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Autore: chia_drew    07/11/2016    1 recensioni
I sogni possono essere essere premonitori, paurosi, meravigliosi, irraggiungibili, reali.
Alle volte ci sono sogni che riassumono tutto questo in un'unica circostanza forse perché si ha paura della verità, delle conseguenze o semplicemente perché sta avvenendo qualcosa di bello e noi non lo sappiamo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi ritrovo a sedere sulla spiaggia con il mio giubbotto color verde militare che guardo il mare, di nuovo. Eh si perché sono ormai due settimane che non faccio altro che fare lo stesso sogno, solo che non mi sono mai mossa da qui, non ho mai mosso un muscolo, niente. Vedo passare tantissime persone, chi con il cane, chi con le cuffie, chi invece viene soltanto per sentire l'acqua del mare bagnargli i piedi. Non so se qualcuno vuole dirmi qualcosa o darmi un segno. 
Mi alzo, a sto punto tanto vale farsi un giro, tolgo le scarpe e comincio a camminare. É una giornata tipica di novembre con il mare che fa i capricci e il cielo che mostra la parte e i colori peggiori di se. Durante la mia passeggiata non noto niente che catturi la mia attenzione quindi continuo a camminare e a pensare, ma l'unico pensiero é perché continuo a fare questo sogno ogni notte? Non che mi dispiaccia anzi adoro stare in spiaggia durante l'autunno.
Oddio e se sto male? É un sogno premonitore? 
Sharon smettila non stai male altrimenti avresti sentito qualcosa, credo. 
Ero talmente immersa nei miei pensieri che non mi ero accorta di essermi seduta su una panchina già occupata da un ragazzo
"Oh scusami tanto, me ne vado" dico imbarazzata
"No non ti preoccupare puoi restare" dice questo ragazzo dagli occhi color nocciola
"Sicuro? Altrimenti posso" mi blocca
"Sicuro" e sorride. 
Mi siedo e comincio a giocare con le mie dita per un pò fin quando lui non prende parola 
"Sai se continui così ti rovinerai le dita" 
"Scusa e che lo faccio quando sono agitata" mi giustifico
"Lo so"
"Lo sai?" Inarco un sopracciglio e lo guardo nel viso. 
Quello che guadagnai guardandolo fu una fitta al cuore. Avevo già visto i suoi occhi dieci minuti prima ma non mi ero accorta che avevano delle sfumature color miele, non mi ero accorta che il suo naso era a patata e non mi ero accorta che le sue labbra erano perfettamente perfette. Non mi ero accorta di niente.
"Lo so perché sono due settimane che ti osservo" dice lui ricambiando lo sguardo
"Sei una spia per caso?"
"No sono Justin piacere" mi porge la mano e io l'afferro. Non mi ero accorta nemmeno della sua pelle liscia e bianca 
"Sharon, piacere mio" gli sorrido e lui ricambia "senti sai perché sono qui"
"Sinceramente si ma non posso dirti niente"
"Vedo che sei molto di aiuto" ride
Quella risata, quella risata era il suono più bello che avessi mai sentito.
Leggera, armoniosa, perfetta.
"Sei qui per scoprirlo"
"Oddio sono morta?" Mi alzo velocemente in piedi
"Cosa? No tranquilla. Io e te ci conosciamo" 
"Davvero? Io no ti ho mai visto"dico con tono dispiaciuto 
"Si mi hai già visto solo che non ti ricordi di me"
Perché non dovrei ricordarmi di lui? Io mi ricorderei di lui anche se l'avessi visto anche solo una volta e per pochi secondi. É un bellissimo ragazzo, fa invidia al sole 
"Perché non mi ricordo di te?"
"Questo non lo so, so solo che io mi ricordo molto bene di te. Prendiamo lo stesso treno per tornare a casa, tu indossi delle cuffiette blu e corri sempre per non perdere il treno. Hai sempre un libro in mano e quando leggi sei talmente concentrata che alle volte non guardi nemmeno la fermata in cui devi scendere e quando te ne accorgi fai una faccia buffa e rido sempre" arrossisco e rimango a bocca aperta nel sentire ciò che sente. Faccio per rispondergli ma vengo chiamata da una voce maschile molto conosciuta 
"Nonno!" Rivolgo uno sguardo a Justin come per dire torno subito e lui mi sorride 
"Tesoro mio ciao" mi abbraccia 
"Cosa ci fai qui?"
"Mi hai chiamato tu" come ho fatto a chiamarlo se non ho mai detto una parola perché ascoltavo Justin 
"Vedi piccola, é il tuo sogno e mentre ascoltavi quel bel giovanotto il tuo cuore mi ha chiamato ed eccomi qui" 
"Mi manchi tanto nonno" appoggio la testa sulla sua spalla e lui ricambia con una carezza
"Anche te piccolina mia" 
Stare di nuovo a contatto con la sua pelle mi faceva stare bene, odorava di dopobarba, quel dopobarba che lui usava sempre per farsi bello per la nonna. Era scomparso qualche anno prima e mi mancava da morire. Stiamo per minuti in quella posizione fin quando lui non prende parola 
"É lui" mi alzo e lo guardo negli occhi
"Chi?"
"Quel giovanotto, é lui ne sono sicuro ti piace l'ho capito"
"Ma chi Justin? AHAHAHAHA no non mi piace"
"Signorina sono nel tuo cuore e ti guardo tutti i giorni, ho una certa età ma pensi davvero che non lo abbia capito?" Rido, aveva ragione Justin mi piaceva e anche tanto 
"Adesso devo andare tesoro fai la brava io ti guardo sempre"
"No nonno aspetta, perché faccio sempre lo stesso sogno?"
"Lo scoprirai continua così stai facendo la scelta giusta"
"Quale scelta?" Troppo tardi se ne era andato ma con la sua sparizione le mie lacrime cominciarono a bagnarmi il viso e presa dallo sconforto ritornai da Justin
"Cosa sta succedendo Justin, che scelta devo fare cosa sta succedendo ti prego dimmelo" lui mi abbracciò forte mi asciugò le lacrime  e successivamente mi prese il viso tra le mani
"Non posso dirti niente Sharon mi dispiace. Vorrei ma non posso"
"Perché non mi ricordo di te. Riconoscerei il tuo viso perfetto anche a metri di distanza" avevo dato voce ai miei pensieri, mi metto una mano davanti alla bocca e distolgo lo sguardo da lui
"Sarà tutto più facile quando ti sveglierai e fidati riconoscerei anche io il tuo viso a metri di distanza" lo vedevo avvicinarsi a me e non so per quale motivo mi avvicinai anche io. 
Volevo toccare le sue labbra, sentivo il bisogno di toccarle. Ci avvicinammo tanto da farle sfiorare, sorridemmo e mille brividi comparvero sulla mia pelle stavamo per unire le nostre labbra quando 

