Il rumore di quella sveglia era insopportabile. Suonava tutti i giorni tranne il Sabato e la Domenica e voleva dire solo una cosa: è ora di andare a scuola.
Sopra il letto della sua camera dormiva Mattia che, allungando il braccio, mise a tacere dopo tre brevi, ma non meno insopportabili, bip metallici la sveglia regalatole da sua madre. Si, alla madre di Mattia piacevano gli oggetti di una certa età e mentre quasi tutti i ragazzi della stessa età di suo figlio usavano lo smartphone come sveglia, lei comprò una vecchia sveglia metallica a suo figlio perchè, cito testualmente, "il rumore di una vera sveglia ti sveglia veramente".
Mattia si alzò dal letto come fosse un moribondo e si trascinò verso il bagno nella stanza affianco alla sua. Appena superato l'uscio della porta scattò improvvisamente verso il bagno, afferrò la maniglia della porta, la aprì e la chiuse subito dietro di sè.
"Stavolta ti ho fregata!" pensò Mattia spalle alla porta ricordando di come ogni mattina sia la sorella a fregare lui.
Si avvicinò al lavandino, girò la manopola dell'acqua fredda e si sciacquò il viso con entrambe le mani. Ancora scosso dalla batosta decise di ripetere l'operazione e si sciacquò un'altra volta. Afferrò lo spazzolino elettrico, cosparse la testina di dentifricio, lo mise in bocca e lo azionò lasciandosi coccolare dalle vibrazioni. Una volta finito mise tutto nelle posizioni di partenza e aprì la porta del bagno.
La sorella sbuffò, alzò le spalle ed entrò in bagno chiudendo la porta.
Dopo il piccolo battibecco scese giù in cucina e trovò sua madre intenta a preparare la colazione.
La madre si mise a ridere sonoramente. I litigi in quella casa erano all'ordine del giorno.
La porta del bagno si aprì e scese la sorella.
Guido era l'amico di infanzia di Mattia. I due si erano conosciuti dodici anni fa al parco giochi del quartiere, quando entrambi avevano cinque anni. Da allora non si sono mai separati e nonostante i litigi, le incomprensioni, e le lotte per le ragazze sono rimasti amici. Tanto da definirsi "l'uno il migliore amico dell'altro".
Mattia finì di bere la tazza di latte, si alzò, ringraziò la madre, fece un gestaccio a Emma la quale ricambiò con una linguaccia e corse subito in camera sua per prepararsi.
Suonò il citofono.
Mattia nel frattempo era quasi pronto. Andò in bagno, prese la prima spazzola che vide e cominciò a sistemarsi i capelli cercando invano di domare il ciuffo ribelle. Mentre sbuffava perchè il ciuffo non si piegava come voleva passò Emma davanti la porta che si appoggiò al muro guardando il fratello alle prese con i capelli. Entrò in bagno, passò dietro Mattia e prese una delle sue spume per capelli.
Mattia si girò verso la sorella e abbassò la spazzola in segno di resa.
Mattia bofonchiò qualcosa di incomprensibile.
Mattia rientrò in camera sua lasciando Emma in bagno libera di sistemarsi per la scuola, afferrò lo zaino e scese di nuovo giù.
Attese un momento ma non udì risposta. Attese ancora e finalmente sentì qualcosa.
Mattia aprì la porta d'ingresso. La chiuse dietro di se e scese giù per le scale. Arrivato al piano terra vide davanti al portone d'ingresso del suo condominio Guido intento a messaggiare con il suo nuovo Samsung Galaxy 7. Aprì il portone, lo chiuse e si avviò verso l'amico.
rispose Guido poggiando la sua mano sul fianco dell'amico avvicinandolo a se per salutarlo.
I due si misero in cammino verso il Liceo che frequentano per la prima giornata del loro Quinto anno.