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Autore: EmsEms    13/11/2016    4 recensioni
Due uomini, un libro, una decisione da prendere.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Tooru Oikawa, Wakatoshi Ushijima
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ok, uhm, ecco a voi questa mini mini fic, che non so neanche perché mi sono ritrovata a pubblicare. Probabilmente ho deciso di condividerla perché avevo bisogno di ribadire che ognuno è libero di shippare chi vuole con chi vuole. Ushijima mi piace molto e l'UshiOi, insieme all'IwaOi, è una ship che apprezzo. E questo è tutto.

 

Spero vi piaccia, anche se è corta corta. Avevo bisogno di un momento di fluff. <3

 

Corretta da _Noodle, collaboratrice, ma soprattutto amica, senza la quale non sarei qua a scrivere.

 

Grazie a chi legge questa mia minuscola fic e a chi mi fa sapere la sua *^*

 

 

 

 

"Sono le due. Ti sembra questa l'ora di tornare?"

"No. Mi sembra l'ora delle coccole."

Ushijima si massaggiò le tempie, ignorando il segno della pace che Oikawa gli stava indirizzando. "Te l'ho già detto di non aspettarmi sveglio" borbottò Tooru, sfilandosi la tracolla e sbottonandosi la camicia. Era andato a bere con i suoi colleghi e aveva perso la cognizione del tempo, come al solito. Sapeva benissimo che Wakatoshi non avrebbe dormito finché non fosse rincasato. Era una sua mania, una sua ossessione. Se ne stava al buio a letto, ad aspettarlo pazientemente. Ogni tanto lo trovava immerso nella lettura di qualche romanzo scelto a caso fra i suoi libri sullo scaffale sopra la scrivania. Non che gli piacesse in particolare la fantascienza, ma era un modo per passare il tempo sentendo Oikawa al proprio fianco. Difatti molto spesso Tooru gli porgeva uno dei suoi romanzi preferiti e si accoccolava contro il suo petto in attesa che Wakatoshi gli leggesse di galassie lontane e virus alieni. Oikawa amava la voce profonda del suo compagno e la trovava perfetta per la parte del narratore.

Tooru si infilò il pigiama e si cacciò sotto le coperte, dimenandosi fino a raggiungere il lato sinistro del letto, dove Wakatoshi se ne stava in attesa del suo ritorno. Una volta appoggiata la testa sul suo petto, Oikawa poté scrutare il titolo del libro che stava leggendo.

"Ushiwaka-chan, l'abbiamo già letto seimila volte" osservò Tooru, scorgendo la scritta dorata Don't Panic sul retro di Guida galattica per autostoppisti.

"Mi piace" mentì Ushijima, scalzando gli occhiali da sopra il naso di Oikawa ed appoggiandoli sul comodino al suo fianco.

"No, che non ti piace. Al mio bel professore di storia piace solo leggere volumi sulla Seconda guerra mondiale" scherzò Oikawa baciando la t-shirt sulla quale aveva appoggiato la guancia. Ushijima non rispose.

"Dai, leggi" sorrise Tooru, chiudendo gli occhi e sbadigliando vistosamente.

"No. Sono già le due, hai bisogno di riposare" sentenziò Wakatoshi, prendendo ad acarezzare i capelli nocciola del suo assonnato partner.

"All'osservatorio hanno detto che domani non gli servo. Dai, su, se non mi leggi il libro non dormo" protestò Oikawa, forzando le palpebre ad aprirsi ancora una volta.

Ushijima alzò dolcemente la testa di Oikawa per scostarla dal suo petto e si girò su un fianco, in modo da porterlo guardare diritto negli occhi.

"Oikawa, ti ho sentito ieri notte. Ti agitavi in continuazione. Non hai dormito affatto" sospirò Wakatoshi, voce velata dalla preoccupazione.

"Se è per la promozione ti ho già detto che verrò con te" concluse Wakatoshi, girandosi verso il comodino e poggiando il libro accanto agli occhiali di Tooru.

"Non voglio che tu lasci il lavoro per una stupida promozione. Ho già declinato l'offerta, quindi non ti devi preoccupare."

Il volto di Ushijima si incupì, come il limpido cielo estivo squarciato improvvisamente dal lampo di un imminente temporale.

"Non dovevi rifiutare, è da anni che aspettavi quel momento."

