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Autore: ffuumei    11/11/2016    0 recensioni
ChanBaek, HunHan, KaiSoo, TaoRis, SuLay, XiuChen
"Come faccio a crederti?"
Si era chinato su di lui, ad un soffio dalle sue labbra.
"Ciò che ci unisce va oltre la logica, oltre la concezione umana. È qualcosa di più profondo persino di un legame di sangue. Lo senti."
Non era una domanda. Non aveva ragione di esserlo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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T h e E n d
「 A c t S i x t h 」







Si era trattato di pochi giorni. Ogni volta che Jongdae chiudeva gli occhi e si abbandonava al sonno, quel posto era sempre più sbiadito, sempre più spento, sempre più sciolto e privo del clima glaciale a cui era abituato.
Anche Minseok era così.
Sembrava si fosse fuso con l'ambiente circostante. Aveva iniziato a sbiadire come la neve e la terra, e Jongdae non aveva potuto fare nulla per impedire che scomparisse.
Non aveva potuto dirgli nemmeno addio.
Non aveva potuto dirgli ti amo.

"Vorrei solo essere normale."
Le parole di Luhan sono rotte dai prepotenti singhiozzi che gli scuotono il corpo come un uragano inarrestabile.
"Vorrei avere una vita normale."
Ma Sehun sembra non ascoltarlo. Non smette mai di trascinarlo per un polso lungo le stradine di cui non gli importa più.
"Vorrei solo andare a scuola, studiare, lamentarmi per degli stupidi voti con gli amici che non ho mai avuto."
Non gli interessa se si tratta di vie principali o secondarie, di strade di città o di campagna, se stanno correndo su un prato o sull'asfalto.
"Vorrei innamorarmi."
Ed è qui che Sehun si ferma e lascia la presa, liberando il suo polso ardente ed arrossato, insensibile.
"Vorrei innamorarmi come le persone normali si innamorano," continua ancora. "Vorrei innamorarmi di nuovo di te ma tra i banchi di scuola, come nei film che piacciono alle ragazzine."
Sehun si volta e sussulta. Non si è reso conto del dolore di Luhan finché non ha visto con i suoi occhi le lacrime del ragazzo rigargli le guance e colare giù, lungo la morbida linea della mandibola e del mento.
"Vorrei che tutto questo non esistesse," sussurra Luhan. "Nessun dono, nessuna entità malvagia che ci cerca, nessun pericolo da cui fuggire. Una vita semplice, una vita vera."

Chanyeol stringe forte Baekhyun contro il suo petto, soffocando tutti gli insulti che il più piccolo gli sta sputando addosso.
Cose senza senso, cose dettate dalla rabbia. Chanyeol lo sa. Lo capisce.
Quando le sue braccia forti si stringono intorno alle sue spalle esili e minute, Baekhyun scoppia a piangere. Prima sommessamente, poi forte, sempre più forte, aggrappandosi alla camicia di Chanyeol come ci si aggrappa ad un'ancora di salvezza. Come se Chanyeol potesse salvarlo davvero da sé stesso.
"Vattene. Lasciami solo," ringhia con la voce nasale, il volto sepolto da qualche parte contro il suo stomaco.
"Vorrei non averti mai incontrato," aggiunge, ma la frase si incrina fin dalle prime parole e non risulta credibile.
Chanyeol si guarda intorno.
Le fiamme divampano in ogni direzione e il caldo è sempre più soffocante. Di questo passo, la cenere riempirà i loro polmoni e se non moriranno per asfissia, periranno nel fuoco.
"Io ti amo."
Lo dice così, senza preavviso, come la cosa più naturale del mondo. Forse perché, in fondo, sa che è così. Sa che non può essere altrimenti.
"Tu sei la mia luce, Baekhyun," il più piccolo solleva il capo e lo fissa dal basso, gli occhi grandi arrossati e umidi di lacrime malcelate.
"Avevi detto che ti saresti fidato di me, ricordi?"
Baekhyun deglutisce. "A dire il vero, non ti avevo risposto."
Il più grande ride.
"Fallo ora," dice, "Fidati di me."
"Questa non è una domanda."
"Me ne fotto."
Un ghigno vispo colora le labbra rosee di Baekhyun.
"Ora capisco l'assurda ragione per cui mi sono innamorato di te."
E Chanyeol non può fare altro se non assecondare il suo desiderio di baciarlo, mentre si concentra e tenta di prendere le redini dell'incendio e domarlo, così come è stato capace di dargli la vita.

"Resta con me, Junmyeon."
Quella richiesta sotto forma di ordine venuto male sorprende l'interpellato, così come, d'altronde, succede con ogni singola azione dell'altro.
"Hai paura di perdermi?" domanda, un sorriso sbilenco ad increspargli le labbra.
"Promettimelo," ma Yixing è serio e non ha alcuna voglia di ridere, glielo si legge a lettere cubitali nell'espressione tesa del viso e nel leggero tremore che gli attraversa le dita, strette a quelle di Junmyeon.
"Non è già abbastanza ovvio?"
Gli carezza il dorso della mano con il pollice, nel tentativo di rilassarlo almeno un pochino, qualora le parole non facciano il giusto effetto.
"Tu fallo comunque," dice ancora Yixing, l'apprensione nella voce solitamente calma e dolce. "Ti prego, Junmyeon."
E Junmyeon lo asseconda, nonostante sia dell'idea che le parole continuino ad essere superflue e non necessarie. Non in quel momento. Non in quell'occasione.
"Resto con te, Yixing. Te lo prometto."

