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Autore: stardust94    09/11/2016    1 recensioni
(Pokémon S\M USUM pseudo ritorno delle vecchie generazioni)
Nel mondo esistono molti misteri.
Alcuni legati ad antiche leggende, altri a manufatti magici e altre ancora a Pokémon speciali.
Tutto sta per cambiare per alcuni ragazzi, che provengono da diverse regioni
***
Due giovani esperti di tipo drago e spettro, nati nella città della melodia color lavanda
Una principessa che proviene dalla regione dei draghi di verità, ideali e confine
Un allenatrice rovente come la cima del monte Camino e le fiamme del suo Charizard
Un allenatore freddo e deciso, come il valore della bestia marina
Una allenatrice amante dei fiori e guardiana del tempo
E infine...
Un team spietato, che vuole mettere a soqquadro le regioni.
Raziel, Kain, Astrid, Alexandra, Susan, Hayden e Zero.
Sette allenatori, destinati a salvare tutte le regioni del mondo Pokémon.
Seguiteli in questa nuova, entusiasmante e pericolosa avventura
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Blu, N, Nuovo personaggio, Rosso
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza | Contesto: Videogioco
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Il Luna (Spettro) Park

Raziel pov
 
Di nuovo lì, davanti a quella strana pietra: I suoi colori variavano dal viola al blu scuro, sembrava fluttuale e un anello dorato, la circondava.
Ero esterefatto da quanto fosse grande.
Mi mossi in avanti, l'acqua mi arrivava alle ginocchia, aveva dei riflessi blu scuri e viola come il cristallo. L'aria si era fatta gelida e subito mi accorsi, che Gengar non era con me.
Brividi gelidi mi salirono per la spina dorsale, dandomil eggermente fastidio. Mi strinsi nelle spalle, tentando di scacciare quella sensazione spiacevole.
 
Improvvisamente, la visione cambiò. Mi ritrovai davanti ad una porta, essa era divisa da una sorta di reticolato di energia rossa e blu, dal resto dello spazio intorno a me.
 
Sembrava fluttuare ed emanava un gran quantitativo di energia.
 
Quasi attirato da essa, mi avvicinai e appoggiai la mano, una luce mi avvolse, mentre tutto intorno a me, scariche elettriche prendevano forma.

 
Mi svegliai di soprassalto, accorgendomi di essere sudato e ansimante oltre che completamente terrorizzato.
Mi alzai dal letto, poi cercai una maglietta pulita. Alla fine indossai una maglia a mezze maniche di colore blu scuro.
Deciso a calmarmi un po, mi diressi in soggiono, dove la mamma di Astrid mi salutò sorridendo.
- Buongiorno Raziel. Sei mattiniero, al contrario mia figlia - rise la donna.
- In effetti - mi limitai a dire io.
 
Astrid dormiva ancora, ma pareva una cosa normale perchè sua madre non ne sembrava molto sorpresa.
- Vuoi delle frittelle di Baccarancia? - domandò poi, mostrandomi un piatto pieno di fritelle condite, con una salsa azzurra.
Io rifiutai educatamente e presi un caffè sedendomi al tavolo.
 
Non riuscivo a smettere di pensare al sogno, o meglio l'incubo, che avevo fatto.
- Qualcosa non va? - domandò la donna.
Io sospirai. Non mi andava di coinvolgerla in qualcosa, che nemmeno sapevo spiegarmi.
- No signora, non si preoccupi - tagliai corto.
Lei mi sorrise sorseggiando il suo caffè, almeno credo fosse caffè. Poi alzò di nuovo la testa e mi guardò.
- Faresti meglio a sfogarti, sai in questo gli somigli molto - disse, ma aveva uno sguardo malinconico, che attirò subito la mia attenzione.
- Ad Astrid? - domandai, anche se non ero certo di averci azzeccato.
 
Lei scosse appena il capo, poi si alzò prendendo una foto e me la mostrò.
- A mio marito - disse indicando le tre figure nella foto.
 
