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Autore: LoryLex    11/11/2016    1 recensioni
Macciao a tutti.
Siccome ho l'ossessione di perseguitare i nostri akatsukini, ovviamente mi faccio una mazza di pippe mentali per escogitare qualsiasi contesto in cui potrebbero trovarsi.
Vi immaginate un'organizzazione alba alle prese con il loro primo spinello?
Ne vedrete delle belle!
#Assolutamente demenziale (Naturalmente u.u)
#Non adatta ai deboli di cuore che potrebbero non reggere l'alto contenuto nosense di questa fic. Non voglio nessuno sulla coscienza. (Che cacchio aspettate a leggere?!)
Un bacione, #eeffeppiani
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akatsuki
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Le avventure Akatsukine! '
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-I-Itachi…- Pain osservava esitante l’Uchiha, che pareva essersi perso nuovamente nei meandri della sua mente contorta.
Il corvino, quella mattinata, era sparito per diverse ore dal covo, per poi ritornare con in mano un piccolo sacchettino contenente qualche strana erba. Forse medicinale.
Ma quando Deidara gli aveva chiesto cosa fosse, dopo che Zetsu aveva cercato di mangiarsela, Itachi aveva risposto semplicemente “Roba buona.”  Senza emettere più alcun fiato.

E adesso erano tutti seduti attorno al grande tavolo della sala principale dell’organizzazione, osservando lo sguardo perso dell’Uchiha mentre fissava lo strano contenuto del sacchettino.
La sudorazione di Kisame aumentò a dismisura.
-Itachi parlaci, dannazione!- sbottò esasperato. Si preoccupava, il pesciolino.
Facendo sobbalzare tutti, il corvino estrasse da non si sa dove una cartina opaca e un cilindro bianco e minuscolo che pareva abbastanza morbido.
Poi cominciò ad armeggiare in silenzio.
Tutti seguivano i suoi movimenti assorti.
Itachi finì, e ne uscì fuori uno strano aggeggio di dubbie origini. L’erba del sacchettino era avvolta dalla cartina, mentre alla fine faceva la sua comparsa il cilindro bianco.
Itachi si mise l’oggetto davanti agli occhi, per ammirarlo e vedere se avesse fatto un buon lavoro, poi acconsentì con la testa da solo a qualche sua tacita domanda.

Qualcuno si chiese se veramente non era arrivata l’ora di mandarlo al manicomio.

Con un piccolo sbuffo infuocato diede fuoco alla punta aperta dell’oggetto, e questo prese a bruciare lentamente.
L’Uchiha se lo mise alla bocca e aspirò. Poi rilasciò l’aria in una nuvola di fumo denso.
L’aria si riempì di un odore acre, ma dolce, stranamente strano.

E da lì cominciarono i seri problemi.
 
***
 
Konan fissava letteralmente allibita i suoi compagni.

Itachi si era stravaccato a terra e aveva cominciato a sussurrare quanto fosse bella la neve.

Così, a caso.

Deidara si stava limonando il proprio riflesso in uno specchio.

Sasori ci provava con una sua marionetta.

Kisame guardava fuori dalla finestra, ammirando il paesaggio, dicendo in continuazione quanto fosse bella la vita, per poi sorridere enigmatico.

Pain urlava i quattro venti il fatto che non ci vedesse più, quando aveva palesemente gli occhi chiusi.

Zetsu aveva acceso il fornello della cucina, mettendo un dito sopra la fiammella e cominciando a bruciarsi da solo, esultando sul fatto che stesse per arrivare Natale e quindi servivano le luci.

Kakuzu cantava a squarciagola le canzoni della chiesa.

Hidan rideva per qualsiasi cosa vedesse, immaginando scenari poco pudici tra i suoi coinquilini.

Ma Tobi era sempre lo stesso.

La povera ragazza si sbattè una mano in fronte, con le lacrime agli occhi, che cacchio era preso a tutti?
Lei era stata l’unica a non toccare quella specie di cosa malefica che aveva ridotto in quello stato i suoi compagni.
Cosa doveva fare adesso?
Stette in silenzio per un po’, rimuginando intensamente. Ma si ricredette nell’aiutarli quando Hidan, ridacchiando sotto ai baffi, le si avvicinò con l’intento di palparle il sedere.
Con gli occhi fuori dalle orbite, la ragazza corse nella sua stanza a preparare le valigie.
Poi se ne andò come se niente fosse.
 
