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Autore: Fenrir_23    09/11/2016    8 recensioni
Missing moment dell'episodio 37. La notizia di un terribile ordine è appena giunta. La nonna di André saluta suo nipote e Oscar, lasciandoli partire fra tante riflessioni e grandi consapevolezze.
Perché lei sapeva.
A quel tempo, pensavi di poter porre rimedio a quell'attrazione ancora acerba e infantile.
"Sei solo un servo André."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Marron Glacé, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sei stanca, semplicemente troppo stanca. Ti chiedi sei sia stato lo scorrere del tempo ad indebolirti in questo modo, o gli orribili eventi degli ultimi mesi. Proprio questi, probabilmente, sono ciò che ti ha segnato di più: hanno fiaccato la tua anima ancor prima del tuo corpo. Il loro peso ti è crollato addosso come un macigno e, improvvisamente, ti sei resa conto della tua schiena sempre più curva, delle mani deboli, dei dolori  più forti ad ogni giorno che passa. Non sai per quanto ancora avrai la forza di continuare. Se solo ... se solo loro, i tuoi bambini, non fossero così distanti e lontani da te ormai, così indipendenti nelle loro decisioni!
Quanto rimpiangi i tempi in cui erano piccoli, e la tua unica preoccupazione era quella di ricordare ogni giorno ad André che non doveva prendersi troppe confidenze – "sei solo un servo, André!" - e ad Oscar che nonostante tutto era una ragazza, una bella ragazza Nobile. 
 
"Nonna!" Esclama André, il tuo caro nipote. S'è fatto un uomo ormai, è alto, e forte come si è forti solo alla sua età … però, quel suo occhio! 
"Te lo dico per l'ultima volta, nonna, ci vedo bene." Ride André, nel concludere quella frase. E tu sai che è il suo modo migliore per nascondere una bugia, lo conosci troppo bene, per credere a quelle sue parole.  
Eppure non puoi dirgli nulla; non servirebbe a niente, non potrai fermarlo. Non rinuncerà a seguire Oscar, in fondo è giusto così: la ama. Tu lo sai bene, nella tua saggia ingenuità l'hai capito da molto tempo: te ne sei accorta forse ancor prima che egli stesso ne prendesse consapevolezza, quando era solo un ragazzetto che lanciava sguardi indiscreti a quella sua amica sempre più bella, bella anche se si fingeva maschio.
A quel tempo, pensavi di poter porre rimedio a quell'attrazione ancora acerba e infantile. 
"Sei solo un servo André." 
 
"Nonna, ora vado sul serio." Ti dice, tuo nipote."Basta piangere, torneremo io e Oscar, stai tranquilla." 
Come può chiederti una cosa del genere, sapendo il pericolo a cui sta andando incontro? Nonostante questo sospiri e cerchi quasi di sorridere. "Va bene, André, va bene." Lasci la mano che gli avevi stretto e lo guardi che si allontana con quel  suo sorriso gentile e quell'unico occhio che gli è rimasto. 
Sta arrivando anche Oscar nel frattempo.  
Gli sguardi dei due giovani s'incrociano - "Vado a sellare i cavalli, Oscar." Dice tuo nipote,  e tu sai anche - sì, sai anche questo – che è da qualche tempo che i modi  di lei verso André sono cambiati, forse da un paio di mesi, non sapresti dirlo con certezza, perché quei cambiamenti sono avvenuti in maniera sfumata e indefinibile.
C'era stato un periodo in cui lei l'aveva allontanato. André tornava  a casa spesso, troppo spesso,  ubriaco e triste. 
 Ora non è più così: li vedi molto insieme, come una volta. 
Ti torna in mente quella sera, il ricordo è ancora fresco: avevi avuto la sensazione di aver interrotto qualcosa di importante. 
 
Il Generale, stanco come non lo avevi mai visto, distrutto dal peso di quel compito gravoso che si era imposto di portare a termine – uccidere Oscar, e André anche, e poi togliersi la vita -  si era appena ritirato nelle sue stanze. 
Tu stavi risalendo i grandini che portavano al piano di sopra, affaticata, stravolta dagli ultimi eventi di quella sera piovosa. La tua mano vacillava, facendo tremare la luce fioca del candelabro che reggevi .  
Loro, André e Oscar, erano la: in cima a quella scalinata che portava da un lato alle stanze dei Jarjayes, dall'altro agli alloggi dei domestici. 
"Vado a dormire, buonanotte." Aveva detto André in un sussurro, voltandosi. Oscar, gli aveva afferrato una mano per richiamare la sua attenzione e, quando lui si era girato, i loro volti ti erano sembrati molto vicini. "André io …" 
Poi lei ti aveva visto e si era allontanata bruscamente da tuo nipote. 
"Nanny?"  
"Scusate ragazzi … "Ti erano venute spontanee quelle scuse – avevi interrotto un momento importante, di certo - mentre timidamente cercavi di toglierti dalla scena in fretta.  
"Cosa dovevi dirmi, Oscar?" Aveva continuato André, la voce lontana, alle tue spalle.  
"Nulla André …. nulla. Volevo solo augurarti la buonanotte." 
 