Lo sfondo era quello della Torre drago di Unima, la riconobbi subito, vi erano tre figure una era Astrid, era solo più piccola e teneva stretto uno Zorua al petto.
 
Sorrisi, l'altra era la madre, anche lei molto giovane, guardando quella foto non le avrei dato più di diciotto anni.
- Astrid è nata quando avevo diciotto anni, mio marito ne aveva venti - spiegò la donna.
 
Continuai a guardare la foto, vi erano diversi Pokémon tra i quali spiccavano un bellissimo Zoroark cromatico e un Pokémon bianco.
 
- M-ma questo è...! - restai impietrito accanto ad un uomo, in quella foto, sovrastava tutti maestoso il leggendario Pokémon della Verità della regione di Unima.
- Reshiram! ma come è possibile? - le domandai stavolta impaziente.
- Era il fedele compagno di mio marito - spiegò lei, puntando il dito verso l'uomo accanto al Pokémon
Era un giovane in realtà, dai lunghi capelli verdi e occhi blu...
Vestiva un completo elegante e teneva una mano sulla spalla della madre di Astrid, sorridendo appena, in effetti nel atteggiamento mi somigliava.
 
- N... Natural, Harmonia, Gropius - la donna sembrava triste, mentre guardava la foto.
 
Io socchiusi gli occhi, non volevo impicciarmi dei loro trascorsi, eppure avevo la sensazione di averlo già visto.
- Buongiorno gente! -.
La voce di Astrid, mi distrasse dai miei pensieri, mi voltai sorridendole e lei a sua volta ricambiò avvicinandosi.
- Che fate? - domandò curiosa.
La donna le mostrò delle vecchie foto e lei cominciò a raccontare vecchi aneddoti del passato.
 
***
 
Nel pomeriggio, come stabilito, ci dirigemmo in centro. La città era molto movimentata e tutti sembravano euforici.
Astrid sembrava allegra e tranquilla, non come me.
 
Ero ancora talmente immerso nel mio incubo, da non accorgermi di nulla.
- Hai sentito del Luna park stregato? - domandò in quel momento una ragazza non molto lontano da noi.
 
Io ascoltai mentre lei parlava con un amica, scoprendo così della presenza di un vecchio parco di divertimenti abbandonato.
Ne parlai subito ad Astrid e decidemmo di andarci dopo le compere.
 
Così dopo aver fatto spese, decisamente troppe spese, per chi come me veste solo di nero e colori scuri. 
Ci dirigemmo al parco di divertimenti.
Ormai era il tramonto e i bagliori d'argento prodotti dalla luna, rendevano il panorama spettrale.
 
Astrid si stringeva a me, e ammetto che non ne fui troppo sorpreso. Sembrava terrorizzata e ad ogni minimo rumore sussultava.
Sentivo intorno a noi, la presenza di molti tipi Spettro, cosa che confermai vedendo alcuni gruppi di Misdreavus selvatici e di Hunter fluttuare tranquillamente.
- Ci sono molti pokémon spettro - mormorai.
 
Astrid si girò di scatto, fu un attimo e me la ritrovai tra le braccia, tremava spaventata da qualcosa.
- Hey...Calmati. I pokémon Spettro non sono cattivi - tentai di rassicurarla, mentre un po' a disagio per l'imbarazzo le accarezzavo lentamente la testa.
 
Ma una sua frase, riuscì di nuovo a pietrificarmi
- S...Sento il suo dolore - sussurrò.
 
" Il suo dolore?" pensai. "Ma il dolore di chi?.
 
Sentì Astrid singhiozzare, mentre l'aria si faceva fredda. Sospirai e feci uscire Gengar e Rowlett dalle loro Pokéball.
- Gengar ispeziona la zona, Rowlet restami vicino - dissi.
Subito Gengar si avviò in una precisa direzione, come avesse percepito qualcosa. Rowlett si posò sulla mia spalla.
Mentre io afferravo Astrid sotto le cosce, sollevandola e tenendola in braccio, notai che era svenuta quando una voce mi arrivò al orecchio.
" Giochiamo!"
La voce, che non sembrava umana, era seguita da uno stridio e proveniva dal negozio di Souvenir
Subito corsi verso l'edificio, tenendo stretta Astrid.
 
