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Autore: RoriStark    15/11/2016    0 recensioni
cosa accadrebbe se Henry decidesse di dare una svolta a Storybrooke come nuovo autore? cosa può amare un ragazzino più dei libri? i videogiochi, ovviamente!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Era una delle poche mattine tranquille a Storybrooke, Maine. Alla tavola calda, i nani stavano facendo colazione mentre Biancaneve andava avanti e indietro con un fagottino in braccio che piangeva come se fosse sotto tortura e suo padre, il principe azzurro che si massaggiava le tempie davanti ad una fumante tazza di caffè. Sembrava tutto tranquillo, Emma entrò poco dopo, accompagnata da Henry. Vi era finalmente un momento di pace, se non fosse che diversi giorni prima, Regina aveva  perso , di nuovo, il suo vero amore, Robin. Ora se ne stava lì, ad osservare la vetrina, e perfino Henry non sapeva se avvicinarsi o meno.

“Regina”

La voce di Emma la scosse all’improvviso, costringendola a voltarsi svogliatamente, gli occhi appesantiti dalla notte passata in bianco, tra le lacrime, incapace di riportare indietro ciò che aveva lasciato ormai in obitorio, ed ora  sotto una lapide.

“cosa c’è”

Chiese secca

“lo so che è difficile per te, ma hai fatto la cosa giusta”

“grazie per avermelo fatto notare”

La salvatrice  rimase ferma con un sospiro paziente, strinse appena la bambina per potersi avvicinare alla regina “cattiva”

“ascolta,io so bene più di tutti gli altri cosa significa perdere qualcuno che si ama, ma credimi, non è il momento di crollare così”

“cosa vuoi? Il tuo amato è vivo e vegeto, sebbene sia  morto più volte del mio…nessuno lo ha premiato e riportato indietro dalla morte per aver fatto una buona azione”

“Regina io..”

Stava per terminare la frase quando la terra tremò, come al solito, tanto che la maggior parte dei presenti alzò gli occhi al cielo prima di uscire allarmata fuori dal negozio per vedere quale fosse stavolta il motivo di tale trambusto., tutti guardarono in aria quando sentirono un frastuono simile a quello di un jet che viaggiava oltre la barriera del suono, poi un lampo di luce, infine, tutti videro una sorta di aereo militare all’avanguardia, dai colori brillanti e luci che lo facevano quasi sembrare un ufo. Non sembrava un normale Jet,  questo si avvicinò come se volesse atterrare, ma non accadde, si avvicinò alla strada mentre  lasciò sotto di essa cominciò ad apparire sotto forma di dati digitali una figura misteriosa, armata fino ai denti ed in armatura. Subito regina ed Emma si misero fianco a fianco mentre la figura si avvicinava con un lungo fucile appoggiato sule spalle come se nulla fosse. Indossava un armatura che sembrava un misto tra fantascienza ed i cavalieri medievali, con figure di lupi ringhianti sul cappuccio che le copriva il capo, mentre a coprire il viso vi era una maschera in ferro decorata, l’intera divisa aveva colori mimetici, dal verde all’oro. Si avvicinò con noncuranza mentre Regina decise di prendere parola

“metti via quell’arma e identificati!”

La minacciò mentre una palla di fuoco si formò tra le sue mani, di risposta la figura abbassò il fucile e questo scomparve come se si frantumasse in tanti pezzetti di luce azzurra, in tanti pixel, come direbbe chi se ne intende di computer. La figura continuava ad avvicinarsi a mani alzate

“non dovete temermi”

Affermò una voce femminile metallica, mentre si tolse il cappuccio e come era scomparsa la sua arma, anche l’elmo fece la stessa fine, mostrando un volto umano, capelli leggermente lunghi, rosso sangue ed occhi color nocciola con una spruzzata di lentiggini sul naso. Tutti rimasero in silenzio, a studiare quella che si rivelava una giovane donna venuta da chissà dove con aria attonita

“sapete dirmi dove sono?”

“siamo a Storybrooke, nel Maine”

Affermò titubante Emma con un accenno di sorriso, la ragazza di risposta spalancò gli occhi stupita dall’affermazione di emma, si guardò intorno incredula, scosse poi il capo mentre tese in avanti la mano con il palmo rivolto in alto, ma subito le due salvatrici puntarono di nuovo le mani contro di lei, pronte a colpirla

“non ti muovere!”

La  rossa alzò lo sguardo leggermente innervosita, strinse il pugno quando la voce di Henry li costrinse tutti a girarsi

“aspettate!! Fermi!!”

Il ragazzino corse a perdifiato verso di loro, con un libro in mano e lo zaino sulle spalle

“è colpa mia! Ho fatto un errore”

Gridò il giovane autore frapponendosi tra la nuova arrivata e le due mamme

“ascoltate…io..volevo esercitarmi a scrivere e per sbaglio, beh, si è avverato..”

“quindi lei viene da una favola?”

“non proprio favola…videogioco..”

Ammise Henry mordendosi il labbro e guardando altrove con fare colpevole, in quel momento la donna guardò Emma e gli altri sospirando e prese a parlare


"il mio nome è Niniel, del clan dei corvotempesta, signora del ferro sulla mont..."

“lei è…una guardiana, una protettrice del suo mondo, dell’universo, a dire il vero, ed è fantastica! L’ho creata io in quel gioco ed è davvero potente con l’armatura e le armi più forti”

Emma si fece avanti smorzando l’overture del figlio

“aspetta ,aspetta ,aspetta…Henry…non dovresti far pratica con quella cosa, vedi che fine ha fatto il vecchio autore?”

“scusami mamma, io…volevo solo darvi una mano, lei è forte e pensavo..”

Nel frattempo la ragazza alle spalle di Henry aveva di nuovo portato il palmo all’aria dal quale era apparso un piccolo robot dalla forma cuboidale con una sfera simile ad un occhio metallico al centro

“spettro..analisi..”

L’esserino sembrò scansionare l’intera area voltandosi e lanciando dei segnali luminosi che si espandevano come onde lungo tutta la zona circostante

“siamo sulla terra…ma molto molto prima di quanto credevamo”

Disse la voce metallica del robottino.  Di rimando, la ragazza posò una mano sulla spalla del giovane scrittore per farlo voltare, il suo viso esprimeva a malapena un accenno di confusione

“ascolta…hai detto di essere stato tu a farmi venire qui?”

“sì”

“perché mi hai evocato? Ragazzino..”

“perché abbiamo bisogno di una mano”

“corrotti? Alveare? Caduti?”

Chiese all’improvviso la rossa allarmata mentre gli altri la guardavano sconcertati

“no, nulla di tutto questo”

Fece cenno alla donna di avvicinarsi, e prese a sussurrarle all’orecchio

“ dobbiamo aiutare mia madre a scappare al suo destino”

La ragazza inarcò un sopracciglio e portò le mani ai fianchi, osservando il giovane in tono di rimprovero

“ascolta piccolo, credo che per ora la terra, a parte un singolo individuo… non  necessita di una guardiana..”

“ti prego, ti offriremo un lavoro e una casa, potrai goderti la terra, in pace..”

La donna storse il labbro e si voltò verso lo spettro che sembrò muoversi come per fare spallucce

“non ha tutti i torti”

“…e va bene, resto…”

A quel punto, come al solito, regina si avvicinò, portò una mano sulla spalla di Henry e tese l’altra alla guardiana

“benvenuta a Storybrooke, guardiana..”
  
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