Si preannunciava una bella giornata, una di quelle primaverili, che appena ti svegli ed apri gli occhi, tutto ti sembra risplendere di purezza; una giornata in cui tutto può andare soltanto in un verso, tutto può solo che finire bene.

Niente dovrebbe poterti rattristare, nemmeno se il tuo passato è uno dei più cupi, nemmeno se ti senti sola anche quando sei tra mille persone, sola perchè l'unica persona che ti stava affianco se n'è andata e sai che non potrà ritornare mai più; purtroppo adesso sono qui, davanti ad un palco, stanno per suonare ed io ho voglia soltanto di scappare.

Scappare, lo so, non risolve niente, anzi m'allontana da quel poco che m'è rimasto, ma la voglia di andarmene mi attanaglia lo stomaco e mi secca la gola.

Vorrei pingere, ma mi sentirei una stupida anche se ciò dimostrerebbe al mondo ciò che sento e quanto ho voglia di ritornare indietro nel tempo, a quel giorno in cui lui era qui con me e mi sorrideva, negli occhi gli brillavano i sogni, gli stessi che ho perso anch'io con lui.

Ma la vita, mi dico, non può ridursi a questo.

La vita deve portarti ancora troppe emozioni per fermarsi qui.

 

Ad un tratto, qualcosa è cambiato. Un fascio di luce, per un istante ha illumina to me, il palco, la folla, il cielo notturno...

Alzo la testa e goccie, leggere e ghiacciate mi colpiscono il volto come tante piccole schegge, anche se stranamente la sensazione è piacevole, mi rilassa.

Poi, uno strattone.

Cado a terra.

Aprò gli occhi e c'era lui.

O per meglio dire, c'erano le sue speranze in quegli occhi sconosciuti color nocciola; l'allegria in quei riccioli ribelli; la sua premurosità in quelle grandi mani; la sua grandezza d'animo nella sua altezza.

Mi porge una mano e mi aiuta ad alzare con poca difficoltà, deve avermi vista confusa, perchè mi chiede di andare a predere un caffè con lui, la vita è davvero strana...

 

Forse la sua fine è stato soltanto il mio inizio...