Tooru rimase in silenzio a scrutare gli occhi bruni del suo amante. Cominciarono a riaffiorare nella sua memoria sprazzi di ricordi, ingialliti dal tempo. Eccolo là alla ricerca dell'aula giusta durante il suo primo giorno di università. Ricordava di aver sbagliato addirittura facoltà e di aver messo piede nell'aula di storia a metà lezione. Il professore si era girato verso il nuovo arrivato, alzando lo sguardo dal libro che teneva stretto nella sinistra. La pausa che era seguita alla sua entrata, aveva fatto incuriosire tutti gli studenti, che si erano voltati in direzione del ragazzo con gli occhiali, il maglione con su scritto NASA e l'aria un po' persa. Oikawa avrebbe fatto dietro-front se solo il professore non lo avesse messo in soggezione. Alla fine aveva optato per trovarsi un posticino dove seguire passivamente quella barbosissima lezione. Una volta a sedere, Oikawa aveva poggiato la testa sugli avambracci e aveva cercato di prendere sonno. Il suo tentativo era però fallito, dal momento che il soggetto della lezione era la corsa allo spazio fra l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti. Oikawa era rimasto ipnotizzato dalla voce calda e monotona del professore, dalla sua compostezza, dalla figura autorevole che esibiva in quell'aula semivuota. Alla fine della lezione si era approcciato all'uomo, ponendo domande argute che avevano fatto una buona impressione sul professore. Mentre discutevano della guerra fredda, Ushijima si era lasciato ammaliare dai sorrisi maliziosi, dalla parlantina dello studente, dal suo modo disinvolto di muoversi e gesticolare. Era una presenza amabile, affascinante. Fin troppo. Prima che potesse realizzarlo, avevano iniziato a vedersi di nascosto ogni sabato. Oikawa lo aspettava alla stazione e insieme andavano a prendere qualcosa da bere o da mangiare. Certo, Ushijima non era esattamente il suo professore, visto che Oikawa si era iscritto ad astronomia, ma essere visto con uno studente avrebbe sicuramente intaccato la sua reputazione, dunque era necessario prestare la massima cautela. Beh, fino al giorno in cui Oikawa si sarebbe laureato.

"A cosa stai pensando?" Chiese Ushijima, riportando Tooru alla realtà.

"A quando ero giovane e bello" sussurrò Oikawa, rivolgendo a Wakatoshi un sorriso stanco e malinconico.

"Sei ancora bello" precisò Ushijima, abbracciandolo e girandosi supino. Oikawa si ritrovò sdraiato sopra al suo amante.

"Ma non sono più giovane" ridacchiò, voce sfumata dall'amarezza.

Ormai aveva trentacinque anni e la vita aveva preso a sbiadire lentamente.

"Hai solo trent'anni" osservò Ushijima, confuso dall'atteggiamento insolito del suo partner.

Tooru sorrise alla parola solo.

"Arriverà il giorno in cui uno studente più bello e talentuoso di me ti porterà via dalle mie braccia" borbottò, sopracciglia increspate in un'espressione genuinamente preoccupata.

Ushijima si alzò a sedere, facendo scivolare Oikawa giù dal suo petto.

"Non dire scemenze" ribatté disgustato Wakatoshi.

Tooru sorrise nel constatare quanto l'idea di uscire con un altro indignasse Ushijima.

Oikawa era profondamente innamorato di Wakatoshi. Quella che era iniziata come una relazione clandestina aveva finito per diventare la più duratura storia che Oikawa avesse mai avuto. I suoi amici chiedevano spesso a Tooru cosa ci trovasse in un uomo più grande di lui e con un senso dell'umorismo inesistente. Oikawa rispondeva sempre con una maliziosa allusione a quanto fosse bravo a letto, suscitando risate o espressioni allibite da parte dei suoi interlocutori.

La verità però era che molte cose lo attraevano di Ushijima, a cominciare dalla sua sconfinata cultura. Era un pozzo di sapienza, e Oikawa avrebbe passato ore ad ascoltarlo. Nonostante sorridesse raramente, c'era qualcosa nel suo modo di fare che divertiva Tooru. Era così serioso da risultare buffo. Inoltre era un uomo premuroso, dolce e gentile, e in fondo quella che adduceva come giustificazione con i suoi amici non era del tutto infondata: a letto ci sapeva fare.

