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Autore: Freez shad    11/11/2016    3 recensioni
Sappiamo tutti perché mr.Big fosse così arrabbiato con Nick.
Ma come sono andate le cose? Cosa è accaduto? Ecco quello che potrebbe essere successo in un dietro le quinte, prima degli avvenimenti del film.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Finnick, Mr. Big, Nick Wilde
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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N.d.A.
Salve a chiunque leggerà.
Per chi già mi conosce saprà che è la prima volta che commento prima dell'inizio del racconto, ma urge chiarire alcune cose.
Intanto, per chi sta seguendo la mia long, informo che non è ferma e che il prossimo capitolo sarà pronto a breve.
Nel frattempo vi presento questa nuova shot che mi è nata quest'oggi e che mi pareva simpatica (anche se in alcuni punti forse un tantinello sadica).
Mi è venuta in mente ripensando al discorso che fa mr. Big a Nick riguardo al suo passato vissuto in parte con la famiglia del boss e dell'amore che quest'ultima ha dimostrato nei suoi riguardi.
Questo racconto si concentra principalmente sugli avvenimenti che, secondo l'opinione di chi scrive, sono accaduti prima del loro incontro nel film, con l'agiunta di qualche spunto personale (quando passerete a leggere il punto leggermente sadico, ripensate a con quale personaggio Judy scopre che i due orsi si erano fatti un selfie).
Detto questo vi saluto in anticipo invitandovi, per chi vuole ad esprimere commenti.
Arrisentirci.









Era notte fonda a Tundratown.
Le grandi turbine usate per mantenere quel delicato ecosistema nella morsa del gelo erano ancora in piena attività, creando così con la loro energia quei venti freddi che, a seconda della loro forza, smuovevano la neve formatasi dando vita e poetiche nevicate.
Ma queste ultime riuscivano ad apparire sinistre e lugubri a quella tarda ora, in quel deserto, con la povera luce di qualche lampione disseminato lungo le strade e che davano al tutto un aspetto quasi spettrale.
I suoi abitanti ne erano ormai avvezzi e per niente spaventati in quanto non vi era nulla di anormale in questo per loro, ma non poteva essere lo stesso per chi invece veniva da fuori, a meno che a sua volte non ne fosse un assiduo frequentatore o solo conoscitore; questo, in particolare, era il caso di Nick.
La volpe faceva spesso e volentieri ritorno in quella regione per rincontrare una singolare famiglia che, in passato, l'aveva accolto a braccia aperte ospitandolo e facendolo così sentire parte della loro famiglia, la famiglia del tanto temuto quanto conosciuto mr. Big.



Quella notte però non ci era andato da solo, come solitamente faceva, ma si trovava in compagnia di un amico con cui riusciva ad essere in sintonia e che condivideva le sue “idee” nel campo lavorativo: un certo Finnik, una piccola razza di volpe della specie dei fennec,
<< Allora io vado! Ci vediamo dopo >> fece la volpe rossa in direzione del nano amico che, a parte ascoltare la radio, non emise suono o mosse muscolo da far intendere alla volpe di aver recepito il messaggio o dato risposta << Ma come, neanche un salutino o un semplice ciao? Così mi ferisci >> concluse col suo fare ironico,
<< Se non la smetti di dire cavolate e non ti dai una mossa, ti passo sopra col furgone....e a quel punto sì che saresti ferito >> gli rispose acido il fennec, con un tono tale da dare l'impressione sulla reale volontà di mantenere tale proposito << Piuttosto stai attento, quello che vuoi fare non è uno scherzo, se ti scopre sei morto >>,
<< Non preoccuparti! Sai bene che riuscirei a vendere qualsiasi cosa a chiunque e poi lui è pieno di soldi, non ci resterà troppo male se lo alleggerisco un pochino. In fondo non serve che astuzia, ingegno, loquacità e la cosa più importante, essere me. Fidati, lo conosco da una vita, non mi scoprirà! >> concluse mentre raggiungeva l'entrata davanti a loro, a pochi metri di distanza, portando in spalla alcuni tessuti avvolti in se stessi prelevati da furgone.
Questa non era provvista di un vero e proprio cancello, dato che a nessuno sarebbe mai venuto in mente di entrare senza essere stato desiderato dal padrone di casa, ma di una semplice catena di ferro agganciata per le due estremità a delle colonne costruite in mattoni; a guardia di questa vi era un orso polare che aveva il semplice compito di liberare l'ingresso da quell'ostacolo al passaggio di un'autovettura e il conseguente riaggancio, oltre che ad essere la prima linea a guardia dell'edificio.
Come tutti quelli della sua specie, anche questo esemplare era di notevoli dimensioni proprio per scoraggiare qualsiasi intruso che avesse solo pensato di accedere nella proprietà del toporagno senza un regolare invito, ma questo non valse per Nick in quanto si conoscevano da parecchio tempo e infatti gli bastò un semplice saluto ed un amichevole e disinteressato scambio di parole per poter accedervi e raggiungere serenamente la casa.