***
 
Il negozio era abbandonato, come il resto delle strutture. Entrando calpestai dei vetri rotti, ma a parte quello non udì altri suoni.
 
Notai in un angolo Gengar, che mi raggiunse.
- Hai scoperto qualcosa? - domandai.
Lui annuì appena, ghignando come di suo solito, poi fluttuò verso uno scaffale.
 
Appoggiai su un divanetto Astrid e la coprii con la mia giacca.
Le carezzai la fronte sentendo che scottava moltissimo.
- Accidenti -.
Strinsi appena i denti. La mia amica stava malissimo e continuava a ripetere frasi sconnesse, tra un singhiozzo e l'altro.
Come se avvertissero il suo dolore, anche Lucario e il piccolo Popplio uscirono dalle sfere, accostandosi alla loro allenatrice.
 
Improvvisamente, udì una risatina, come quella di un bambino, subito mi voltai verso lo scaffale.
- Sei tu che stai facendo soffrire Astrid? Vieni fuori! - ordinai.
 
" Giochiamo, giochiamo! " disse di nuovo quella voce.
Io sospirai, ero deciso a far smettere Astrid di stare male.
Guardai Gengar.
- Usa Palla ombra! - ordinai risoluto.
 
Gengar caricò una sfera di nera oscurità, colpendo in pieno lo scaffale. Da esso emerse una sorta di sagoma nera con grandi occhi viola.
Subito essa si avvolse con una sorta di velo di nebbia.
 
- Basta...Basta! Fa male! - la voce era quella di Astrid, ma era come alterata.
- Libera Astrid - dissi, mantenendo la calma.
" No! Lei deve giocare con me " rispose la figura, stavolta con un timbro meno fanciullesco.
 
- Non lo dirò un altra volta... - sospirai mentre la strana " presenza" schivava un altro Palla ombra di Gengar.
- ...Libera. La. Mia. Amica... - Strinsi i denti, scandendo le parole e cercai di stare il più calmo possibile.
 
Improvvisamente, la strana presenza si avvicinò a me. Sentì l'aria farsi di ghiaccio e qualcosa entrare nella mia testa.
 
Il dolore era lancinante, mentre vedevo una creatura, che da prima mi era sembrata un Pikachu, zampettare da un ombra all'altra.
Tutti i pokémon, sembravano schivare la strana creatura. Improvvisamente cominciai ad avvertire la sua profonda tristezza.
La disperazione di essere solo e allontanato da tutti, e la consapevolezza di non essere amato.
La visione si fermò però su un bambino.
Non aveva più di tre anni, eppure era entusiasta del mondo che lo circondava.
 
Vidi il bambino avvicinarsi allo strano "Pokémon" e finalmente, potei vederlo più chiaramente.
Era coperto interamente da un mantello, come una sorta di pupazzo di Pikachu, uno di quelli che che andava di moda 20 anni fa. Sembrava essere sgualcito, con la pelliccia di un colore molto più slavato del giallo brillante originale.
Le orecchie a punta spiegazzate, gli occhi e le guance sembravano disegnati da un bambino con dei pastelli e la bocca era zigrinata.
In mezzo al corpo erano presenti due fessure per consentire al Pokémon di vedere attraverso la stoffa.
Inoltre non presentava zampe: la parte inferiore del pupazzo infatti, terminava con un motivo a zig-zag e aveva una coda di legno.
 
La visione scomparve poco dopo, lasciando come ultimo ricordo, il bambino che veniva trascinato via dalla madre e il piccolo pokémon di nuovo... Solo.
 