"Dico solo la verità, è pieno di bei ragazzi là fuor-"

Oikawa non riuscì a finire la frase, perché si ritrovò schiacciato contro il materasso, labbra incollate a quelle del suo partner.

I baci di Ushijima lo lasciavano sempre senza fiato, nel vero senso della parola. Oikawa, palmi delle mani premuti contro il petto di Ushijima, tentò di allontanarlo. Una volta che le loro labbra si furono staccate, Tooru ebbe finalmente modo di riacquisire l'ossigeno perso durante quel bacio volto a zittirlo.

Ushijima non esprimeva quasi mai i suoi sentimenti, non in maniera diretta. Era molto discreto riguardo alle sue emozioni, ed era solito dare la precedenza ai sentimenti altrui. Tooru avrebbe potuto chiedere la luna e se la sarebbe ritrovata sulla scrivania il giorno dopo.

"Ushiwaka-chan, è sleale da parte tua" sorrise Oikawa, mordendo dolcemente la punta del naso del suo compagno.

Ushijima continuava a guardarlo con quello sguardo torvo che faceva venire la pelle d'oca ad Oikawa. Sapeva di averlo provocato, ma non era riuscito a trattenersi. Tooru inarcò la schiena dalla superficie del materasso, in modo da rendere ovvio il suo bisogno di essere stretto fra le sue braccia.

"No" sbuffò Ushijima, rotolando nuovamente a pancia in su.

"Come no?" sbottò indispettito Oikawa, voce petulante.

"Niente sesso finché non mi prometti che accetterai quella promozione" sentenziò, spegnendo la lampada da comodino della quale si era servito per leggere fino al rientro del suo compagno.

Oikawa mise su il broncio, ma Wakatoshi rimanese irremovibile.

"Mi dovrei trasferire a Kyoto! Non voglio lasciarti tutto solo soletto a Tokyo, né farti rinunciare alla cattedra di storia qua" pigolò Tooru, accarezzando i bicipiti di Ushijima, che adesso gli stava dando le spalle.

"Non devi preoccuparti per me, devi preoccuparti per la tua carriera" rispose Wakatoshi, cominciando ad innervosirsi.

"Ma io voglio stare con te..."

Ushijima rimase immobile. Fuori aveva cominciato a piovere e grosse gocce avevano preso a rigare la finestra della loro camera.

"Ti prego...Girati..." lo pregò Tooru, prendendo a baciare la stoffa della maglietta che Wakatoshi usava come pigiama. Profumava di bucato.

Ed eccolo lì, il tallone d'Achille di Ushijima Wakatoshi: non sapeva resistere alle suppliche. Una volta che si fu girato verso di lui, Oikawa prese a carezzare la guancia che non era poggiata sul cuscino.

"Prometto che accetterò la promozione" cedette alla fine Tooru, sospirando rumorosamente.

Sapeva che non l'avrebbe mai perdonato se avesse veramente rinunciato a quel posto a Kyoto. Wakatoshi lasciò che Oikawa lo baciasse, stavolta senza fretta.

"Ora, hai due opzioni Ushiwaka-chan: o mi leggi quel libro, o mi diletti in altro modo."

Oikawa era tornato all'attacco, sorriso malizioso sulle labbra.

"Sono le tre ormai. Domani tu lavor-"

"Oh mio dio" esclamò esasperato Tooru. "Per una volta puoi smettere di comportarti come mio padre? Sono grande e vaccinato, e posso fare quello che mi pare all'ora che mi pare" sbottò alla fine Oikawa, obbligando Wakatoshi a girarsi e salendo a cavallo del suo bacino. Quest'ultimo afferrò il libro da sopra il comodino e riaccese la luce.

"Niente sesso. Se ti stanchi, domattina non ti svegli" sentenziò Ushijima, invitando Oikawa a distendersi nuovamente su di sé. Tooru sbuffò, visibilmente deluso dal comportamento apprensivo della sua dolce metà. Alla fine fece come suggerito, e si sdraiò su Ushijima, in attesa che quest'ultimo cominciasse a leggere.

Dopo una decina di minuti Oikawa si addormentò e Wakatoshi ripose il libro di nuovo al suo posto, posò un leggero bacio sulla fronte di Tooru e spense la luce. 

  
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