Film > Lo Hobbit
Segui la storia  |       
Autore: RoriStark    15/11/2016    1 recensioni
essendo un appassionata di D&D mi stavo chiedendo, e se Smaug fosse un drago in grado di mutare forma?... E se una giovane elfa fosse capitata nel posto sbagliato al momento sbagliato?....
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Smaug, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Il vento tagliente le graffiava il viso,  il suolo infangato e la pioggia incessante le impedivano quasi di correre,  ma lei non  poteva fermarsi.  Era inseguita da una decina di orchi a cavallo di mannari,  Eru solo sapeva da dove provenissero quelle immonde bestie. Il respiro dell’Elfa era rapido ed emanava piccoli cerchi di fumo bianco e denso, gli occhi erano fissi di fronte a sé , alla ricerca di un riparo,  ma davanti a lei vi era solamente un immensa distesa ed un lago ad ovest. Dovette bloccarsi,  si volto ed incoccò un freccia,  colpì due bersagli e riprese a correre. Decise di deviare di scatto dopo una ventina di metri, non sapeva di dirigersi verso la montagna.  Attraverso la foresta riuscì ad arrampicarsi su un albero e proseguire la sua fuga tra i rami mentre gli ululati sotto di lei sembravano diminuire, molti abbandonarono, altri ricevettero delle frecce in testa e furono costretti ad abbandonare.  L’Elfa era stremata, stava per fermarsi ma qualcosa la costrinse a cambiare idea, qualcosa si mosse nella foresta, qualcosa di oscuro, qualcosa di antico, più  degli orchi. L’Elfa tacque e riprese a correre, e alla fine, vide la montagna. Si ritrovò  di fronte a quella che un tempo era una porta nanica, ma ora era solamente un varco decorato da macerie e resti di un antica potenza,messa in ginocchio  da qualcosa di molto, molto grosso. Ma in quel momento, l’Elfa aveva la vista annebbiata, e quello che in realtà era un altro pericolo, per lei era un ottimo riparo, la giovane pensò quindi a mettersi in salvo dalle bestie che la inseguivano, ignara del fatto che stava entrando nella tana della bestia peggiore  di tutte.  Raggiunse una nicchia scavata nella roccia, scavalcando calpestando ossa,  fino ad arrivare ad un piccolo angolo isolato senza uscite, si rannicchiò in un angolo mentre a terra prese a scorrere un liquido rossastro e denso, caldo, sangue. Era il motivo per cui aveva deciso di scappare ed ora era il motivo che la costringeva a cercare un riparo e dell'erba di re. Strinse una mano sul fianco ferito, mentre pregava che la lama non fosse avvelenata, ma la calma ebbe vita breve, sotto ai suoi piedi, qualcosa si mosse ed il pavimento cedette. La caduta sembrò  interminabile e l'atterraggio decisamente poco morbido. L’Elfa atterrò violentemente sopra ad un enorme mare di monete d'oro e gioielli. Rotolò per un paio di metri prima di fermarsi ancora più  dolorante di prima.  Si mise a sedere a fatica,  tenendosi  il fianco dolorante anche se avrebbe voluto avere più  braccia per tenere anche le nuove ammaccature, era stata fortunata  a cadere da un altezza mediocre, prese un respiro profondo mentre tastò a terra nella speranza che insieme a lei fossero atterrate le sue armi e la sua sacca,  per fortuna  era così.  La giovane prese dalla sacca un contenitore con un unguento verde e lo passo sullo strappo in vita dove vi era una ferita da taglio. Respiro a fondo e la premette dentro la ferita, emettendo un grido di dolore, dopodiché  torno a rannicchiarsi accanto alla sua sacca che le dava tregua alla schiena da tutte quelle fastidiose monete.  Chiuse gli occhi e senza accorgersene, si addormentò.