Mi toccai gli occhi, stavo piangendo.
- M...Ma... Co...Cosa...? - domandai alla nebbia.
Essa cominciò a diradarsi. Finalmente stavo rimettendo a posto i pezzi.
Il piccolo pokémon si sentiva solo, quindi aveva cercato di attirare la nostra attenzione. Forse in qualche modo il suo stato d'animo si era trasmesso ad Astrid.
Sospirai, capendo la solitudine del piccolo, poi ordinai a Gengar di sospendere l'attacco.
 
Mi avvicinai e mi misi al altezza del pokémon.
- Ascoltami, capisco che tu ti senta solo... - Avvicinai una mano sfiorando il panno giallo, carezzando lentamente il piccolo.
- Però Astrid sta molto male, ti prego non farle provare dolore -
Parlai lentamente e con un tono calmo, sperando di rassicurarlo e sopratutto di convincerlo.
 
Lui mi guardò con i suoi occhietti, poi saltellò verso Astrid
 
" Mimikyu non voleva farti male" sembrò dire la sua voce, tramite una specie di telepatia.
" Mimikyu voleva solo un amico".
- L-lo so...Piccolino... - sussurrò a quel punto Astrid.
 
Ero così sollevato, vedendola sorridere anche se debolmente.
Mi avvicinai e quasi di riflesso la strinsi forte, e lei mi abbracciò a sua volta scacciando un po' la mia paura.
- R-Raziel...Forse Mimikyu vuole solo giocare - disse la mia amica.
 
Io la guardai qualche secondo, poi feci un cenno di assenso e mi voltai verso il pokémon.
- Mimikyu io sono Raziel ti va di giocare? - domandai sorridendo calmo.
"Che gioco?" sembrò domandare a quel punto Mimikyu.
- Una lotta - risposi io.
" Lotta, lotta! Mimikyu adora le lotte".
 
Sorrisi e chiamai Gengar, mentre Rowlett saliva sul divanetto accanto ad Astrid Popplio e Lucario.
 
La lotta cominciò subito.
Con mia grande sorpresa, Mimikyu era in grado di usare molte mosse di tipo Spettro.
Gengar utilizzò subito Ombra notturna
Ma l'attacco non colpì Mimikyu. Infatti notai che la sua abilità era simile al "sostituto", una mossa che permetteva di non essere colpiti una volta.
Notai anche che il cappuccio si era abbassato, dunque pensai che potesse usufruire di questo vantaggio una sola volta, quindi ordinai a Gengar di usare di nuovo Ombra notturna.
L'attacco, andò a segno, colpendo il piccolino che, a sua volta, usando Palla ombra, tentò di attaccare Gengar.
Ordinai al mio compagno di rispondere con la stessa mossa e i due Palla ombra si scontrarono.
 
Un gran polverone si sollevò, diradandosi poi molto lentamente, e i due pokèmon tornarono in posizione.
Ma il piccolo pokèmon non voleva terminare il gioco così in fretta. Si gettò rapidissimo verso il suo avversario, caricando un potente attacco fortivombra, che colpì Gengar in pieno.
- È forte. Ma adesso è il momento del colpo finale. Gengar, usa ombrartigli! - ordinò il corvino.
Una massa oscura avvolse le zampe del suo partner e l'attacco prese di sorpresa il piccolo e lo prese in pieno. 
Mimikyu si afflosciò a terra esausto.
Subito presi una Pokéball e la lanciai verso Mimikyu.
Questo venne inglobato al interno della sfera.
 
Quando il pulsante al centro si spense, sorrisi. Avevo catturato Mimikyu.
 
- Bravissimo Raziel! - esclamò Astrid alzandosi.
Barcollava un po', segno che non si era ancora ripresa del tutto.
- Grazie - risposi io, prendendo la Pokéball con il mio nuovo amico, accarezzando poi la testa di Rowlett e ringraziando Gengar.
 
Astrid mi guardò, forse un po' dispiaciuta per avermi fatto preoccupare.
Le sorrisi, ripensando alla paura che avevo provato vedendola soffrire.
- Sarà meglio rincasare - dissi 
- Riesci a camminare? - domandai poi, sfiorandole la mano con la mia, invitandola se voleva ad appoggiarsi a me.
Astrid accolse il mio invito e si appoggiò, lasciandosi aiutare a camminare verso l'uscita del parco di divertimenti.
 
