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Autore: nikita82roma    17/11/2016    3 recensioni
Quel luogo era sempre stato l’unico dove aveva potuto piangere liberamente e rifugiarsi nel suo dolore. Negli anni quella terra aveva raccolto le sue lacrime talmente tante volte che era ormai impregnata della sua sofferenza...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Kate Beckett, Rick Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
- Questa storia fa parte della serie 'Partner in Crime. Partner in Life'
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Quel luogo era sempre stato l’unico dove aveva potuto piangere liberamente e rifugiarsi nel suo dolore. Negli anni quella terra aveva raccolto le sue lacrime talmente tante volte che era ormai impregnata della sua sofferenza. Aveva raccolto sfoghi, urla, dolore, paura, domande rimaste sempre senza risposta, tutto nel più assordante silenzio, perchè aveva urlato e sofferto sempre dentro di se, lacerando la sua anima pezzo dopo pezzo. La pietra era fredda sotto le mani la stringeva così forte che avrebbe voluto sbriciolarla se avesse potuto e la stringeva così tanto da far diventare le dita bianche, come se fosse realmente possibile scavarla, passare oltre, come se fosse quella pietre colpevole di tutto, come se non fosse solo un simbolo di quella separazione, ma la causa.
Aveva trascorso lì giorni interi quando niente sembrava avere senso, quando tutto era confuso e rifiutava di accettare la realtà. Era un incubo, si ripeteva, perchè non poteva credere che potesse essere altro.
Conosceva ormai quei viali a memoria, sempre tutti uguali, sempre tutti carichi della stessa sofferenza, passo dopo passo. Calpestava erba e ghiaia che strideva sotto le sue scarpe e i suoi passi pesanti di chi ha perso la leggerezza di vivere. Calpestava una neve sporca e grigia che non dava idea di calore, ma solo di morte, come quel luogo.
Quel giorno, però, era diverso. Non poteva piangere, nemmeno lì. Si era imposta di non farlo, di essere forte. Avrebbe voluto così. Una rapina finita male, le avevano detto e quelle parole l’avevano uccisa due volte. Perchè il destino, si sa, sa essere il più bastardo dei rivali, quello che non puoi fermare e non puoi cambiare. E ricordava ancora la sensazione di freddo, in una notte d’inverno che aveva congelato i suoi sentimenti. Non sentiva più niente, non avrebbe più voluto farlo se fosse stato possibile.

- Mamma, è qui che dorme papà? - Le chiese Jake, mentre Reece non si staccava dalla sua mano e Lily, invece accarezzava il nome inciso sulla pietra. Aveva un mazzo di fiori in una mano ed erano per lui, Lily aveva insistito per prenderli al posto del solito caffè che gli prendeva Kate. Era già passato un anno da quando anche il suo cuore aveva smesso di battere, o almeno una metà. 
 



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