C’è
il loro primo
bacio, un’epifania subacquea. Stanno sguazzando in piscina,
vestiti di tutto
punto perché quando si è giovani, belli e appena
appena ubriachi non si bada a
simili dettagli. Jongin si immerge tenendo gli occhi aperti, incurante
del
cloro che li arrosserà. Sehun lo imita. Si guardano. I
capelli di Sehun gli
fluttuano intorno al viso simili ad alghe scure mentre accosta le
labbra a
quelle di Jongin. Quando ad entrambi inizia a mancare il fiato tornano
in
superficie, occhi negli occhi, le maglie fradicie incollate come una
seconda
pelle. Ma l’ossigeno non torna, perché non
riescono a staccarsi l’uno dall’altro.
Ci sono i
baci pigri, scambiati durante pomeriggi lenti e vischiosi. Stesi sul
letto,
Jongin sul fianco con una felpa troppo larga addosso e Sehun di
schiena, un
braccio che passa sotto la testa del compagno per circondarlo e tenerlo
stretto
a sé. Jongin respira nella lana del suo maglione, che sa di
ammorbidente e
vento autunnale. Sehun si volta a baciarlo: sulla bocca, sulla guancia,
uno
zigomo, il mento, la mandibola. Jongin si allunga, si aggrappa a lui
infilandogli
una mano tra i capelli e chiude gli occhi. Sehun lo osserva
addormentarsi.
Ci sono un
mucchio di sms, e telefonate sussurrate sotto le coperte che sono il
loro
segreto più prezioso.
“Non
possiamo più tornare indietro adesso, vero?”
chiede una volta Sehun. Gli trema
la voce; non ha paura della domanda, ma della risposta che potrebbe non
ricevere.
“No.
Non
possiamo più tornare indietro” dice Jongin dopo
averci riflettuto un po’. Sente
il respiro di Sehun regolarizzarsi attraverso il ricevitore. Ridono
insieme,
imbarazzati e felici e chissà cos’altro.
C’è
un ballo
scolastico per Halloween. Sehun ci va vestito come un agente segreto
del film Kingsman: The Secret Service,
in
completo ed un paio di occhiali senza lenti per assomigliare a Colin
Firth.
Jongin sceglie di omaggiare il compianto David Bowie e si dipinge un
fulmine
rosso profilato di azzurro che gli attraversa diagonalmente la faccia.
Non
osano mettere piede sulla pista da ballo, manca il coraggio necessario.
Non
possono prevedere le reazioni degli altri studenti e del corpo docente
di
fronte a due ragazzi che ballano con l’intimità di
una coppia. Perciò
stazionano presso il buffet, ingozzandosi di salatini e bibite
analcoliche.
Fino a che il deejay passa una canzone. La loro canzone: Lovers,
dei Timecop1983. Sehun ne ha abbastanza di ciondolare e
abbuffarsi come uno smidollato. Prende per mano Jongin e,
infischiandosene
degli sguardi incuriositi che attirano, lo trascina fuori dalla
palestra del
liceo.
“Ma
sei
scemo?” Jongin strattona il polso. “Ci stavano fissando
tutti. Penseranno che ci siamo
imboscati da qualche parte e-”
“Lasciali
pensare ciò che vogliono”.
Il corridoio
è illuminato solo dalla luce d’emergenza. Le note
della canzone arrivano, un
poco attutite ma ben udibili, anche lì. Sehun decide di
fermarsi. Tende una
mano a Jongin a mo’ di invito.
“Balliamo”.
“Qui,
al
buio? Dove nessuno può vederci?”
Sehun
annuisce. Non è il massimo, né quello che Jongin
meriterebbe. Ma è tutto quello
che può offrirgli.
“Ci
sto”.
Guancia
contro guancia, uniti nell’abbraccio più antico e
familiare del mondo, danzano
in silenzio su note che cantano il loro amore.
These
days, and these night are all us
All
us is all we need
Don’t
speak, our words are for us
For
lovers till the end
We
won’t be alone, no one can ever know
Se siete
arrivati
fin qui, avete il dovere morale di rileggere ascoltando questa canzone (https://www.youtube.com/watch?v=mSXeB130J1s)
e, soprattutto, guardare la piccola meraviglia di fanvid che un
talentuosa videomaker
ci ha costruito su. Non c’entra nulla con i SeKai, ma fatelo
comunque perché si
tratta di fagiani norvegesi carini e coccolosi.
Una
cliccatina è sempre gradita: https://www.facebook.com/IlGeniodelMaleEFP/.