DRIIIIIIIN DRIIIIIIIIIIIN 

Mi svegliai di colpo 
"MAMMA VAI AD APRIRE" nessuno rispose "MAMMAAAAAA" no niente ero sola in casa 

DRIIIIIN DRIIIN 
Maledetto campanello.
Decisi di alzarmi e di andare ad aprire anche perché e la porta non si apre con lo schioccare delle dita 
"Chi é?" Dico scocciata e non ricevo risposta "potrebbe anche risp" 
Apro la porta e la prima cosa che penso é che tutto questo sia uno scherzo. Davanti alla porta di casa c'è Justin, il ragazzo che stavo praticamente per baciare nel mio sogno. Il mio cuore comincia a battere fortissimo, nel mio stomaco ho lo zoo e le gambe sono burro
"Scusami ma hai dimenticato la tua agenda in treno e pensando che fosse importante te l'ho riportata. L'ho aperta per vedere l'indirizzo di casa mi dispiace" mi passa l'agenda, la mia mano tocca la sua ed inevitabilmente mi torna in mente il sogno ed istintivamente lo abbraccio e lui ricambia stringendomi al suo petto 
"Tu sei Justin" sbianca davanti a me 
"Si sono io come fai a saperlo"
"Tu prendi il treno con me e scendi una fermata dopo di me. Non porti mai le cuffiette perché sei troppo impegnato a guardare me che, troppo concertata sul mio libro di psicologia, dimentico di scendere. Ma un compenso porti dei cappellini molto simpatici."
Mi guarda con la bocca aperta, nel frattempo i suoi occhi si illuminano
"Tu ti ricordi di me?"
"Adesso si mi ricordo di te e mi dispiace se non ti ho mai rivolto la parola" 
"Beh dispiace anche a me ma ero troppo timido per parlarti"
"Non ti preoccupare" 
"Beh allora se ti chiedessi di andare a prendere un caffè accetteresti?"
"Mmmh fammi pensare...accetterei si" 
Mi sorride e io in quel momento capì perché per due settimane avevo fatto lo stesso sogno. 
Dato che ero troppo ceca da accorgermi che piacevo ad un ragazzo, mio nonno ha avuto questa  genialata ma non ne ha colpa, lui era una persona che teneva ad ogni minimo particolare e sopratutto teneva al bene della sua nipotina e se lo ha fatto vuol dire che veramente lui veglia su di me e si é accorto dei sentimenti di Justin.
Dopo essermi sistemata esco di casa e tra una risata e l'altra mi avvio con Justin in una caffetteria.
Era quello giusto me lo aveva detto il mio angelo custode, me lo aveva detto mio nonno.


SPAZIO AUTRICE 
Ciaoo Ladies eccomi qui con una nuova one shot che é nata ascoltando "Life is worth living" di Justin. Questa "breve" storia é dedicata a Sharon, una meravigliosa ragazza che ho conosciuto qui su EFP e da dove é nata una bellissima amicizia tanto che adesso é una delle persone più importanti nella mia vita, la mia migliore amica. Volevo ringraziarla per tutto quello che lei fa per me, per volermi bene e tanto altro. 
Conoscendola starà già piangendo da tipo metà storia ma non importa perché lei é bellissima anche quando piange. 
Lei c'è sempre anche se non é una cosa importante e le voglio veramente bene quindi grazie Sharon per tutto questa é per te 
Un bacio 
Chiara 


 
  
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