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Autore: Its a beautiful day    05/11/2016    0 recensioni
"Non voglio che tu finisca in carcere" sussura Giorgia, avvolta nella mia felpa
"Non lascerò che quel pezzo di merda, rimanga libero. Ho il video che lo incastra. Devi allontanarti da me, da tutta la merda che mi circonda."
"Non voglio allontanarmi da te" la sua voce è tremante
"Ma devi perché da quando sono entrato nella tua vita, tutto è precipitato. Hai già rischiato troppo, mi sarei dovuto allontanare prima. Prima che mi ci ritrovassi dentro fino al collo, prima che mi innamorassi di te"
"Ti amo anche io. Sei una botta di vita. Una scarica di adrenalina, l'energia e la forza che mi permette di andare avanti"
""La mia energia, prima o poi ti travolgerà. Ciò che ho fatto non si può cancellare e non voglio che ti succeda quello che è successo a lei" stringo il volante
"Non m'importa! Non m'importa, davvero. Amo te, Zayn. Amo questo Zayn, come potrei benissimo amare lo Zayn del passato"
"Non lo diresti se sapessi la verità" riparto, e nella macchina, piomba il silenzio.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pov. Giorgia
Scrivo distrattamente sul quaderno, cercando di scrivere un tema decente, ma la mia mente è completamente persa nei suoi pensieri.
Pensavo che ciò che provo per Zayn stesse cominciando a passare, o almeno diminuire un po', ma dopo il pomeriggio passato ad ascoltare le sue canzoni due giorni fa con Alice, ho capito che era solo una mia impressione.
Per la prima volta penso così intensamente ad una persona. La prima volta che una persona diventa così importante e indispensabile per me.
Chiudo il quaderno, sospirando.
Oggi non è la mia giornata fortunata quindi decido di accantonare i compiti. Oppure..
| Compiti in biblioteca oggi? | mando una messaggio ai miei amici
| Certo a che ora? ! mi domanda Jacob
| Le tre? |
| Andata |
Stabiliamo tutti quanti di ritrovarci al campus, e da lì andiare tutti insieme in biblioteca.
Forse così riuscirò a concentrami meglio. Almeno spero.
Mi do una veloce sistemata, mentre aspetto di uscire.
Contorno gli occhi con della matita nera, mentre inspessisco le ciglia con del mascara nero. Mi infilo dei pantaloncini e una maglietta, sistemando nella borsa i libri necessari.
Poi esco di casa, canticchiando. Sono di buon umore, anche se la mia testa continua a farmi pensare a lui.
Quando raggiungo i ragazzi, ci incamminiamo tutti verso la biblioteca che dista due isolati dal campus.
"Vediamo in quanto tempo riusciamo a farci sbattere fuori" dice James, provocando una risate generale

"Beh, l'altra volta siamo riusciti a stare due ore prima che ci buttassero fuori" rido

"Stabiliremo un record, me lo sento" aggiunge Eddy 
Entriamo nell'edificio, fulminati dallo sguardo dei bibliotecari che ci avvisiano subito che dobbiamo fare silenzio.
"Minchia, ci riconoscono pure" ride Chiara

"Come farci riconoscere ovunque" scuoto la testa ridendo
Ci sediamo al tavolo, tirando fuori i libri. Li apriamo davanti a noi, ma comiciano subito a scherzare tra di noi, provocando parecchio rumore
"Allora, o state zitti oppure prendete le vostre cose e ve ne andate. Qusta è una biblioteca non un giardino" ci rimporvera la vecchia bibliotecaria.

"Ci scusi" Jacob alza le mani, per scusarsi.
Buttiamo le teste sui libri, cercando di non ridere per il rimprovero appena ricevuto.


Pov. Zayn
Finalmente sono arrivato. Dopo due giorni, tra scali e ritardi, ce l'ho fatta.
Sono di nuovo a Greenville. Il mio cuore sta sbattendo violentemente contro il mio petto, e sembra che debba esplodere da un momento all'altro.
Appena tocco terra, tutto mi ritorna in mente: il suo regalo, che porto sempre con me, il video di Harry, il suo 'Ti Amo' quando ero in carcere.
È tutto così nitido e lucido, come se fosse appena successo.
Vado a prendere le mie valige e, come all'andata, mi tocca aspettare venti minuti.
Chiamo un taxi e mi faccio portare al mio appartamento.
Non l'ho venduto, perché in fondo sapevo che qui ci sarei tornato prima o poi.
E non mi sbagliavo.
Appena entro, i vetri della finestra scricchiolano sotto i miei anfibi, le crepe nel muro sono ancora lì come i resti del mobile che ho rotto prima di andare via.
E come se in questo appartamento siano ancora racchiuse la parole e i singhiozzi di Giorgia.
'Zayn sono stanca di tutto. Vuoi davvero andartene? Allora vattene. Vai via da qui, ma ti chiedo solo una cosa non tornare'
Il coltello che ho impiantato nel petto, sprofonda ancora di più al ricordo di quelle parole. Mi appoggio al muro, cercando di rilassarmi.
Sistemo i vestiti nel vecchio armadio, e decido di chiamare Giulia.
"Zayn?" chiede incredula

