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Autore: Artemisia    05/04/2005    2 recensioni
La Biografia dell'amante e musa ispiratrice di Raffaello: Margherita Luti, figlia di un umile fornaio in Contrada Dorotea.
è anche la storia di un celebre dipinto, dove è ritratta Margherita, "la Velata".
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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Raffaello guardò la ragazza seduta vicino a lui e si accorse della frustrazione e della paura che Margherita provava: doveva e

 

La Fornarina

Capitolo VII°

 

“ litigi ”

 

 

Raffaello guardò la ragazza seduta vicino a lui e si accorse della frustrazione e della paura che Margherita provava: doveva essere stato difficile per lei lasciare la sua famiglia, abbandonare la Contrada dov’era nata e cresciuta per stare con un uomo del quale non sapeva praticamente nulla, se non che era un pittore.

-         Margherita,- cominciò – sei sicura di voler vivere qua?-

Lei si volse verso di lui, stupita. – Credo di sì,- poi lo guardò fisso negli occhi, e continuò con voce impaziente– ma non potremmo farla finita subito?-. questa volta fu il pittore a non capire a cosa Margherita si riferisse.

- Mi sento stupida a stare qua seduta, vicino a te, senza fare…beh, hai capito?voglio che questa sia come una prima notte di nozze e io fossi tua moglie, anche se non è proprio così. –

Le guance della giovane erano di un color porpora tanto intenso e bruciante che sembrava ci si potesse cucinare sopra.

Raffaello non rise per quella proposta così azzardata, anzi. Era la prima volta che Margherita gli dava fastidio, e questo fu sufficiente per scatenare una brusca reazione.

Era piuttosto turbato: voleva mettere subito in chiaro le cose, in modo che quella ragazzina non si facesse strane idee. Prima di tutto non l’amava: gli piaceva il suo corpo, la sua bocca, le sue mani ed anche il suo carattere; ma l’unico desiderio persistente in lui non era sposarla, ma portarsela a letto. Era bella e seducente, in un modo dolce e malizioso che lo faceva impazzire: non era amore, era desiderio, passione. 

In secondo luogo era povera: se si fosse sposato non sarebbe stato sicuramente con lei, ma con una donna molto più ricca. Doveva solo trovare un modo leggero per dirlo ma non farla scappare via: non la voleva infatti averla per una sola notte, ma per molte e lunghe notti.

-         Margherita, mettiamo le cose in chiaro: io non ti posso sposare per via della tua, ehm, posizione sociale, ma, se tu fossi più ricca e io anche, non ti sposerei comunque…non ti amo, hai capito?Non è amore il mio per te, è qualcos’altro.-

Quelle parole furono una pugnalata in pieno petto per Margherita: la delusione perché lui non la voleva sposare era cocente, ma non insopportabile: sapeva che la desiderava come amante e la cosa quasi quasi le piaceva, la lusingava, perchè del resto era così pure per lei; ma restando lì con lui credeva che l’amore sarebbe arrivato, dopo la passione. Invece Raffaello aveva infranto ogni sua speranza con quello stupido: “mettiamo le cose in chiaro, Margherita”. Come avrebbe sopportato una persona tanto egoista e brutale?.

- Lo so che non mi sposeresti mai, quello che ho detto l’ho pronunziato perché voglio sì essere la tua amante, ma non voglio sentirmi come una di quelle puttane nella taverna di Pietro!Perché non me ne sono restata a casa? Sai, sono venuta qui pensando che sarebbe stato bello vivere con te, sentirti vicino di notte e vederti dipingere: ero addirittura orgogliosa; Raffaello mi vuole ritrarre, Raffaello mi ha chiesto di abitare con lui…Beh, ho capito che sarebbe stato meglio stare con mio padre, che sarà pure ignorante, ma anche dolce, premuroso come nessuno altro!

Io non voglio vivere con te per farmi trattare male! E che Iddio sia testimone che ho ragione: tu sei ingannevole: sembri un buon uomo, ma non lo sei.Me ne torno in Santa Dorotea a fare il pane!-

 

***

Margherita cercò di portare i suoi due bauli, non ancora disfatti, giù dalle scale, ma l’impossibilità di trascinarli, dato il loro peso, la fecero innervosire ancor di più: cominciò a menar calci contro il legno consumato dei bauli e rovesciò il loro contenuto, cominciando a tirare le sue spazzole e i pochi vestiti che aveva portato con sé contro la parete intonacata di fresco.

Sentì le mani ruvide del pittore stringere i suoi polsi, saldamente: le sembrava di essere stata legata da con una corda.

-         Smettila, smettila! Volevo solo farti capire che non voglio sposarmi, né conte né con nessun altra!-

Sapeva di mentire: forse sarebbe successo, si sarebbe sposato. Ma si sa, una piccola bugia può essere sempre utile, anche se in questo caso la menzogna non era proprio piccola.

