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Autore: Placebogirl_Black Stones    05/11/2016    1 recensioni
Cos’era che le mancava? Sorrise nel darsi la risposta: fra tutte quelle persone che riempivano la stanza mancava la più importante di tutte, l’unica che sapeva che era il suo compleanno.
Per tutta la mattina non si era fatto vedere, cosa piuttosto insolita per lui dal momento che sullo sgabello centrale del bancone ci aveva messo le radici, e adesso che era pomeriggio inoltrato di lui nemmeno l’ombra. Un giorno intero senza farsi vedere.
BUON COMPLEANNO EMI!
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shakuyaku 'Shakky', Silvers Rayleigh
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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RED PEONY



Era una giornata piuttosto afosa per essere solo l’otto maggio, sembrava che fosse già luglio inoltrato. Questo contribuiva a riempire il suo locale, solitamente deserto, di uomini assetati e disposti a sborsare anche le cifre assurde che chiedeva per un semplice bicchiere pur di placare l’arsura. Nemmeno in quel giorno, speciale rispetto agli altri, aveva ceduto a sconti.
Speciale perché era il suo compleanno.
A furia di nascondere la sua età, si era scordata persino lei a che quota fosse arrivata, ma poco le importava. Agli occhi degli altri e soprattutto di se stessa appariva ancora come una donna in ottima forma per i suoi quarant’anni passati, molto più sensuale di tante giovani ragazzine volgari.
Doveva dunque essere un giorno di festa per lei, un giorno felice: era il suo compleanno e il suo locale non era mai stato così pieno da quando aveva aperto. Eppure sentiva che le mancava qualcosa, qualcosa che rendesse quella giornata davvero unica. Non aveva mostrato malumore o sgarbo con la clientela, perché nonostante tutto lei era una donna forte e orgogliosa, e non si abbassava a così poco. Sapeva darsi un tono in ogni situazione, mascherando i sentimenti. Una vera pirata d’altri tempi.
Cos’era che le mancava? Sorrise nel darsi la risposta: fra tutte quelle persone che riempivano la stanza mancava la più importante di tutte, l’unica che sapeva che era il suo compleanno.
Per tutta la mattina non si era fatto vedere, cosa piuttosto insolita per lui dal momento che sullo sgabello centrale del bancone ci aveva messo le radici, e adesso che era pomeriggio inoltrato di lui nemmeno l’ombra. Un giorno intero senza farsi vedere.
Capitava spesso in passato che sparisse per giorni e poi ricomparisse dal nulla, come un fantasma capriccioso, quindi non doveva meravigliarsene. Però, da quando Cappello di Paglia aveva lasciato l’arcipelago Sabaody per ripartire con i suoi compagni verso il Nuovo Mondo, non era passato giorno in cui non si fosse presentato al bar. Anzi, doveva ammettere che da quando si conoscevano non avevano mai passato così tanto tempo insieme! Sapeva che lo faceva per combattere la solitudine, quella che aveva provato per anni dopo la morte di Roger e che un giorno un ragazzino con il suo stesso sorriso e il suo stesso cappello aveva spazzato via con la furia di un tifone, restituendogli dieci anni di vita. Ora che quel ragazzino aveva ripreso la sua strada per diventare uomo, la solitudine era tornata, più forte di prima.
Lo aveva visto spesso con lo sguardo perso all’orizzonte, cercando le tracce di una nave che non sarebbe tornata per molti anni a venire.
Ecco perché le faceva strano non averlo lì anche quel giorno. Possibile che fosse tornato alle vecchie abitudini di sparire per giorni e andarsene a zonzo a far la corte alle belle donne? Possibile che si fosse addirittura scordato del suo compleanno?
Il pensiero di lui mentre corteggiava un’altra donna la infastidì, facendole stringere con più forza la sigaretta fra le labbra. Sì, era gelosa. Gelosa che quell’uomo così forte e affascinante nonostante gli anni che si portava addosso potesse essere di qualcun’altra. Di solito era lei a provocare gli uomini fino a farli innamorare, invece stavolta era stata lei la vittima di un gioco fatto di sguardi e parole. Più passava del tempo con Rayleigh e più sentiva che il loro legame si rafforzava, come se fossero gli unici a capirsi e completarsi a vicenda. Non poteva nemmeno immaginare che lui non si ricordasse di un giorno così importante.
Sospirò, versando da bere a un cliente. L’ennesimo bicchiere di quella giornata. Era circondata da persone, eppure si sentiva sola. Gettò nuovamente un’occhiata alla porta, sperando di vederlo entrare. Nulla.

