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Autore: Birdcage D Swan    10/11/2016    3 recensioni
Per il compleanno di Roronoa Zoro.
Otto persone, otto segni indelebili nella vita dello spadaccino.
[One Shot/Multiflashfics]
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mugiwara, Roronoa Zoro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Tra circa un’ora sarà l’11 novembre, ma dato che sono stanca morta,
non mi va di attendere la mezzanotte e domani sarò sprovvista di internet per tutto il giorno,
facciamo quindi finta che sia già l’11 novembre, okay?

Detto ciò, buona lettura!
 



· 11 novembre ·
Acqua D’Autunno
 
 


~ Spada ~

 
Ne aveva visti di spadaccini, nella sua vita, e ogni singola volta che tale occasione si presentava, in lui, si ripeteva una costante curiosità: cosa li avrà spinti a seguire la via della spada?
Tuttavia, tale domanda si sostituì a un quesito ben più insolito, quando Brook estrasse la propria arma.
«Dimmi, scheletro: perché tieni la spada in un bastone da passeggio?» E no, non si curò del perché il suddetto scheletro riuscisse a muoversi e parlare.
 

 

 
~ Sake ~
 
Il metallo cozzò delicato contro il vetro, un leggero tintinnio scaturì da quel rapido contatto. Portò l’oggetto appena afferrato accanto al viso, incerto sul da farsi; l’osservò con aria di sufficienza.
«È buono. Provalo!» lo esortò il suo interlocutore, un vero esperto in quel campo.
L’odore di quella sostanza non lo soddisfaceva, così come il suo aspetto tanto ingannevole: trasparente come acqua.
Sospirò, e finì per riempirsi la bocca a piccoli sorsi, finché non sentì un sapore troppo forte e amaro scaldargli la gola.
«Che schifo! Ma che roba è!?» si lamentò Franky, ingoiando il resto del sake, a fatica. «Come diavolo fai a berlo tutti i giorni? Ora avrò bisogno di almeno un litro di cola, per ripulirmi la bocca.»
 
 


 
~ Diffidenza ~
 
Si chiedeva come fosse possibile essere così tranquilli. Certo, sapeva bene quanto il suo capitano fosse ingenuo e poco – ma proprio poco – riflessivo; però, mai si sarebbe aspettato una totale accondiscendenza da parte sua.
Controllava dalla coffa l’oggetto della sua diffidenza: seduta sul ponte, un libro di archeologia tra le mani candide, e la sporadica presenza del cuoco che tesseva lodi su lodi alla sua bellezza. E lei lo ringraziava, di sfuggita, proseguendo poi la lettura.
Zoro rimase a controllarla per ore, fino all’imbrunire, quando l’àncora era già stata calata e il resto dell’equipaggio era sceso nella stiva. A essere svegli, erano solo loro due.
Lei che leggeva alla luce di una piccola lampada a olio.
Lui che lottava con se stesso per restar desto, nonostante il suo sonno frequente che lo caratterizzava. Aveva accantonato gli allenamenti, per controllarla, poiché sapeva di essere l’unico con un minimo di coraggio a curarsi di quella nuova presenza. Poi però si domandò se fosse proprio la sua inguaribile diffidenza ad averlo spinto a fare ciò. Quando Nico Robin alzò lo sguardo verso la coffa, lo colse un inaspettato moto di timidezza, ma non mosse un muscolo e continuò a guardarla – non più a controllarla. E lei sorrise.
 


