Querido
Derek sente
puntati addosso gli occhi di Stiles, seduto accanto a lui sul divano, e
la cosa
lo infastidisce un po’. Sta leggendo, o almeno ci sta
provando, e quel
ragazzino tutto labbra morbide e gesti frenetici lo sta
distraendo.
«Stiles, cosa
vuoi?»
Lo sente
risentito. «Niente.»
Vuole
decisamente qualcosa.
Alza gli
occhi su di lui, ha il labbro inferiore tra i denti, le dita che
giocano con i
capelli che ha tagliato di recente – che peccato
– e quei fari ambrati
che sembra lo vogliano perforare.
«Stiles...»
«Che c'è?
Uno non può stare qui semplicemente a guardarti?»
Derek inarca
un sopracciglio, puzza di aspettativa, che non sarebbe una cattiva cosa
se solo
si decidesse a parlare.
«Sentiamo,
cosa vuoi chiedermi?» posa il libro, incrocia le braccia al
petto e si volta a
guardarlo con quel cipiglio da lupo incazzato e tremendamente noioso
che Stiles
gli dice sempre che adora.
«Non ho
nulla da chiederti, perché quando sto zitto tutti pensate
abbia qualcosa in
mente?»
Derek inarca
anche l’altro sopracciglio in un’espressione
scettica.
«Perché
quando stai zitto hai qualcosa in
mente. Parla!»
Stiles si
alza seccato dal divano, i pantaloni morbidi della tuta, che lascia a
casa di
Derek quasi ogni settimana, gli scendono sui fianchi pendendo un
po’. È un’abitudine
che Derek non riuscirà mai a debellare, quella di non
stringere l’elastico alla
vita. La maglia di Derek, con cui si ostina a coprirsi, è
sempre troppo larga
per lui, ma l’odore del suo dopobarba e il profumo di mare in
tempesta che emana
Stiles, mischiati insieme, non lo infastidiscono, anzi gli fanno
rallentare i
battiti del cuore perfino durante la luna piena. Adesso,
però, percepisce anche
del nervosismo e un pizzico d’ansia in più
rispetto al normale.
«Oh, va’ al
diavolo, Derek. Mi hai minacciato per anni di star zitto o ne avrebbe
risentito
la mia gola, adesso ti lamenti?»
«Stiamo
insieme da due anni e nei weekend vivi a casa mia, praticamente.
Abbiamo
superato da un pezzo la fase “ti
strappo
la gola con i miei denti”.»
Stiles
sbuffa risentito, inizia a gesticolare, puzza d’imbarazzo, il
cretino.
«Senti, non
prendermi per il culo.»
Derek
sorride a malapena, se solo Stiles non fosse in piena crisi isterica
avrebbe
puntato l’attenzione su quel doppio senso servito su un
piatto d’argento, ma
sta zitto, vuole sapere che diavolo ha in mente.
«Dico sul
serio, Derek.»
Derek
risponde con un cenno d’assenso, cercando di mantenersi
impassibile.
Stiles
sospira teatrale, avrebbe dovuto fare teatro tanto è
melodrammatico.
«Parli
spagnolo, giusto?»
Adesso Derek
davvero non ci capisce niente, annuisce confuso.
«Be’, sai
pensavo...»
Deglutisce e
il suo cuore sta letteralmente scoppiando dall’imbarazzo.
«Stiles...»
«Che ne
pensi di dirmi qualcosa in spagnolo ogni tanto?»
«Stiles, tu
non capisci una sola parola di spagnolo.»
Stiles gli
si avvicina, gli scosta le braccia dal petto e gli si siede a
cavalcioni.
Adesso lo riconosce, piccolo e infido manipolatore.
«Non mi
interessa cosa dici, mi interessa l’inflessione di voce che
assumi quando parli
spagnolo. La considero particolarmente erotica.»
«Quindi
potrei dirti che sei un cretino patentato per farti avere
un’erezione?»
Stiles ride
e appoggia le labbra sul collo di Derek, sembra una carezza di velluto.
«Mi basta un
sopracciglio inarcato per avere un’erezione con te,
Derek.»
Gli assesta
un morso sotto l’orecchio, poi passa su la lingua a lenire
quel gesto
possessivo. Derek sorride, stringe le mani sui suoi fianchi e ribalta
la
situazione portandolo disteso di schiena sul divano.
«Eres
mi
ancla, querido» gli soffia
sulle labbra prima di baciarlo con l’intento di fargli
prendere il controllo.
«Non mi hai
detto che sono un cretino, vero?» gli domanda Stiles quando
si staccano per
respirare.
«Imbécil!»
è
la risposta sorridente di Derek
mentre gli sfila la maglia.
Potrebbe
decidere di rispolverare lo spagnolo, pensa, giusto quel tanto che
basta per
rendere Stiles così ben disposto ad ascoltarlo.
«Eres mi ancla, querido» significa «Tu sei la mia ancora, caro» dove 'querido' si traduce con caro, amato, amante e via discorrendo. Non so se è affidabile come traduzione, mi sono affidata ai dizionari online.
Imbécil penso lo capiamo tutti che significa XD
A presto ragazzi, Cinzia N. ^^