-         Zitto! Ora non parlare per piacere, peggioreresti la situazione. Puoi solo scusarti ma, lo so, non lo farai. Pensi di aver fatto bene a parlarmi così, credi forse che passi le notti a sognare la chiesa dove ci sposeremo e il mio abito per l’occasione? O, peggio ancora, hai paura di un’ invasione di bambinetti che girano per la casa, distruggendoti i dipinti?No, non voglio né sposarti, anche se sarebbe comodo economicamente, né avere dei bambini! Sai, prima di venire qua ho appunto pensato: non sarà la convivenza a rovinare i miei rapporti con lui?Ma poi il desiderio di cambiare vita, di lasciarmi alle spalle mia madre e la bottega, di poter mangiare qualcosa che non sia minestra e anche il desiderio, non lo nego, di poter stare un po’ con te ha vinto su tutto il resto. Non ti amo, visto? Immagino che sarai felice, meno preoccupato di avere una ragazzina tra i piedi che sogna un marito e tanti bambini!-

 

Raffaello si sentì un idiota: come aveva potuto pensare che lei fosse così stupida da credere che la sposasse? Il pittore si accorse di quanto fosse egocentrico: non vedeva altro, non sentiva altro se non quello che lo riguardava. Non aveva mai avuto rimorso per aver trattato male tutte le donne che aveva avuto fino ad all’ora, ma Margherita, così giovane, era la prima che aveva osato ribattere. E aveva vinto, aveva ragione e lui torto.

Era evidente che l’aveva fraintesa: non solo per quelle parole, così forti e sincere, ma anche perché il motivo per cui aveva pronunziato quella frase ora gli appariva ovvio: per una ragazza educata secondo le regole cristiane, per le quali la lussuria è peccato, e cresciuta con tutte quelle storielle di donne di malaffare,prostitute, punite da Dio, era difficile accettare l’idea di essere solo amante di un uomo: dover affrontare tutti i pettegolezzi del mercato e anche solo la propria situazione. Una donna non sposata è una nullità, priva di ogni diritto. Si accorgeva, in ritardo, di comprenderla benissimo.

- Non sarà bello da dire, ma è vero, avevo paura di te e dei tuoi progetti. E forse anche di avere dei bambini. Per me non sarai mai una prostituta, lo sai. Sei una musa, non riuscirei più a lavorare senza di te. -

Lei sorrise, non aveva né perdonato né dimenticato, ma era disposta a sorvolare, almeno per questa volta. Forse si era scaldata troppo, nonostante avesse avuto ragione: e se poi quelle non erano scuse formali erano pur sempre scuse. C’era da dire inoltre che, seppure brutale, era almeno stato sincero.Non l’aveva illusa.

- Non credere, non sei ancora perdonato del tutto!Dovrai pagare per quello che hai detto!Questa è una domanda a parte: Che cos’è una musa?-

Sorrise di nuovo, incoraggiante. –La musa è una dea greca, colei che ispirava tutti gli artisti, invocata da molti poeti antichi…ecco, io ti dovrei invocare per portare a termine ogni mio lavoro!Ma dovresti sapere queste cose, Papa Giulio II, che ora mi sta facendo affrescare le sue stanze, è il cristiano più laico che io conosca e Roma ne è molto influenzata!-

Margherita arrossì, si pentì di aver fatto quella domanda: si era data da sola dell’ignorante nel solo formularla.

 

***

 

Si misero a raccogliere tutti i vestiti che la ragazza aveva lanciato per la stanza, mettendoli alla rinfusa nell’armadio della stanza; poi si lasciarono cadere a peso morto sul letto, rischiando di romperlo.

 

-         Che ne dici se ci dimentichiamo tutto quello che è successo?- chiese il pittore, speranzoso.

– Solo gli stupidi dimenticano e perdonano!facciamo così, che ti perdono, ma ti ammonisco anche: hai già una penalità e se commetti un altro errore…beh, la partita è finita!facciamo come quelli che giocano a calcio la domenica… –

-Non mi è mai piaciuto il calcio.- disse lui sorridendo, mentre soppesava le parole della ragazza.

- A me invece piace: evidentemente non hai mai sentito una cronaca delle partite di mio padre!-

- A proposito di tuo padre, quando vuoi, vallo a trovare!- Margherita annui mentre Raffaello si alzava dal letto.

- sai che è il letto più scomodo che abbia mai avuto? Ma anche il più bello, con la Fornarina stesa al di sopra…- Margherita  sorrise nel sentirsi chiamare come in Santa Dorotea e si alzò a sua volta, seguendo Raffaello nella stanza di lui, dove il letto era bello anche senza di lei sopra.

Mentre i vestiti le scivolavano di dosso cercava di non pensare a niente: si sentiva il cuore in gola, che batteva forsennato. Il pittore appoggiò una mano sulla gola della ragazza che pulsava come se dentro scorresse un fiume. –Sta’ calma, non preoccuparti. - le sussurrò. Avrebbe voluto essere disinvolta, attraente,ma più cercava di esserlo meno lo era.

Finalmente smise di tremare e appoggiò le mani, calde, sulla schiena del pittore.

Intanto questo pensava che forse si era sbagliato, non era più tanto sicuro di non essere innamorato.

 

 

  
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