***
 
Tornati a casa, la madre della mia amica ci preparò un gustoso pranzetto.
Rimasi colpito dal fatto che non sembrava poi così preoccupata.
 
Ma sopratutto, rimasi colpito dal fatto che Astrid non mi rivolgesse la parola ne facesse caso a quello che era successo.
- Sei arrabbiato con me? - domandò lei di colpo.
Eravamo in cucina e stavamo lavando i piatti io la guardai scuotendo la testa.
- Tu dovresti esserlo con me - ammisi infine 
- Potevi restare ferita per colpa mia, mi dispiace Astrid - aggiunsi sospirando.
 
Lei scosse la testa e in un attimo mi ritrovai zuppo dalla testa ai piedi, scossi i capelli bagnati dalla schiuma e la guardai.
- Perché l' hai fatto? - sbuffai appena.
Lei rise e mi scompigliò i capelli con le mani poi fece il segno della vittoria sorridendo.
 
- Io sto bene proprio grazie a te Raziel, quindi sorridi - disse.
- Mi hai protetta e hai fatto di tutto perchè mi riprendessi, inoltre sei stato davvero coraggioso - aggiunse.
 
Sentì uno strano nodo allo stomaco, forse perchè gli occhi di Astrid, brillavano di una luce diversa o forse, perchè mi stava lodando?.
Feci un piccolo colpo di tosse e le sorrisi appena, avevo una strana sensazione felicità mista ad imbarazzo.
 
- Non ho fatto nulla di che, quindi non dire che sono coraggioso - dissi, passandomi una mano tra i capelli.
Astrid ridacchiò e in un attimo mi posò un lieve bacio sulla guancia, il gesto mi fece lievemente arrossire ma tentai di nasconderlo.
- Come vuoi. Adesso andiamo a dormire - disse, per poi allontanarsi uscendo dalla stanza.
 
Restai qualche minuto in silenzio, sfiorandomi la guancia con la mano ma poi le leggere beccate di Rowlett mi fecero svegliare e decisi di andare a dormire.
 
Speravo di non fare di nuovo quel' sogno terribile...
 
***
 
??? pov
 
Dovevo scappare, dovevo allontanarmi anche se mi sentivo sempre più debole.
Stringevo la borsa, cercando di scappare dai pokémon e dalle persone che mi inseguivano ormai da giorni.
Improvvisamente misi male il piede e scivolai, stavo per precipitare quando qualcuno mi prese la mano, aiutandomi ad alzarmi.
- Stai bene? - domandò un ragazzo.
- S...Si - deglutì io per le ferite e la paura, mentre controllavo l'interno della mia borsa.
- Vieni andiamocene da quì - disse il ragazzo dai lunghi capelli bianchi e occhi dorati, mentre mi aiutava a salire sul suo Dragonite.
- G...Grazie per avermi salvata - dissi io, mentre sorvolavamo la zona sul suo pokémon.
- Non ce di che...Io sono Kain e tu? - domandò lui a quel punto, sdraiandosi sulla schiena di Dragonite.
- L...Lylia - sussurrai, guardando il mare in lontananza chiedendomi dove fossimo diretti.
 
Angolo autrice
Ya-ta-ta! ecco lo scoop del secolo, ma andiamo pianoooo
Parliamo prima di Raziel, di nuovo sogna e di nuovo la paura attanaglia quel' sogno apparentemente senza senso ( almeno per ora)
Successivamente dopo un po di shopping, i nostri due eroi si recano in un parco di divertimenti abbandonato dove Raziel cattura il suo primo pokémon.
Dopo la loro avventura\disavventura, il capitolo si focalizza sul' incontra tra Kain e una ragazza misteriosa che svela il suo nome solo alla fine e che, pare inseguita da qualcuno.
Per sapere come si evolveranno i fatti, vi invito a leggere i prossimi capitoli
  
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