 
 
 
 
"Nanny, che espressione è mai quella?" La voce di Oscar ti riporta al presente. È in piedi davanti a te, quella donna che  hai visto crescere ed è come se fosse tua nipote anche lei … indossa l'uniforme - la maledetta uniforme che ora ti sembra la causa di tutti i mali nella tua vita, nella loro vita -  pronta a partire, e a te viene di nuovo voglia di piangere. 
"Non voglio che voi andiate." La tua voce è debole, quasi non si sente. 
Oscar socchiude gli occhi, appena. Non ti risponde, come fa sempre quando vuole evitare qualcosa. 
"Avrei da chiederti un favore." Ti porge una lettera, nel dirlo." Potresti consegnarla a mio padre? Non fare domande, ti prego." 
Tu annuisci, piena di dubbi, ma comunque rispettosa di quella richiesta. "Va bene, Oscar." 
Per un attimo restate in silenzio, a fissarvi, poi senti ancora la voce della tua cara ragazza. 
"Non siamo più bambini, io e André. Non devi essere preoccupata." 
"Certo Oscar, certo …" Annuisci, cerchi di convincerti: ma le lacrime ricominciano a scendere sul tuo viso ormai pieno di rughe e stanco, tanto stanco. 
"Solo che André, lui ... lui non ci vede bene." Ti sforzi di pronunciare quelle ultime parole, fra un singhiozzo e l'altro. 
Oscar sgrana gli occhi a quel punto, rivelando le tue stesse paure, la stessa inquietudine che attanaglia il tuo cuore. 
"Te ne sei accorta anche tu?" La sua voce s'incrina un poco a quelle ultime parole, si fa più debole. La vedi alzare lo sguardo e fissare un punto indefinito alle tue spalle; gli occhi  lucidi, pieni di lacrime che non vogliono scendere. 
"Se anche gli chiedessi di restare, non lo farebbe." Ti dice, e nel pronunciare quelle parole si fa spazio sul suo bel viso di donna l'accenno di un tenero sorriso.  
Silenzio, poi lei riprende a parlare: ti guarda, come fa quando sta per pronunciare verità assolute, certezze salde nel profondo del cuore. "Stai tranquilla Nanny, lo proteggerò … perché io … io non potrei vivere senza André." 
Spalanchi gli occhi: allora, allora è così? Anche lei lo ama? Si amano, quei due bambini cresciuti insieme, i tuoi bambini? La tua bellissima Oscar, e il tuo caro nipote André … 
Non hai tempo di fare nessun commento, Oscar si è già voltata e se ne sta andando. Non la fermi, non sapresti farlo e in ogni caso non hai bisogno di nessun'altra conferma. Lì guardi da lontano, vedi le loro sagome di nuovo vicine, André con i cavalli, Oscar  che gli va incontro, e montano in sella. 
Piangi ancora e ti senti stanca mentre loro si fanno sempre più lontani, al galoppo, ma il cuore ti fa un po' meno male, perché ora hai una certezza – che è una paura e un desiderio insieme – la certezza che loro si amano, e chi si ama è felice. Sapere che sono felici, nonostante tutto, in qualche modo allevia la tua sofferenza. 
"Che il Signore vi protegga, bambini miei."










E ci sono di nuovo… missing moment, episodio 37. André e Oscar stanno per ritornare a Parigi, con la consapevolezza di dover prendere una dura decisione.
 Adoro la nonnina di André, e adoro immaginarla che pensa a loro.
Ovviamente sono convinta che lei sapesse tutto, o almeno che avesse notato tutto. Ovviamente era a conoscenza dell’amore di André sempre più forte, questo si capisce palesemente anche nell’anime, nell’episodio in cui a Oscar viene proposto un matrimonio con Girodelle. Non si capisce bene, invece, se ha intuito ciò che passa per il cuore di Oscar, ma sono convinta che non le sia sfuggito davvero nulla … e mi piace pensare che alla fine, proprio prima di salutarla, Oscar le abbia dato a suo modo una qualche conferma.
Penso che nanny in cuor suo approvasse questo amore, nonostante la mentalità antica che probabilmente le faceva pensare a “qualcosa di troppo” da parte di André, che era solo un servo … e nobili e servi non potevano certo amarsi apertamente.
Vi saluto, grazie per i vostri commenti negli altri miei racconti … ci si risente!
PS: Mi sono resa conto che nell’edizione italiana dell’anime la nonna di André non ha un nome, né un nomignolo. Così mi sono letta un paio di cose sul web ed è saltato fuori il famoso “Nanny”. 

 
   
 
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