Anime & Manga > I cinque samurai
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Autore: shirupandasarunekotenshi    13/11/2016    0 recensioni
Prima battaglia, primo sguardo, primi battiti del cuore che si intrecciano in un universo trasfigurato dalla paura. E allora non essere soli può risultare l'unica salvezza, l'unico appiglio...
[Fanfiction partecipante alla challenge "In love" indetta sul forum di EFP. Prompt: colpo di fulmine]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Cye Mouri, Kento Rei Faun, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Restami vicino



Autore: Shirupandasarunekotenshi



Prompt: Colpo di fulmine



Fandom: Yoroiden Samurai Troopers (I cinque samurai)



Rating: Verde



Avvertimenti: Shonen-ai











 

RESTAMI VICINO




Che ragazzino insopportabile e pieno di boria!”.

Fu questo il primo pensiero di Shu quando le sue orecchie vennero colpite, per la prima volta, dalla vocetta strafottente del guerriero dell'acqua.

Voleva darsi un tono, era chiaro, con quel suo tentativo di rubare la scena.

Si voltò e gli rispose a tono e fu così che i loro occhi si incontrarono... per la prima volta.

L'occhiata che si scambiarono fu di sfida, una scia di reciproca ironia passò tra loro, ma insieme a qualcos'altro, una voce dal profondo che, beffarda, sussurrò a Shu un avvertimento:

Non ti libererai più di lui... non vorrai farlo”.

Shu non poteva saperlo, non immaginava di sicuro che la medesima vocina molesta stava tormentando, in quel momento, anche la mente di Shin Mori e forse nessuno dei due poteva immaginare cosa avrebbe significato per loro quel primo sguardo.

Il primo di molti, già nel corso di quella giornata, nel corso di quella prima battaglia contro il mondo degli youja.

Fu relativamente semplice stabilire il legame che veniva richiesto alla loro missione, l'unione di cinque cuori e cinque virtù che, da quel momento, senza mai essersi conosciuti prima, avrebbero dovuto agire all'unisono, verso una meta comune e sotto l'insegna della reciproca fiducia. Fu un miracolo forse, non si trattò solo dell'avvertimento di Nasty, del suo invito a trovare tra loro un accordo, fu qualcosa di profondo che intercorse tra loro e che ad ognuno di loro suggerì il medesimo giuramento: per questi miei nuovi nakama sarò pronto a donare la vita, sarò il loro scudo in battaglia, sarò la loro forza nei momenti di sconforto.

Fu un colpo di fulmine tra tutti loro, certo, fu il colpo di fulmine tra Shu e Shin, anche se ancora non potevano saperlo, eppure i loro sguardi già si cercavano, i loro cuori battevano come uno, i loro due cuori insieme ai cuori dei loro nakama.

Venne naturale a Shu chiedersi cosa stesse accadendo dentro di lui, soprattutto quando i suoi occhi venivano calamitati, quasi trascinati verso quelli del giovane Mori, persino nel mezzo della battaglia, lo cercava e scopriva di essere cercato, quegli occhi dicevano “ho bisogno di averti al mio fianco” e i suoi occhi rispondevano “sono qui e ci sono per restare”.

Furono ancora battute, scambi irriverenti e piccoli battibecchi tra loro, ma suggerivano tutt'altro nell'intimo, li avvisavano che quel fare scintille era già lo sbocciare di un sentimento profondo, sebbene nessuno dei due ne potesse comprendere, allora, la reale entità.

Giunse il momento in cui rimasero soli, un gruppo di adolescenti, una ragazza e un bambino amorevolmente vegliati da una tigre bianca, in un universo che sembrava impazzito, in cui ciò che avevano sempre conosciuto si fondeva con l'incubo nel quale erano precipitati. L'affollata e luminosa Shinjuku si era trasformata in una realtà parallela nella quale tutto era fermo, oscuro e nella quale esistevano solo loro... loro e da qualche parte, là fuori, nemici che davvero desideravano ucciderli. Forse per la prima volta tutti loro compresero che non si trattava di un gioco, non si recitava la parte di antichi samurai: lo si doveva diventare davvero e davvero essere pronti a uccidere o ad essere uccisi.

Se ne erano davvero mai resi conto?

Forse ci avevano pensato, certo, ma avevano cercato di cacciare ogni riflessione.

Ci fu tuttavia un momento, in quel silenzio irreale, in cui gli sguardi dei cinque ragazzi si intrecciarono gli uni agli altri, un velocissimo istante durante il quale ciascuno di loro lesse la consapevolezza improvvisa riflessa nelle iridi lucenti dei novelli nakama.

Vide gli occhi di Shin nei quali, per l'ennesima volta, lesse la preghiera:

Restami vicino”.

I suoi propri occhi che per l'ennesima volta risposero:

Lo farò”.

In quel momento qualcuno era diventato importante per lui e lui le promesse le manteneva: a quella promessa avrebbe consacrato la propria esistenza.










 
  
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