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Autore: Irca    07/11/2016    4 recensioni
Come possono sembrare i membri della ciurma a qualcuno che non li conosce come li conosciamo noi?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Un piccolo gabbiano si librava nel cielo. Era una bella giornata per volare. Il cielo era azzurro, il mare era piatto. Niente mostri all’orizzonte. E neanche navi dalle vele bianche che in genere portavano solo caos e distruzione. Il piccolo gabbiano mosse leggermente le ali per riprendere quota. Sentì il vento accarezzargli le piume e piccoli raggi di sole scaldargli il becco. Si..era proprio una bella giornata per volare.
-TI HO DETTO DI NO!- il piccolo gabbiano si spaventò per l’urlo agghiacciante che lo aveva raggiunto. Che stava succedendo? Abbassò leggermente la testa e notò una nave con le vele nere e uno strano disegno bianco sopra. Si avvicinò, cauto, atterrando sul ponte di legno.
Vide due ragazzi. Uno vestito di nero, uno con uno strano cappello di paglia in testa. Nessuno aveva fatto caso a lui, quindi decise di rimanere ancora un po’.
-Che sta succedendo qui?- un’altra voce si aggiunse. Il piccolo gabbiano si girò giusto in tempo per vedere una terza figura raggiungere le prime due. Era una bella donna, alta e con i capelli scuri.
-Oh mia dea!!- il ragazzo vestito di nero e con i capelli dorati si avvicinò velocemente alla donna appena arrivata.
-Robin!- anche il ragazzo con il cappello di paglia si avvicinò, sorridendole. Lo vide allargare le labbra sempre di più, come se la sua felicità non potesse essere racchiusa in un semplice sorriso. Il piccolo gabbiano era un bravo osservatore, lo era sempre stato. I gabbiani possono andare ovunque, in terra e in mare, e lui era sempre stato affascinato dal mondo degli umani. Avrebbe potuto scommettere sui pesci che avrebbe mangiato per pranzo che quel ragazzo era innamorato.
-Robin, Sanji non vuole farmi giocare!- continuò il ragazzo con il cappello di paglia e uno sguardo supplicante.
-Ti ho detto di no stupido idiota di gomma! Non ti permetterò di imbrattare tutta la mia cucina!-
-Di che gioco si tratta capitano?-
-Beh è un gioco che ho visto sull’ultima isola in cui siamo approdati. Si gioca a coppie. Uno dei due viene bendato e l’altro lo deve imboccare. Chi mangia deve riuscire a indovinare di che cibo si tratta senza vedere.- il ragazzo con il cappello di paglia aveva tentato di spiegare il gioco, di cui a quanto sembrava era entusiasta, ma il piccolo gabbiano non riusciva a capire. Non aveva mai visto questo gioco e il continuo saltellare dello strano ragazzo e il suo gesticolare energico non aiutavano certo la comprensione. Eppure gli altri sembravano aver capito.
-Non ti piace questo gioco Sanji?- chiese serafica la mora, rivolgendo un sorriso dolce ad entrambi i ragazzi.
-Certo mia dea! Tutto per farvi mangiare cose squisite, ma quel cretino vuole cucinare! Lui! Non penso proprio sia possibile!! E se la cucina esplodesse??-
-Facciamo così Sanji. Mi occupo io di sorvegliare il capitano in cucina. Faremo dei piatti semplici, così potrai rilassarti anche tu per una volta e assaggiare la cucina di qualcun altro-
-Oh mia musa! Mia dea dai capelli color ebano! Mi commuove tutto questo tuo affetto! La mia crostatina nella mia cucina! Nella….mia……cucina….- il bizzarro ragazzo dal ciuffo biondo fece uno scatto indietro e iniziò a sanguinare dal naso. Sarà preoccupante? Si chiese il piccolo gabbiano. A quanto pare non lo era, perché gli altri due se ne andarono, lasciando li il ragazzo vestito di nero. Restò a terra, come in preda a delle convulsioni. E il piccolo gabbiano continuò a guardarlo inerme.