"Ti prego, ritorna."
Jongdae poggia la fronte contro il vetro freddo della sua finestra e piange, piange in silenzio, come è abituato a fare da sempre.
"Ritorna, ritorna, ritorna," sussurra al nulla più assoluto, mentre le lacrime continuano a scorrere sulle sue guance pallide come pioggia.
"Torna da me."
Un lampo illumina il fitto buio della notte che è appena calata sulla città. Il tuono che segue squarcia ancora una volta il silenzio della stanza, copre il sottile picchiettio contro il vetro della finestra.
Jongdae ci mette un po' ad accorgersene e, quando succede, alza lo sguardo verso l'esterno.
Le gocce di pioggia sono diventate fiocchi di neve che, candidi e placidi, trovano posto sulla superficie piana del suo balcone.
E soltanto di esso.

"Ormai è finita," dice Sehun, lo sguardo fisso all'orizzonte. "Non abbiamo più tempo."
"Sei tu che ne hai sprecato così tanto," ribatte Luhan e nemmeno ci prova a nascondere le lacrime che continuano a scendere dai suoi occhi. "Sei tu che hai preferito scappare da una cosa alla quale non esiste via di fuga, piuttosto che impiegare in modo migliore le ore che ti rimanevano."
"Ho avuto paura," Sehun guarda in basso adesso, da qualche parte vicino alle sue scarpe.
"Di cosa? Di cosa mai potresti aver avuto paura se già sapevi come sarebbe andata?"
Sehun sospira.
"Di perdere te."
Improvvisamente, gli manca il fiato nei polmoni e le lacrime cessano il loro corso, lasciando spazio allo stupore.
"Amami, Luhan," gli mormora Sehun, a pochi centimetri dalle labbra. "Amami ora, amami adesso. Non esisterà mai un tempo per noi diverso da questo. Amami così. Amami anche se è difficile, anche se finirà."
Luhan carezza con dita tremanti il profilo del suo viso, la sua guancia, le sue labbra sottili. Si alza sulle punte e carezza quelle stesse labbra con le proprie, prima di parlare.
"Ti amerò sempre, in qualsiasi circostanza. Non dimenticarlo mai, Sehun."

"Dove stai andando?"
Kyungsoo si ferma sull'uscio della porta.
"Stanno arrivando, Jongin. Li sento. Sono molto vicini."
"E quindi?" l'altro gli si avvicina e lo afferra per il braccio, trattenendolo.
"Sarà più facile trovarci se siamo insieme. Invece, se io me ne vado, forse-"
"Resta con me," il tono di Jongin non ammette repliche. "Ricordi?" aggiunge, più piano e con un pizzico di dolcezza. "Era una promessa."
Kyungsoo si ferma a guardarlo.
"Non hai paura?"
Il ragazzo ricambia lo sguardo e gli sorride senza riserva, i denti bianchi che sbucano dalle sue labbra leggermente schiuse.
"Ne ho tanta," sembra una cosa ovvia, ma Kyungsoo, sapendolo, si sente compreso e più sollevato di non essere l'unico. "Ma, dimmi, tu più di tutti gli altri dovresti saperlo. Quante altre volte è successo, prima di questa?"
Gli si accappona la pelle, come se un cubetto di ghiaccio gli stesse attraversando la spina dorsale.
"Se abbiamo fortuna, la prossima sarà la volta giusta. Sarà la volta in cui ce la faremo."
Non hanno altra scelta. Kyungsoo vorrebbe piangere, vorrebbe urlare, vorrebbe scappare lontano prendendo Jongin per mano e non tornare mai più.
Ma sa che non servirebbe a nulla. Non possono fuggire via dal loro destino. È tutto già scritto, lo testimonia la luce dei ciondoli che, una dopo l'altra, si sta affievolendo.
"Allora," Kyungsoo parla nel silenzio, lo sguardo incatenato irrimediabilmente a quello di Jongin.
"Resterò con te. Fino alla fine."

Zitao osserva il cielo fattosi nuvoloso e si stringe di più all'altro, senza trovare né desiderare il coraggio di allontanarsi da lui.
"È finita. Lo sento," dice piano, è quasi inudibile.
"Ma," eppure, Yifan lo sente e risponde, mentre gli lascia una scia di baci e carezze sulla fronte, tra i capelli, in qualunque punto riesca a raggiungere. "Questa non è la vera fine."
Zitao si solleva un pochino e incontra il suo sguardo fermo, deciso, sicuro. Sceglie di fidarsi e Yifan lo capisce dal piccolo sorriso che gli illumina il viso.
Non servono altre parole. Non c'è tempo per quelle.
"Questo è solo un nuovo inizio."









Hello! Mi dispiace doverlo ammettere, ma quello che avete appena letto è il gran finale della fanfiction. Eh già. 
Tbh la ChenMin è stata la pair che più mi ha devastata mentre scrivevo, non solo perchè è la mia otp. Cioè, non potevo dar loro una storia più felice, proprio no. *piange in un angolino*
In ogni caso, come suggeriscono le parole di Kris, questo non è esattamente il finale, in ogni senso. Il vero ultimo capitolo sarà il prossimo e si tratterà di una sorta di epilogo un pò particolare, in cui si concluderanno tutte le varie storyline di tutti i personaggi.
Mi piacerebbe restare e scrivere di più, ma sto morendo dal sonno, mi si chiudono gli occhi, e non vorrei rischiare che l'angolino diventi più lungo del capitolo lol dunque vi saluto qui, e spero che questa piega finale che ho scelto di dare alla fic vi sia piaciuta! 

 
  
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