Quando il sole scomparve lasciando spazio alle prime luci della sera, il bar era ormai vuoto. La gente era uscita a godersi la frescura, lasciandola lì a ripulire e riordinare. Voleva finire al più presto, in modo da andarsi a riposare e non pensare più a nulla. Non aveva nessuna voglia di festeggiare, voleva cancellare quel compleanno dalla cronologia della sua vita.
Terminò di lucidare l’ultimo bicchiere, ponendolo sul ripiano insieme ai suoi simili, e poggiò lo straccio sotto il bancone. Stava per andarsene al piano di sopra quando il cigolio della porta che si apriva attirò la sua attenzione. Probabilmente un ubriacone dell’ultim’ora.

- Spiacente, siamo chiusi- rispose istintivamente, senza nemmeno girarsi.
- Non dirmi che ho fatto tardi-

Si girò di scatto, trovando a pochi metri da lei quell’uomo a cui aveva pensato per tutto il giorno. Adesso si presentava?! Dov’era stato fino a pochi secondi fa?!
Lo squadrò da capo a piedi, pronta a fargli il quarto grado su quella sparizione, ma i suoi piani cambiarono radicalmente. Rayleigh non indossava i soliti abiti sguerci, ma capi nuovi che non gli aveva mai visto addosso. Certo non erano firmati o in ottime condizioni, ma molto più ordinati di quelli che portava di solito. Con il sorriso stampato sulla faccia, reggeva in mano un mazzo di bellissime peonie rosse.
Tutto il risentimento e i dubbi della giornata sparirono di fronte a quella visione, lasciando spazio ad un sorriso abbozzato. Rayleigh era lì per lei, senza ombra di dubbio.
Ancora però non si spiegava il motivo di tale ritardo. Per comprare dei fiori non ci voleva di certo un’intera giornata. Così si avvicinò a lui, decisa ad avere una risposta alle sue domande.

- Dove sei stato tutto il giorno? Credevo avessi ripreso la tua vita da donnaiolo- lo provocò, mettendosi a braccia conserte.
- No, non fa più per me- rispose lui, sorridendo - Ѐ solo che ci ho messo un po’ a prendere i fiori-
- Un po’? se aspettavi domani arrivava l’inverno e appassivano!- ironizzò, senza smettere di sorridergli.
- Purtroppo con questo caldo anche i fiori ne risentivano e avevano un brutto aspetto. Così ho dovuto girare alla ricerca di quelli più freschi. Non potevo certo prendere dei fiori rinsecchiti, ti pare?-
- E per chi sarebbero chiese fiori?- chiese maliziosa, nonostante conoscesse perfettamente la risposta.

Sogghignando, il Re Oscuro glieli porse con un gesto galante d’altri tempi.

- Perdona il ritardo, buon compleanno-

Prese quel mazzo dalle sue mani, sfiorandole con la punta delle dita e sorridendogli per ringraziarlo.
Il Re non si era scordato della Regina, non avrebbe potuto neanche volendolo. Aveva trascorso la giornata a girovagare per l’isola alla ricerca dei fiori più belli apposta per lei: le bastava come prova per testare quanto fosse importante per lui.
Si portò il bouquet al naso, inspirando il dolce e delicato profumo di quei fiori rossi. Li osservò con attenzione, constatandone l’effettiva freschezza. Passò un dito sopra quei petali morbidi, che al contatto con i polpastrelli sembravano assumere la consistenza del velluto.
Fu allora che vide in mezzo a tutto quel rosso un bagliore, come una piccola luce che apparve e scomparve. Insospettita, osservò meglio in quel punto, mentre Rayileigh se ne stava in silenzio a guardarla con quel ghigno che non voleva saperne di sparire dalle sue labbra. Scostò i petali con le dita e rimase di sasso.
Non immaginava che espressione potesse avere il suo volto in quel momento, ma sapeva che l’impassibilità di cui non si era mai liberata in quel momento aveva deciso di prendersi una vacanza. Dischiuse la bocca, non trovando per la prima volta in vita sua le parole giuste per replicare. L’aveva letteralmente spiazzata.
Nascosto fra le corolle, legato con un nastrino ad un gambo, faceva capolino un bellissimo e luminoso anello. Non era un gioiello pregiato o costosissimo, al contrario, ma era comunque stupendo e lei sapeva accontentarsi. Fra tutti i regali che poteva immaginare di ricevere, quello era senz’altro il meno quotato della lista. Anzi, sulla lista non compariva nemmeno.
Un anello significava una sola cosa: matrimonio. Davvero Rayleigh aveva intenzione di sposarla?!
Ritornò nel mondo reale quando lo sentì schiarirsi la voce, segno che attendeva una sua qualsiasi reazione o un commento. Era logico che volesse delle risposte, almeno quanto le voleva lei.