 
~ Cacciatore ~
 
Il pelo si drizzò e il cappello rosa finì a svolazzare a mezz’aria con tanto di palchi annessi. Chopper corse via spaventato e si rintanò in un angolino.
Okay, anche Luffy, all’inizio, non si era presentato nel migliore dei modi, ma nonostante quest’ultimo avesse tentato di mangiarlo, non vantava quel titolo.
Tremava, la piccola renna, impietrita al solo udire una nomea ben precisa: Cacciatore di Pirati. E lui stesso era da poco diventato un pirata! L’avrebbe cacciato, avrebbe venduto la sua pelliccia a qualche negozio di marca e a buon prezzo, ne era sicuro.
«Ca…Ca…Cacciatore…?» bisbigliò Chopper, rivolgendosi allo spadaccino. «Ti… Ti chiami davvero così…?»
Zoro assaporò l’ultima goccia di sake, per poi controllare che l’oggetto di vetro fosse effettivamente vuoto.
«È solo un nomignolo che mi hanno affibbiato. Ora che anch’io sono un pirata, sarebbe ipocrita farmi chiamare ancora così, no?»
Non si fidava al cento percento di quell’individuo. Aveva uno sguardo e un modo di porsi che gli dava i brividi.
«Quindi… Non venderai la mia pell…» Chopper proprio non riusciva a liberarsi di quel balbettio. Il verde si alzò in piedi, dirigendosi verso la cucina della nave; Chopper fu interrotto da un suo improvviso discorso.
«Ehi, ricciolo, ho fame! Sbrigati a preparare la cena!»
 
 


 
~ Litigi ~
 
Ben poche cose riuscivano a distrarre Zoro dai suoi allenamenti e, tra queste, il dolore fisico era assente. Una volta lasciata Thriller Bark, infatti, si era subito messo all’opera, concentrato soprattutto sulla muscolatura di braccia e gambe. Sdraiato sul parquet della palestra, sollevava pesi e manubri.
Non poteva negare di aver avuto qualche mancamento, nel mezzo dell’allenamento. Le bende stringevano, ormai tinte di sangue.
«Duecentoquarantotto… Duecentoquarantanove… Anf!... Duecentocinquanta!»
«Hai fame, testa d’alga
Riuscì per un pelo a non far schiantare il peso da cento chilogrammi sulla sua testa d’alga.
«Dannato cuoco! Quante volte devo ripeterlo!?» sbraitò Zoro, riferendosi chiaramente al non essere disturbato durante gli allenamenti.
Sanji non si scompose. Si limitò a posare il vassoio, che reggeva tra le mani, sul pavimento.
«Carne di Re del Mare, con contorno di riso bianco» descrisse Gamba Nera.
Zoro si chiese perché mai quel cuoco pervertito avesse preparato proprio il suo piatto preferito, ma ci volle poco, prima che la risposta gli giungesse.
«Per ristabilirti, dopo lo scontro con Kuma. Buon appetito.» E uscì dalla palestra.
Zoro non poté ignorare l’aria cupa con cui Sanji si era presentato. Si aspettava un litigio, tra loro due, come quasi sempre succedeva nei momenti di nervosismo.
Purtroppo, Zoro non seppe mai a cosa passasse per la testa del cuoco, quella sera.
 
 


 
~ Dormire ~
 
L’ennesimo chiodo si conficcò nel legno, dopo un ripetersi costante di colpi di martello. Usopp proseguiva con quel ritmo, instancabile, conscio della fretta che tutta la ciurma aveva; il Log Pose avrebbe impiegato poco tempo per registrare il magnetismo dell’isola.
Diede gli ultimi ritocchi al suo operato e si asciugò la fronte, ricordandosi all’improvviso quanto lavoro ancora gli restava da svolgere.
«Accidenti… Ma siamo sicuri che messo così vada bene?» s’interrogò il cecchino, effettivamente carente di conoscenze vere e proprie in merito alla falegnameria.
«Ehi, Zoro!» Usopp tentò di richiamare l’attenzione del compare che, per quanto gli era parso fino a quel momento, doveva esser rimasto lì sotto a dargli una mano. «Passami un’altra trave.»
Trascorse qualche secondo, ma lo spadaccino della ciurma non rispose. «Ehi, Zoro? Ti sei addormentato, per caso?»
Abbassò lo sguardo.
Sì.
Roronoa Zoro, il temibile spadaccino, si era proprio addormentato.
 