Una volta entrato in quella magione venne accompagnato, da un cupo maggiordomo, nell'ufficio del noto roditore; la volpe percorse i vari corridoi e scalinate che lo avrebbero infine portato alla sua destinazione, con il più indifferente e apparentemente furbo sorriso che stonava non poco in quell'ambiente dove regnava un livello di serietà tale da raggiungere picchi da record e quasi rasentava la depressione.
Il grosso maggiordomo orsino lo scortò fino all'entrata dell'ufficio dove trovò altri due orsi polari a lui conosciuti e che non mancò di salutare,
<< Ma guardate un po chi c'è qui, Kevin e Raymond! >>,
<< Buona sera Wilde, sono felice di rivederti >> ricambiò Raymond, con un tono e un'espressione che di tale emozione non ne faceva trasparire minimamente,
<< Anche io! Cosa ti porta da queste parti? >> domandò con lo stesso tono l'altro orso,
<< Niente di ché, ho solo portato qualcosa per mr. Big. Anzi, se mi faceste passare..... >>,
<< Impossibile >> lo interruppero con gravità i due orsi all'unisono << Il capo è al momento occupato con un....ex- socio >> concluse Kevin poco prima che, dall'altra parte della porta, si levassero delle urla strazianti seguite da suppliche disperate e altro ancora.




'Ma di che ti preoccupi, Wilde? In fondo lo sappiamo tutti e due cosa devi dire per non finire male, no? E poi mr. Big ti conosce da una vita, ti ama come un figlio, vedrai che se si dovesse offendere basterà che tu gli chieda scusa e ti perdonerà',