- E questo che significa?- gli chiese, cercando di ridarsi un contegno e apparire il più distaccata possibile.
- Beh, visto che mi ripeti sempre che devo trovarmi una fidanzata e accasarmi, ho pensato di prenderti in parola- rispose sornione, restando vago.

Sentì il cuore esploderle di gioia a quella richiesta; tuttavia non si scompose. Aveva la sua dignità, e su quella transigeva. Anche se in fondo restava pur sempre una donna e un anello unito a una proposta di matrimonio la facevano esultare, non voleva cedere a sciocchi teatrini sentimentali. Era una donna adulta, un’ex piratessa: per lei l’orgoglio era la cosa più importante da preservare. Sapeva che si poteva essere felici e dimostrarlo anche senza esultare a pieni polmoni.

- Non dirmi che non sei riuscito a trovare proprio nessun’altra donna che ti volesse in tutto l’arcipelago!- ironizzò.
- Purtroppo non sono più un giovincello attraente, le belle donne non mi guardano nemmeno!- le rispose ridacchiando.

Non sembrava prendersela perché la giovinezza e la relativa bellezza che ne conseguiva lo avevano abbandonato, Rayleigh era un uomo profondamente autoironico. La vita gli aveva insegnato che c’erano cose molto più importanti per cui prendersela.
Tuttavia, voleva comunque incoraggiarlo e dimostrargli che ai suoi occhi era ancora un bellissimo uomo, senza nulla da invidiare ai giovanotti sbarbatelli che tanto piacevano alle ragazze. Aveva ancora un fisico aitante e un portamento fiero che lo rendevano un esemplare maschile da non lasciarsi scappare.
Ancheggiò verso di lui stringendo quel meraviglioso bouquet in mano e fissandolo maliziosamente.

- Le ragazzine di oggi sono tutte stupide, non sanno apprezzare il fascino di un vecchio lupo di mare virile!- si fermò di fronte a lui.
- Perché, tu lo apprezzi?- le chiese, senza mascherare l’orgoglio che era nato in lui per le sue parole.
- Un giovanotto non avrebbe mai avuto così buon gusto in fatto di fiori e proposte-
- Devo prenderlo come un sì?- fece un passo verso di lei, accorciando ancor di più la distanza fra loro.
- Solo se la smetti di andare in giro a fare il farfallone!- lo punzecchiò.

Voleva tenerlo sulle spine, anche se ormai entrambi avevano capito la sua scelta. Non gli avrebbe mai detto “sì, lo voglio”, come una sposa qualunque, perché loro non erano una coppia qualunque. Il loro rapporto era fatto di frasi enigmatiche, che per loro erano invece il perfetto metodo di comunicazione. Non volevano essere sdolcinati, non avevano né la voglia né l’età giusta per farlo. Era sufficiente una velata provocazione per far scattare in entrambi il desiderio dell’altro.

- Come ti ho detto non c’è nessuna giovane donna disposta a prendermi, quindi non potrei neanche se volessi!- continuò a ridersela, felice che avesse accettato la sua proposta - E poi che bisogno avrei di farlo se posso avere la donna perfetta?-

Con quella frase adulatoria ma comunque apprezzata, sciolse il nodo al nastrino che teneva legato l’anello a una delle peonie e lo sfilò, estraendolo dal mazzo. Delicatamente, prese la sua mano sinistra e lo infilò nell’anulare. Entrambi rimasero a osservarlo: sembrava cucito apposta su quel dito sottile e longilineo. Come avesse fatto ad indovinare la taglia, restava un mistero.
La pietra, simile a un diamante ma ovviamente di valore nettamente inferiore, brillava ai primi raggi di luna che filtravano dalle finestre del Rip-off Bar.
Restò a fissarlo per qualche attimo, godendosi in silenzio la sua felicità di donna; poi azzerò completamente le distanze fra lei e quello che sarebbe diventato il suo futuro marito, coinvolgendolo in un bacio appassionato. Sentì le braccia forti del Re Oscuro circondarle la vita, mentre la sua barba le solleticava il viso. Dopo anni di libertà come ogni pirata che si rispetti, avevano finalmente deciso di farsi stringere anche loro dalle catene dell’amore. Era ora di mettere la testa a posto.
Si separarono dopo parecchi minuti, fissandosi dritti negli occhi.