 
Passò un po’ di tempo prima che qualcuno si riaffacciasse sul ponte di legno. Il piccolo gabbiano era rimasto li ad assaporare a pieno la brezza marina. Aveva visto uno strano animale, forse un procione, soccorrere il ragazzo biondo rimasto a terra. Però non sembrava preoccupato. Forse più rassegnato. Mentre se ne stava li a riflettere su chi fossero veramente questi ragazzi, il piccolo gabbiano sentì delle voci che si stavano avvicinando.
-Ho detto che giochiamo tutti!-
-Ma neanche morto!-
-Ho detto di si!-
-Non puoi costringermi strega-
-Maledetto buzzurro io posso fare tutto quello che voglio-
-Beh provaci no?-
-Non sfidarmi-
-Se no cosa..mocciosa?-
-…-
-AHI!-
Una ragazza formosa e dai lunghi capelli rossi arrivò a grandi falcate sul ponte di legno. Dietro di lei, incespicando, un ragazzo muscoloso con un’acconciatura stranamente verdastra.
-Lasciami l’orecchio maledetta!!-
-Zitto testa di verza! Si fa come dico io chiaro?-
-Non sei mica il mio capitano tu! Sei solo un’arpia!-
-Scimmione-
-Strega-
-Idiota-
-Tirchia-
-Squattrinato-
-Mocciosa-
-Buzzurro-
Il piccolo gabbiano rimase impietrito. Non era sicuro se era meglio fuggire o se nel suo tentativo di alzarsi in volo sarebbe stato colpito da uno degli oggetti volanti che i due si stavano lanciando. Era terrorizzato. Soprattutto dalla ragazza.
-Se non giochi quadruplicherò il tuo debito!- sentenziò la giovane dai lunghi capelli rossi
Il ragazzo si fermò, pensandoci un attimo. –Tzè…strozzina..- si sedette a terra, a gambe incrociate, in attesa. La ragazza invece era ferma, in piedi, braccia incrociate al petto e strano sorriso sadico in volto. Quelle persone stavano diventando sempre più strane.
Si unirono a loro altre persone. Nove, se aveva contato bene, compresi il procione, uno scheletro e un uomo enorme fatto di ferro. Mai visto un gruppo così. Pensò il piccolo gabbiano, avvicinandosi piano per sentire meglio.
Un altro ragazzo, questa volta con il naso più lungo del suo becco, si alzò in piedi iniziando a parlare. – Dunque..le coppie sono state fatte ad estrazione quindi non vi lamentate. Dato che siamo dispari Rufy e Robin che hanno cucinato faranno a turno con Chopper ok? Tutto chiaro?-
-No io ho una domanda…perché diavolo io devo stare con lo scheletro mentre le mie dee sono costrette a stare con quei due idioti?-
-E chi ci vuole stare con questa qua? Io posso fare a cambio quando volete!-
-Non provare a parlare così della mia dea ramata stupido spadaccino da quattro soldi!-
-Come osi parlarmi così cuoco di serie C?-
-Metti giù quelle dannate spade che potresti ferire le mie crostatine!-
-Tranquillo…le mie spade sono tutte per te sopracciglio a ricciolo!-
-Idiota che non sei altro io ti ammazzo!-
-Non ci riuscirai neanche tra cento anni-
-Ah si? Mettimi alla prova!-
-Sempre pronto a prend….-
Il piccolo gabbiano, che stava ammirando la creatività del ragazzo dai capelli verdi nel creare soprannomi e la sua innata capacità di litigare con tutti, rimase stupefatto dalla forza della rossa. Un enorme bernoccolo fumante svettava ora sulla testa dei due litiganti che, dopo un breve battibecco, tornarono al loro posto.