"Cosa ci fa una figlia del bosco in casa mia? "

Sibilò una voce  cupa e possente nella mente dell’Elfa, questa si destò improvvisamente dal suo sogno, sperando che la voce provenisse solamente dalla sua immaginazione, ma non era così. Davanti a lei si ergeva un enorme drago rosso, dagli occhi di fioco ed un ghigno sinistro e spietato. La osservava come il lupo osserva il pasto, il lungo collo piegato in sua direzione ed il possente corpo avvolto e parzialmente coperto da quell’enorme tesoro. L’Elfa scattò in piedi, trattenendosi dal gridare a causa della ferita appena fasciata, tese l’arco verso il drago, respirando affannata

“ti ho fatto una domanda, Elfo femmina..”

Continuò la bestia mentre tornava ad adagiare il muso sulle monete luccicanti, apparentemente innocuo. La giovane Elfa rimase immobile, con la freccia puntata verso l’occhio del drago

“sto solo cercando un riparo temporaneo..”

Si guardò attorno, riconobbe la montagna e le leggende che avevano coinvolto in parte anche il suo popolo, sebbene il loro re si fosse rifiutato di combattere tale battaglia.

"ti hanno mandata i nani? a fare il lavoro sporco?"

“questa non è la mia battaglia, Smaug…non sono qui per reclamare nulla”

“non deve essere la tua battaglia per far sì che io ti uccida…”

Di colpo la bestia aprì le fauci, il petto prese ad infiammarsi da sotto le scaglie mentre dalla gola cominciò a vibrare un sordo eco di morte

“aspetta!”

Gridò lei abbassando l’arco, mentre la besta chiuse di nuovo le fauci

“cosa c’è? “

Solitamente i draghi amavano parlare, e lei lo sapeva benissimo

“vuoi uccidere un Elfa dei boschi senza nemmeno sapere il suo nome? La sua storia? Non è da te, Smaug…io conosco il tuo nome, non siamo alla pari, non trovi?”

“hai ragione Elfa…dimmi, qual è il tuo nome?”

“il mio nome è Alatariel…”

“mmh..Alatariel…una fanciulla coronata da una ghirlanda di splendida radianza..poi?”

“Alatariel…nata sotto la luna”

“molto interessante, e quali creature ti hanno spinta a fuggire nella tana del drago?”

“orchi..e la progenie di Ungoliant”

“hanno attaccato il vostro villaggio?”

“no, ero in ricognizione…i miei compagni sono morti..”

“parlami del tuo popolo…non ho mai mangiato un elfo”

“io sono una degli elfi silvani di Bosco Atro..”

“sei molto lontana da casa”

“non avrei mai pensato di trovarmi dentro Erebor..”
La bestia sbuffò un po’ di fumo sul viso della giovane, scostandole i capelli rossi dal viso e facendola indietreggiare, si avvicinò di più con il muso come per scrutarla, l’occhio dorato fisso su di lei

“no, affatto… e invece ora morirai in questa montagna, a meno che, io non decida di tenerti con me..”

“tenermi…cosa?”

“gli elfi sono come delle creature fatate, un tesoro vivente per questo mondo, perché non aggiungerlo alla collezione? Se ti uccidessi finiresti per sgretolarti e marcire come le altre creature, ma così, tu vivrai una lunga vita ed io potrò ammirarla e tenerla tra i miei tesori preferiti… potrò possedere ,una dei  primogeniti di Ilùvatar”

Alatariel rimase in silenzio, ma la decisione del drago, sembrava la migliore per darle tempo, tempo per guarire, tempo per fuggire in qualche modo. Annuì piano, posando l’arco e rannicchiandosi, sfinita, a terra, mentre il drago alzò nuovamente il possente campo e sembrò ghignare soddisfatto nel vederla inchinarsi

“sì, Smaug…ora apparterrò a te..”

Sussurrò con rabbia l’Elfa, stringendo gli occhi e respirando piano, è vero, sarebbe vissuta a lungo, aveva ancora tempo, tempo e speranza
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Lo Hobbit / Vai alla pagina dell'autore: RoriStark