 
-Cazzo… la neve… Ahah!!- Itachi faceva strani movimenti con le braccia e con le gambe, con un’espressione beata in volto.

L’uomo pesce si voltò verso di lui e gli si avvicinò, calmo e pacato.

Poi si accovacciò in posizione fetale con la testa sotto all’ascella dell’Uchiha, e cominciò a parlare.

-Itachino… ma la vita? Neh, che è bella? La vit—CEH! LA VITA! PORCA PUTTANA! LA-VITA!- all’improvviso balzò in piedi, infuriato con nessuno in particolare sclerando addosso a tutti.
 
 
-Mmmmm… Mlmlmlmlml…- Deidara era diventato una maschera di bava assieme allo specchio. Si lanciava occhiate languide e maliziose. Ad un certo punto non si sa cosa passò per la sua testa, ma cominciò a guardarsi spasmodicamente attorno, alla ricerca di qualcuno o qualcosa.
Intravide Sasori toccare le parti intime della sua marionetta di legno, e uno strano moto di gelosia inviperita si fece spazio nella sua testolina bionda.

-Danna! Mi tradisci?!-

Hidan scoppiò a ridere, piegandosi in due dallo sforzo.

-Avevo ragione Barbie! Te lo fai mettere nel culo da Geppetto! HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!-

Deidara non prestò minimamente attenzione allo psicopatico albino e con un urletto da femminuccia incinta cominciò a gesticolare ossessivamente addosso a Sasori.
Il rosso, d’altro canto, era ammaliato dalla bellezza della sua marionetta. Non facendo neanche caso che fosse senza faccia e oltretutto era sfigurata da una recente battaglia, e non accorgendosi che le parti intime che stava toccando in realtà non erano altro che una zona piatta e di legno.

Ma lui si stava eccitando, quindi okay.
 
 
 
-Col cuore grandeeeee, ti lodiamooooo, ti benediciamoooo, ti adoriamoooo, eeeeeeeee—Kakuzu tossì per un attimo, a causa dell’affaticamento nel cantare e poi, solenne, gonfiò il petto orgoglioso di qualcosa e cantò ancora più forte. –EEEEE TI GLORIFICHIAMOOOOOOO!!! Na na na na na… NANANANANA!!!!- Tutto esaltato cominciò a ballare la tarantella, ma un passo sbagliato lo fece inciampare. Nell’arco della caduta si prese un così tale spavento che sputò fuori un cuore.

Poi restò agonizzante a terra, con ancora l’espressione esaltata.
 
 
Pain, non si sa il perché, si era spogliato. Con addosso solo dei boxer viola fluo andava in giro con gli occhi serrati, prendendo in pieno spigoli di tavoli, capocciate, nasate, inculate (Hidan) e caramellate (Tobi).

Cominciò a piangere disperato.

-Non ci vedo più! NON CI VEDO PIU’!- melodrammatico si mise le mani in faccia, simulando un pianto isterico. Poi si fermò all’improvviso, con la bocca spalancata.
Non si sa perché ma tutti smisero di fare quello che stavano facendo e lo guardarono, in attesa.

-Ragazzi…- parlò serio, serissimo. Il problema è che stava parlando con una parete, dato che aveva ancora gli occhi chiusi.

Prese un’enorme boccata d’aria, la suspense cresceva. I cuori di tutti battevano all’unisono.

Tranne quello di Tobi che era andato a fare la cacca.

-Ma…-
 
-LA VAGINA!- urlato ciò, si scaraventò con le braccia all’aria sull’apposita parete. Poi sbattè per l’ennesima volta il naso e svenne come un pappamolle.
Si levò un coro di voci dove tutti esclamavano “Vagina!Vagina!” in un tormentone. Neanche fossero allo stadio.
Si alzarono dalle loro postazioni e cominciarono a ballare disordinatamente, senza un apparente senso o motivo.
 