 
~ Orientamento ~
 
«Ehi! Dove diavolo stai andando?»
«Secondo te!? Dobbiamo raggiungere la piazza della città»
«Questo lo so! Peccato che tu stia andando a destra, invece che a sinistra»
«E taci, Nami! La strada è questa, sono sicuro»
«E invece credo che tu voglia passare una quarta volta a fissare quella vetrina piena di bottiglie di sake. Ho ragione o no?»
«Già… Di nuovo quel negozio. O gli abitanti di questa città amano l’alcol, oppure le strade sono state progettate veramente male… Ahia!
«Sono ferito, ti sto portando in braccio, e hai pure il coraggio di colpirmi!?»
«Muoviti e segui le mie indicazioni!»
 
 


 
~ Pirata ~
 
“Che ci faccio qui?”
La sua mente era vuota – come la maggior parte delle volte, si sarebbe detto – e le risposte a quel suo classico quesito non giungevano.
Sapeva bene quale fosse il suo sogno: diventare lo spadaccino più forte del mondo. Di conseguenza, si chiedeva spesso come fosse mai collegabile la sua scelta di essere un pirata.
Un’isola dopo l’altra, aveva capito come sarebbe andato l’andazzo di quel viaggio: nemici, scontri e festeggiamenti. Certo, un ottimo esercizio, ma capiva, tuttavia, ci fosse qualcosa di fondo che non gli tornava.
«Ehi, Zoro, ti sei addormentato? Andiamo, dobbiamo scendere! Vediamo un po’ come sarà quest’isola, shishishi
Il suo Capitano lo attendeva, accogliendolo con quel sorriso spensierato, sempre sicuro del fatto suo.
Le labbra dello spadaccino s’incresparono lievemente, il capo s’abbassò e capì la soluzione al quesito che lo tormentava.
Il motivo, semplicemente, non c’era.
 

 
 
 
 


 
Nella gabbia…
 
~ Il titolo: La Shusui (“Acqua d’Autunno") è una delle ventuno spade di grado O Wazamono.
Era la spada del samurai Ryuma.
Volevo un titolo che fosse molto vicino a Zoro, inoltre, l’11 novembre cade proprio in pieno autunno, no?
 
Mi allontano un momento dai personaggi su cui scrivo più spesso, per dedicarmi al compleanno di uno dei miei preferiti.
Buon compleanno, Zoro! :D
Non ho mai avuto occasione di scrivere qualcosa riguardo allo spadaccino e questo mi sembra il giorno più indicato.
Ha una struttura diversa dal solito, questa fic, e la trovo molto carina come idea che io non sono stata la prima ad avere,
anche se, inutile dirlo, preferisco le storie con uno scheletro classico; infatti, penso non ripeterò un esperimento del genere.
Adoro Zoro e lo stimo moltissimo.
Ho tentato in tutti i modi di lasciarlo il più IC possibile – nonostante vi siano un gran numero di fic che lo riguardano, per renderlo OOC è sufficiente una minima distrazione.

 
Mi sarebbe piaciuto inserire un ultimo punto collegato a Mihawk, ma purtroppo non avevo idee.
Inoltre,
ho già scritto qualcosa di vagamente collegato a ‘sti due e vi rimando a quella OS: Due mentori e una bottiglia di sake.
Ditemi quale microstoria avete preferito e quale, invece, meno v’ha soddisfatto.
Personalmente, apprezzo Diffidenza (la ZoRobin è una coppia che adoro e mi sono concessa la libertà d’inserirla), mentre non sono troppo contenta di Pirata: un po’ troppo vaga e non sufficientemente introspettiva.
Ditemi voi, nel caso alcuni punti siano un po’ arcani (sempre che io sappia rispondervi ._. Alle volte nemmeno alla sottoscritta è chiaro ciò che scrive…)

 Spero che la OS sia stata di vostro gradimento, ^^
Grazie mille per essere passati a leggere! :D
Prima di lasciarvi, ho bisogno di sfogarmi su una cosa random che non so dove esporre (perché non ho un blog, ^^”), quindi lo scrivo qui:
 
Ma le SBS del volume 83!?!?!?!?!?!?
 
Swan
 



 
  
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