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Autore: OneEyed_Eli    15/11/2016    0 recensioni
Quando Umi si è presentata alle prove distratta, balbettante e bianca come un cadavere, le sue amiche non sono potute rimanere a guardare... qualcosa ha turbato profondamente il suo animo, qualcosa di "vergognoso" ed "indecente"... riusciranno le Muse a scoprire di cosa si tratta?!
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LO SHOCK DI UMI
 
Era un giorno come tanti per le Muse, il gruppo di idol dell’istituto Otonokizaka: come ogni mattina, le ragazze avevano seguito le loro lezioni, avevano pranzato con le proprie compagne di classe e ora stavano aspettando che la campana segnasse l’inizio delle ore dedicate ai club pomeridiani.
Il gruppo era solito ritrovarsi direttamente sul tetto per esercitarsi nelle coreografie alle due del pomeriggio; fino ad allora, solevano passare il tempo libero separatamente.

Essendo nel pieno dell’anno scolastico, ogni club aveva i propri documenti compilati e archiviati, per cui le ragazze del consiglio studentesco non avevano nulla da fare. Tuttavia, Eri e Nozomi passavano ogni pausa pranzo chiuse dentro quell’aula, spiegando ciò alle ragazze con il fatto di volersene approfittare di uno spazio privo degli schiamazzi delle varie alunne, in modo da poter mangiare in santa pace.

Ad Umi era capitato un paio di volte di pranzare con loro in quella stanza, e doveva ammettere che, in effetti, era molto più accogliente e piacevole rispetto a qualsiasi altra, grazie alla ricercata calma e pace che raramente si potesse trovare nella scuola.
Tuttavia, quel giorno non si ripeté la solita routine; anzi, un evento tremendo ed inaspettato aveva stravolto il cuore di Umi, squarciato la sua anima e scioccato la sua mente.

Si presentò in ritardo alle prove, con un colorito cadaverico ed un’espressione timorosa. Non diede certamente il meglio di sé, anzi; spesso era fuori tempo, ed aveva lasciato che Eri gestisse la parte fisica dell’allenamento.

Terminato esso, alle quattro, non si fece viva la solita atmosfera spensierata, anzi. Si sentiva che qualcosa non andava, ed era evidente che si trattasse della mancata partecipazione della mora al momento felice delle ragazze.
Così, Honoka, preoccupata seriamente per la sua amica del cuore, la prese in disparte, mentre le altre si rifocillavano con i dolcetti portati dalla leader.

“Umi-chan, che succede?” le chiese amorevolmente “ Non hai una bella cera…”

L’altra, colta di sorpresa, fece un’espressione terrorizzata “E-Eh?! Io… no, no, Honoka, non ci… ci sono problemi.” Balbettò, presa dal panico.

“ Non ti senti bene? Hai bisogno di qualcosa?” insisté Honoka, volendo assicurarsi l’assoluta serenità del gruppo.

“Sto bene, te l’ho detto!” esclamò spazientita e timorosa l’altra.

“ E allora cosa c’è?!” continuò, ma non riuscì a finire la frase che una temibile presenza si palesò dietro di lei, con le mani alzate in una posizione poco raccomandabile.

“Hai finito, Honokacchi?”

Quella voce suonava tremendamente minacciosa e demoniaca, al punto che la rossa stentò a girarsi.

“ Umicchi sembra che voglia stare in pace… forse dovresti lasciarla stare.”

Quando finalmente Honoka riuscì a voltarsi, cacciò un urlo nello scorgere le mani di Nozomi pronte ad agire nella pratica più temuta da tutto il gruppo: la sua fortissima palpata.

“Noooo! Perdonami Umi-chaaan!” la leader cominciò a correre, inseguita da Nozomi, per tutta la terrazza, in lacrime; di questa situazione ne approfittò la nostra protagonista, la quale a sua volta scappò, lasciando il resto del gruppo con l’esclamazione: “Scusatemi, devo andare!” .

Scomparsa anche lei, le rimanenti componenti delle Muse si guardarono inebetite, mentre Kotori, ancora più in pensiero per lei che Honoka, mormorò il nome della fuggitiva.
 


Non potevano tuttavia lasciare le cose in sospeso in questo modo. Umi era una loro amica, e se lei aveva bisogno d’aiuto, era loro dovere e piacere offrirglielo. Nonostante l’insistenza di Eri, Nozomi e Nico sul lasciarla stare, il gruppo si recò alla ricerca della ragazza.
Quest’ultima, nascosta sotto il tavolo nella stanza del consiglio studentesco, nascondeva il viso nelle ginocchia mormorando qualcosa di incomprensibile; era così persa nei propri pensieri che non si accorse che qualcuno fosse entrato, e non appena scorse il faccione sorridente di Honoka spuntare sotto il tavolo, sussultò e gridò per lo spavento, sbattendo la testa contro la superficie sopra di lei.