- Toglimi una curiosità- gli passò un dito su una guancia - Perché proprio le peonie? Di solito i fiori per una proposta romantica sono le rose-
- Ѐ semplice- rispose sicuro lui, aggiustandosi gli occhiali sul naso - Perché le peonie rosse sono il simbolo della femminilità erotica, quindi quale fiore può rappresentarti meglio di questo? Senza contare che vengono impiegate anche nei matrimoni perchè considerate di buon auspicio. Inoltre, il tuo nome significa appunto peonia, dico male?-

Sorrideva trionfante mentre le raccontava quelle cose, certo che la sua attenzione per quei piccoli particolari l’avrebbe sorpresa e fatta felice.
Le giovani donne non lo volevano? Peggio per loro! Avevano gettato via un uomo le cui doti seduttive erano un talento d’altri tempi, un talento che nessun ragazzo nel pieno del vigore possedeva.
Lei di certo non se lo sarebbe fatto scappare.

- Complimenti per l’attenzione ai dettagli, mi sorprendi Re Oscuro. Non starai facendo tutto questo perché vuoi vedere le mie mutandine come quel simpatico scheletro della ciurma di Rufy, spero?-

A quelle parole Rayleigh scoppiò in una fragorosa risata, seguito a ruota da lei stessa.

- A dire il vero non era nei miei piani, ma se vuoi mostrarmele ben venga!- le rispose.
- Visto che sei stato così bravo, non vedo perché no- lo fissò provocatoria, cercando di tramettere più erotismo possibile.

Senza più dire nulla, lo prese per mano e si fece seguire su per le scale, diretta nella sua camera da letto. Era certa che nonostante gli anni Rayleigh fosse ancora pienamente in grado di soddisfare una donna, e lei stava per scoprirlo.
Prima di chiudere la porta della sua stanza ed entrare col suo uomo nel mondo del proibito, gettò nuovamente un’occhiata a quel mazzo di peonie. Un ultimo, casto pensiero le attraversò la mente: quello era senza dubbio il compleanno più bello che avesse mai festeggiato.


ANGOLO DELL’AUTORE
Probabilmente a molti di voi farà strano vedere dopo più di un anno il mio nome nella prima pagina del fandom, e alcuni si staranno addirittura mettendo le mani nei capelli dicendo "Oddio, Satana è tornata!". Tranquilli, non è un ritorno, sparirò come sono ricomparsa. Ci tenevo solo a fare questo regalo ad Emi, che ha espresso più volte il desiderio di vedere di nuovo qualcosa di mio su questo fandom. Cara Emi, non posso accontentarti come vorresti riprendendo a scrivere, ma spero che questa vecchia storia impolverata che è rimasta fino ad ora chiusa nel mio portfolio possa essere di tuo gradimento! Ti auguro un felice compleanno! ^-^
Onde evitare equivoci, segnalo che questa storia è stata scritta in data 1/5/2015, e qui c'è la prova: X
Per quanto riguarda alcuni appunti sulla storia in sè, preciso che la parte in cui Rayleigh racconta quelle cose sulle peonie non me la sono inventata ma è tutto vero, e vi riporto le fonti:
“ Il fiore della peonia è tra i più venerati in Oriente da migliaia di anni come portatore di fortuna e di un matrimonio felice. Appariscente, lussureggiante, elegante incarna amore e affetto, prosperità, onore, valore, nobiltà d’animo e, in piena fioritura, pace. Dolcemente profumata e di lunga durata, definita 'rosa senza spine' dagli europei, simbolo delle romantiche storie d’amore, spesso impiegata in occasione di matrimoni […]il fiore bianco di peonia simboleggia la purezza verginale delle ragazze, mentre quello di colore rosso è più simbolico della femminilità erotica.”
Da: www.giardinaggio.net/fiori/significato-dei-fiori/peonia.asp
Inoltre, Shakuyaku significa realmente “peonia”.
Grazie a tutti quelli che leggeranno e di nuovo tantissimi auguri ad Emi! 

Place

 
   
 
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