pensò Nick, incoraggiandosi,
<< Immagino che gli farà il solito trattamento, vero? >>,
<< Come fa sempre verso chi lo tradisce o lo imbroglia >> rispose atono Raymond,
<< Sono cose che una volpe non farebbe mai, infatti neanche ne conosco il significato. Comunque non vorrei essere in lui....sapete, sono senza cappotto e mi potrei raffreddare un pochino >> sentenziò con ironia Nick nascondendo quel principio di timore che provò a farsi strada per albergare nella sua mente quando quelle grida, che fino a quel momento avevano troneggiato su tutto, cessarono,
<< Bene, adesso puoi >> fece Kevin, invitandolo ad entrare aprendogli la porta.
La cosa che Nick poté subito scorgere una volta fatto il suo ingresso era il vecchio padrino seduto sulla sua poltrona girevole con alle spalle la sua solita immensa guardia del corpo, Koslow; intorno a lui niente era cambiato, persino le candeline che usava per creare quella oscura, quasi occulta, atmosfera nella semi-ombra sembravano non essersi minimamente consumate. Anche se era di casa, ogni volta Nick riusciva incredibilmente a percepire quella sensazione di disagio e inquietudine che dovette imparare a nascondere come tutte le altre emozioni che avrebbero rivelato le sue debolezze,
<< Nick, sogno contento d'arrivederti! T'avrei fatto entrare subbito, ma 'n'affare urgenti m'ha trattenuto ed era mejo per tia che non fossi presente >> si scusò il toporagno, adocchiando la botola su cui stava in piedi la volpe e dove molto probabilmente si trovava ora il poveretto << Questi lupi, m'hanno causato sempre delle rogne. Credimi Nick, sei come 'na ventata d'aria....fredda, ma adesso venni 'cà e salutami come si deve >> nonostante la sua “freddura” che poco aveva di allegro, il sorriso che gli comparve in volto ebbe il solito straordinario effetto di smorzare il tono dell'ambiente e rasserenare l'animo della volpe,
<< La cosa è reciproca mr. Big >> gli rispose educatamente andandogli incontro per scambiarsi dei baci sulle guance col roditore come segno di saluto.
Nonostante gli anni passati la volpe non osò mai chiamarlo per nome, usato solo dai veri appartenenti alla sua famiglia, cosa di cui Big non diede mai peso in quanto la riteneva una forma di rispetto o reverenza nei suoi riguardi,
<< Da quello che ti talio in mano, immagino che tu non sia vinnuto per 'na visita de cortisia, vero? >>,
<< Mi ha beccato, a lei non sfugge niente mr. Big >> affermò teatralmente, incominciando a srotolare alcuni tessuti che aveva portato e che risultarono essere dei....,
<< Tappeti? >> fece stupito il toporagno, accompagnato dallo sguardo incuriosito dello stesso impassibile Koslov,
<< Esatto, tappeti! Ne sono venuto in possesso qualche giorno fa e vorrei vendergliene almeno uno tra i migliori che ho prima di portarli a qualcun altro, ovviamente mettendole un prezzo più che economico e vantaggioso. Ma adesso passo a presentarglieli >> e prima che mr. Big potesse dire o fare qualcosa Nick incominciò ad aprirgliene alcuni decantandone le loro qualità e proprietà.



Ve ne erano di tutte le taglie, forme e dimensioni; anche la loro composizione spaziava da quella naturale, fatto con le foglie di antichi alberi secolari, a quelli sintetici, passando infine da quelli fatti di vero e autentico pelo animale; fu però solo grazie alla sua loquacità, accompagnata da un ben forbito lessico, che la volpe riuscì a colpire in una misura ancora maggiore il suo spettatore che poco si interessava dell'argomento e del prodotto in generale,
<< ..ma tutti questi, in fondo, sono articoli comuni. Accessibili ai più e per niente difficili da trovare >> fece ad un tratto Nick, deviando da quello che in precedenza aveva detto riguardo alla loro assoluta rarità << Lo sa, mr. Big, che io vorrei darle solo il meglio. I tappeti che le ho elencato non hanno ciò che possiede quello che ho il piacere di presentarle: l'unicità >>,
<< Nick, non esagerare! Devo ammittiri che alcuni de' toi prodotti mi sono tanticchia piaciuti e ne prenno uno volentieri pirchì sei tu a vindermelo, ma è assolutamente 'mpossibile che ne esista uno addirittura unico >>,
<< Ma è così, è un tappeto inestimabile che nessuno può vantare di averne uno uguale, ma che le sto proponendo di acquistare al modico prezzo di soli diecimila zoollari >>,
<< Non me pare sia cusì modico >> fece perplesso il roditore,
<< Io le sto offrendo un pezzo unico nel suo genere, ma se lei non lo vuole per sé potrebbe acquistarlo come regalo per qualcuno a cui tiene tanto e di cui è particolarmente affezionato, in modo da dimostrarle il suo affetto e riconoscenza.Non so, magari alla sua cara nonna >>.



