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Autore: AlexxBlake    13/11/2016    0 recensioni
Terzo libro della saga The Killer Blood
Sequel di Jeff e Dylan...
Liu è arrivato alla Creepyhouse. Vuole riavvicinare i rapporti con Jeff, ma se avesse tutt'altre intenzioni?
Jeff The Killer e Homicidal Liu
Attenzione: è uno BoyxBoy se non ti piace, non leggere.
contiene scene di sesso, esplicite.
P.S. In questa storia, Jeff ha le palpebre.
Genere: Comico, Erotico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Homicidial Liu, Jeff the Killer, Nuovo personaggio
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest
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- Questa storia fa parte della serie 'The Killer Blood '
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L'Arrivo di Liu/Prologo

Perché...? Perché lui è qui? Ero sicuro di averlo ucciso anni fa! E invece è vivo. È qui. Alla Creepyhouse. E mi sta sorridendo. Io... sento un'ondata di felicità e paura insieme. Felicità perché non l'ho ucciso a dodici anni. E paura perché sono sicuro che voglia vendicarsi per ciò che ho fatto quella notte. Ho ucciso i nostri genitori e ho quasi ucciso Liu. Non mi ha perdonato, ne sono certo, però, vederlo ora, dopo anni in cui pensavo che non lo avrei più visto, sorridente come al solito, mi causa tantissima felicità. Non è cambiato niente in lui, tranne delle cicatrici sul volto, che non sono stato io a infliggergli. Dylan mi avvolge in un abbraccio da dietro e mi chiede che succede. 

- Quello è mio fratello, che io credevo di aver ucciso. - Gli rispondo a voce tremante. Mi sussurra di stare tranquillo, e che c'è lui con me. Annuisco e mi lascio baciare. Poi una voce mi riporta alla realtà. La sua voce.

- Ehi fratellino, che succede? Mi hanno salutato tutti e tu non mi abbracci neanche? Sei cattivo. Dai, - Mi sorride e apre le braccia - non ce l'ho con te. - Non c'è l'ha con me? Ma com'è possibile? Dice sul serio? Dylan mi libera dall'abbraccio e mi sussurra un "Vai", allora gli corro incontro e lo abbraccio forte, con le guance ricoperte di lacrime, lacrime di felicità. Felicità perché Liu è vivo. Felicità perché il mio fratellone è ancora con me. E soprattutto perché non è arrabbiato con me. Mi stringe forte e mi dice dolcemente di non piangere, e che va tutto bene. Mi asciugo le lacrime e ci stacchiamo. - Allora fratellino, mi fai fare un tour della casa e mi fai vedere la mia camera? - Annuisco sorridente e lo porto a visitare la casa. Parto dalla cucina e gli spiego gli orari dei pasti, ma che la colazione è libera e si può fare in tutto l'arco della mattina fino alle undici. Il salotto dove ci troviamo tutti dopo cena o nel pomeriggio. La stanza dei giochi, dove vanno soprattutto Ben e Sally. Le Terme dove ci si può rilassare. E la cantina con le armi. Poi passo all'esterno e gli mostro il giardino e la piscina dove di solito si va quando fa più caldo. Lo riporto in casa e gli mostro le stanze spiegandogli quale è di chi. Gli faccio vedere la camera mia e di Dylan, e in fine gli mostro la sua stanza proprio accanto alla nostra. 

- Spero ti piaccia, è molto grande. - Lui mi scompiglia i capelli, sempre sorridente.

- Grazie per il tour fratellino, e la camera è perfetta. Ci vediamo a pranzo. - 

- Si, a più tardi. - Sparisce all'interno della sua stanza, e io torno di sotto dagli altri tutto contento.

- Allora Jeff, com'è andata. - Salto in braccio a Dylan felicissimo e inizio a baciarlo. 

- Benissimo. Sono felicissimo. -

- Gli hai spiegato tutto? -

- Tutto, Slandy! -

- Non ti dico niente per il fatto che tu mi abbia chiamato così, solo perché è da un po' che non ti vedevo così felice. -

- Grazie! - Passo il resto della mattina a giocare insieme a Ben e Sally, e Clock si è unita a noi. Poi arriva l'ora di pranzo e vedo arrivare Liu, che come sempre mi sorride. A tavola io mi siedo al centro tra Dylan e mio fratello, e iniziamo a mangiare chiacchierando. Liu mi racconta quello che ha fatto da quando sono sparito, e io faccio lo stesso. Gli racconto di Dylan, di Jack no perché non mi sembra il momento, dato che siamo a tavola. Dopo pranzo stiamo tutti in salotto. C'è chi legge, chi guarda la tv, chi gioca, chi si fa gli affari suoi, chi si fa le coccole ecc... Dylan sta leggendo, io sto giocando ad un videogioco di Ben a pancia in giù sulle gambe di Liu, mentre anche lui, come Dylan, legge. Slander invece sta sfornando biscotti al cioccolato, alla vaniglia e alla crema.
Sento Liu accarezzarmi i capelli, mi è mancato tanto. Da quando pensavo di averlo ucciso, tutti gli anni andavo alla sua tomba a piangere, ma da quest'anno, non c'è ne sarà più bisogno, perché il mio fratellone è ancora vivo, ed è di nuovo con me.

- Jeff, ti va di andare in camera mia, a parlare un po' da soli? -

- D'accordo fratellone! Non ti dispiace, vero Dylan? -

- No, vai. - Sorride. Allora mi alzo, restituisco il videogioco a Ben, ringraziandolo, e insieme a Liu andiamo nella sua stanza. 
Mi butto sul suo letto e lui ridacchiando si siede composto.

- Sono contento di sapere che non sei cambiato, e che sei sempre lo stesso. -

- Ma che dici? Sono completamente diverso. -

- Intendevo interiormente, fratellino. Vado a farmi una doccia, tu aspettami qua. -

-D'accordo. - Entra in bagno, e io intanto che lo aspetto mi addormento. Vengo svegliato poi, da delle goccioline d'acqua. Apro gli occhi e mi trovo davanti Liu con solo un asciugamano in vita. Ha dei pettorali scolpiti fantastici, e le gocce d'acqua lo rendono ancora più sexy.

- Hai intenzione di chiuderla la bocca , Jeff? - La richiudo subito. Lo stavo guardando con la bocca aperta e non me ne sono accorto. 

- S-si, scusa. - Dico mezzo addormentato. Sorride e si asciuga con un secondo asciugamano. Fa cadere l'asciugamano che ha in vita, mostrandomi il suo sedere, cristo com'è sodo e... perfetto. Ooooh.... no no no no, Jeff! Non fare pensieri pervertiti su tuo fratello! E poi... Dylan c'è l'ha più bello. Oh cazzo... mi sto eccitando! Mi sto eccitando a guardare il cazzo di culo di mio fratello! Meglio andare via. - Scusa fratellone, devo andare... parliamo più tardi! - Corro verso l'uscita e mi chiudo la porta alle spalle entrando in fretta e furia in camera mia. 
Quello che non ho notato mentre uscivo dalla stanza però, era il ghigno che aveva Liu sul volto, un misto tra cattiveria, rabbia, derisione e vendetta.
   
 
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