“Umi-chan!” la rossa le porse la mano “ Dai, vieni fuori.” Da lì sotto si potevano scorgere otto paia di gambe e dedurre la presenza dell’intero gruppo. Umi sospirò e tremante non poté far altro che ubbidire. Non avrebbe potuto tenere dentro di sé tale conflitto interiore ancora a lungo; il momento della verità si stava avvicinando.

Le sue due compagne di classe le presero le braccia e con sguardo determinato iniziarono a porle domande a raffica e a supplicarla di raccontare ciò che non andasse. Tuttavia, Umi stette in silenzio, finché casualmente non scorse le mani di Eri e Nozomi, unite in una stretta indissolubile.
Quella fu la visione che scatenò l’ennesima tempesta nel cuore della giovane, che alzando un braccio le indicò, e come se fosse spaventata all’idea di vederle, strinse i denti e sgranò gli occhi.

“L-LORO! Le… le ho viste… LE HO VISTE!”

Le altre componenti si girarono verso Eri e Nozomi, alzando le sopracciglia, e Kotori, volendo andare in fondo alla questione, si rivolse nuovamente alla compagna “ Eri-chan e Nozomi-chan?” solo abbinando quei due nomi, qualcosa scattò dentro l’anima della ragazza, la quale rabbrividì; conosceva la sensibilità ed il pudore di Umi, per cui il timore che avesse potuto vedere le due palesi amanti baciarsi, la travolgeva.

“Le hai viste fare cosa, Umi-chan…?” le chiese con voce fioca.

“STAVANO FACENDO COSE… INDECENTI! QUI, PROPRIO QUI!” indicò il tavolo mentre gli occhi le si riempivano di lacrime. “NELLA PAUSA PRANZO!”

Cadde un silenzio tombale; lo sguardo di Eri era rivolto a terra, la sua gote più rossa di un pomodoro. Al contrario, Nozomi ridacchiava, furba.

“Beh… ci sei arrivata solo adesso?”

Ad interrompere quell’atmosfera glaciale fu Maki, la quale con lo sguardo rivolto chissà dove, si arricciava nervosamente una ciocca di capelli “E’… E’ evidente, cioè, ma da anche un bel pezzo… che loro due… vogliano un po’ di privacy a pranzo…” spiegò alla senpai ciò che a tutto il gruppo fosse chiaro da parecchio tempo.

“Eeeh?!” un’esclamazione di disappunto fuoriuscì dalle labbra di Umi “ E per quale disgraziato e vergognoso motivo?!” rossa dall’imbarazzo, piagnucolava per lo scandalo che avesse visto quel giorno.

“ Perché io ed Ericchi siamo una coppia, Umi-chan!” senza timore Nozomi palesò la relazione che avesse intrapreso con la sua amata compagna di classe, sorridendo teneramente.

Tuttavia, tale esclamazione non ebbe l’effetto sperato, poiché ciò causò un crollo emotivo ad Umi, la quale, troppo pressata dalle emozioni, svenne.

Hanayo e Rin intervennero immediatamente nel tentativo di rianimarla, nel frattempo, Kotori, portandosi una mano al mento, espose la sua perplessità “ Per quale motivo Umi-chan sarebbe dovuta entrare nella stanza del consiglio studentesco, se i moduli sono già stati firmati tutti?”

Ricevette risposta da Nozomi, che le porse una divisa sportiva che fino a poco prima giaceva sul tavolo. “ Ha riportato la maglietta e i pantaloncini prestati da Eri, che deve aver usato oggi ad educazione fisica… eppure mi pare strano che Umi si dimentichi la propria divisa.” Commentò Nozomi, ed a tale affermazione, gli occhi di Honoka si sgranarono, e quest’ultima, a passi felpati, cercò di filarsela.
L’espressione maligna di Kotori disse tutto ciò che provava dentro di sé.

“Sai, Nozomi-chan, Umi oggi aveva la propria divisa… qualcun’altro qui se l’era dimenticata, ed aveva incaricato Umi di restituirla…” allungò un braccio ed afferrò per il colletto Honoka, che ormai era sulla porta.

Lo sguardo di tutte, perfino quello di Eri, la quale fosse rimasta imbarazzata in un angolino tutto il tempo, si concentrò di lei, fulmineo.

“PER-PERDONATEMIIII!!”

Ed a tale esclamazione ci fu una risata generale… ma non da parte di Umi, la quale ancora scioccata, riusciva solo a ripetere le parole “vergognoso” ed “indecente”!
   
 
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