"Io, io devo dirvi tante cose. Giorgia è a casa in questo momento?" 

"No, lei, lei è uscita" balbetta

"Sto arrivando allora" attacco il telefono, e prendo le chiavi della mia macchina, rimasta in garage per tutto questo tempo

"Andiamo bella, parti" dico girando la chiave, ma non ricevo risposta dall'auto "Cazzo!" esclamo colpendo il volante.
Il mio sguardo cade su una bici appesa al muro
"Oddio. La bici no. Piuttosto vado a piedi" mi lamento, ma mi ritrovo poco dopo a pedalare velocemente verso casa di Giulia.
Devo arrivare prima che arrivi Giorgia, e dire tutto a Giulia e Filippo. Almeno del cambiamento di nome. 
La prima che deve sapere le merdate che ho fatto deve essere lei.
Busso alla porta ormai conosciuta, e il volto preoccupato di Giulia appare da dietro.
"Zayn, o mio dio, stai bene?" mi accompagna dentro, facendomi sedere su una sedia "Vuoi dell'acqua?" annuisco in risposta

"Che succede?" Fillippo chiede allarmato

"Ho bisogno di parlare con voi, di una cosa, prima che.. lei torni" mi guardo attorno

"È in biblioteca con i suoi amici, tornerà tardi" mi rassicura

"Okay, allora beh.." inizio "comincio subito col dire che sono innamoratissimo di Giorgia. La amo tantissimo, e sono tornato per farle sapere che la amo ma prima ci sono delle cose che voi dovete sapere"

"Cioè?" chiede Giulia

"Io non mi chiamo Davide. Mi chiamo Zayn. Zayn Jawaad Malik"

"Zayn? Ora capisco perché.." Giulia sembra collegare i pezzi

"Sì. Io, beh, ho cambiato nome perché volevo dimenticare una parte delle mia vita. Volevo dimenticare degli errori che Zayn aveva fatto, per rincominciare una nuova vita" restano in silenzio "Ma ovviamente quell'impicciona di tua cugina, si è intromessa, scoprendo tutto. Tutto cioè quello che riguarda il mio cambiamento di nome" sorrido

"Perciò lei sapeva già da parecchio del cambiamento di nome" Fillippo sembra pensieroso 

"Un po'" sorrido ancora

"Quali sono gli errori che vuoi dimenticare?" mi chiede Giulia

"Vorrei che la prima a saperli fosse Giorgia" abbasso lo sguardo

"D'accordo" mi sorride

"Comunque, ora io sono cambiato. Non sono più quella persona, o comunque non farei mai del male a Giorgia, mai" sottilineo l'ultima parola

"Lo sappiamo, l'abbiamo sempre saputo" Filippo mette un braccio intorno alla vita di Giulia

"Lei è stata parecchio male in questi giorni, è davvero incazzata" Giulia mi guarda

"Lo so, posso capire" annuisco

"Ma sono più che sicura che ti perdonerà. Dalle del tempo per pensare a cos'è giusto fare" aggiunge appoggiandomi una mano sulla spalla

"Abbiamo capito che l'amavi, quando te ne sei andato. Quando hai preferito andare via per proteggerla. È stato un gesto d'amore enorme, che pochi sarebbero in grado di fare" Fillippo mi sorride

"Grazie" abbasso lo sguardo imbarazzato

"Andrà tutto bene, vedrai" mi rassicura Giulia.
Mi siedo al tavolo della cucina, mentre mangio una semplice brioches. A dire il vero non ho fame, anzi il mio stomaco è completamente chiuso, e ho una cazzo di nausea che potrei vomitare anche l'anima.
L'ansia mi sta logorando, ma rimango in silenzio a fissare il vuoto, mentre Giulia e Filippo mi guardano curiosi.

"Giu! Sono tornata!" la sua voce rieccheggia nella casa, gelandomi il sangue. 
Rimango immobile, in attesa che entri in cucina e scateni la sua rabbia contro di me. 

   
 
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