-Forza ragazzi! Iniziamo questo gioco super!!-
-Yohohoho non datemi qualcosa di troppo caldo o mi brucio la lingua. Anche se…io la lingua non ce l’ho..yohohohohoho!.- Il ragazzo dal cappello di paglia si unì allo scheletro e all’uomo di ferro in uno strano balletto. Ma in che razza di nave era capitato?

Li vide posizionarsi uno di fronte all’altro, a coppie. Al centro un grande tavolo pieno di cibo. Erano molti, ma il piccolo gabbiano era attratto dal ragazzo muscoloso e dalla giovane con i capelli rossi. Si fissavano, quasi a volersi sfidare.
-Allora iniziamo- sentenziò la giovane dai capelli mori incrociando le braccia al petto. Sorprendentemente apparvero, in un tornado di fiori, delle mani che coprirono gli occhi ai concorrenti. Da dove venivano fuori? Nessuno sembrava preoccuparsi, quindi il piccolo gabbiano acconsentì in silenzio. Un’altra delle stranezze inspiegabili di quella nave.
Guardò di nuovo la coppia che gli interessava. Il primo ad essere bendato era stato il ragazzo. Lo vide assaporare ogni cibo che gli veniva avvicinato e rispondere deciso. Quasi come se la vista non gli servisse. La ragazza guardò il cibo rimanente sul tavolo, poi scrutò con attenzione i ragazzi che li circondavano. Infine portò le dita alle labbra del ragazzo burbero, senza cibo. Ci rimase un attimo, poi si scostò, quasi intimorita.
Il gran caos che si era creato impedì la visuale al piccolo gabbiano, ma fu quasi certo di aver visto il ragazzo dai capelli verdi sorridere.
 -Mandarino- lo sentì dire tra la spavalderia e l’emozione. Mandarino? Perché le dita dovrebbero avere il sapore di mandarino? Vide la ragazza sorridere un po’ intimidita. Qualcosa non tornava. Il ragazzo burbero era emozionato, la ragazza violenta era timida. Perché mai era avvenuto questo improvviso cambiamento?
Si avvicinò ancora di più, incuriosito dalla situazione. Ora i ruoli erano stati invertiti. Anche la ragazza assaggiò quello che gli veniva offerto senza timore, e rispose sempre in modo deciso. Qualche volta, però, il ragazzo muscoloso indugiava qualche secondo in più prima di ritirare le dita. Sfiorava leggermente le labbra con il pollice e poi tornava a prendere un’altra porzione. Continuarono così fino alla fine. Poi quando, terminato il cibo, gli altri erano impegnati a stabilire chi avesse vinto, il ragazzo burbero posò le labbra su quelle della giovane dai capelli rossi. Velocemente, forse troppo, prima che chiunque potesse vederli. La ragazza sorrise, le mani che le coprivano gli occhi scomparvero nel nulla.
-Sakè- disse tranquillamente. Si avvicinò a lui sfiorandogli le dita della mano con le proprie. Si sorrisero complici e si avvicinarono al resto del gruppo.
Il piccolo gabbiano li guardò. Non aveva capito bene la situazione. Quella giornata era stata particolarmente strana. Agitò le ali per prendere il volo e si alzò in aria.
-Ehi tu!- si girò per osservare un ultimo dibattito sulla nave. Il ragazzo dal cappello di paglia era in piedi con portamento fiero e….stava guardando lui? Lo vide sorridere e mettersi una mano sul cappello.
-Si dico a te gabbiano! Sembri simpatico….ti vuoi unire alla mia ciurma?-



Ok è una piccola one-shot senza pretese. Mi sono divertita a scriverla perchè ho immaginato questo povero gabbiano che passava di lì e che li osserva in silenzio! E penserà una cosa tipo "Mmmm....ok sono psicopatici a piedi libero. Ok mi unisco a loro...al massimo volo via!"
Fatemi sapere che ne pensate se vi va, ma grazie già a chi legge e basta! :D
Irca
   
 
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