me, non può essere altrimenti!
In fondo, è l'unica che mi abbia mai fatto battere il cuore intensamente al solo suo pensiero.
  
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