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Autore: TheManiae    06/11/2016    3 recensioni
La guerra è piena di orrori.
I pony diventano mostri.
Ma può bastare un solo, semplice gesto di Gentilezza.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fluttershy, Rarity
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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"Dimmi dove si trovano le vostre squadre d'attacco!"
"Non lo rivelerò a una bruta del genere!"
Il suono di un forte colpo riempì l'aria, seguito da sospiri che sembravano gemiti di dolore.
"Non voglio ripetermi."
"Fai pure. Non tradirò la mia razza per darla vinta a un pollo a forma di puledra."
Altri colpi più forti, ognuno seguito da un gemito a stento trattenuto. La giovane Private Pansy attendeva nel corridoio della segreta, ascoltando ogni suono proveniente dalla cella, sobbalzando a ogni colpo. Sapeva quanto la Comandante Hurricane fosse violenta con i nemici, e spesso con lei.
"Ti darò un giorno per pensarci. Se per allora non avrai aperto bocca, dirai addio al tuo corno." Sbottò infine la voce, seguita da un ultimo colpo violento, e poi la porta di legno si spalancò.
Ne uscì una pegaso dai tratti duri e severi. Il manto era di azzurro sporco, con alcune cicatrici e insanguinato sugli zoccoli. Pansy sapeva che non era suo quel sangue. 
La pegaso indossava un'armatura nera che ne copriva il petto e la schiena, lasciando libere le ali di aprirsi, e un elmo dotato di cresta nera che, oltre a nascondere la criniera arcobaleno, ne indicava lo stato di Comandante dei pegasus.
Ella fissò Pansy coi suoi occhi ametista, e la giovane recluta abbassò lo sguardo tremando come una foglia. Nessuno riusciva a reggere lo sguardo della comandante, solo i folli e gli stupidi lo facevano.
"Devo esaminare i piani per l'attacco alla città degli unicorni. Tu occupati della nostra ospite, e fatti rivelare la posizione delle sue truppe." Ordinò senza nemmeno guardarla, dirigendosi verso l'uscita. Pansy ormai era abituata a quel modo di essere trattata. 
Con lentezza entrò nella cella, e dovette sforzarsi per non chiudere gli occhi per lo spettacolo macabro davanti a lei.
Appesa al muro da due grosse catene agli zoccoli anteriori in modo che non toccasse terra, stava un unicorno dal manto che sarebbe sembrato neve, non fosse che era coperto da sporcizia e macchie di sangue. Sulle spalle portava i resti di un mantello viola un tempo regale, ora rovinato e più simile a uno straccio da cucina consumato.
Una criniera violacea cadeva verso il basso, disordinata e sporca, coprendo il volto che guardava a terra. La giovane pegaso sentiva la prigioniera ansimare lentamente, mentre a terra continuavano a cadere gocce cremisi.
Pansy si avvicinò lentamente. Sapeva il suo dovere, ma sentiva la paura rallentarla. Non voleva far male a nessuno, anche se sapeva che erano in guerra.
"Avanti..." 
La pegaso si bloccò. La voce dell'unicorno era un sussurro, ma in quel frangente sembrava un urlo carico di emozioni. Odio. Dolore. Rabbia. Disperazione.
"Fai il tuo dovere. Usa la brutalità della tua specie per farmi parlare. Tanto non dirò nulla alla tua maledetta comandante!" Disse cercando di urlare, nonostante la voce fosse tagliata dal dolore, alzando lo sguardo e paralizzando la pegaso con uno sguardo carico d'odio. I suoi occhi blu mare sembravano volerla incenerire sul posto.
La pegaso cercò di farsi forza, e lentamente si avvicinò al muro dove stavano appesi gli strumenti di tortura, tutti puliti e ancora nuovi. La comandante preferiva picchiare i suoi prigionieri a zoccoli nudi. Prese una lunga frusta di pelle borchiata, e fissò l'unicorno mentre lo zoccolo tremava.
"Brava. Fai la brava pegaso sanguinaria. Come il resto della tua razza di assassini."
Pansy sollevò il manico in aria. Sentì la punta metallica cozzare contro il terreno. Le scese una lacrima lungo la guancia. E calò lo zoccolo.
La principessa Platinum si era aspettata di tutto. Un dolore atroce. Urla disperate. Magari di morire lì tra le risa sanguinarie di una guardia troppo zelante. Non di certo di trovarsi davanti a una pegaso china a terra in lacrime.
"Non posso..." 
Stavolta fu la pegaso dal manto canarino a sussurrare.
"Non posso farlo... Non voglio fare del male..."
L'unicorno rimase allibito. Una pegaso che non voleva fare male? Impossibile. Quella era una razza di sanguinari prepotenti, che se la prendeva con chiunque non fosse un pegaso, e anche tra loro.
Prima che potesse domandare qualunque cosa, la pegaso si alzò da terra e sparì per alcuni secondi oltre la porta, per poi tornare con una strana borsa sulla groppa.
"Cosa vuoi..." Mormorò Platinum, ma si interruppe quando degli zoccoli delicati le presero il mento, e occhi azzurro chiaro la fissarono con gentilezza. 
Pansy osservò meglio il viso della prigioniera. Aveva i tratti delicati ed eleganti, da vera principessa, nonostante il sangue che colava dal naso e dalla bocca. La comandante le aveva rotto il primo e aveva fatto saltare un paio di denti. Il resto del corpo era cosparso di lividi violacei e tagli, che contrastavano col bianco del manto. Un occhio era nero.
"Stai ferma. Farò in fretta." Disse la pegaso, e Platinum annuì in silenzio.
Pansy mise delle borse piene di ghiaccio sui lividi con delle bende. Non era una cura totale, ma l'unicorna si sentì subito meglio rispetto a prima. Poi si occupò di alcuni tagli e escoriazioni dovute alla lotta dove era stata catturata e alle catene di ferro che la tenevano, passandoci sopra una mistura a base di miele e e foglie terapeutiche e coprendo con delle bende.
"Perché mi aiuti?" Chiese Platinum confusa. Per lei i pegaso erano bestie, ma questo piccolo angelo dalla criniera rosea la stava stupendo. "Siamo nemici."
La pegaso la fissò in faccia, con uno sguardo sicuro che prima non aveva. Non era quel genere di sicurezza feroce tipica dei pegasi. Era una sicurezza gentile, ma questo la rendeva ancora più forte.
"Se nessuno mostra un po' di Gentilezza, questa guerra finirà solo quando saranno tutti morti e la terra piangerà da sola."









Angolo del Sangue Nero
Ooook, non mi è uscita molto bene.
Ma non avevo idee migliori.
E p.s 
Private Pansy, Princess Platinum e La comandante Hurricane, sono rispettivamente Fluttershy, Rarity e Rainbow Dash della guerra tra le tre tribù. 
Se pensate non sia il vero elemento della gentilezza, vi ricordo Dashling.
Spero vi sia piaciuta.

-La Follia mi scorre nelle vene.
   
 
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