Queste sue ultime parole bastarono a convincere mr. Big a cedere e comprare quel misterioso tappeto di cui si accorse, solo dopo aver consegnato il denaro all'interno della classica valigetta nera, non sapere la sua composizione,
<< A proposito Nick, di cosa è fatto 'sto tappeto? >>,
<< Non vedo il motivo per cui debba rovinarle la sorpresa. Glielo lascio scoprire da solo, purtroppo però io ho un impegno urgente a cui non posso mancare e quindi.... >> fece la volpe cercando di dileguarsi prima che la sua truffa venisse scoperta, ma Koslov lo agguantò per il colletto della camicia e lo riavvicinò al boss,
<< Qualsiasi isso sia, può 'spettari, vojo che tu sia con mia in questo mominto. Koslov! >> al solo richiamo il gigantesco orso bianco afferrò il famoso tappeto e lo srotolò davanti ai due.











<< E bada a non farti rivedere da queste parti! La prossima volta non sarò così magnanimo, ringrazia sulo la natura la tua buona stella che t'ha dato il dono dell'astuzia, altrimenti friddato ora saresti >> concluse infine il toporagno, con tono minaccioso, mentre la volpe veniva brutalmente sbattuta sulla neve fuori dalla sua proprietà da Kevin e Raymond.
Ancora non ci poteva credere, era vivo.
Sì, aveva perso i soldi che Big gli aveva pagato e si era appena inimicato il boss più potente della regione, ma era vivo; di una cosa doveva dargli ragione....il suo era proprio un dono, se era riuscito a sfruttarlo così bene da levarlo da quell'impiccio.
Ma ce ne era uno che non aveva considerato e il cui cinismo non non era possibile eguagliare, tanto meno superare: Finnik.
Il fennec se ne era stato per tutto quel tempo sul furgone, dal momento in cui la volpe era entrata a quando era uscita, ad osservare intimorito tutto quello che stava accadendo al suo socio e ad ascoltare la terribile minaccia rivolta verso di lui; solo quando la volpe venne lasciata sola, in balia di un forte mal di testa dovuto al colpo ricevuto al momento di atterrare, Finnik si fece avanti per soccorrerlo e domandargli tutto.
Nick riuscì con una certa fatica a raccontare tutto quello che era successo: dal momento in cui era entrato nella villa, a quello in cui fu scoperto e salvato dalla morte proprio perché aveva garantito al boss l'effettiva unicità del prodotto venduto; e di questo Big lo doveva ammettere in quanto gli sarebbe stato praticamente impossibile trovare un altro tappeto fatto con i peli di chiappe di puzzola; la cosa non gli piacque comunque e così, considerando la reciproca conoscenza e la propria innegabile colpa di essersi eccessivamente fidato di una volpe, Big si era ripreso i soldi come risarcimento coatto facendolo sbattere fuori.
La faccenda sarebbe risultata seria, triste e in un qualche modo riflessiva sul rischio che uno dei due aveva corso, ma l'unica cosa che riuscì ad eliminare quel momento tanto profondo fu la grassa risata di Finnic che, tra un affanno e l'altro, riusciva egualmente a prendere per i fondelli il suo povero socio,
<< Cioè, tu che dicevi.....”la cosa più importante è essere me”.....ti ha scoperto, babbeo! >> continuò il fennec << La prossima volta che succederà? Ti farai beccare mentre “lavoriamo” con i ghiaccioli e poi ricattare da chi ti ha scoperto diventando il suo schiavetto? >> concluse, continuando a ridere, mettendo in moto il furgoncino,
<< Questo non succederà mai! Un errore può capitare a chiunque, ma in fondo sono pur sempre una volpe. Chi è mai riuscito a mettere nel sacco una volpe? >>.











<< ….l'evasione fiscale è un reato punibile fino a cinque anni di galera. Niente di personale tesoro! >> concluse la giovane coniglietta,








'Accidenti!'.
   
 
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