Itachi e Kisame ballavano un lento, palpandosi i rispettivi sederi. E concordarono sul fatto che una vita piena di neve sarebbe stato l’ideale. Quindi si ripromisero di suicidarsi per rinascere nell’era glaciale. Si incamminarono verso la porta e sparirono nell’orizzonte mano nella mano, Ma ad un certo punto Itachi si bloccò e tornò indietro di tutta corsa, sparì per un paio di secondi in bagno (salutando Tobi e il suo fetore) e poi se ne uscì con in mano il beautycase di Konan con dentro gli assorbenti.
-Minchia fratè, l’occhio!- disse a Kisame.
Il pesce capendo la situazione grave, con le lacrime agli occhi lo abbracciò, singhiozzando come se fosse appena rimasto solo sulla faccia della Terra.

Deidara li guardava con in faccia un’espressione ebete. Poi spostò lo sguardo sul rosso e un sorriso malizioso fece capolino tra le sue labbra.
Si avvicinò suadente, spostando la chioma bionda su di una spalla, e gli si mise a cavalcioni.
Sasori dimenticò completamente le parti intime della marionetta, che inspiegabilmente era anche arrossita, e si dedicò al suo bel biondino che non aveva di certo un’espressione rassicurante.
Hidan nel frattempo li guardava mentre si scaccolava il naso, ghignante.

-Danna! Dannazione sono dannato nel tuo dannatissimo inferno dannatamente dannoso!- esclamò Deidei baciandolo di slancio.

Sasori non ci stava capendo più una sega, ormai era arrivato al limite. E fantasticava sul prossimo episodio delle Pretty Cure.

Tobi si era perso nei meandri del cesso.
 
 
Non dimentichiamoci di Zetsu, la pianta bipolare, ormai senza una mano, che adesso stava facendo uno spuntino col cuore di zio Kak, ruttando ad ogni singolo boccone.
A volte sussurrava “Natale”, impensierito, per poi addolcire lo sguardo al ricordo di lui che si scopava il vischio sotto al cielo stellato. E in realtà questa era una delle sue tante pippe mentali dato che non era veramente possibile una cosa del genere.
 
 
KaKuzu ormai era andato.

Boccheggiava sognante, fissando uno scarafaggio stecchito ucciso dalla corsa frenetica di Pain, immaginando chissà che cosa.

-Monetina…- disse con la bava alla bocca.

Ah, adesso si spiegano un po’ di cose.
 
E la situazione andò avanti per tutta la serata, degenerando sempre di più.
 
*** 
 
-Mmmm…- con un mugolio doloroso, Deidara aprì gli occhi, cercando di ridestarsi dal torpore causato dal sonno.
Si guardò intorno spaesato, e poi sgranò gli occhi ricordando tutto.

Urlò fino a che non svenne malissimo.
 
Konan, che era partita per delle terre misteriose e di dubbie origini, sentì l’urlo di Deidei e fece spallucce, continuando a limonarsi un tizio ben piazzato e dal fisico tonico e asciutto. Altro che quello stecchino ambulante di Pain, masochista e vanesio che non era altro. Lei aveva altro a cui pensare.
 
Gli altri si svegliarono a causa dell’ulro, e poi l’organizzazione si aprì in un coro di urletti e piagnucolii disperati, vergognandosi tantissimo per la loro misera fine. Potevano dire addio alla loro dignità da criminali super.

Ma Tobi era sempre lo stesso.

Hidan si guardò ancora intorno, notando il casino che avevano combinato.

-Ragazzi…- tutti si voltarono verso di lui.

-Ma Itachi e Kisame?-



 
 
 
 
Angolo schizzata:
 
Ed ecco un altro mio sclero giunto alla fine.

Vi prego non fate domande sulla mia sanità mentale. Non saprei rispondervi comunque.
Spero vi sia piaciuto questo piccolo svago demenziale, e mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate. Soprattutto vorrei sapere cosa ne pensate nel viaggio di Itachi e Kisame XD
Secondo voi dove si sono andati a cacciare? :’D
Ma vabby, dettagli.

La migliore? Konan.

Il migliore? Tobi.

Ragazzi, Tobi in questa fic è un grande, perché sia da fatto che da normale il ragazzo girella resta sempre lo stesso, quindi scialla.

Non so voi ma io quando la rileggo muoio dal ridere per la parte di Pain che parla con la parete mentre Tobi è a fare la cacca xD

Okay, la pianto.

Un bacione a tutti, ci rivedremo presto con un altro dei miei assurdi scleri schizzati da psicopatica maniacale ;)
   
 
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